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LE FONTI DELLA STORIA
prima i MONUMENTI ch sono i luoghi della storia costruiti dagli uomini, edifici eretti dove qualcosa
è avvenuto e che serve alla collettività per fissare un ricordo nel tempo e modificare lo spazio
sociale. i monumenti sono qualcosa di visibile, che iterrompe, definisce il tessuto urbano e pero
restano e ad essi vengono attribuiti valori che la società vuole trasmettere a tutti i singoli individui.
dall’altra parte abbiamo i DOCUMENTI,che deriva da docere e insegnare, e sono le certificazioni
su cui gli storici si fondano per ricostruire dli eventi del passato.
in shapiro ha rielaborato sia i documenti che i monumenti: i documenti Sono gli sfondi, immagini di
repertorio che ha raccolto e riutilizzato, il monumento invece è l memoriale costruito per dedicare
un luogo di sospensione, riflessione collettiva ma che obbligasse ad un cambiamento di
comportamento. e l’abitudine ha portato a riammettere il monumento all’interno della vita urbana,
della routine, modificare la discontinuità tra il modo di vivere la città in modo turistico producendo
effetti di un flusso di integrazione del memoriale all’interno delle pratiche quotidiane di vita della
citta.
ex quando entriamo in chiesa ci comportiamo in un certo modo.
LE TESTIMONIANZE DEI SOPRAVVISSUTI
durante le commemorazioni si coinvolgono i testimoni per coinvolgimento emotivo del testimone
che in qualche modo oltre ad essere un soggetto che ha subito in prima persona quegli eventi è un
corpo capace di creare relazione empatica con lo spettatore.
atto del parlare è un atto linguistico. a noi interessa che quant viene raccontato si basi sulla
pubblicità. il testimone assumo il ruolo di narratore e noi siamo i narratori del suo racconto.
a volte si dice ch la memoria della shoha sia qulcoa di intelleggibile, non riusciamo a raccogliere la
portata di quello che è successo. anche perche tradurre in linguaggio quellesperienza è qualcosa
di molto difficile, per questo si ono aperti molti discorsi sula rappresentabilità del trauma della
shoha. a volte anche perche gli stessi testimoni non riuscivano e non volevano raccontare.
a volte spiegare era ridurre, semplificare e banalizzare la portata degli eventi.
tentativo di tramandare una memoria e avvicinarci a quello che è avvenuto. se subito dopo si cerco
di bandire la rappresentazione della persecuzione nazista e anche censendo documentari, oggi noi
invece siamo immuni a questa cosa. lunedì 27 marzo 2017
il secondo campo appartiene al discorso, il discorso è il punto di incontro tra il mondo diretto e
indiretto. secondo eugenia il disceso è la forma che viene assunta dai materiali sensoriali, e tali
elementi e la configurazione che li determinano regola l’accesso percettivo, quindi la nostra
capacita di introdurre uno schema di regolamzneot di tali risorse sensoriali, al fine di accedere al
mondo indiretto.
CSI-> si sviluppa attraverso strategie particolari.
nick viene rapito con flash bianco che abbaglia e sospende la scena, flash che non può
appartenere alla riproduzione di esperienza ordinaria. poi c’è un salto in avanti, non vediamo chi
ha rapito nick e che lo trasportano nell’automobile ma vediamo nella stessa scena comparire un
campo, assistiamo al lancio della sigla ma poi rimaniamo spiazzati perche non riprendiamo da quel
punto e facciamo un salto in avanti. qui assistiamo ai primi indizi di cosa sia un discorso.
discorso= istanza che è responsabile del farci vede, del mostra, del costruire una storia a partire
da una dimensione precisa che è la sua estensione temporale, sis segue un andamento che ha
diversi percorsi e direzioni e la modulazione ci fa cogliere questo snodo che è appunto il discorso
che va analizzato nel dettaglio e attraverso le sue pieghe dobbiamo cercare di comprendere in
cosa consiste questa attività.
il discorso si definisce in quanto produzione discorsiva: quando vediamo un prodotto audiovisivo
siamo colpiti dalle risorse sensoriali che lo caratterizzano, possiamo seguire l’andamento della
storia attraverso l’aggiornamento delle nostre mappe sensoriali, queste trasformazioni sono
guidate e manipolate secondo un progetto. seguono un fluire sia a livello visivo che sonoro perche
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corrisponde a processo di manifestaizone, ad una presenzaesterna che ha manipolato ed
elaborato quanto stiamo vedendo. la trasformazione di ciò che ci viene mostrato corrisponde a
fenomeno che si sviluppa sotto i nostri occhi ed è un processo di costruzione e produzione
discorsiva ch avviene nel presente nella nostra stessa visione.
la seconda definizione è quella che concepisce il DISCORSO COME INTRECCIO cioè questa
attività di produzione di mappe sensoriali viene anche letta come mese min relazione delle diverse
componenti, come montaggio. non solo i materiali ci vengono mostrati ma sono anche il prodotto di
attività compositiv.
artivita compositiva che ci fa cogliere come un insieme compatto, unitario e coerente il testo, è la
confezione di tutti gli elementi messi insieme. ultima definizione è quello che compete alla sua
struttura o al suo formato. questi elementi possono essere disposti allintenro di un ambiente che
ha dimensione spaziale e temporlae, è lo scheletro di tutto il testo audiovisivo w questa struttura
può essere scomposta, segmenetata, visionata per frammenti.
lo spettatore può cogliere questa istanza del discorso con altri modi, può cogliere come il discorso
parla di se e si manifesta allo spettatore, indizi che rimandano all’attività discorsiva in quanto
produzione e intreccio.
il primo grado di evidenza è quel che rende visibile il discorso all’interno del testo perche ci mostra
come viene costituito e articolato. ci sono dei tempo della narrazione, ci sono sequenze che
segnano il transito da una part all’altra del racconto, ci sono sospensioni, salti, strategie che
evidenziano quanto ciò che stiamo vedendo sia un prodotto nato da forma artificiale di esperienza.
IL secondo modo nel quale il discorso si rende evidente è quello di renderlo oggetti di
rappresentazione ciò nel contesto dell’organizzazione dietetica del testo audiovisivo, cioè quando
la messa inscena di un delitto oppure per semplificare e meno percepire anche il dialogo ex tra
nick e il collega, che è un emulazione di quanto stiamo facendo noi come spettatori nel momento
in cui assistiamo alla messa in onda di un espisodio, di un narratore e narratorrio intradiegetico che
richiama il nostro ruolo di spettatore.
il terzo modo riguarda tutti quei procedimenti di narrazione e composizione in cui noi spettatori ci
ritroviamo disorientati, stiamo seguendo una storia ma siamo spaesati e confusi. rendere quindi il
discorso come attività di destituzione della costruzione delle mappe situaioznali del mondo
indiretto.
passaggio necessario dal secondo snodo a terzo snodo, avviene quando ci concentriamo nella
lettura del discorso come intreccio, attività di composizione e articolazione e montaggio delle
risorse esperienziali.
la presentazione di tutto il mondo indiretto è organizzato secondo l’articolazione di eventi diversi. e
questi eventi sono articolati spostandoli lungo un asse temporale, è necessario prendere queste
diverse istantanee e stabilire un ordine di successione. le mappe situaizonali possono quindi
corrispondere ai diversi eventi in base ai quali viene articolata una storia. questo ci porta a
compiere un’attività di descrizione, trascrizione vera e propria che corrisponde ad un tracciato,
linea sequenziale che regola i rapporti tra le diverse mappe situaizionali. i rapporti sono
fondamentalmente basati su due nessi: quello di tipo cronologico, costruzione e identificazione di
ciò che avviene prima e dopo, e il secondo è quello di causa-effetto.
secondo eugeni dobbiamo cogliere un vero e proprio lavoro gestuaale, di spostamento come se ci
fosse qualcuno che lavori la materia del racconto.
DISTINGUIAMO tra andamento continuo e discontinuo. nell’andamento continuo parliamo anche
di microtessitura, mentre il discontinuo è definito macro tessitura. distinzione legata al fatto che la
microtessitura procede rispettando un unita spazio temporale mentre la macrotessitura è giocata
su staccchi, salti, spostamenti sull’asse temporae.
nella continuità spazio temporale ci accorgiamo che l’intreccio segue una direizone. è articolata
seguendo una direzione vettorale e può manifestarsi o andando in avanti. andamento progressivo
regolare. 17
quando la direzione procede all’indietro, non abbiamo questo rispetto della progressione dei fatti
ma assistiamo al riavvolgimento dell’azione. la direzione del gesto competitivo può avere anche
una direzione longitudinale, creare una sezione interna alla scena creando rapporti di sotto azioni
che avvengono contemporaneamente. ex nick che arriva sulla scena, seguiamo azioni che compie
e le distinguiamo per portata emozionale e investimento cognitivo rispetto al poliziotto.
il gesto compositivo procede secondo una precisa articolazione, può avvenire a senso unico,
procedere in modo unitario, compatto e progressivo o può avere un senso combinato che è quello
he può lavorare sia andando avanti che all’indietro, seguire una doppia direzione di progressione e
riavvolgimento.
la portata del gesto è quella che ci definisce quanto siamo andati avanti o dietro rispetto all’azione
e riguarda l’arco temporale coperto da quella sequenz, la durata. il fatto che l’azione può aver
coperto un lasso temporale di 25 minuti rispetto al mondo dietetico che sta alla base del testo
audiovisivo.
altro punto è il investimento dell’energia con distensione della velocità, intensità con cui vengono
realizzate le composizioni.
la distanza da un evento all’altro è volte è esplicita dai personaggi o dai titoli
VIDEO sequenza tratta da MOMMY- X. DOLAN
attraverso la mamma abbiamo un salto nel tempo che è riposto nella sua immaginazione.
abbiamo prolessi che ci parla della direzione e dell’articolazione del gesto.
c’è una situazione di combinazione nel fatto che un flashforward che viene costruito attraverso un
lavoro di modulazione energetica sul ritmo.
il flashforward a livello base potrebbe essere il recupero di diversi episodi -> quindi c’è
discontinuità nella presentazione di salto avanti nel tempo. non è solo la visione del figlio che si
laurea o si sposa, è un flash forward scaandito secondo gli eventi salienti della vita dell’uomo e tra
uno e altro distinguiamo distante temporali e anche dell’ellissi, va avanti ma al suo interno procede
saltando e questi salti sono rimarcati da segni di interpunzione precisi.
THE SCIENTIST - COLDPLAY
Microtess