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LE ORIGINI DELL'INTERNAZIONALISMO NEL XIX SEC

Il nazionalismo nacque nel XIX secolo, le sue radici intellettuali risalgono all'illuminismo e alla rivoluzione democratica tra il XVIII e il XIX secolo. Il nazionalismo celebrava la divisione dei popoli in raggruppamenti etnici, culturali e geografici. L'internazionalismo, invece, celebrava il superamento di queste differenze in vista della cooperazione. Entrambi si svilupparono insieme. Il nazionalismo nacque all'interno del sistema europeo degli stati, mentre l'internazionalismo nacque come risposta al nazionalismo e al mondo cristallizzato degli stati nazione. Successivamente, l'ascesa della democrazia liberale nel XIX secolo intensificò le connessioni tra di loro. L'internazionalismo divenne un campo della politica mondiale costituito da attività volte a creare ponti tra le diverse unità politiche. Si distinguono l'internazionalismo westfaliano e l'internazionalismo imperiale, quest'ultimo rappresenta lo sforzo da parte di un impero di costruire regole internazionali e relazioni per sostenere i propri progetti imperiali, come ad esempio l'impero britannico.

cooperazionetra stati-nazione sovrani, si manifesta negli accordi sulle norme e istituzioni del sistema degli stati sovrani eaccordi più specifici come per la sicurezza, eco, organizzazione dei beni comuni. Internazionalismo westfaliano: origini stato nazione risalgono all'Europa premoderna. 1648 negli accordi dipace di Westfalia che concludono la guerra dei 30 anni. Da qual momento Europa divenne sistema di statisovrani. La forma + comune di internazionalismo westfaliano è la cooperazione intergovernativa, cioèinternazionalismo perseguito per risolvere i problemi degli stati sovrani. Solo democrazie liberali fanno partedel sistema westfaliano, e un ordine stabile porta benefici alle democrazie: garantisce ordine globale + stabilee fonda istituzioni e regole che facilitano la cooperazione con gli stati non liberali. Diversi tipi diinternazionalismo nel XIX sec:internazionalismo commerciale: libero scambio produce pace e prosperità.Il movimento

Pacifista internazionale: varie strategie per promuovere la pace. Prime società pacifiste nacquero in GB e USA dopo guerre napoleoniche. Si opponevano alla guerra. Prima conferenza di pace tenuta a Londra nel 1843. Il movimento pacifista riemerse negli ultimi decenni del XIX secolo, con idee e attività meno ancorate ai valori cristiani e agli appelli alla pubblica opinione e più concentrate sulla costruzione di norme e istituzioni internazionali. Nuovi movimenti di riforma spingono sulla regolazione economica, emancipazione politica, legislazione sociale.

Internazionalismo legale: internazionalismo sociale: gruppi di interessi societari, religiosi e pubblici. Questi cercavano di promuovere diritti politici, benessere economico e giustizia sociale, espansione del diritto di voto e educazione liberale.

Internazionalismo funzionale: proliferazione di accordi, convenzioni e organizzazioni internazionali istituiti per facilitare e regolare i viaggi, le comunicazioni e le normative commerciali.

Nazionalismo e...

internazionalismo: movimenti rivali che offrivano logiche divergenti per l'organizzazione dello spazio politico. Ma liberalismo aveva le sue tensioni interne: libertà, uguaglianza, proprietà privata e giustizia sociale erano spesso in conflitto gli uni con gli altri.
NO CAPITOLO 4-5
CAPITOLO 6
Alla fine della WWII gli US erano la nazione più potente del mondo. La sproporzione tra le risorse delle altre potenze e quelle dell'America si stava costantemente espandendo. Era ovvio che gli US avrebbero avuto l'opportunità di plasmare e dominare il sistema postbellico. Negli anni tra il 1944 e il 1951, gli US e i loro partner intrapresero l'operazione di costruzione di un ordine internazionale. Si trattava di un tipo particolare di ordine, che ha ricevuto varie denominazioni: Pax Americana, mondo libero, Pax democratica. Il tratto distintivo è che incarnava lo sforzo delle democrazie liberali occidentali di cooperare per l'organizzazione di.

Uno spazio internazionale in cui esse potessero sopravvivere e prosperare.

Le logiche dell'ordine egemonico liberale:

  • Logica dell'apertura economica: permetteva di creare un interesse condiviso in un ordine internazionale pacifico e, se gli US dovevano rimanere la prima potenza industriale del mondo e porsi nella posizione di allearsi e cooperare con le altre grandi potenze dopo la guerra, il sistema economico mondiale doveva essere aperto > la prosperità americana esigeva mercati aperti, accesso senza restrizioni alle materie prime e la riabilitazione di buona parte -se non di tutta- l'Eurasia secondo linee liberalcapitaliste.
  • Logica della cooperazione istituzionale: le istituzioni erano una risposta alla crescente interdipendenza economica e securitaria. Se c'era una visione unificatrice, era quella di un sistema di cooperazione intergovernativa a conduzione americana pensato per rafforzare le società industriali postbelliche sviluppando le loro

Competenze di governo e controllando i termini dell'interdipendenza. Gli US garantivano i principi di uguaglianza sovrana e la risoluzione pacifica delle controversie. Inoltre, mettevano a disposizione canali istituzionali per le trattative e per prendere decisioni in comune, il che a sua volta alimentava il sostegno nei confronti di un ordine securitario americano-centrico.

Logica del baratto sociale: se i cittadini di questi Paesi avessero acconsentito a vivere in un'economia mondiale più aperta, i loro governi si sarebbero attivati per stabilizzare e proteggere i loro mezzi di sussistenza adoperando gli strumenti del moderno Welfare State, come il sussidio di disoccupazione, la riqualificazione dei lavoratori e il sostegno al pensionamento. In questo modo, gli architetti del sistema postbellico cercavano di costruire supporto domestico, e costruire coalizione comprensive all'interno degli Stati, attorno a un ordine internazionale che facilitava l'apertura.

economica e la protezione sociale. Questo compromesso è stato anche chiamato "embedded liberalism", un sistema di apertura controllata. Era il tentativo di trovare un compromesso tra apertura e sicurezza. - Logica della sicurezza cooperativa/ security building: strategia per la quale gli Stati si vincolano insieme in istituzioni economiche e securitarie per favorire la cooperazione e la moderazione (es: NATO). Questo sistema di sicurezza assicurava che le grandi potenze democratiche non avrebbero fatto ritorno ai vecchi schemi di rivalità strategica. - Logica della solidarietà democratica: il carattere dell'ordine che emerse dopo la guerra rifletteva la percezione che gli US, l'Europa e il mondo liberal democratico in generale formassero una comunità politica definita da un destino comune e da affinità di valori e identità (apertura, non discriminazione, multilateralismo). - Logica egemonica: gli US si misero al centro, assumendosii doveri della leadership nei confronti del funzionamento del sistema, insieme a diritti e privilegi. Quattro punti: 1. L'ordine postbellico guidato dagli US non era un ordine unico, né era semplicemente un ordine liberale. Non fu creato in un momento specifico, ma prese forma gradualmente, in un processo di accorpamento che si protrasse per decenni. Era composto di diversi progetti, e si sviluppò attraverso adattamenti e errori e risolvendo problemi. Conteneva varie logiche di organizzazione: l'equilibrio di potere, la gerarchia e la cooperazione consensuale tra Stati liberali che condividevano una stessa mentalità. Il carattere di questo nascente sistema fu plasmato da due distinti progetti ordinatori: - Il progetto occidentale di riorganizzare e rafforzare le basi della democrazia liberale nel mondo industriale avanzato. Si volevano unire le democrazie capitaliste in un sistema aperto e cooperativo. Le principali democrazie industriali si sarebbero assunteIl compito di "addomesticare" i loro rapporti attraverso una fitta rete di istituzioni multilaterali e relazioni intergovernative e la gestione condivisa dell'economia politica mondiale e occidentale. La sicurezza e la stabilità in Occidente erano viste come intrinsecamente legate ad una gamma di istituzioni che tenevano insieme le democrazie, contenevano il conflitto e favorivano la comunità politica.
  • Il progetto della GF, che mirava alla costruzione di partnership e alleanze politiche nella lotta contro l'URSS. Si arrivò all'ordine di contenimento, che era basato su un equilibrio tra potere, deterrenza nucleare e competizione politiche ed ideologica. La logica realista si intrecciò alla leadership americana del mondo libero. Le politiche internazionaliste liberali supportavano gli scopi realisti, e i mezzi realisti supportavano gli scopi internazionali liberali. La centralità del potere americano per il progetto

internazionale liberale rendevafacile sostenere che qualsiasi misura per mantenere o espandere quel potere fossegiustificabile. Gli interventi potevano essere presentati come congruenti con i più ampi finiinternazionali.

All’inizio degli anni 50 i due progetti si avvicinarono. Ricostruire le relazioni tra le democrazieliberali all’interno di un ordine a mondo unico si adattava perfettamente alla costruzione di unmondo libero come contrappeso al comunismo sovietico. Questo portò gli US in una posizionedi controllo diretto del sistema dal punto di vista economico e politico. Il loro sistema divenneuna componente centrale dell’ordine egemonico liberale, al punto che l’America e l’ordineliberale occidentale si fusero in un unico sistema >2. Gli US si fecero avanti sempre più per organizzare e dirigere un ordine egemonico americanoimperniato sulla loro economia e sul loro sistema di alleanze. Quest’ordine aveva

Caratteristiche sia liberali che imperialiste. Era gerarchico, ma strutturato attorno a relazioni reciproche e basate su regole tra le democrazie liberali avanzate. Era costruito su patti politici e securitari tra gli US, l'Europa e il Giappone. Metteva a disposizione una piattaforma di istituzioni funzionali e stabilità politica che dava modo alle élite e ai partiti politici di tutto il mondo industriale avanzato di portare avanti le loro agende.

Era sia gerarchico, sia costruito intorno a istituzioni. Era un ordine egemonico liberale, nel senso che era caratterizzato da principi trasversali di gerarchia, ma anche dalla solidarietà e dall'uguaglianza sovrana che caratterizzava il suo nucleo centrale di Stati liberal democratici. Gli US avrebbero diretto e gestito l'ordine internazionale, garantendo sicurezza, supportando l'apertura economica e proteggendo le sue regole e istituzioni, mentre gli altri Paesi avrebbero acconsentito a operare.

all'interno di quest'ordine e ad accettare la leadership americana. L'ordine aveva due tipi di contratto: - Securitario: gli US acconsentivano a fornire protezione militare e accesso ai mercati, alla tecnologia e alle risorse, in cambio di alleanza e cooperazione. - Economico: gli US promuovevano il libero scambio e l'apertura dei mercati, in cambio di adozione di politiche economiche favorevoli agli interessi americani.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
66 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gibellialice di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Bachelet Vittorio.