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ARCHAEPLASTIDA
Comprende tutti gli organismi dotati di cloroplasti con clorofilla a, acquisiti in seguito ad un
endosimbiosi primaria.
∙ Glaucophyta Si tratta di un piccolo gruppo di
alghe unicellulari marine, spesso
endosimbionti di invertebrati (es.
oloturie), considerate tra i più
primitivi eucarioti fotosintetizzanti.
Le cellule, di colore grigio/azzurro,
possono essere nude o dotate di
parete cellulosica, flagellate o
immobili. Possono essere solitarie o
formanti piccole colonie avvolte da
capsule gelatinose.
I cloroplasti vengono chiamati
cyanelle o cyanoplasti in quanto
appaiono intermedi tra un
cyanobatterio endosimbionte ed un
cloroplasto vero e proprio, per
questo motivo sono state a lungo male interpretate. I cyanoplasti sono avvolti da una doppia
membrana, ma a differenza delle altre alghe uno strato è composto da peptoglicani, considerati
come un residuo della parete del cyanobatterio simbionte. Inoltre, i pigmenti fotosintetici sono la
clorofilla a e le ficobiliproteine, associate in ficobilisomi uguali a quelli presenti nei cyanobatteri.
Per questi motivi si suppone che siano morfologicamente molto simili all’organismo da cui sono
derivati gli altri appartenenti al gruppo Archaeplastida. 92
Presentano un nucleo a tutti gli effetti, più tutti gli organuli delle cellule eucariotiche, e vanno
incontro a un particolare tipo di mitosi senza l’ausilio dei centrioli, che viene pertanto definita
aperta.
Sono conosciute solo 13 specie, incluse nei 4 generi: Glaucocystis, Cyanophora, Gloeochaete e
Cyanoptyche.
∙ Rhodophyta o alghe rosse
In questa divisione sono riunite tutte le cosiddette alghe rosse. Il colore varia dal rosso vivo fino al
violetto, rosso-porpora, rosso-bruno e raramente anche verde-blu o verde-oliva. Sono
prevalentemente marine con pochi generi d’acqua dolce, raramente unicellulari, nella stragrande
maggioranza dei casi sono pluricellulari a talli complessi. Sono prevalentemente bentoniche, nel
fitoplancton al massimo si trovano come spore. Grazie ai pigmenti fotosintetici di cui sono dotate
possono colonizzare tutti i piani di vegetazione e raggiungere le maggiori profondità, più di 200
metri. Derivano anche loro da una simbiosi di
tipo primario come le Glaucophyta ma
con derivazione più spinta del cloroplasto
che perde i sistemi extra-membrana, ma
mantiene la doppia membrana interna. I
tilacoidi non sono aggregati, il pigmento
fotosintetico principale è la clorofilla a
mentre tra quelli accessori i più
importanti sono le ficobiliproteine
(soprattutto ficoeritrine e ficocianine) che
donano a queste alghe la tipica
colorazione rossa; sono organizzate in
ficobilisomi, granulazioni polipeptidiche
sulla membrana.
Derivano da un progenitore aflagellato
per cui mancano completamente di
flagelli, in qualsiasi stadio del ciclo vitale,
comprese le cellule sessuali. Questa è una
grande complicazione per lo svolgimento
della riproduzione sessuale.
Hanno parete estremamente complessa, con cellulosa come componente fibrillare, ed una grande
quantità di polimeri come agar, galactani e carraghenine, che costituiscono la parte amorfa e
gelificata della parete. Come prima sostanza di riserva hanno amido florideo (non tutte) che
forma granuli liberi nel citoplasma. Queste sostanze sono molto caratteristiche per le alghe rosse.
La grande maggioranza ha un tallo notevolmente elaborato che si costituisce attraverso
l’aggregazione di numerosi filamenti cellulari nei quali le singole cellule sono collegate attraverso
una complessa sinapsi. Tra le cellule dello stesso individuo filamentoso sono infatti presenti delle
93
perforazioni della parete, dette pit-connections. Attraverso le pit-connections passano briglie
citoplasmatiche, filtrate da un tappo proteico lenticolare, il pit-plug, caratteristico delle alghe
rosse. La continuità tra le cellule del filamento si deve sia alla membrana plasmatica, che si
estende ininterrotta da una cellula all’altra
attraverso la periferia della sinapsi, sia al
fatto che le glicoproteine della sinapsi
rendono possibile una comunicazione
intercellulare di tipo simplastico. La
formazione della parete cellulare durante la
divisione cellulare inizia dai margini della
parete e non dal fragmoplasto, la sua
formazione è sempre ad opera dell’apparato
del Golgi.
Hanno riproduzione sessuale oogama
(gameti diversi morfologicamente e
fisiologicamente) piuttosto complessa, con
specializzazione sui talli di gametocisti maschili e femminili. Quella femminile è detta carpogonio,
si tratta di una cellula a forma di fiasco, mentre il gamete maschile è detto spermazio. La grande
complessità del ciclo sessuale è causata principalmente dall’incapacità di produrre gameti mobili.
Sempre per questo motivo ricorrono tantissimo alla riproduzione vegetativa per frammentazione
del tallo o per sporulazione, grazie ad alcune cellule specializzate in grado di produrre spore da
liberare nell’ambiente.
Il tallo è prevalentemente filamentoso, mono o pluriassiale, oppure laminare, mono o
pluristratificato, eretto e folioso, fortemente calcareo incrostante od eretto. Alcune hanno pareti
secondarie con inclusi secondari come il carbonato di calcio, si tratta delle
corallifere/corallinacee, con tallo multiassiale e fortemente calcificato (es. Corallina rubens), le più
importanti per il coralligeno, forse anche più dei coralli in termini di biomassa, nonostante la
produzione del corallo sia più lenta e più “pulita”.
Altro tipo di tallo è quello pseudoparenchimatico o plectenchimatico in cui i rami laterali e i
filamenti sono intrecciati fra di loro e le loro cellule sono spesso agglutinate o saldate. (Es,
Batrachospermum e Delesseria).
SISTEMATICA
Tradizionalmente vengono suddivise in 2 classi a cui attualmente non viene data nessuna valenza
filogenetica:
- Bangioideae si tratta delle alghe rosse considerate più “primitive”, che comprendono le
poche forme unicellulari. A livello cellulare hanno un singolo grande cloroplasto stellato in
posizione assiale. I talli sono unicellulari o pluricellulari, in questi casi la crescita è diffusa
su filamenti, o su crosticine laminari (foglietti incrostanti/epifite). La parete secondaria è
composta da mannani, xilani e cellulosa ma le Pit-connections sono piuttosto rare. Le
strutture riproduttive sono indifferenziate e la loro conoscenza strutturale non è ancora
molto chiara. I cicli biologici sono prevalentemente aplonti ma può essere presentare
anche quello aplodiplonte; la diffusione delle specie rimane comunque molto legata alla
riproduzione di tipo vegetativo. 94
ciclo aplodiplonte è sempre eteromorfico. I gametofiti possono essere monoici o dioici e
Il
sono annuali e macroscopici. Formano carpogoni e spermatangi a partire da qualsiasi
cellula vegetativa.
Quando i carpogoni vengono fecondati si dividono mitoticamente dando origine a
carpospore diploidi. Dalla loro germinazione nascono talli microscopici filamentosi,
uniseriati e ramificati, gli sporofiti, che si impiantano solitamente su conchiglie e sono
perenni. Questi formano serie di sporocisti o conchosporangi che rilasciano conchospore.
Poiché non è stato ancora accertato quando avvenga la meiosi queste potrebbero essere
aploidi o diploidi. Se diploidi, vanno incontro a meiosi all’atto della germinazione, dando
origine alle prime quattro cellule del gametofito.
Es. Porphyrydium (tallo unicellulare), Bangia (tallo filamentoso), Porphyra (tallo laminare).
Ciclo aplodiplonte
eteromorfico di Porphyra.
Numerose specie vengono
coltivate nelle coste del
Giappone da più di 300
anni. Il gametofito è
consumato come alimento
(hoshi-nori)
- Florideae le alghe rosse appartenenti a questo gruppo sono esclusivamente
pluricellulari ed hanno spesso cicli biologici molto elaborati. Le cellule presentano tanti
cloroplasti di piccole dimensioni, discoidali e periferici, sostenuti in posizione dalla
pressione del vacuolo. La parete cellulare contiene cellulosa e non sono presenti altri
polisaccaridi come componenti fibrillari. Questa, in tutte le specie appartenenti alle
Florideae, è perforata da pit connections.
Non presentano mai talli unicellulari, ma pluricellulari filamentosi o
pseudoparenchimatici. In quest’ultimo caso, le lamine sono costituite da filamenti
ramificati immersi in una massa gelatinosa. La zona centrale è spessa, pluristratificata,
mentre quella più esterna si riduce ad un foglietto monostratificato di filamenti paralleli.
La crescita del tallo è direzionale in un apice vegetativo, è quindi la sola cellula apicale a
determinare una crescita ulteriore. 95
La riproduzione sessuale è ampiamente diffusa ed abbastanza studiata. I cicli biologici più
diffusi ed utilizzati sono quelli trifasici, molto complessi, mentre è più raro, ma comunque
presente in alcune specie, quello diplonte.
(a) Il ciclo biologico trifasico può essere di due
tipi, in base alle differenze morfologiche
delle generazioni. Infatti, può essere
caratterizzato dall’alternanza di
generazioni antitetiche isomorfe o di
generazioni antitetiche eteromorfe.
Su individui diversi, che crescono
strettamente interconnessi tra loro,
crescono gametocisti femminili e maschili.
Il carpogonio si forma all’apice di un
rametto e può essere accompagnato da
una cellula speciale, detta ausiliaria. Anche
la spermatocisti si forma allo stesso modo
ma, una volta matura, rilascia nell’ambiente
(b) i gameti maschili, che non essendo mobili
sono trasportati dalla sola corrente. Dalla
oogamia si sviluppa, in situ, lo zigote. Si
tratta di un evento estremamente raro che
ha spinto la selezione di queste alghe verso
la complicazione del ciclo biologico. Lo
zigote, infatti, si sviluppa in una struttura
diploide 2n, formata da numerosi filamenti
saldati. Si tratta del carposporofito, la terza
generazione del ciclo trifasico, che per
mitosi produce una grande quantità di
carpospore 2n. La germinazione delle
(a) Ciclo biologico trifasico isomorfico di Polysiphonia. carpospore produce un tallo diploide, un
(b) Ciclo biologico trifasico eteromorfico di Asparagopsis armata. secondo sporofito detto tetrasporofito.
Nelle specie a ciclo isomorfico questo è
indistinguibile dai gametofiti; in quelle a ciclo eteromorfico sono così diversi che in
passato venivano attribuiti a generi distinti. I tetrasporofiti formano tetrasporangi che in
seguito a meiosi producono quattro tetraspore aploidi che germineranno originando una
nuova generazione gametofitica.
Es. Batrachospermum, Lithophyllum, Corallina, Phyllophora, Gelidia, Nemalion, Gigartina.
∙ Chlorophyta o a