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DIFFERENZE PRINCIPALI
La TMS attraverso la produzione di campi magnetici induce potenziali d'azione.
La tDCS, invece, induce correnti elettriche di bassa o bassissima intensità capaci di modulare il potenziale di membrana dei neuroni in modo da modulare la scarica neuronale, che non viene mai direttamente indotta. Agisce modulando l'eccitabilità dei neuroni.
Se i vantaggi includono la possibilità di attivare determinate aree corticali stabilendo così una relazione causale, nei limiti si trova l'impossibilità di determinare in maniera precisa quali neuroni corticali o quanta area corticale viene influenzata ed il fatto che possono essere stimolate solamente le strutture di superficie del cervello.
METODI DI REGISTRAZIONE PSICOFISIOLOGICA
Esistono diversi metodi di REGISTRAZIONE DELL'ATTIVITÀ FISIOLOGICA DELLA SUPERFICIE DEL CORPO:
- Attività cerebrale (Elettroencefalografia (EEG)
- Tensione muscolare (Elettromiografia)
Capacità della cute di produrre elettricità in risposta ad una sensazione o stimolo emotigeno. Pensieri ed esperienze che suscitano emozioni sono associati ad un aumento della capacità della cute di condurre elettricità. I 2 indici più utilizzati per misurare questo parametro sono:
- Livello di Conduttanza Cutanea: misura il livello di base della conduttanza associata ad una particolare situazione.
- Risposta di conduttanza cutanea: misura variazioni temporanee della conduttanza associate ad esperienze specifiche.
5) ATTIVITÀ CARDIOVASCOLARE
Nella ricerca psicofisiologica vengono spesso impiegate 3 misure dell'attività cardiovascolare: la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna ed il volume sanguigno.
METODI GENETICI NELL'UOMO
STUDI SUI GEMELLI
Tutti i comportamenti e le psicopatologie sono determinati dall'interazione tra individuo e ambiente. Alcuni comportamenti/fenotipi più di altri sono determinati da fattori
genetici. Uno dei modi per indagare il peso della componente genetica sul fenotipo è quello di studiare i gemelli monozigoti, che hanno lo stesso patrimonio genetico quindi se il disturbo di un comportamento ha una base genetica la percentuale dei gemelli monozigoti colpiti sarà più elevata dei gemelli non monozigoti (dizigoti). Se due gemelli ricevono una stessa diagnosi (relativamente ad una patologia), si definiscono CONCORDANTI. Se la diagnosi riguarda solo un membro della coppia, si definiscono DISCORDANTI. AUTISMO: 18 L'autismo è una malattia neuropsichiatria ad esordio infantile. Fu descritto come quadro clinico per la prima volta nel 1943 da Leo Kanner, viennese, che descrisse una serie di bambini con particolari difficoltà ad entrare in rapporto con il mondo, i quali avevano disturbi nell'interazione sociale, un comportamento emotivo inappropriato e uno scarso interesse per varie attività. Presentavano disturbi nel linguaggio cheRisultava compromesso. Gli studi sui gemelli monozigoti, mostrano una concordanza maggiore del 60%. Questo dato mostra la presenza inconfutabile di una forte componente genetica nell'eziologia dell'autismo. Se poi i gemelli monozigoti non affetti vengono rivalutati per fenotipi autistici più ampi, includendo disturbi sociali e delle abilità cognitive, la concordanza tra i gemelli aumenta dal 60 al 92%.
STUDI SULLE ADOZIONI
Si basano sullo studio delle correlazioni tra bambini adottati precocemente e i loro genitori sia biologici che adottivi con l'obiettivo di distinguere il peso relativo dell'ambiente e quello relativo del genotipo. È bene ricordare che si parla di peso e non di fattori deterministici perché l'interazione tra ambiente e fattori genetici è sempre presente ed importante.
Un'elevata correlazione di un carattere con la famiglia biologica indica la presenza di influenze genetiche, in quel tratto il peso maggiore.
è della componente genetica; -Un’elevata correlazione di un carattere con la famiglia adottiva indica la prevalenza di fattori ambientali.
TEST NEUROPSICOLOGICI
Negli anni sono stati utilizzati diversi approcci ai Test Neuropsicologici:
- Approccio con Test Singolo;
- con una batteria di Test Standardizzati,
- con una batteria di Test Personalizzati
APPROCCIO CON TEST SINGOLO
L’obiettivo, prima degli anni ’50 era quello di discriminare tra pazienti con problemi psicologici derivanti da un danno cerebrale strutturale e quelli con problemi psicologici derivanti da un danno funzionale. Il limite era rappresentato dall’impossibilità di sviluppare un singolo test sensibile alla complessità dei sintomi psicologici derivanti da un danno cerebrale.
APPROCCIO CON UNA BATTERIA DI TEST STANDARDIZZATI
Successivamente, l’utilizzo del singolo test venne sostituito con l’impiego di batterie standardizzate di Test (piuttosto che un singolo test).
APPROCCIO
CON UNA BATTERIA DI TEST PERSONALIZZATIA partire dagli anni '60, questo approccio è quello prevalente. Inizialmente si scopre quale è l'aria deficitaria e poi si indaga su quella. La batteria di test somministrata inizialmente fornisce le informazioni sui sintomi neuropsicologici presenti e sulla base di questi si caratterizzano in dettaglio i sintomi specifici.
METODI DI RICERCA SUI MODELLI ANIMALI - MODELLI PRECLINICI DI PSICOPATOLOGIA: Si ricorre ai modelli animali per numerose motivazioni sperimentali, ad esempio: per studiare la trasmissione cerebrale, per valutare nuove terapie e medicinali, per indagare singoli meccanismi cerebrali o modificazioni plastiche, per indagare il ruolo di una o più strutture cerebrali in un comportamento normale o patologico, per indagare il ruolo di un singolo gene, per testare ipotesi specifiche ad esempio disattivando un gene per conoscerne le conseguenze ed infine nei casi in cui, per motivi etici, non è possibile condurre studi sugli esseri umani.
possibile lavorare sull'uomo. Un modello animale è una "rappresentazione sperimentale" che cerca di "modellare" alcuni sintomi della patologia umana al fine di studiarne le cause e individuare un trattamento. I modelli preclinici di psicopatologia riproducono negli animali di laboratorio alcune alterazioni del comportamento che caratterizzano il disturbo umano per poter studiare i meccanismi cerebrali ad esso collegati, non si ottiene il topo depresso ma si ottiene il topo anedonico. Non si ottiene il topo tossicodipendente ma si può riprodurre il sintomo della compulsione. L'IMPIEGO DEGLI ANIMALI NELLA RICERCA NEUROSCIENTIFICA La maggior parte delle cose che sappiamo sul cervello proviene da esperimenti condotti su modelli animali. Si utilizzano i modelli animali, come il topo, perché innanzitutto ci sono delle somiglianze fisiologiche ed un'elevata omologia genetica di circa il 90% ma anche perché il topo è uneffetto tra variabili. Inoltre, i topi sono comunemente utilizzati come modelli per studiare malattie umane, grazie alla loro somiglianza genetica con gli esseri umani. Utilizzando i tag HTML, il testo formattato sarebbe il seguente:Organismo complesso, di piccole dimensioni e quindi facilmente manipolabile, con costi di mantenimento relativamente bassi, che può apprendere tramite condizionamento classico ed operante, con un alto tasso di fertilità quindi si riproduce facilmente.
In sostanza, le differenze tra uomo e topo sono più quantitative che qualitative, ed i meccanismi di funzionamento non sono poi così diversi. È diversa la qualità, il modo di elaborazione dell'informazione. Inoltre, le restrizioni etiche sono minori e la quantità di variabili indipendenti ed ambientali controllabili è maggiore. Si possono eseguire numerose analisi contemporaneamente in diversi tessuti ed è possibile lavorare su topi geneticamente identici, tenendo sotto controllo la variabilità genetica.
È possibile relazionare dati diversi, sia genetici che comportamentali che ambientali ed è altrettanto possibile studiare la relazione causa - effetto tra variabili. Inoltre, i topi sono comunemente utilizzati come modelli per studiare malattie umane, grazie alla loro somiglianza genetica con gli esseri umani.
il cervello umano è ancora un mistero in molti aspetti. Nonostante i progressi nella ricerca neuroscientifica, non siamo ancora in grado di comprendere appieno come funziona il cervello e come influisce sul nostro comportamento. Ci sono molte teorie e ipotesi, ma non ci sono ancora risposte definitive. Tuttavia, ci sono alcune cose che sappiamo con certezza. Il cervello è il centro di controllo del nostro corpo e svolge un ruolo fondamentale nel determinare il nostro comportamento. Le diverse regioni del cervello sono responsabili di diverse funzioni, come il pensiero, l'emozione, la memoria e il movimento. Inoltre, il cervello è altamente plastico, il che significa che può adattarsi e cambiare nel corso della vita. Questa plasticità ci consente di imparare nuove cose, acquisire nuove abilità e adattarci a nuove situazioni. Ad esempio, se impariamo a suonare uno strumento musicale, il nostro cervello svilupperà nuove connessioni neurali che ci permetteranno di suonare sempre meglio nel tempo. Ma come influisce il cervello sul nostro comportamento? Beh, il cervello è coinvolto in ogni aspetto del nostro comportamento, dalle azioni più semplici come camminare e respirare, alle decisioni più complesse come scegliere una carriera o innamorarsi. Le emozioni, i desideri, le motivazioni e persino le nostre preferenze personali sono tutte influenzate dal cervello. Inoltre, il cervello è anche influenzato dal nostro comportamento. Le esperienze che viviamo, le scelte che facciamo e le abitudini che sviluppiamo possono modellare il nostro cervello nel tempo. Ad esempio, se pratichiamo regolarmente un'attività fisica, il nostro cervello svilupperà nuove connessioni neurali che ci renderanno più forti e più resistenti. In conclusione, il cervello e il comportamento sono strettamente legati. Il cervello è il motore che guida il nostro comportamento e il nostro comportamento può influenzare il cervello. Nonostante le nostre limitate conoscenze attuali, la ricerca continua a fornire nuove informazioni su questa complessa relazione.