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AC(Q) = MC
Il secondo metodo non può essere utilizzato quando la seconda uguaglianza non è vera, il che
accade quando:
1. Il MC non è costante;
2. Esiste un costo fisso evitabile.
Per decidere se QM [che ho trovato nella curva dei ricavi] è la quantità che massimizza i
profitti il P deve essere sopra o uguali al AC. Se è sotto meglio non produrre. Rispetto a
un’impresa concorrenziale devo solo aggiungere un passaggio:
1. non essendo dato il prezzo me lo devo calcolare inserendo nella domanda inversa la
quantità che ho trovato;
2. poi controllo che P>=AC
I costi non determinano la quantità prodotta, il monopolista sa quanto deve produrre perché i
suoi profitti siano massimizzati.
Tasse e sussidi
Indurlo a produrre di più sussidio; devo abbassare il costo marginale fino a che
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l’intersezione non viene nel punto della quantità che voglio io.
Discriminazione di prezzo
Discriminazione di prezzo:
1. Discriminazione perfetta: fa sparire l’effetto di riduzione dei ricavi conseguente a un
aumento della quantità. Si prende tutto il surplus sociale. Se uno è disposto a pagare 10
e uno 9 non fa pagare 9 a tutti e due ma a ognuno il prezzo che è disposto a pagare.
2. Tariffa a due parti: ottiene tutto il surplus. A due parti perché c’è una parte fissa
[indipendentemente da quanto consumi] e una variabile [quanto consumi]. Se ci sono
dei costi fissi il surplus del consumatore è SC-‐CF. è conveniente per l’impresa una
tariffa senza costi variabili, solo costi fissi. Infatti in questo caso i MC =1 quindi un
minuto mi costa un euro mentre lui paga 50 per avere 10 minuti. La parte variabile è
normale, aggiungo una parte di costi fissi uguale alla rendita così da sottrarla al
consumatore, che cmq acquista perché la rendita è non negativa [0];
3. Su caratteristiche osservabili: prezzo personalizzato su una certa caratteristica. Oltre
20 non acquista nessuno, tra 20 e 10 acquistano solo i tipi B, tra 10 e 0 tutti e due. Gli
studenti stanno meglio con la discriminazione rispetto ai vecchi perché pagano di
meno. La parte più elastica paga di meno.
Teoria dei giochi
In concorrenza perfetta l’impresa non determina il prezzo e nemmeno la quantità Q totale che
è talmente più grande di me che non lo influenzo.
Nel monopolio Q è uguale a q e il prezzo è determinato dalla quantità scelta dal monopolista.
Nel duopolio la Q=q1 + q2. La quantità all’interno dell’espressione che determina il prezzo
non basta a determinare il prezzo, devo sapere anche quanto produce l’altro. L’impresa 1 sa di
essere metà del mercato e non può considerarsi piccola come nella concorrenza perfetta. Il
prezzo è quindi cmq molto sensibile alla q1 o alla q2. Devo ridurre la funzione dei ricavi in
base alla sola q1 o q2 in modo da riuscire a calcolare quanta q1 mi serve per massimizzare i
profitti.
Per saperlo io devo indovinare/ipotizzare quanta q2 produrrai. Se q2 produce molto
à
conviene non produrre x il mercato è saturato. Se produci poco sono come un monopolista.
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Scelta simultanea delle strategie
Per attuare la teoria dei giochi mi servono:
1. Insieme di giocatori;
2. Per ogni giocatore, un insieme di strategie [modo di comportarsi];
3. Per ogni giocatore, una funzione di payoff [una funzione che associa ad ogni profilo di
strategie una utilità per il giocatore.
Matrice: le strategie del giocatore 1 sono le righe, quelle del giocatore due sono le colonne.
Gioco simultaneo: deve scegliere senza sapere cosa ha fatto l’altro. Scrivo in ciascuna delle
celle della matrice il payoff dei due giocatori in base alla strategia rappresentata da quella
cella. I numeri prima della virgola sono le funzione di payoff del giocatore 1, dopo la virgola
del giocatore 2.
Il dilemma del prigioniero: se tutti e due stanno zitti avranno un’utilità maggiore che se
confessassero entrambi, se però confessa uno solo lui sta benissimo e l’altro malissimo. Se
sapessi cosa stai facendo confesserei in qualsiasi caso, quindi qualsiasi cosa tu stia facendo io
devo confessare perché starei meglio in entrambi i casi. Non è un gioco perché non devo
indovinare niente, quello che devo fare è indipendente. Strategia dominante [C] strategia
dominata [T].
Gioco a 3 strategie: per il giocatore 1, T domina B perché da sempre qualcosa in più, M
domina debolmente B: sono almeno grandi quanto B ma almeno uno è più grande. B non la
sceglierà mai 1. L domina R se B si elimina [perché sono entrambe più grandi di R]. lui non
dovrà mai fare R. se sono 1 io anticipo che tu non farai mai R e quindi so che non devo
scegliere M [rispetto a T].
Nel caso del prigioniero ho risolto il gioco in uno step solo, qui in 3. Questa si chiama
eliminazione delle strategie dominate. La soluzione ha