Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 115
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 1 Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 115.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti completi per l'esame di relazioni internazionali Pag. 41
1 su 115
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ANALISI DELLA POLITICA ESTERA E PACE DEMOCRATICA

Sui fattori interni, cioè caratteristiche dello stato o che si riferiscono a soggetti dello stato, fa

riferimento con la terminologia dei livelli di analisi. Qualsiasi oggetto di livello di analisi può

essere studiato da diverse prospettive, macro, micro, possiamo scegliere se concentrarci

sull’insieme, sulla struttura dell’organismo o su un livello di analisi più puntuale, meno astratto,

sulle parti di un organismo o fenomeno internazionale.

La gran parte della riflessione internazionalistica adotta una prospettiva sistemica. In generale

il pensiero politico sulla politica internazionale questa prospettiva è ancora quella dominante. Si

parla dei grandi fenomeni della politica internazionale, dell’equilibrio di potenza, alleanze.

Anche gli altri testi in programma non raccontano la politica estera nel dettaglio ma in modo

sistemico spiegano i macro fenomeni. Questo approccio sistemico, anche se a partire dal

volume di Waltz significa qualcosa di impreciso, in questo caso ci riferiamo a un approccio,

un’analisi di carattere generale della politica internazionale.

A partire dagli anni 50 – 60 è stato problematizzato: gli autori si sono posti il problema di come

stava affrontando il tema della politica internazionale e dagli anni 60 soprattutto è partita una

riflessione sui livelli di analisi. La politica internazionale si ritiene vada studiata da diverse

prospettive.

Waltz ci dice che la prospettiva sistemica è quella base, per altri va studiata insieme ad altri

livelli: Sistemico > Una letteratura che ha problematizzato un assunto di fondo per cui la

 politica internazionale va studiata per forza da un punto di vista sistemico perché

studiarla da questo punto di vista comporta una forte semplificazione. Attribuire alla

soggettività dello stato un’importanza eccessiva, come se nella politica internazionale

l’attore centrale dotato di una razionalità unitaria fosse solo e unicamente lo stato.

Waltz ci dice che lo stato è trattato come una black box (scatola nera) > qualcosa di

unitario, senza indagare cosa succede dentro allo stato. Per capire la politica

internazionale basta vedere come si comporta lo stato, come si aggrega la potenza,

come è stabilito il potere a livello internazionale, le alleanze, la guerra, ecc. ma ciò che

accomuna le prospettive sistemiche è che lo stato è un soggetto unitario, che si

comporta in alcuni modi sulla scena internazionale. La presunzione della prospettiva

sistemica e quella di Waltz in particolare, è che gran parte della politica internazionale si

può studiare senza guardare cosa sta dentro agli stati e le caratteristiche interne agli

stati non contano nulla. Waltz è stato un po’ equivocato su questo. Da una parte è vero,

dall’altra però dice che ciò che la politica sistemica non riesce a spiegare va cercato in

termini residuali all’interno dello stato. Il baricentro delle spiegazioni è il sistema.

Nazionale > si è affermato con la fine della guerra fredda e si concentra sulle

 caratteristiche degli stati capendo come stati diversi si comportano in modo diverso nel

sistema internazionale. La grande classificazione da cui nasce la teoria della pace

democratica sostiene per esempio che le democrazie si comportano nel sistema

internazionale in maniera radicalmente diversa rispetto ai regimi non democratici, cioè

regimi autoritari e totalitari. La convinzione si è fatta strada a partire dagli anni 90 (ha

preso particolarmente forza negli ultimi anni) fino a ritenere che se il sistema

internazionale fosse popolato solo da regimi democratici, la politica internazionale

cambierebbe natura. Il punto è partire dalle caratteristiche dello stato. Ad esempio più si

diffonde la democrazia più il sistema diventa pacifico. Valorizza il tipo di regime politico,

di stato.

Sub nazionale > ci si riferisce a un gruppo di attori che non necessariamente sono un

 gruppo di attori del singolo individuo ma son gruppi più interni allo stato. A un livello

ancora più basso si collocano le teorie del livello sub nazionale, non partendo né dal

sistema, nel dal tipo di stato ma da ciò che viene all’interno dello stato. Hanno una forte

matrice liberale. Lo stato è un macro attore, composto al suo interno da una pluralità di

soggetti. Uno degli assunti del liberalismo è l’individualismo, cioè per quanto complessa

è la politica internazionale, in definitiva, i fenomeni politici vanno ricondotti a scelte

individuali, anche se sembrano nascoste o indirette. Significa riconoscere che in ultima

istanza è il singolo che prende decisioni. Lo scienziato sociale deve indagare circa le

scelte individuali e come in definitiva producono gli effetti internazionali. Uscì negli anni

90 un articolo sulla teoria liberale delle relazioni internazionale che contraddiceva Waltz

secondo cui gli stati sono azioni degli individui e quindi le scelte degli stati arrivano dalle

scelte e responsabilità individuali.

Uno stesso fenomeno internazionale può essere analizzato da tre prospettive diverse. Le

relazioni internazionali hanno quasi sempre adottato una prospettiva sistemica ma a parte

dagli anni 60 si è problematizzato l’aspetto dei livelli di analisi e sono nati approcci cioè

nazionale e sub nazionale.

Si è accompagnata una disciplina che rimane quindi autonoma rispetto alle relazioni

internazionali: la politica estera, che cerca di razionalizzare ciò che le relazioni internazionali

non colgono, delle relazioni tra gli stati e interno agli stati.

ANALISI DELLA POLITICA ESTERA

Ha avuto una storia progressiva, nasce come disciplina autonoma del mondo anglosassone e

arriva in Europa in maniera tardiva dove sono nate le prime cattedre di analisi della politica

estera. Questa disciplina è una specificazione delle politiche internazionali. L’analisi della

politica estera nasce sulla base di due insoddisfazioni negli anni 50 – 60:

Livello di astrazione per le teorie di relazioni internazionali > qualche teorico

 accademico condivide il fatto che questi testi sono astratti e non colgono la realtà dei

fatti (es Waltz). Sulla base di questa insoddisfazione, lo sforzo di alcuni autori è stato

quello di provare a scendere dalla scala di astrazione della politica internazionale per

elaborare modelli teorici concreti, che ci possano far prevedere qualcosa. Per prevedere

qualcosa bisogna concentrarsi su qualcosa di molto controllabile rispetto al principio di

legittimità, sovranità, le formazioni delle grandi alleanze, la crisi delle alleanze, gli

equilibri, ecc.

Avvicinarsi ai processi politici concreti reali delle scelte di politica internazionale >

 avvicinarsi alla politica estera degli stati.

Quella che nasce è un’analisi delle politiche pubbliche applicata alle relazioni internazionali > si

occupa del ciclo di policy, come nasce una politica, quali provvedimenti legislativi vengono

adottati e come questi vengono attuati e che effetti hanno sulla società. Questa branca della

scienza politica ha degli strumenti per valutare il ciclo di policy, come nasce l’attenzione a un

problema, come arriva al legislatore tramite i partiti, come il legislatore legifera il problema che

è sorto, come l’amministrazione attua i provvedimenti legislativi e come misura il successo del

provvedimento. Un po’ come per l’analisi della politica interna, si trasferisce anche a temi che

riguardano le scelte di politica estera degli stati, cioè come viene percepito un problema, come

il legislatore e i gruppi di pressione se ne fanno carico, che provvedimenti prendono e che

effetti hanno le loro decisioni. In sostanza explanandum, che è l’oggetto di analisi della

disciplina (che deve dimostrare di avere un oggetto di analisi, ogni volta che nasce una

disciplina) riguarda le decisioni di politica estera dei leader politici e dei governi. L’oggetto non

riguarda più i grandi fenomeni, ma è qualcosa di preciso ed empiricamente trattabile. Gli

explanans, cioè come spieghiamo le scelte di questi stati, li spieghiamo a partire dai fattori

che influenzano le decisioni politiche in politica estera (decisioni del leader, rapporti tra

legislativo e governo in politica estera e tutti i fattori che interferiscono, influenzano o

determinano le scelte di politica estera).

Chi ha fatto questo lavoro ha citato i tre grandi classici degli anni 50 – 60, che danno vita ai tre

filoni dell’analisi della politica estera:

Decision making (Snyder) > il fuoco dell’analisi dev’essere cosa succede agli stati

 quando vanno in guerra, cosa succede dentro allo stato, chi decide che cosa, perché

decide questo, chi ha influenza, ecc. È il filone più prolifico dell’analisi della politica

estera. A partire dagli anni 50 c’è stata la proliferazione di studi che ha indagato sui

processi degli stati.

Analisi comparata della politica estera (Rosenau) > la politica internazionale è

 troppo complicata, implica troppi fenomeni e bisogna trovare delle pre teorie, delle

teorie di medio raggio che cerchino di spiegare cose più limitate, non grandi fenomeni.

Alla fine del libro propone come via d’uscita dal generalismo delle teorie sistemiche di

concentrarsi sulle politiche estere degli stati utilizzando l’analisi comparata delle

politiche estere. Voleva trovare stati che si trovano nelle stesse condizioni geopolitiche,

economiche, demografiche per cui si adottano determinate politiche estere. Si guardano

tutte le cose che sono simili e tutte le cose che variano, trovando in queste ultime le

cose che variano, escludendo le cose costanti e comuni. Bisogna capire come si

comportano gli stati nel sistema internazionale.

Il contesto psicologico e sociale delle decisioni di politica estera (coniugi

 Sprout) > utilizzano tutte le teorie socio psicologiche sulle decisioni politiche e le

applicano alle decisioni di politica estera. Vanno a vedere come le mappe cognitive, gli

stereotipi culturali, l’interazione sociologica dei gruppi di politica estera interagiscono e

influenzano le decisioni di politica internazionale. Appartengono a questo filone molti

studi che hanno cercato di studiare le tradizioni di politica estera, i caratteri di politica

estera di uno stato partendo da studi di carattere culturale e sociologico che riguardano

la storia di un paese.

Il livello di astrazione rimane piuttosto elevato ma il punto rimane che questo tipo di approccio

(analisi della politica estera) ha provato a svincolarsi dalle teorie sistemiche per spiegare la

politica internazionale partendo da un’altra premessa. Il punto è che gli studi hanno l’ambizione

di spiegare la politica internazionale nel suo insieme.<

Dettagli
A.A. 2017-2018
115 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FedericaMacchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Stefanachi Corrado.