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Stili apprendimento e ricerca neuroscientifica
Tutti gli studi sull'apprendimento visivo fanno affidamento alla ricerca neuroscientifica. Non tutti abbiamo lo stesso stile dell'apprendimento. Quindi per una didattica inclusiva dobbiamo tenere conto di questa diversità che include anche la memorizzazione visiva, quindi ci sono soggetti che sono molto aiutati dal supporto visivo alle spiegazioni.
Lo stile di apprendimento visivo contraddistingue i soggetti che tendono a comprendere e memorizzare meglio il materiale didattico corredato di stimoli visivi (accentuazioni grafiche e diversificazioni cromatiche; organizzazione del testo in tabelle, paragrafi, didascalie ecc.; ausili visivi, come foto, disegni, diagrammi, ...).
Questa preferenza per i modi sensoriali di natura visiva trova le proprie radici nel funzionamento dei due emisferi cerebrali. Vi è una branca specifica delle neuroscienze, la Visual Neuroscience che si concentra proprio sul sistema visivo.
Con l'obiettivo di comprendere le attività neurali rispetto ai processi di percezione visiva, si evidenzia che il canale visivo dell'uomo occupa il 20%.
Si elaborano gli elementi visivi non verbali più velocemente di quelli verbali.
Ricordiamo circa il 10% di quello che si ascolta, il 20% di quello che si legge e l'80% di quello che si vede.
Indicazioni ministeriali:
Le immagini rivestono un ruolo fondamentale per conoscere l'arte e imparare a osservarla per educare lo sguardo.
L'incontro dei bambini con l'arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che ci circonda. L'arte è educazione dello sguardo. Il bambino si confronta con nuovi mezzi dell'arte, nuovi media, sia come spettatore che come attore. La scuola lo aiuta ad avvicinarsi all'esperienza con la multimedialità favorendo un contatto attivo con i media e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative.
Scuola primaria: obiettivi di apprendimento
interno. Le immagini sono potenti strumenti di comunicazione che possono trasmettere messaggi in modo immediato ed emozionale. Tuttavia, spesso vengono trascurate nell'ambito scolastico, forse perché richiedono una lettura attenta e una comprensione più profonda. Per apprezzare appieno un'immagine, è importante osservarla con consapevolezza, utilizzando le regole della percezione visiva e l'orientamento nello spazio. Questo significa dedicare tempo e attenzione all'osservazione, evitando una lettura superficiale. Inoltre, è fondamentale riconoscere gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visivo presenti in un'immagine. Questi includono linee, colori, forme, volume e spazio, che contribuiscono a creare un significato espressivo. La comprensione di questi elementi permette di interpretare l'immagine in modo più completo e consapevole. Le immagini possono risultare inquietanti perché sono dirette e aperte, lasciando poco spazio alle mediazioni interpretative. Tuttavia, è proprio questa complessità e molteplicità di significati che rende le immagini così potenti e affascinanti. Esplorare il terzo spazio dell'immaginario, che si trova tra il mondo esteriore e quello interno, può arricchire la nostra comprensione del mondo e stimolare la nostra creatività.interiore.Come facilitare la lettura delle immagini:
- rallentare l'esplorazione e garantire un tempo adeguato alla visione. Osservare vuol dire esplorare l'immagine, quindi dobbiamo dedicargli tempo per non perdere aspetti
- fare verbalizzare tutto ciò che si vede
- confrontare cosa sembra e cosa potrebbe essere – lavorare sull'immaginario.
- Elementi deittici (LA DEISSI): elementi apparentemente marginali, da trascurare ma che in realtà conducono il nostro sguardo (diagonali, posizione degli oggetti come in questo caso il coltello sul piatto). In certi casi possiamo trovare proprio dei personaggi che hanno questa funzione perché magari con il proprio sguardo o con un direzionano la nostra attenzione.
È necessario dedicare tempo all'osservazione delle immagini, all'interpretazione di questa che ha il potere di dirci qualcosa.Se noi lavoriamo soltanto sull'immagine, lavoriamo anche su una terza lettura
più espressivo-creativa che parte da ciò che è rappresentato per immaginare una storia a partire dagli elementi. Per far questo facciamo riferimento a ciò che conosciamo, alla nostra quotidianità. Quindi le immagini sollecitano le nostre conoscenze pregresse e le nostre esperienze e attivano un processo di interazione. Da questa prima interpretazione soggettiva e personale poi si passa al confronto con il testo che ci aiuta a collocarla storicamente, ci dà il vero significato e ci permette quindi anche di affrontare temi interdisciplinari. Le tecnologie ci hanno abituato alla visione delle immagini e questo ci spinge a voler vedere sempre più nel dettaglio, a dover porre maggior attenzione a ciò che ci comunicano perché siamo troppo circondati da immagini che scorriamo superficialmente. Le tecnologie ora ci permettono anche di approfondire, avvicinare, studiare l'immagine e quindi sono uno strumento importante anche in ambito.educativo correlato alle immagini. C'è una sorta di assuefazione percettiva rispetto alle nuove tecnologie di riproduzione dell'arte e c'è un adattamento dello sguardo alle nuove tecnologie. Assuefatti dalle nuove immagini dei media, si guardano troppo in fretta e quindi si deve insegnare i tempi del vedere, impostare esercizi di durata crescente, che contrastino l'occhio distratto e lo inducono a sostare sull'immagine. Per restare, l'occhio deve farsi interrogante, deve cercare. C'è una grammatica del vedere che, contestualmente alla misura del tempo riconquistato e adeguato al manufatto in esame, va insegnata. Gli insegnanti di qualsiasi materia devono avvalersi di più linguaggi compreso quello visivo perché come abbiamo visto quelle immagini ci parlano anche di storia o di scienze o di tante altre cose che possiamo utilizzare per affrontare una determinata materia. Le immagini, quindi, non sono correlate solo alla
storia dell'arte. In questo le tecnologie visive possono educare lo sguardo da distratto ad attento e questo significa attivare una serie di azione, quindi scomporre e ricomporre l'opera. Ogni opera infatti sottende una straordinaria condensazione semantica. Un'immagine ha un significato così complesso che al suo interno possiamo trovarne moltissimi di questi significati (ogni opera ha una storia da raccontare legata alla sua realizzazione, ai suoi colori, al luogo di esposizione, il tema e dunque l'iconografia). È da questo che deriva quell'inquietudine di cui parlavamo nelle righe più sopra. Quelle immagini sono così vere che a volte sono scomode. Allora bisogna affidarsi al proprio sguardo a quello che sa vedere, perché oggi l'errore è quello di guardare le immagini con il filtro del verbale perché i manuali di testo ci abituano ad avere già le descrizioni di fianco. Dunque noi leggiamo le
immaginicondizionati dalle informazioni che ci vengono veicolate dalla didascalia. Questo ha anestetizzato la nostra capacità di utilizzare lo sguardo e fa sì che molti di noi ci sentiamo inadeguati ad andare nei musei. Dobbiamo quindi lavorare sul recupero della fiducia del nostro sguardo, dobbiamo insegnare a guardare nelle scuole anche perché i bambini sono molto più attenti degli adulti, notano di più perché non hanno nessuna sovrastruttura, non hanno condizionamenti.
In questo senso l'immagine digitale quando è ben costruita è l'interfaccia di accesso per approcciarsi ad un patrimonio immenso di significati. Le tecnologie (dopo un processo di progettazione) possono essere funzionali se utilizzate in supporto dell'immagine per far emergere tutte le storie che quell'immagine ci può veicolare.
Dunque riassumendo possiamo dividere in fasi il processo di osservazione dell'immagine:
- leggere come
è rappresentato e non cosa - Piano visivo (legato a come è rappresentata l'immagine)
notare cosa è rappresentato (fase facilitata dalla fase precedente grazie agli elementi deittici che indirizzano lo sguardo e suggeriscono i dettagli su cui fermare l'attenzione) - piano figurativo riguardo a cosa è rappresentato nell'immagine
abbiamo cercato il contesto di riferimento, quindi il significato, il tema. Dobbiamo consultare gli apparati informativi
rielaborazione - iniziamo a proiettare su quella immagine delle storie altre, differenti. Ed è il livello dell'immaginario su cui lavoriamo con i bambini. Usiamo l'immagine per sollecitare la creatività.
In questo processo diviso in fasi abbiamo utilizzato le tecnologie digitali perché passando dalla prima alla seconda fase ci siamo resi conto di voler vedere meglio, di voler osservare più dettagliatamente. Questo perché il nostro occhio è
luce, i dettagli nascosti, ecc.) - possono essere esplorate in modo interattivo, consentendo all'utente di avvicinarsi e muoversi all'interno dell'immagine, esplorando i dettagli e le parti nascoste. Questo tipo di approccio in superficie permette di analizzare l'opera d'arte in modo dettagliato, senza limiti di spazio o tempo. Possiamo osservare ogni singolo tratto, studiare la tecnica dell'artista e apprezzare i dettagli che altrimenti sarebbero sfuggiti. digital storytelling – APPROCCIO NARRATIVO Oltre all'approccio in superficie, la tecnologia ci permette di esplorare l'arte attraverso il digital storytelling. Questo approccio combina immagini, testi, suoni e video per creare una narrazione coinvolgente e informativa sull'opera d'arte. Attraverso il digital storytelling possiamo scoprire la storia dell'opera, il contesto in cui è stata creata, le influenze dell'artista e molto altro. Possiamo immergerci completamente nell'opera d'arte, comprendendola non solo dal punto di vista visivo, ma anche emotivo e concettuale. In conclusione, la tecnologia ci offre nuove possibilità di esplorare e comprendere l'arte. Grazie alle immagini digitali e al digital storytelling, possiamo avvicinarci alle opere d'arte in modo interattivo e approfondito, arricchendo la nostra conoscenza e apprezzamento per l'arte.che l'immagine venga fisicamente spostata. Questo permette una visione più dettagliata dell'immagine stessa, senza perdere definizione. Inoltre, l'immagine digitale offre la possibilità di esplorare diversi punti di vista e angolazioni, grazie alla possibilità di scattare una serie di fotografie sempre più ravvicinate. Questo amplia le potenzialità di osservazione e ci permette di esplorare i dettagli e le tecniche utilizzate nell'opera. In sostanza, la visione di un'immagine digitale modifica la postura dell'osservatore rispetto alla visione di un quadro esposto in una galleria o sala museale. Non è più necessario avvicinarsi o allontanarsi fisicamente dall'opera, ma è possibile zoomare e esplorare l'immagine direttamente sullo schermo del computer o del dispositivo mobile, in base alle nostre esigenze e curiosità.alcun movimento da parte del corpo. Quando esploriamo un'immagine con un sistema di tecnologia l'azione esplorativa si svolge secondo due modalità in funzione delle strumentazioni rese disponibili dall'ambiente che permettono una maggiore immersione nell'opera.
- La