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Obiettivi di apprendimento
Non ci sono per l'infanzia ma per la fine terza e quinta elementare, sono sempre obiettivi, scopi formativi ma ne parliamo a livelli di declinazione ulteriore. Questi puntano ad individuare e precisare i traguardi per lo sviluppo in termini di contenuti di saperi disciplinari, puntando ad evidenziare alcuni contenuti di sapere ritenuti rilevanti e da proporre come orientativi, non prescrittivi.
Esempio di matematica; proviamo a leggere alcuni obiettivi di fine scuola primaria in termini di conoscenze e abilità: Il livello di declinazione usato in questo esempio non è così omogeneo per le discipline, per alcune si va più nello specifico per altre meno. Non vi è estrema omogeneità. (Molte scuole questi obiettivi tendono a leggerli in termini di obiettivi di conoscenza e abilità).
DOCUMENTO EUROPEO 2017, QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE PER L'APPRENDIMENTO PERMANENTE
Ha lo scopo di fornire a livello europeo una
Serie di riferimenti comuni per la mobilità e il reciproco riconoscimento dei percorsi formativi e titoli di studio tra i vari paesi. Uno degli aspetti dell'integrazione europea è anche questo: si vuole usare un linguaggio comune che consenta di riconoscere con facilità il percorso formativo fatto in Estonia e spendere in Italia. Il documento ha lo scopo di proporre a tutti gli stati di descrivere i risultati di apprendimenti a due livelli: in termini di traguardi di competenza e in termini di obiettivi di apprendimento. Il primo livello è macro, il secondo è come se specificasse alcuni aspetti del primo livello.
Questo è un riferimento europeo e quindi possiamo leggerlo pensando alle indicazioni, abbiamo detto che i primi due livelli delle indicazioni sono centrati su traguardi di competenza, l'altro livello dagli obiettivi di apprendimento tende a spostarsi verso obiettivi di conoscenza e abilità.
Operativi attraverso cui agire in modo appropriato. I processi cognitivi comprendono:
- Interpretazione della situazione
- Controllo / regolazione
- Strategie d'azione
I processi vedono gli apprendimenti in chiave di competenza, mentre le conoscenze e abilità richiamano ad un sapere più statico.
I processi potrebbero essere letti nella chiave del problem solving: affrontare una situazione potrebbe essere vista come situazione da affrontare, che mi pone delle domande. Gli elementi del processo richiamano il problem solving: individuare il problema - interpretazione della situazione, dare risposte - strategie d'azione, controllo della mia risposta - controllo / regolazione.
Terzo livello di analisi della competenza: voler agire, essere competenti non significa solo saper agire, ma anche voler agire, essere nelle condizioni di usare al meglio le proprie risorse (ad esempio: essere motivati a scrivere, nelle condizioni per usare al meglio le proprie risorse).
Questo richiama disposizioni ad agire verso se stesso, verso gli altri, verso il compito e verso il contesto). La competenza è fatta dall'integrazione di queste componenti mentre le conoscenze e abilità sono solo una di queste componenti.
01.12.21 Lezione 3
Oggi parliamo del curriculum d'istituto, da un lato provando a condividere una struttura di riferimento per la costruzione di questo strumento, dall'altro provando ad approfondire una serie di piste di lavoro che caratterizzano la costruzione di questo strumento in coerenza con le indicazioni nazionali. Il richiamo a queste piste di lavoro non lo concluderemo oggi, perché rappresenta la parte più estesa di questo tema e quindi lo riprenderemo poi nei prossimi incontri.
STRUTTURA DEL CURRICOLO D'ISTITUTO: Qui si cerca di delineare in cosa consiste la struttura del curricolo d'istituto: si parla di scelte, a livello di istituto, relative a contenuti, metodi, organizzazione, valutazione ecc.
Il curriculo d'istituto più che un documento, rappresenta una serie di paletti (richiama infatti la metafora sciistica: nel pendio lo sciatore interpreta la discesa in base al suo stile, però deve rispettare una serie di paletti che rappresentano dei vincoli) definiti da parte di una comunità professionale, cioè un gruppo di insegnanti che guidino o orientino l'azione didattica dei singoli docenti e dei singoli gruppi di lavoro. Il curriculo d'istituto quindi non mortifica la libertà individuale, non è un ordine di servizio, non è qualcosa da eseguire... ma sono scelte condivise entro cui ciascuno gestisce la sua discrezionalità professionale. È chiaro che chi è in aula con davanti degli allievi può gestire la situazione nella sua specificità e particolarità; non si tratta di eseguire degli ordini. Nello stesso tempo una scuola che vuole caratterizzare la sua proposta formativa.È inevitabile che faccia alcune scelte, dentro cui ogni appartenente alla scuola "dovrebbe" agire il suo operato. Parlando di progettazione didattica - educativa può essere utile definire quali siano i livelli di progettazione che entrano in gioco in una realtà scolastica: 1. Livello di progettazione che riguarda la scuola (o istituto comprensivo o i singoli plessi scolastici che spesso rappresentano delle realtà che hanno delle loro caratteristiche spesso in contesti non urbani) che richiama il curricolo d'istituto. Dentro questo livello ci sono altri due livelli collegiali, cioè non individuali, di progettazione: 2. Livello orizzontale, che richiama il gruppo dei docenti che sono responsabili di un gruppo di allievi, si parla nella slide di consigli di classe, ma si può anche parlare di team di docenti o gruppo di programmazione. 3. Livello verticale, richiama i docenti che sono impegnati in una disciplina o.Nell'ambito disciplinare, nella scuola secondaria si parla di dipartimenti, mentre nella scuola primaria si parla spesso di gruppi disciplinari. Entrambi sono livelli progettuali collegiali, ma i gruppi disciplinari sono più operativi rispetto al gruppo docente che opera in una determinata scuola. Ogni insegnante, a livello organizzativo, è responsabile di uno o più gruppi di studenti ed è responsabile di una o più discipline. Quindi, questi due livelli possono essere visti come una matrice, in quanto identificano l'identità organizzativa di ogni docente. Potenzialmente, possono diventare anche momenti di programmazione collegiale, come ad esempio le 22+2 ore di progettazione o le attività collegiali. Se pensiamo alla scuola dell'infanzia o primaria, i momenti di aggregazione orizzontale spesso non sono fatti come classe, ma come interclasse o intersezione. In ogni caso, le due dimensioni collegiali sono operative.
Inevitabilmente richiamano l'asse orizzontale e l'asse verticale.
Abbiamo un quarto livello: riguarda il singolo docente che entra in classe, quindi all'interno di questa dimensione collegia e gestisce il suo lavoro e lo progetta, lo anticipa, prefigura quello che andrà a fare in classe. Se dovessimo fare una sorta di rappresentazione organizzativa di una scuola, i singoli docenti potremmo metterli in intersezione di più nodi in questa matrice. Sicuramente nella scuola dell'infanzia c'è una piccola differenza rispetto alla scuola primaria perché spesso i campi di esperienza non sono assegnati, c'è una gestione più integrata tra i docenti.
Questa matrice è chiamata come matrice organizzativa che struttura un'organizzazione scolastica (ovvero l'organizzazione di un insieme di docenti).
Abbiamo 4 livelli di progettazione: d'istituto, di classe o interclasse, disciplinare e individuale. Sono 4
Livelli che, se vogliamo vedere dal punto di vista documentale (nel senso in cosa si concretizza questa progettazione curricolare) possiamo sommariamente (perché ci sono varianti nelle scuole) identificare tre documenti progettuali che generalmente caratterizzano la progettazione in una scuola, dal punto di vista dei prodotti:
- Curricolo d'istituto: un insieme di paletti e scelte condivise a livello di scuola
- Piano annuale di classe o similari: richiama una progettazione rivolta ad una singola classe, da parte dei docenti che sono responsabili di quella classe; questo documento può assumere forme diverse ma in ogni caso ha un suo significato, si riferisce ad una classe e la domanda è cercare di capire che percorso formativo avviare in quella classe.
- Progettazione più specifica di unità di apprendimento o progetti didattici: può riguardare il singolo insegnante o più insegnanti (nel caso si tratti di
più discipline o di più insegnanti). È un livello micro perché si parla di unità di apprendimento, progetti che non durano tutto l'anno ma per periodi più brevi.
Ulteriore chiarimento: Dentro al curricolo d'istituto si includono anche le progettazioni disciplinari gestite collegialmente. I due livelli, quello di scuola e quello di gruppo disciplinare possiamo ricondurli al livello di curricolo, sebbene il livello disciplinare potrebbe riguardare anche le attività di apprendimento: a livello di curricolo riguarda alcune scelte di fondo (come i traguardi che si possono perseguire nelle classi..), a un livello più operativo, il gruppo più disciplinare, elabora delle unità di apprendimento (ad es. l'insegnante decide di fare un determinato percorso comune alle classi terze). Quindi se dovessimo incrociare le due slide il gruppo disciplinare in alcune realtà elabora anche collegialmente.
i formativiUnità di apprendimento e percorsi formativi