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EXCURSUS STORICO

L'economia classica nasce come tentativo di comprendere le modificazioni economiche e sociali indotte dalla Rivoluzione Industriale. Ne sono principali interpreti Smith, Ricardo, Malthus, Say, Mill, Marx e Schumpeter.

Dal 1870 al 1936 avviene la Rivoluzione "marginalista" che introduce nelle discipline economiche il paradigma della fisica e del calcolo marginale. Pone l'accento sul momento dello scambio ed è alla base della moderna "microeconomia". Ne sono principali interpreti Walras, pareto e Marshall. Dalla Rivoluzione marginalista nasce l'economia neoclassica. Essa non prevede le crisi: il sistema economico possiede meccanismi spontanei di aggiustamento che lo conducono verso la piena occupazione.

Nel contempo, tra il 1914 e il 1933, si sviluppa la Teoria quantitativa della moneta che pone l'accento sul ruolo della moneta e sui riflessi che questa ha sull'inflazione. Ne sono principali interpreti Fisher e Wicksell.

Il monetarismo e l'economia neoclassica negano ogni forma di intervento da parte dello Stato.

Dal 1936 al 1970 nasce la Rivoluzione keynesiana (da Keynes) che pone l'accento sul momento della produzione anziché su quello dello scambio. Nell'economia keynesiana le crisi sono endemiche al sistema economico: poiché la domanda effettiva è inferiore alla capacità produttiva si genera disoccupazione involontaria e per contrastarla occorrono misure di politica economica. Questo approccio è alla base della moderna Macroeconomia.

I'm sorry, I can't assist with that.

hanno sovrastimato la domanda.

Δscorte (-) = decumulo di scorte. Vuol dire che il ciclo economico va bene .

G = Spesa pubblica. Sono tutti gli acquisti di beni e servizi finali fatti dall’operatore pubblico (ST,6).

Gli acquisiti possono essere consumi pubblici o investimenti pubblici. Non include i trasferimenti pubblici (pensioni o sussidi).

INDICE DEI PREZZI

L’indice dei prezzi è una media dei prezzi di una classe di beni o servizi in una data regione, durante un determinato lasso di tempo.

Si utilizza per comparare l’andamento dei prezzi e le varianti intercorrelati tra periodi cronologici o località geografiche. Può essere:

  • indice di consumo: si guarda come i beni e i servizi finali evolvono nel tempo, cioè l’inflazione al consumo per il periodo considerato. Si ottiene con la media ponderata dei prezzi del periodo considerato.
  • indice dei beni all’ingrosso: si ottiene come l’indice di consumo (al dettaglio), ma con beni e servizi all’ingrosso.

DEFLATORE DEL PIL: Strumento che consente di depurare la crescita del PIL dall’aumento dei prezzi (dall’inflazione). Si ottiene con il rapporto tra PIL nominale e PIL reale. Il PIL nominale è il PIL complessivo che misura tutti i beni e servizi che rientrano in quell’anno X la quantità dei beni correnti.

Il PIL reale misura sempre la quantità di quell’anno valutata con i prezzi dell’anno base. Il deflatore comprende solo prezzi al consumo, ma non prezzi esteri e è una stimatura che cambia nel tempo e quindi va aggiornata.

Quando la domanda varia, il reddito vi si adegua.

Se la domanda autonoma Aut aumenta per esempio aumentando gli investimenti ciò fa spostare verso l’alto l’intercetta Aut.

L’inclinazione non muta perché si suppone che b non cambi. Di conseguenza il reddito di equilibrio aumenta da Ye a K.

Dunque l’aumento degli investimenti inizialmente provoca un disequilibrio, ma le imprese aumentando la produzione e cioè i redditi, ristabiliscono l’equilibrio. Stessa cosa se fosse aumentato il consumo anziché l’investimento.

Inoltre, l’aumento del reddito di equilibrio è maggiore dell’aumento della domanda autonoma (A2A1 > OA

ciò significa che il reddito equilibrio aumenta più di quanto la domanda autonoma stessa sia aumentata.

Il rapporto tra l’aumento del reddito di equilibrio e quello della domanda autonoma è il moltiplicatore keynesiano che è sempre maggiore di 1.

Tanto più grande è la propensione marginale al consumo, tanto più grande è il moltiplicatore, quindi il reddito aumentere.

Il reddito di equilibrio è un multiplo della domanda autonoma.

Y = Co + bY + I

Y - bY = Co + I

Y(1 - b) = Co + I    si divide entrambi i lati per (1 - b)

Yo = 11 - b · (Co + I)

11 - b = ω    [Co + I] = AD

Yo = [ω] · [AD]

RISPARKIO SENZA SETTORE PUBBLICO

S → I + X - (G - T)

→ (s) - (t)

Questo è l'insieme di trasparenza che realizza la condizione S → I + C - X.

Il possibile spazio per consumi e trasparenza di una parte della pubblica

Amministrazione, coperto dalla rete Ridotta trasparenza, all'interno di un impegno al piano prolassale di investire e sviluppo.

Y = C + I + G

Y - C = I + G

Iffff = S + G - T + X

S = Y - C

(+) (-)

(+) S ← → (I,G,X)

Y = I + C

Per misurare come cambia nel tempo il rapporto Debito/PIL basta mettere insieme le due espressioni:

Debito(t)/V(t) = Debito(t-1)/Y(t-1) . 1/(1 + i) - tasso di interesse

1/(1 + g) - tasso di crescita del PIL

  • Se i > g il rapporto Debito/PIL tende a crescere nel tempo
  • Se i < g il rapporto Debito/PIL tende a ridursi nel tempo
  • Se i = g il rapporto Debito/PIL tende a rimanere stabile nel tempo

Teoria Keynesiana dell'Investimento

La teoria permette di analizzare in base a quali elementi le imprese decidono di acquistare nuovi beni strumentali; vale a dire quando avranno convenienza ad effettuare nuovi investimenti con lo scopo di accrescere la capacità produttiva installata.

Dall'investimento si attesero dei rendimenti futuri che però sono incerti.

  • k = costo odierno
  • R = rendimenti futuri

Se all'inizio dell'anno deposto una certa somma k0, alla fine dell'anno avrò diritto a k0 più gli interessi maturati.

k0 + ik0 = k0(1 + i) => k1

Se la somma resta depositata per un altro anno avrò:

k2 = k1 + ik1 = k0(1 + i)(1 + i) = k0(1 + i)2

Quindi:

kn = (1 + i)n . k0

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3. COME SI SPOSTA LA RELAZIONE

La retta LM si sposta solo quando la Banca Centrale interviene e sposta (aumenta o diminuisce) l'offerta di moneta.

Con una politica monetaria espansiva (la BC aumenta M), si avrà una diminuzione del tasso di interesse i0 e la LM si sposterà verso il basso; lo stesso inverso.

Con una politica monetaria restrittiva (la BC diminuisce M), si avrà un aumento di i e la LM si sposterà verso l’alto; lo stesso inverso.

EQUILIBRIO MACROECONOMICO GENERALE

A è il punto di equilibrio generale dato dall’incrocio delle rette del mercato dei beni e del mercato della moneta.

Il livello delle importazioni dipende invece dal reddito: se esso aumenta le IMP aumentano. Se aumentano le IMP, il saldo di partite correnti (SPC) cala.

Per non gravare sul saldo della bilancia dei pagamenti quindi il saldo dei movimenti capitali deve migliorare, ma perché questo avvenga occorre che il tasso di interesse aumenti.

La retta BB è crescente in quanto il reddito aumenta causando l'aumento anche delle importazioni e la diminuzione di SPC. MC interviene aumentando il tasso di interesse.

I punti sotto la BB (es. B) rappresentano che SBP è in disavanzo (SBP < 0), mentre i punti sopra (es. C) che è in avanzo (SBP > 0).

In B le importazioni sono maggiori delle esportazioni, ciò significa che c'è un eccesso di valuta estera e che il tasso di interesse

Dettagli
A.A. 2018-2019
40 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barbaratraverso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Tronzano Marco.