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Manifestazioni artistiche: il Geometrico
Vasi di impasto (ha inclusi, è più spessa): cinerari biconici/sferoidali/a capanna per le tombe, contenitori da cucina o da dispensa per l'ambito domestico o la cerimonia funebre. Sono lavorati a mano, da donne o dalle prime botteghe (cinerari, in quanto si assiste alla standardizzazione della forma e delle decorazioni). A impasto scuro, diversa dalla micenea.
Manufatti in bronzo: rasoi lunati (unica fusione) e a paletta, elmi, spade ad antenne, lance, spilloni. Tipiche sono le asce ad aletta, ovvero con la parte in bronzo legata con due parti in legno, poi sostituita dall'ascia a cannone in cui vi è una manicatura in cui si infila direttamente il legno dentro. Riprendono gli esempi dell'età del bronzo.
Vi sono anche le fibule, uno degli aspetti più caratterizzanti delle tombe villanoviane e orientalizzanti. Essendo l'unico utensile usato per fermare le vesti, sono oggetti di pertinenza.
Maschili e femminili. Esse presentano uno sviluppo molto preciso a seconda del tempo e delle aree geografiche e perciò sono degli importanti elementi datanti dei corredi, più dei vasi cinerari (molto legati alle tradizioni). Diventeranno anche un oggetto da ostentare, una sorta di gioiello ed è per questo che ne troviamo anche d'oro o di grandi dimensioni. La fibula è caratterizzata dall'arco, una molla e l'ardiglione che si inserisce sulla stoffa. In base alla configurazione dell'arco si distinguono in vari tipi. Man mano che aumenta la staffa, più si entra nel periodo orientalizzante. Le fibule tipiche dell'orientalizzante sono le cosiddette a drago mentre quelle della fine del villanoviano sono le fibule a disco, in cui la staffa diventa un disco su cui si lavorano delle decorazioni per la maggior parte incise. Vi sono anche le figure con arco rivestito in cui l'ago della fibula viene ornato con particolari inseriti.
All'interno del filo. Sono oggetti prodotti da artigiani specializzati, probabilmente itineranti come testimoniato anche dai cosiddetti ripostigli: fosse in cui vengono buttati via oggetti, soprattutto in bronzo, rotti o non utilizzati che costituiscono una risorsa perché il bronzo può essere rifuso.
DECORAZIONE: si caratterizza per motivi geometrici elementari quali punti, tratti, cerchi, angoli, triangoli, quadrati, croci uncinate o svastiche, meandri eseguiti con strumenti appuntiti o stampini, prima della cottura. Le decorazioni si sviluppano in maniera armoniosa seguendo la forma dell'oggetto. Il motivo della barca solare (tipico dell'area mitteleuropea, rimanda al viaggio dell'anima dell'oltretomba) è tipico del periodo: le due protomi di anatrelle contrapposte non sono altro che la stilizzazione della barca solare.
Rare sono le scene narrative: caccia al cinghiale o al cervo (rasoi e spade) sono illusioni alla virtus del destinatario dell'oggetto.
ovviamente ricco e potente, dato il prestigio dell'oggetto. Queste prime scene hanno origine locale, origine realistica (animali diffusi in Etruria e figure rappresentate con uno schema rettangolare, tipico della zona).
- Rasoio lunato da Bologna: oggetti del corredo che in periodo villanoviano distinguono le sepolture maschili. Su una faccia è rappresentata un'ascia villanoviana con manico a s e sull'altra una scena di caccia con personaggio munito di arco che tiene al guinzaglio un cervo. Si è ipotizzato che la caccia di grandi animali avvenisse tramite delle esche: si portava un cervo maschio/femmina nel bosco in modo da attrarre altri esemplari.
DALL'VIII... MANUFATTI BRONZEI: nell'VIII aumentano: cinerari, attingitoi, ciotole, cinturoni (tipici oggetti maschili, tenuti sull'addome con chiusura in pelle sul retro), grandi scudi, pettorali. La decorazione, realizzata a sbalzo con borchie e puntini allineati, occupa l'intera superficie.
è distribuita in fasce dove si alternano metope e triglifi. Abbiamo poche testimonianze in ferro. Si iniziano a trovare anche i morsi di cavallo, che indicano una prima forma di differenziazione sociale: nascono i cavalieri. Anche questi manufatti definiscono il genere delle sepolture. Inizialmente sono piuttosto semplici: due ganci tenuti da un nodo con le estremità a forma di cerchio per attaccare le briglie, dopo la forma si evolve fino a che nell'orientalizzante se ne producono di molto eleganti, forse da parata.
- Askos configurato a toro con uomo a cavallo: dall'Etruria padana, testimonia la presenza di cavalieri in questa fase.
LE PRIME FIGURE UMANE: inizia a trovarsi la figura umana in alcune scene narrative: danza armata sul coperchio sulla spalla del vaso bronzeo da Bisenzio, caccia al cervo e al cinghiale nel carrello bruciaprofumi da Bisenzio. Le forme sono tozze e prive di eleganza. Alla seconda metà del secolo risalgono le prime
rappresentazioni di divinità (l'aspetto iconografico giungerà soltanto con le genti greche alla fine del VII): il motivo del signore degli animali, figura maschile nell'atto di domare due cavalli disposti ai suoi lati. È un mito che simboleggia l'affermazione dell'uomo, in quanto essere intelligente, sulle forze brutali della natura/figure femminili che sono al centro di scene con animali: - Kyatoi (tazza): una figura femminile sta al centro di cerchi con motivo ad anatrella. È stata interpretata una delle prime potnia teron, signora degli animali (evolverà in Artemide). Ansa lavorata a giorno in bronzo. REALIZZAZIONI PLASTICHE: aggiunte ad oggetti fittili o bronzei con funzione decorativa (anche nei rasoi). Tra questi: testine di animali ma anche figure umane come nel coperchio del cinerario biconico con scena d'abbraccio da Chiusi o di Pontecagnano; il Cinerario di Montescudaio, Volterra; figurina che imbraccia le corna di.Un essere con testa bovina. Particolari sono le canocchie: fusi in metallo, in osso o in pasta vitrea, raramente con dischi lavorati a un'estremità. Si incontrano anche fuseruole, in ceramica, in pietra, in pasta vitrea. Questo fa capire che la lavorazione del vetro era già diffusa al limite tra villanoviano tardo e orientalizzante antico.
ORIENTALIZZANTE: ultimo quarto dell'VIII-primi VI (590)
Il passaggio all'orientalizzante è segnato dall'introduzione della scrittura nell'ultimo quarto dell'VIII, derivante dai rapporti euboici. Le epigrafi si trovano spesso su importanti manufatti e riportano la proprietà dell'oggetto, perciò la scrittura ha connotazione aristocratica. Con essa si passa dalla protostoria alla storia.
Avviene anche un cambiamento dal punto di vista sociale: nasce il ceto medio (il lavoro specializzato porta alla distribuzione di ricchezze) maggiore democrazia. Le aristocrazie non scompaiono.
(Porsenna di Chiusi e/o Volsinii; Servio Tullo). In alcune zone, soprattutto a sud, in cui si hanno tombe molto ricche, l'orientalizzante inizia già nell'VIII.- GLI SCAMBI: nel VII agli eubei si sostituiscono i corinzi e i greci orientali che importano vasellame da vino e olio masoprattutto aryballoi, alabastra, pissidi, piccoli contenitori che contenevano profumi e creme. Ancora una volta questi prodotti sono la manifestazione della vita aristocratica. Si installano e si integrano anche commercianti (es. Demarato di Corinto padre di Tarquinio Prisco). Altre merci pregiate arrivato dal Vicino Oriente, trasportate dai fenici e dall'Europa centrale, grazie alla funzione mediatrice del Bolognese. Dalla Sardegna giungono modellini di navicelle e spade. È probabile si tratti di doni tra capi. Tra la fine del VII e i primi del VI i fenici perdono il ruolo predominante che avevano nei traffici con la penisola mentre i greci consolidano il loro ruolo aumentano le
importazioni greche, a dispetto di quelle orientali, indirizzate anche alceto medio, meno ricco e meno esigente.
LE ESPORTAZIONI: nella seconda metà del VII l’Etruria diventa grande produttrice di vino e olio e inizia ad esportarliin varie regioni. Nella seconda metà del VI gli etruschi cercano di sottrarre ai greci il commercio del vino nelTirreno (mito del rapimento di Dioniso) ma falliscono e, per questo, a partire dalla seconda metà del VI e per il V glietruschi commerciano vino via terra.
URBANISTICA: già dalla seconda metà del VII (630-580: orientalizzante recente) nascono vere e proprie città(abbandono aree periferiche e creazione di servizi dedicati alla comunità): l’impianto cittadino etrusco non è organico,bisogna aspettare la fine del VI o gli inizi del V per un esempio di città organizzata secondo un piano regolare (ilmodello arriva dalle città della Magna Grecia).Nel VI nascono i santuari
(prima erano all’aperto) che presentano carattere internazionale e perciò vi avviene il processo di acculturazione dell’Etruria. Nella funzione commerciale si sostituiscono all’ambiente domestico. Riprendono i modelli delle abitazioni aristocratiche e quindi la tripartizione dei vani, lo stesso vale per le decorazioni (spesso pagate dalle famiglie aristocratiche).
21• Santuario di Sant'Omobono a Roma: vi erano delle decorazioni architettoniche. Volute contrapposte che formano gli acroteri di falda e delle statue delle divinità in terracotta poste sul colmo. Troviamo anche i porti: Pyrgi per Caere, Gravisca per Tarquinia, Regisvilla per Vulci.
NB: Gli abitati sorgevano in luoghi naturalmente difesi. Intorno ai grandi centri gravitano centri minori che tra la fine del VI e i primi del V vengono abbandonati a favore delle grandi città. Alcuni centri sono sopravvissuti fino a noi (Cerveteri, Arezzo, Volterra, Fiesole), altri sono scomparsi e
Ripopolati nel medioevo (Volsinii-Orvieto), altri sono definitivamente scomparsi (Vulci).-
TOMBE: Nel VII si iniziano a costruire necropoli cittadine (abbandono di quelle periferiche: nascono le prime città) come quelle di Tarquinia e di Cerveteri, Necropoli della Banditaccia. Il cambiamento sociale, soprattutto al sud (a nord si rimane più legati all'incinerazione), porta al passaggio dall'incinerazione all'inumazione (continuarono ad essere usati entrambi nel corso del tempo peculiarità etrusca).
I primi esempi di tombe gentilizie riportano sepolture raggruppate all'interno di circoli che rappresentano il legame gentilizio. I corredi diventano via via più ricchi:
- Necropoli dei Quattro fontanili, Veio, tomba AA1: corredo a incinerazione ma assai ricco. Il vaso è in lamina di bronzo, completamente decorato, coperto da un elmo villanoviano in lamina di bronzo. Il corredo presenta armi che connotano il defunto come guerriero: spada,
lancia, ascia e un morso di cavallo: è un cavaliere.
A Vulci alcuni cinerari iniziano i primi tentativi di antropomorfizzazione dei biconici (nei coperchi) - dall'area costiera (Vulci) arriva a Bisenzio (entroterra) dove notiamo un primo canopo primitivo. Chiusi è la città.