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A A

IB AZIONI A IB

consulen

za

I soggetti coinvolti:

Venditore

 Società target

 Gruppi di interesse: stakeholder

 Compratore

Il ruolo dell’IB:

Mandato:

 a) Buy side: lato compratore

b) Sell side: lato venditore

Raid defense: quando un IB viene chiamata per difendersi da

 un’offerta pubblica ostile di un’altra IB.

Project management: figura di coordinamento, cioè gestione

 del progetto complessivo affidato ad un intermediario:

I. Sceglie e coordina l’advisor

II. Definisce i compiti e le responsabilità

III. Definisce i tempo dell’operazione

IV. Alloca i compensi finali derivanti dall’operazione

Proposta di deal:

 I. Ipotesi e quindi pianificare come realizzare l’operazione

II. Sottoporre alle aziende interessate le ipotesi

III. Valutazione aziende/asset

IV. Ipotesi di strutturazione operazione (fiscale, risk,

finanziario)

V. Negoziazione con le parti coinvolte

VI. Definizione del Deal quindi stipula del contratto

VII. Realizzazione

Lezione 12 – RISK MANAGEMENT

L’area del risk management contiene tutte le operazioni finanziarie

dedicate alla gestione dei rischi che interessano l’attività

dell’impresa.

Il rischio è incertezza e variabilità dei risultati, aleatorietà dei flussi

di cassa e quindi delle remunerazioni spettanti ai finanziatori

(azionisti e creditori) rispetto alle loro aspettative iniziali.

Due macro categorie:

Industriale: esempio. Flussi di cassa, quindi rischio che va ad

 incidere sulla tradizionale attività dell’azienda. Possono essere

combattuti con le assicurazioni.

Finanziario: esempio. Flussi finanziari quindi tassi d’interesse,

 cambi e prezzi di mercato. Possono essere combattuti con altri

strumenti derivati, che vanno a coprire il rischio o per lo meno

a diminuirlo.

Classificazione:

Puri: la manifestazione può essere solo negativa e sono

 assicurabili**

Speculativi: manifestazione in senso positivo o negativo. NON

 sono assicurabili (rischi finanziari).

Core: necessari legati al Business. Per coprirli bisogna

 intervenire sulla strategia.

Non Core (o accidentali): sono rischi più gestibili

**Il principio assicurativo (realizzato per i rischi puri) segue la legge

dei grandi numeri. Quindi se io ho una molteplicità di rischi

(omogenei o indipendenti) sono in grandi di stimare con una certa

probabilità la perdita che si manifesterà. Così facendo non si

manifesteranno tutti i fattori di rischio ma solo alcuni

RISCHIO

IMPRENDITORIALE

RISCHIO RISCHIO

INDUSTRALE FINANZIARIO

RISCHIO DI RISCHIO DI TASSO

MERCATO D'INTERESSE

RISCHIO DI

APPROVIGIONAMEN RISCHIO DI CAMBIO

TO RISCHIO DI

RISCHIO VARIAZIONE DEI

TECNOLOGICO PREZZI

RISCHIO DI

RISCHIO DI PAESE INFLAZIONE

Servizio di risk management:

1. interagire con il cliente per comprendere la:

a) Valenza oggettiva del rischio: variabile rilevante si cui un

fattore di rischio può incidere

b) Valenza soggettiva del rischio: fattore di rischio

2. Applicare poi una metodologia di misurazione, quindi

quantificare e calcolare ex ante quale può essere lo

scostamento tra il risultato effettivo e quello atteso

3. Definire la strategia, quindi definire una soglia di esposizione al

rischio

4. Proporre una soluzione alternativa. Questa deve essere

ovviamente nel rispetto della soglia di rischio. E bisogna anche

proporre soluzione che servono per rischi che superano la

soglia.

Contenuti del servizio:

Rischio industriale: gestito dall’imprenditore

 a) Financial Risk Management:

i. Relazione duratura con la clientela

ii. Non necessaria massimizzazione della

remunerazione immediata

Rischio finanziario: intermediari finanziari

 a) Consulenza (commissioni)

b) Controparte in operazioni di copertura in derivati

Tipi di risk management:

1. Tattico

a) Orizzonte temporale breve

b) Assenza di coordinamento

c) Limiti:

i. Trascura le esposizioni al rischio di più lungo periodo

ii. Trascura le relazioni tra le varie esposizioni

2. Strategico:

a) Visione integrata

b) Anni novanta

c) Guarda all’impatto complessivo del rischio sull’impresa

d) Sia nel breve che nel lungo periodo

e) Superamento limiti risk management tattico

f) Legame profondo tra decisioni di capital e risk

management

g) Il risk management trasforma il rischio e non lo annulla

Gli strumenti derivati:

i derivati sono strumenti finanziari il cui valore deriva dalla dinamica

del prezzo di mercato di un’altra entità di riferimento, definita

sottostante.

Classificazione derivati:

1. Natura sottostante:

a) Commodity derivatives

b) Financial derivatives

2. Criteri di negoziazione:

a) Trattati sui mercati regolamentati

b) Trattati OTC

Categorie derivati:

Forward

 Futures

 Options

 Swaps

Finalità derivati:

Speculative: trading

 Di copertura: hedging

I derivati su crediti:

i credit derivatives sono strumenti derivati che consentono di

isolare, misurare e trasferire il rischio di credito, rendendolo una

commodity, senza comportare la cessione del credito stesso.

I soggetti sono i protection buyer e seller.

Logiche di gestione dei rischi:

HEDGING Aprire una posizione di segno RISCHI

opposto a quello che da luogo al FINANZIARI

rischio per annullarlo

RITENZIONE ATTIVA Eliminazione dell’incertezza RISCHI PURI

attraverso la diversificazione del

portafoglio

TRASFERIM. Eliminazione dell’incertezza RISCHI PURI

rispetto all’entità delle perdite

ASSICURAT.

RITENZIONE Finanziamento delle perdite QUALSIASI

mediante risk capital. TIPO DI

PASSIVA RISCHIO

Se un rischio puro viene gestito con la ritenzione attiva,

l’esposizione originaria si trasformerebbe in:

Previsione delle perdite inadeguata

ATTUARIALE Rendimento ottenuto

dall’investimento delle risorse

DI INVESTIMENTO accantonate per fronteggiare le

perdite previste inferiore a quello

atteso

Manifestazione delle perdite effettive

TEMPORALE (TIMING) più veloce del previsto

Insolvenza dell’emittente degli

DI CREDITO strumenti finanziari in cui sono

investite le risorse accantonate

Lezione 13 – LE OPERAZIONI DI CREDITO

Il fido bancario è l’impegno della banca di mettere a disposizione

del cliente che ne ha fatto richiesta una data somma o di

assumere/garantire per suo conto un’obbligazione. Elementi

dell’accordo:

Importo

 Modalità di utilizzo

 Durata

 CONCESSIO

RICHIESTA PRESTITO

NE DEL

DI FIDO BANCARIO

FIDO

L’istruttoria di affidamento:

1. Analisi di dati e informazioni che il cliente ha fornito

2. Analisi Andamentale: analisi comportamento impresa nel

passato nei confronti dei suoi clienti, fornitori e istituti bancari

3. Analisi Qualitativa:

a) Gestione clientela

b) Gestione rischi

c) Gestione fornitori

d) Strategie

e) Posizioni rispetto alla concorrenza

f) Settore in cui opera

4. Analisi Quantitativa:

a) Bilanci storici (passati)

b) Analisi previsionale (futuri)

5. Relazione di fido: relazione finale

Fasi processo di affidamento:

1. Fabbisogno dell’impresa di fonti esterne

2. Richiesta di fido alla banca

3. Analisi della banca per la concessione del FIDO

4. Delibera di FIDO con la scelta del mix di forme tecniche

5. Per ciascuna forma tecnica abbiamo:

a) Ammontare prestito

b) Tasso

c) Garanzie

d) Altre condizioni

La classificazione dei prestiti:

Categorie di aziende beneficiarie:

 a) Residenti e non residenti

b) Alla produzione ed al consumo

Forme tecniche:

 a) Prestiti per cassa: apertura di credito

b) Prestiti per firma: avvallo, fideiussione

Scadenza:

 a) A breve

b) A medio/lungo termine

Valuta:

 a) Prestiti in valuta domestica

b) Prestiti in valuta estera

Sistemi finanziari:

Market oriented: orientati al mercato, circolazione ed

 emissione di strumenti mobiliari.

Bank oriented: orientati alle banche, circolazione ed emissioni

 di strumenti non mobiliari e non liquidi.

Convergenza: le caratteristiche differenti dei due tipi di sistemi

 finanziari si sono pian piano annullate e quindi i due sistemi

grazie all’innovazione finanziaria si sono avvicinati. Fattori di

convergenza:

a) Credit derivatives: LEZ 12

b) Covenant contrattuali: LEZ 13

c) Sindacazione crediti: LEZ 14

d) Criteri Basilea 2: LEZ 15

e) Project Financing: LEZ 16

f) Securitization: LEZ 17

Questi fattori sono tutti elementi di cambiamento del credito

tradizionale.

Lezione 14 – RISCHIO DI CREDITO

Il rischio di credito:

è il rischio che il debitore non assolva anche solo in parte ai suoi

obblighi di rimborso del capitale o al pagamento degli interessi al

suo creditore.

Le banche devono valutare la solvibilità dei debitori, in modo

 da assicurarsi che i crediti concessi siano rimborsati

Il rischio di credito è la componente principale dei rischi

 Per valutare il rischio di credito bisogna tener presente

 l’asimmetria informativa, se è presente.

La qualità del processo di valutazione del credito è importante

 per le performance di una banca e per l’allocazione efficiente

delle risorse.

Banche:

Selezione ex-ante: le banche valutano i richiedenti credito. Se

 questi sono clienti da molto tempo la banca fa una relazione in

base ai dati interni ed esterni; altrimenti solo con dati esterni.

Alla fine la banca avrà un vero e proprio modello di rating

tramite il quale stima la probabile insolvenza del debitore.

Monitoraggio ex-post: quando la banca concede il credito deve

 saper gestire la relazione con il debitore, monitorando le sue

azioni per evitare manifestazioni di azzardo morale.

Processo di valutazione:

 a) Conclusioni:

i. Concessione prestito

ii. Rifiuto prestito

b) Gestire il rischio:

i. Garanzie (collaterals)

ii. Saldi minimi di compensazione

iii. Covenants

Basilea II:

1. Variabili del rischio di credito:

a) Perdita attesa: stima della perdita prevedibile

b) Perdita inattesa: è la variabilità della perdita attesa,

rappresenta la massima perdita ottenibile con un certo

intervallo di confidenza.

c) Rating: introduce un nuovo metodo di misurazione del

capitale regolamentare basato sulla corretta

quantificazione del rischio di credito attraverso il sistema

rating

d) Ha introdotto una nuova strumentazione per

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
53 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pasquale996 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Corporate e investment banking e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Labini Sylos.