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LA CORTE DEI CONTI
È composta da 28 membri (uno per Stato) nominati per 6 anni dal Consiglio. Si occupa di materia contabile ed in
particolare di:
- verifica del bilancio delle singole istituzioni;
- verifica del bilancio dell’UE.
Emette ogni anno una temutissima relazione che si pone di rilevare ogni attività contabile irregolare.
LA BCE
È composta da 1 presidente e 5 membri, si occupa di politica monetaria e finanziaria. È l’unico organo che può
autorizzare l’emissione dell’Euro. Gestisce il deposito di valuta estera e controlla la regolarità dei tassi di cambio. Vigila su
banche e istituti di credito degli stati membri. 11
I procedimenti di formazione degli accordi internazionali
Fino ad ora abbiamo parlato di accordi internazionali e dei loro contenuti ma non abbiamo visto nel dettaglio come questi
conducono alla formazione vera e propria dei trattati e alla fase successiva che è l’adattamento.
Abbiamo quindi due fasi:
1. La fase di formazione dei trattati
2. La fase di adattamento
La fase di formazione dei trattati può avvenire in forma solenne o semplificata.
La forma solenne prevede 4 fasi:
- Negoziazione (curata dai plenipotenziari)
- Sottoscrizione (non comporta il vigore dei contenuti)
- Ratifica (in Italia è adoperata dal Presidente della Repubblica secondo l’art. 80 Cost.)
- Scambio o deposito delle ratifiche (è necessario perché i trattati coinvolgono più parti e ogni Stato deve ratificare o
comunque sia tutti gli Stati facenti parte del trattato).
A queste fasi segue l’entrata in vigore dei contenuti dei trattati, ossia il loro riconoscimento, tuttavia per la loro applicabilità
bisogna attendere l’adattamento.
La forma semplificata prevede sole 2 fasi: negoziazione e sottoscrizione. Il suo uso è limitato da tre condizioni: dev’essere
fatta espressa menzione da parte del plenipotenziario di uso di forma semplificata; dev’esserne menzionato all’interno
dell’accordo l’uso; non deve riguardare materie per le quali è stato specificato divieto d’uso di forma semplificata.
La fase di adattamento conforma il diritto interno all’impegno preso dallo Stato sul piano internazionale. Rende applicabile
il contenuto degli accordi in vigore. L’adattamento può avvenire in due modi:
- Forma ordinaria: riformula la norma internazionale in norma interna;
- Procedimento speciale: avviene un semplice rinvio alla norma di riferimento internazionale effettuandolo con
l’uso di una legge interna.
L’adattamento in Italia
Per l’adattamento dei contenuti dei trattati in Italia distinguiamo le fonti del:
- Diritto Internazionale Generale (origina da consuetudini) DIG: il rango è sovra costituzionale, opera l’articolo
10 Cost. per il quale vige un adattamento automatico e costante. Prevalgono sulle norme di rango costituzionale le
consuetudini internazionali (salvo i contro limiti).
- Diritto Internazionale Pattizio (origina da accordi): il rango è di legge ordinaria rinforzata dall’art. 117. Sottostà
alla Costituzione. Il procedimento di adattamento è sempre speciale: attraverso l’ordine di esecuzione.
L’ordine di esecuzione è una legge ordinaria emanata dal Parlamento. Viene designata piena ed effettiva esecuzione
rinviando all’accordo internazionale. Gli art. che danno esecuzione sono normalmente di due tipi: si autorizza ratifica o si
da piena esecuzione.
L’art. 117 Cost. (con cui è stato sancito il Primato del Diritto Europeo) prevede che l’esercizio della potestà legislativa
rispetti i vincoli dell’Ordinamento Internazionale. 12
I trattati: adesione, riserve e modifiche, recesso e altri avvenimenti cui possono andare incontro.
Come si aderisce ai trattati?
Occorrono due requisiti: uno geografico (di vicinanza) e l’altro richiede che ci sia condivisione dei valori dell’UE.
La possibilità di aderire è specificata dagli stessi accordi. Dopo una prima fase di candidatura, lo Stato firma un apposito
accordo con l’organizzazione internazionale (Commissione, Consiglio, Parlamento) e necessita della approvazione di tutti gli
stati membri.
I trattati possono essere oggetto di riserva. Le riserve producono la disapplicazione dell’articolo su cui ci si riserva. Uno
Stato al momento di firma, di ratifica o in un momento successivo può formulare una riserva salvo che sia specificamente
vietata dal medesimo trattato o lontana dallo scopo e dall’oggetto del trattato.
Per i trattati vige una regola generale riguardo l’interpretazione e l’applicazione. Questa regola vuole che l’interpretazione
avvenga normalmente in buona fede e contestualizzando i termini del contesto, osservando in modo teologico lo scopo.
L’applicazione dei trattati è irretroattiva, regola dal momento in cui sono applicati in poi.
L’interpretazione non può ledere norme di diritto internazionale altrui.
La possibilità di modifica dei trattati è prevista solo se vi è accordo fra le parti. È possibile la formulazione di proposte di
modifica da parte dei singoli stati membri.
Per i trattati non è differenziata la nullità dall’annullabilità. Si specifica solo la nullità che può essere determinata quando:
- È invocato un errore rilevato da uno Stato. L’errore deve essere vertente su situazioni esistenti (fatti) risultate
infondate o differenti da quanto specificato nei trattati.
- C’è dolo da parte di uno Stato che determina dei vizi di consenso.
- C’è corruzione.
- C’è violenza esercitata sul plenipotenziario o sullo Stato sotto forma di pressioni minacciose.
La modifica dei trattati nel dettaglio poi può seguire due differenti procedure dette di revisione.
- Per la revisione ordinaria: dev’esserci un progetto di modifica, proposto dalle istituzioni o dagli stati membri. Al
progetto segue una valutazione di ammissibilità fatta dal Consiglio Europeo, poiché si riuniscono tutti gli Stati. Se la
modifica proposta è ammissibile viene nominata una Conferenza Intergovernativa, formazione nella quale si
modifica il trattato per poi risottoporlo all’approvazione di tutti gli stati membri.
- Per la revisione semplificata: solo in alcuni casi specifici si salta la fase della Conferenza Intergovernativa e fa
tutto il Consiglio europeo, dopodiché richiede a tutti gli Stati l’approvazione.
*una nota: in Italia è vietato indire referendum per proporre modifiche ai trattati!
Come si recede?
Lo Stato che recede esercita un diritto soggettivo. Può uscire purché rispetti le modalità di recesso definite (Art. 50 TFUE).
Lo Stato che vuole recedere invia al Consiglio Europeo lettera di notifica. L’Unione deve negoziare e concludere un apposito
accordo per il recesso tenendo conto del quadro e dei rapporti con lo stato recedente.
Per quanto riguarda la denuncia si tratta di un atto unilaterale di recesso che può avvenire da parte di uno Stato. Una volta
fatta denuncia lo Stato deve attendere un certo termine e attenersi alle condizioni previste dal trattato per la denuncia.
Questo termine può anche essere prorogato. (Il caso da ricordare è quello attualissimo di BREXIT). 13
Il Consiglio d’Europa, la CEDU e la Carta Sociale
Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità
culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa.
Il Consiglio d'Europa fu fondato il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra e conta oggi 47 stati membri di cui 28 sono gli
Stati facenti parte dell’UE.
Il Consiglio d'Europa è tuttavia estraneo all'Unione europea e non va confuso con organi di quest'ultima, quali il Consiglio
dell'Unione europea o il Consiglio europeo.
La sua sede istituzionale è a Strasburgo. Lo strumento principale d'azione consiste nel predisporre e favorire la
stipulazione di accordi o convenzioni internazionali tra gli Stati membri e, spesso, anche fra Stati terzi.
Le iniziative del Consiglio d'Europa non sono vincolanti e vanno ratificate dagli Stati membri.
I principali organi del Consiglio d'Europa sono:
- il Comitato dei Ministri: agisce per conto del Consiglio d’Europa.
- il Segretario generale del Consiglio d'Europa,
- l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa: può fornire raccomandazioni al Comitato dei Ministri ed è
un organo deliberativo.
Il Consiglio d’Europa aderisce ai contenuti della CEDU [Roma – 1950] e si obbliga a rispettarli. Al fine di assicurare un
controllo sul rispetto dei contenuti della CEDU istituisce una propria corte, la Corte di Strasburgo.
C’è da dire che la CEDU, a sua volta, è una carta che è integrata da 14 ulteriori protocolli e che ha un suo organo di
controllo del rispetto della carta identificato nella Corte EDU. Proprio col protocollo numero 14, viene modificato l’art. 59
della CEDU con l’aggiunta di un secondo punto in cui si specifica: “L’Unione Europea può aderire alla CEDU”. Tuttavia
l’adesione è specificato debba essere subordinata all’approvazione del Parlamento Europeo e degli Stati membri, nonché al
parere della Corte di Giustizia europea (Lussemburgo).
Si assiste all’avvio, il 4 giugno 2010 di un negoziato per l’adesione dell’UE alla CEDU. Il 5 aprile 2013 i negoziati (ovvero
tutti i testi prodotti nella fase negoziale) vengono concretizzati in un accordo. È redatto perciò un progetto di accordo, in cui
all’art.55 in particolare si specifica anche il meccanismo del convenuto aggiunto. Con tale meccanismo si voleva far si che
in caso di violazione dei diritti della CEDU la Corte di Strasburgo potesse agire sia contro lo Stato che ha violato i diritti sia
contro l’UE. La Corte di Lussemburgo ha dichiarato inammissibile che un soggetto esterno (la Corte di Lussemburgo)
risolvesse controversie e giudicasse sugli atti della UE.
La Carta Sociale Europea è un trattato dello stesso Consiglio d’Europa adottato a Torino nel 1961 e rivisto a Strasburgo
nel 1996. È entrata in vigore nel 1999, così da riconoscere i diritti umani (sociali) e le libertà fondamentali nonché i
meccanismi di controllo per gli stati che la ratificano. La funzione della Carta Sociale Europea è quella di far riconoscere i più
recenti diritti definiti di “seconda generazione”. 14
I tentativi di adesione dell’UE alla CEDU.
Quadro introduttivo
Abbiam visto due fonti del diritto all’interno del Consiglio d’Europa: due convenzioni internazionali, due carte: la CEDU e la
Carta Sociale Europea. Sono due documenti vincolanti per gli stati che hanno aderito al Consiglio d&rsq