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RICONOSCIMENTO DI UN’ICONOGRAFIA
Famiglie di appartenenza
RITRATTO: la più antica forma di arte. Si pratica anche nelle civiltà che precedono la civiltà greco-romana.
Sovrani e ministri hanno iniziato molto presto a farsi ritrarre. Famiglia di soggetto che non verrà mai a
mancare. Il volto ci permette di riconoscere che personaggio è ritratto. Molto spesso anche i gioielli
permettono di riconoscere la famiglia e soprattutto il ceto sociale di appartenenza. Spesso la figura
femminile nel ritratto viene connotata di gioielli preziosi. Nella donna molti più segni rispetto all’uomo ci
fanno comprendere che appartiene ad un certo status sociale. A volte anche gli anelli (il tipo e il dito su cui
viene portato)possono dare degli indizi sul ritratto. Bisogna conoscere la simbologia degli anelli nel
Rinascimento.
Pompeo Batoni, Ritratto di Giacinta Orsini Boncompagni Ludovisi
Essa vuole farci capire le sue tante specificità culturali. Cedra e corona di alloro ricordano Apollo e sono il
simbolo della poesia: capiamo che la donna era una poetessa. La signora discende da diverse famiglie
nobili, quindi è dell’alta società ed il costume che indossa lo prova. C’è anche un antecedente del
pianoforte e c’è uno spartito musicale appoggiato sopra: la signora è anche una musicista. È una signora
molto colta e lo dimostra il fatto che poggia con disinvoltura il gomito sinistro su una pila di libri.
C’è un busto di Minerva, dea della sapienza. Il fatto che lei abbia un busto antico prova anche che è una
signora che si intende dell’antichità. Vicino al busto di Minerva c’è una sfera armillare, ciò significa che la
signora è dotta anche nell’astronomia. Dietro c’è un bouquet di fiori: simbolo di grazia e virtù femminile,
perché essa è pur sempre una gentildonna.
Alle sue spalle c’è una collinetta con un cavallo bianco in cima che muove lo zoccolo: è Pegaso. È la fonte
dell’Elicona. Elemento specifico che indica la fonte mitica (dell’antica mitologia greca) in cui Pegaso aveva
fatto nascere con il suo zoccolo una sorgente, la sorgente della Elicona. In questa sorgente si vanno ad
abbeverare i personaggi in abito antico. La signora in questione era una frequentatrice dell’Arcadia. Nel
‘700 a Roma nasce questo gruppo dell’Arcadia: poeti e poetesse si definivano abitanti dell’antica Arcadia
(antica regione della Grecia), si chiamavano arcadi e si davano anche dei soprannomi che richiamavano i
nomi dell’antichità e componevano poesie.
NATURA MORTA: la natura morta ha delle fasi. Esiste in una certa forma già nell’antichità romana, ma
dopo è presente soprattutto come episodio nei dipinti. Acquisisce grande autonomia nel ‘600. In questo
periodo gli artisti si specializzano ognuno in un genere. Anche le nature morte possono essere un po’ più
complesse.
Jacques Linard, Allegoria dei cinque sensi
Questa natura morta è un’allegoria dei cinque sensi, ma probabilmente è anche una vanitas (natura morta
con elementi simbolici allusivi al tema della caducità della vita).
Vediamo uno spartito musicale, un melograno che si riflette in uno specchio. Nell’angolo destro una
sacchetta di velluto dove si tenevano di solito i soldi, delle carte da gioco, delle monete. C’è una grande
scatola di legno. Sopra la scatola c’è una bellissima fruttiera probabilmente di fattura orientale, la frutta, un
fico aperto, una quadretto con un paesaggio. Sulla sinistra, su un altro contenitore di legno c’è un bouquet
di fiori. Linard fa un’allegoria dei cinque sensi, tipo di allegoria abbastanza frequente nella natura morta
seicentesca. I fiori alludono al profumo, all’odorato. La musica allude all’udito. Il quadro e lo specchio
alludono alla vista. La frutta allude al gusto. Le monete e le carte da gioco alludono al tatto perché sono
oggetti che si maneggiano.
Probabilmente c’è sovrapposta un’altra intenzione allegorica, la vanitas: vanità, tutto sfuma, bisogna
concentrarsi su cose più spirituali.
Lo spartito musicale contiene un canto religioso: la musica è religiosa e non profana. Sta vicino alle carte da
gioco e ai soldi: rivolgersi alla religione piuttosto che al gioco d’azzardo. Il melograno è un simbolo della
Passione di Cristo perché i chicchi ricordano le gocce di sangue. Il fatto che sia messo vicino allo spartito
musicale e che si riflette nello specchio significa “Rifletti” (sulla Passione, sulla religione).
Il fico è un simbolo sessuale sia per la forma sia perché è un frutto molto legato alla fecondità. Quindi il fico
aperto che sta dal lato del gioco, sta a simboleggiare moderazione. Ci sono i piaceri della vita, ma piano
piano c’è un messaggio che segnala “Ricordati che sono cose che hanno una fine e rifletti su cose più
spirituali della vita”.
PAESAGGIO: genere più semplice dal punto di vista iconografico. Il paesaggio esiste da sempre nella
pittura, ma nel ‘600 acquista autonomia.
Giacinto Gigante, Paesaggio con tempesta sul mare
Paesaggio con una tempesta. L’800 ha molto amato i soggetti come questo, cioè le tempeste, il cattivo
tempo perché nella fase romantica si rivaluta un paesaggio più emotivo e più drammatico.
LA SCENA DI GENERE: si afferma verso la fine del ‘500. Per scena di genere intendiamo una scena in cui il
pittore vuole rappresentare una scena di vita quotidiana (persone che giocano a carte, bevitori in una
locanda, donna che fa il merletto, ecc...). Diventa molto di moda nel ‘600. Anche le scene di genere possono
contenere qualche messaggio.
Georges de La Tour, La partita a carte
Il baro guarda verso di noi e ci manda dei segnali: quando si è vanitosi bisogna stare attenti perché c’è
sempre qualcuno che ti vuole ingannare.
Adrien Brower, rissa tra giocatori di carte
Qui non c’è il messaggio elegante presente nell’esempio precedente. È una tipica scena che piaceva avere
ai nobili. La scena è molto violenta e si svolge nei bassifondi.
IL SOGGETTO SACRO: è il soggetto più raffigurato per secoli.
Caravaggio, Davide e Golia
Il giovane con la spada e con la testa di un gigantesco nemico che era Golia. Rientra nell’Antico Testamento.
Philippe de Champaigne, morte di Abele
Adamo ed Eva piangono la morte di Abele. Ci sono altri bambini, ovvero altri figli di Eva. In secondo piano ci
sono due altari di pietra: sono le offerte fatte a Dio da Caino e Abele. Abele sacrifica un agnellino e Caino gli
da un po’ di spighe. Qui nasce il malanimo da parte di Caino.
Jacopo Tintoretto, Cristo in casa di Marta e Maria
Maddalena non aiuta la sorella, ma si ferma a guardare e a contemplare Gesù: lei si è scelta la parte
migliore.
L’ICONOGRAFIA DEI SANTI: rientrano nei soggetti sacri, ma non sono né Antico, né Nuovo Testamento.
Hans Memling, Trittico di Benedetto Portinari
I frati possono essere riconosciuti dalla tunica che portano. È un frate benedettino (saio marrone). Il
bastone è simbolo del pastore, poi diventato simbolo del vescovo.
TEMA MITOLOGICO: è una famiglia che può sembrare “facile” o “difficile” a seconda della cultura letteraria
personale.
Tiziano, Gli Andri
Gli Andri erano una popolazione che abitavano in un’isola. C’è Bacco vestito di rosso con una corona di vite.
Bacco è la divinità della coltivazione del vino, abbandono completo della ragione. Aveva un seguito di
donne che suonavano e si sfrenavano nella danza. C’è un uomo tutto avvolto da un serpe (simbolo di
fecondità). C’è anche un satiretto perché rappresenta l’istintualità, l’essere metà uomo e metà animale.
Bacco sta in piedi in equilibrio sul carro e sotto c’è una figura femminile: Arianna.
Bacco incontra Arianna perché è stata abbandonata sull’isola da Teseo. Bacco ha appena lanciato in cielo la
corona di Arianna e lanciandola in cielo si trasforma in una corona di stelle che diventa una costellazione.
TEMA ALLEGORICO: famiglia difficile perché è la famiglia più erudita e colta.
Paolo Veronese, Giustizia
Donna con spada e bilancia: personificazione della giustizia.
La bilancia è il soppesare le cose, mentre la spada è la giustizia punitiva.
Hans Memling, Allegoria
Capiamo di essere davanti ad una personificazione allegorica perché è una rappresentazione poco realistica
e presenta degli attributi.
Questa donna è nuda da sola in un paesaggio. Ha due cani vicino e tiene uno specchio in mano.
TEMA STORICO: lo si riconosce in base alla propria cultura storica.
Cavalier D’Arpino, Orazi e Curiazi
Duello tra i tre fratello Orazi e i tre fratelli Curiazi: due dei tre di ogni famiglia sono già morti. L’ultimo
Oriazio sconfigge l’ultimo Curiazio. Tutto il popolo assiste perché lì si decide se vince Roma.
Paolo Veronese, Battaglia di Lepanto
Fu una battaglia navale che oppose la Chiesa e tutti i suoi alleati all’Impero e agli infedeli. Fu una grande
battaglia importante per l’Europa.
Questa è più un’allegoria della Battaglia di Lepanto.
TEMA LETTERARIO: famiglia complicata come quella del tema storico e mitologico.
John William Waterhouse, Miranda guarda la tempesta
Fa riferimento alla Tempesta di Shakespeare.
Sandro Botticelli, Storia di Nastagio degli Onesti
Botticelli in alcuni pannelli illustra una novella di Giovanni Boccaccio.
Il banchetto di nozze sconvolto dall’arrivo di un cavaliere che insegue una giovane donna che viene morsa
da cani feroci. RIEPILOGO DELLE FAMIGLIE DI SOGGETTI ICONOGRAFICI
I generi
Ritratto
Natura morta
Paesaggio
Scena di genere
Tema sacro
Antico Testamento
Nuovo Testamento
Santi e sante
Allegorie (morali, sacre, mitologiche)
Tema mitologico
Tema storico
Tema letterario
FEDERICO BAROCCI (1535-1612)
Federico Barocci - detto il Fiori - è stato un pittore italiano. Il suo stile elegante lo fa ritenere un importante
esponente del Manierismo italiano e dell'arte della Controriforma. È considerato uno dei precursori del
Barocco.
Federico Barocci nasce ad Urbino. Si chiamava in realtà Federico Fiori.
Andrà due volte a Roma. Una prima volta, giovanissimo, da uno zio. È uno dei tipici viaggi che compivano gli
artisti per andare ad ammirare le opere di Raffaello, Michelangelo, per completare la loro formazione.
Successivamente tornerà a Roma per partecipare alla decorazione del Casino di Pio IV, nei giardini vaticani.
Si chiamavano Casini