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CERCHIO

Tendenzialmente il bambino sceglie di disegnare le cose più complicate, ossia quelle animate come persone o animali perché hanno significato affettivo per lui. Disegna infatti inizialmente le persone che lo accudiscono ad esempio o i suoi amici di scuola. L'elemento naturale subentra successivamente nelle sue rappresentazioni. Tende comunque, in ogni caso, a forme semplici frutto del suo comportamento visivo e motorio, infatti il bambino in questi anni divita si trova ancora nella fase di indifferenziazione. Usa il cerchio per rappresentare qualsiasi cosa. Quindi capiamo che il bambino è proprio dentro ad un processo che noi insegnanti dobbiamo conoscere per accompagnarlo in esso.

La valutazione è dunque necessaria se intesa come una presa in considerazione. Dire che un disegno è bello in ogni caso, è controproducente tanto quanto dire che è un disegno brutto. Bisogna piuttosto fare delle valutazioni, accompagnarlo nel processo.

perquindi considerarlo e soddisfarlo.L'insegnante deve offrire al bambino il paio d'occhiali necessario per permettergli di vedere un mondo diverso, un mondo che hasenso per lui ma che non necessariamente debba avere un senso anche per noi. In questo modo migliora la capacità percettiva, ossiail nostro modo di vedere e percepire le cose intorno a noi, che influenza la nostra visione del mondo.L'obiettivo è quello di offrire al bambino un modo di guardare la realtà in modo diverso, quindi fare arte è avere un diverso mododi lettura del mondo.Possiamo dunque dire che l'arte è PUNTI DI VISTA, PENSIERO CRITICO perché concede anche l'assurdo (ciò che è diverso dalla realtà per poi percepirla). Insegnare arte è indispensabile per vedere il mondo nella sua complessità anche staccandosi da esso,andando oltre, per capire magari cosa non è.Perché i bambini disegnano? -

Il primo orientamento dice che il disegno è un prodotto finito frutto della sua capacità di generalizzazione. In altre parole, considera il disegno come prodotto finito e ritiene che ciò che lo rende particolare e lo distingue da quello degli adulti sia dovuto ad aspetti generali della mente infantile e alla scarsa conoscenza della realtà. Per Luquet, Case, Piaget il disegno rispecchia l'evoluzione cognitiva del soggetto: approccio evolutivo (guardando il prodotto leggono l'evoluzione del bambino). Il disegno deriva da un'inclinazione umana all'essere attivi:

  • Pre-esercizio: il disegno serve per fare pratica e perfezionare attività necessarie nell'età adulta, il disegno come esercizio.
  • Ricapitolazione: il disegno per scaricare istinti primitivi con la forma simbolica.
  • Spiegazione piagetiana: il disegno come passaggio tra il gioco simbolico e le immagini mentali, iniziare a rappresentare il nostro pensare per immagini.
dare una forma ai pensieri. Il secondo concepisce il disegno come processo. Confronto con le tecniche e gli strumenti che gli permettono di rappresentare la realtà. Praticamente concepisce il disegno come processo ed attribuisce le sue caratteristiche alle varie strategie che il bambino mette in atto per risolvere il problema dei vincoli esecutivi e cognitivi. Questi vincoli sono come condizioni davanti alle quali il bambino si trova quando si confronta con l'arte: 1. vincoli esecutivi: si definiscono in relazione alla nostra capacità senso-motoria. I segni che lasciamo richiedono una capacità motoria (apparato senso-motorio). La corporeità, la coordinazione motoria sono necessarie per l'apprendimento non solo dell'arte ma di qualsiasi altra cosa. Vedi CASE. 2. vincoli cognitivi legati alla facoltà della mente. Importante la memoria a breve termine per la pianificazione del suo segno. In generale è importante non voler

accelerare i processi cognitivi perché l'apprendimento si serve dei collegamenti che si sviluppano pian piano durante la crescita, quindi saltando dei processi al fine di velocizzare il percorso si rischia di sminuire il bambino che ancora non può svolgere quelle funzioni e di danneggiare la crescita saltandone delle fasi.

Per Thomas, Silk, Arnheim e Golomb, il disegno è il risultato degli sforzi attuati per rappresentare una realtà molto complessa: approccio artistico.

Per dare profondità al disegno devo affidarmi ad un tecnicismo che non è reale, ma che serve per dare autenticità alla mia arte. Allora devo trovare dei compromessi, delle tecniche che possano aiutarmi ad esprimermi al meglio. L'insegnante da questi strumenti perché c'è una contrapposizione tra ciò che conosco e quello che voglio realizzare. È legata anche alla conoscenza. Per rappresentare la realtà a volte devo andare contro a

quello che conosco, per trovare dei tecnicismi che mi aiutino in questo. Il disegno in questo caso è espressione di fattori percettivo-sensoriali dunque è una sorta di piacere intrinseco. ● mezzo di espressione: i disegni per produrre rappresentazioni grafiche che esprimono i loro interessi e la loro esperienza. modo di comunicare quello che uno sente, sa, conosce… ● influenza sociale: il contesto di vita del bambino influenza anche il disegno. il bambino disegna con una simbologia universale che si differisce anche dal contorno sociale – il terzo considera il disegno come manifestazione di paure, desideri inconsci ed espressi in maniera simbolica (approccio clinico). In generale il disegno è espressione di fattori percettivo-sensoriali. questo però è solo a titolo informativo perché non è la maestra che deve interpretare clinicamente il disegno del bambino, non è nelle sue competenze. Tuttavia Thomas e Silk ricordano che

Ogni bambino è unico e in quanto tale si può accostare al disegno in momenti e per motivi diversi. Ed è anche possibile che si disegni per una pluralità di bisogni. A seconda del soggetto che vi si accosta, la motivazione può essere differente e l'insegnante competente sarà capace di capire la motivazione per cui il bambino ha prodotto segni o manipolato materiali. Tale comprensione infatti è prerequisito necessario affinché si sostengano le produzioni grafico-pittoriche dei bambini. L'insegnante può agevolare o arricchire questo processo ma anche bloccarlo, quindi è fondamentale la giusta comprensione di ciò per poter sostenere il processo.

ANALISI DEI PRIMI SEGNI

Tutti gli studiosi affermano che i bambini nella prima fase scarabocchiano. Rhoda Kellogg 1969 analisi dell'arte infantile. Analisi degli scarabocchi dai 2 ai 8 anni. Lei afferma che le prime opere astratte dei bambini sono il prodotto di

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schemiinnati di sviluppo neurologico. È necessario lasciare il bambino disegnare ciò chevuole per favorire lo sviluppo del grado più alto dell'intelligenza ossia simbolico-astratto. Questo predispone ad abilità successive come leggere e scrivere che saranno facilitate.

Mette a punto 20 tipologie di scarabocchio fino ad arrivare al cerchio (fase simbolica). Da processi di indifferenziazione a opere più precise.

Betty Edwards: in un testo storico "disegnare con la parte destra del cervello" (che pensavano fosse la parte dedicata allacreatività anche se recentemente questa visione è stata modificata). Lui individua lo sviluppo artistico del bambino dividendolo in fasi (DOMANDA ESAME)- fase degli scarabocchi (man mano c'è comunque un'evoluzione nella gestione dello spazio anche- conquista del controllo visivo di dirigere i segni in maniera intenzionale). Scarabocchi circolari (coordinamento naturale tra braccio, spalla,

(polso, mano)- fase dei simboli ( simbolo sulla carta che rappresenta qualcosa del mondo esterno ma non c'è ancora associazione tra forma e colore e si concentra molto sul cerchio)- fase dei segni che parlano (bambino di 4 anni inizia a notare altro e a volerlo trasportare nel disegno, dettagli. 5 – 6 anni iniziano a raccontarci qualcosa. Es: bambino con ombrello che non si bagna dalla pioggia. Lo sforzo di tenere l'ombrello.) raccontano delle storie. DISEGNA PER STEREOTIPI cioè il babbo con i pantaloni, la mamma con la gonna... subentrano gli animali e le case- fase del paesaggio ( fase importante che dura 2-3 anni. Creare la bidimensionalità con il piano della terra. Poi con la collinetta si inserisce la profondità perché le case non sono disegnate alla fine ma in mezzo a prato). in questo contesto i colori iniziano ad essere utilizzati consapevolmente, mentre prima erano totalmente casuali.- fase della complessità (fino agli 8-9 si

a rappresentare le cose con grande precisione e dettaglio. In questa fase, i bambini iniziano a comprendere l'importanza delle ombre e delle luci nella creazione di un'immagine realistica. Durante l'adolescenza, l'interesse per il disegno può diminuire o cambiare direzione, ma per molti rimane una forma di espressione artistica importante. Alcuni possono sviluppare uno stile più astratto o sperimentale, mentre altri possono continuare a perfezionare le loro abilità nel disegno realistico. In conclusione, il disegno è un modo per esprimere la propria creatività e osservazione del mondo circostante. Attraverso il disegno, i bambini imparano a osservare i dettagli, a comprendere le prospettive e a rappresentare ciò che vedono in modo accurato.

A scoraggiarsi se ritengono che i loro disegni non siano ben riusciti, il che significa che non sono realistici. Il realismo diventa un vero e proprio bisogno, mentre prima non lo era. L'insegnante può insegnare quello che rende più realistico un disegno in modo da sostenere gli obiettivi del bambino. Un bravo insegnante deve sapere insegnare queste tecniche, altrimenti il bambino si scoraggia e abbandona questo linguaggio che è innato in noi.

Nella parte finale del suo libro afferma l'importanza del ruolo dell'insegnante che deve accompagnare il bambino in ognuna di queste fasi conoscendo le tecniche che deve fornire al bambino nel momento opportuno. Non dobbiamo appunto anticiparli pretendendo realismo sin da quando sono piccoli, dobbiamo seguire il processo naturale del bambino.

Luquet (1876-1965): lui analizza il concetto di realismo nella sua opera "disegno infantile".

Realismo Fortuito: 2-3 anni. Si accorge che il segno può

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Il scarabocchio può indicare qualcosa. Il bambino dopo aver fatto uno scarabocchio, improvvisamente, guardandolo ne riconosce la significatività (il senso), si accorge che questo scarabocchio può indicare qualcosa.

Dettagli
A.A. 2022-2023
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiacrocini2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Iconografia e iconologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Panciroli Chiara.