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Accertamento del rapporto A/B

In questo caso il rapporto A/B viene fatto oggetto dell'accertamento incontrovertibile. Si tratta di una domanda di accertamento negativo circa il rapporto creditorio A/B. L'ampliamento della causa comporta un ampliamento del processo. Solo in questo caso abbiamo un allargamento del merito della causa. Vedremo che questa particolare domanda di B viene chiamata domanda di accertamento incidentale sul rapporto A/B.

Altra ipotesi: B, parte necessaria del processo, contesta il rapporto A/B (contestazione che mira a sollecitare il giudice a valutare che non esiste la condizione di decidibilità nel merito) ma A fa domanda di accertamento circa il rapporto creditorio tra A/B. A sollecita il potere decisorio del giudice. Anche qui abbiamo una domanda di parte proveniente dall'attore surrogante. Avendo una domanda di parte abbiamo un allargamento del merito della causa.

Quali sono le ulteriori conseguenze di questo? Ciò che è oggetto di accertamento

dà luogo ad un titolo del giudice vincolante. Questo vuol dire accertamento incontrovertibile anche in futuri giudizi. Quando un rapporto è oggetto di mera cognizione non c'è un giudicato sostanziale e quella valutazione non vincola le parti in futuri giudizi. Quando in un'azione surrogatoria non abbiamo una domanda di parte non cala Qual è la conseguenza? nessun giudicato sostanziale sul rapporto A/B, e questo rapporto potrà essere oggetto di nuovi giudizi. Se sul rapporto A/B c'è stato accertamento allora si avrà giudicato sostanziale. Quel rapporto come deciso dal giudice è vincolante e vincola le parti in successivi giudizi. L'art. 2900 c.c. non offre una tutela satisfattiva nei confronti del creditore surrogante. Non c'è un vantaggio immediato diretto; c'è solo un vantaggio indiretto in quanto si preserva la garanzia patrimoniale di B. Non c'è niente che "entra nel

patrimonio di A”. E quindi? Il creditore surrogante per tutelare il proprio interesse potrebbe nelle more del processo tentare un sequestro conservativo, una misura cautelare che mira a cautelare l’attore nelle more del processo. Il sequestro conservativo è la misura tipica con l’effetto di garantire all’attore la fruttuosità della successiva esecuzione forzata.

Quale sequestro conservativo potrebbe chiedere A? Il creditore surrogante potrebbe chiedere un sequestro conservativo su che cosa? Il sequestro conservativo ex art. 671 c.p.c. può essere su beni immobili del debitore, beni mobili del debitore ma può avere anche ad oggetto crediti verso del debitore terzi. Questo potrebbe fare il creditore surrogante: un sequestro cautelare nei confronti del creditore che il debitore ha verso C, debitor debitoris.

Le modalità attraverso le quali si ha adozione di questo sequestro sono quelle del pignoramento verso terzi. Questo

Il sequestro conservativo ha come effetto quello di assicurare che la somma, che C (debitor debitoris) deve al debitore surrogato, serva a soddisfare il creditore surrogante. L'azione surrogatoria si conclude con una sentenza di condanna contro C, debitor debitoris, che costituisce titolo esecutivo.

Che effetti si danno? Chi dovrà agire con un processo esecutivo?

Lunedì 14 ottobre 2019: rappresentanza del procuratore e dell'institore.

Art. 77 c.p.c. La rappresentanza processuale si dà quando il soggetto sia privo di capacità processuale, in quanto privo della capacità di agire, o si ha rappresentanza processuale volontaria, quando il soggetto decide di attribuirla ad un rappresentante volontario. La rappresentanza processuale si presume in capo all'institore in quanto i soggetti hanno rappresentanza sul piano sostanziale.

Legittimazione straordinaria ad agire vs. rappresentanza processuale.

rappresentante agisce in giudizio in nome e per conto del rappresentato. Il rappresentante è solo parte formale del processo mentre parte in senso processuale e sostanziale è il rappresentato. Il rappresentato è destinatario degli effetti della sentenza.
  • Legittimazione straordinaria ad agire: il legittimato straordinario agisce in nome proprio per far valere un diritto altrui. Il legittimato straordinario ad agire è parte in senso formale e processuale ma non è parte in senso sostanziale in quanto fa valere un diritto che egli stesso afferma del sostituito. Ad es. A genitore di B agisce in giudizio con una domanda con cui chiede l'accertamento del diritto di proprietà di suo figlio B. A agisce in nome e per conto del figlio minore B, in quanto quest'ultimo non può far valere quel diritto in giudizio in quanto privo di capacità di agire. Il rappresentante, genitore, agisce in nome e per conto del figlio minore.
La sentenza

Spiegherà gli effetti sostanziali e processuali nei confronti del figlio minore. Qual è la conseguenza di questo? Il rappresentato è parte in senso processuale e sostanziale e quando quel soggetto diviene maggiorenne e dovesse agire nuovamente in giudizio, potendo essere parte in senso formale, con la stessa domanda riguardo a quel medesimo bene immobile X la domanda sarebbe la stessa, ossia la stessa domanda proposta dal legale rappresentante (genitore).

Terza tematica che attiene alla legittimazione ad agire: AZIONE DIRETTA. Si tratta di un fenomeno contiguo ma che deve essere tenuto distinto dalla legittimazione straordinaria ad agire. Nelle ipotesi di azione diretta abbiamo il seguente fenomeno: la legge consente che un soggetto, Tizio, deduca in giudizio due pretese creditorie. La prima pretesa creditoria è una pretesa che Tizio afferma competergli e trattasi del rapporto Tizio/Caio. La seconda pretesa creditoria è una pretesa rispetto alla quale Tizio

è estraneo ma è una pretesa che intercorre tra un suo debitore, Caio, e un terzo soggetto, Sempronio. Con riguardo a questa seconda pretesa, la legge consente a Tizio quanto segue: di far propria quella pretesa Caio/Sempronio entro determinati limiti, sussistenza e dell’ammontare della pretesa creditoria Tizio/Caio. nei limiti della= Def. astratta. Caso concreto in cui si cala il paradigma: ipotesi di azione diretta prevista dall’art. 1595 c.1 38 c.c. per irapporti tra locatore e il subconduttore.

Il punto di partenza perché possa invocarsi tale articolo è la seguente: che ci sia tra A e B un contratto di locazione con riguardo ad un determinato bene immobile. B dà in sublocazione l’immobile a C.

Abbiamo due rapporti locatizi: rapporto principale in cui il locatore A conviene un canone locatizio di 100 nei confronti di B.

Nel rapporto secondario B chiede un canone locatizio di 110 a C. Cosa succede? Se C non paga i 110 a B diregola B non paga

Il canone locatizio ad A. Che cosa consente l'art. 1595? Meccanismo particolare per l'azione diretta. Cosa succede? A conviene in giudizio C per la condanna al pagamento della somma del suo diritto di credito equivale a 100. A cala in giudizio tra diritti di credito:

  • Rapporto di credito tra A e B.
  • Rapporto di credito tra B e C.

A, locatore principale, espropria il diritto di credito del proprio conduttore, B, nei confronti di C fino all'acconcenza del suo diritto di credito, 100.

Art. 1595 c.1 c.c. "Il locatore, senza pregiudizio dei suoi diritti verso il conduttore, ha azione diretta contro il subconduttore per esigere il prezzo della sublocazione, di cui questi sia ancora debitore al momento della domanda [...]."

Giudiziale, e per costringerlo ad adempiere tutte le altre obbligazioni derivanti dal contratto di sublocazione.

Nell'azione diretta vediamo calati due diritti di credito: diritto di credito A/B e diritto di credito B/C. Tutti e due

Vengono decisi con forza di giudicato e il giudice accerta entrambi i diritti di credito. In capo allocatore/attore si ha un trasferimento del diritto del suo conduttore nei confronti del subconduttore, nei limiti e fino alla concorrenza del suo diritto di credito verso il conduttore. Quando abbiamo la legittimazione straordinaria ad agire, l'unico oggetto di merito e giudicato ex art. 2900 c.c. è solo la pretesa creditoria del debitore sostituito. La sentenza che esce dall'art. 1595 c.1 c.c. è titolo esecutivo a favore di chi agisce in via diretta. Questa ipotesi il fenomeno dell'azione diretta pura. Un'altra ipotesi è quella prevista dall'art. 1676 c.c. in tema di appalto. Codice delle assicurazioni private. Azione diretta "spuria". Ci sono esempi anche non codicistici: art. 144. Pariamo da un caso concreto: abbiamo un incidente stradale, A è il danneggiato e B è il danneggiante che è assicurato. C è

L'assicurazione di B.A ha un diritto al risarcimento del danno nascente da quel fatto illecito. Il danneggiante è obbligatoriamente assicurato (RCA obbligatoria). L'art. 144 prevede la possibilità che il danneggiato agisca direttamente nei confronti di C per ottenere soddisfazione del proprio diritto di credito. Perché è un'azione diretta spuria? Il diritto sostanziale in ipotesi da danno da illecito stradale prevede che nasca in capo al danneggiato un diritto di credito nei confronti dell'assicurazione. Il danneggiante è anche litisconsorte necessario e la sua presenza in quel processo come parte necessaria è richiesta in quanto nel processo si discuterà della responsabilità del danneggiante. Quali sono i fatti costitutivi del diritto di credito? Responsabilità del danneggiante (ci deve essere un illecito stradale) valido contratto di assicurazione: questi due elementi vengono meramente conosciuti.

Dal giudice in quanto oggetto di quel processo è un diritto di credito al risarcimento del danno.

Ipotesi similare: L. Gelli Bianco (L. 24/2017), danno da responsabilità medica. Art. 12: il paziente che si affermi danneggiato può agire direttamente nei confronti dell'assicurazione o della struttura sanitaria o verso il medico se libero professionista.

Interesse ad agire: art. 100 c.p.c.

Tale articolo non menziona solo l'interesse ad agire ma anche l'interesse a contraddire.

La ricostruzione tradizionale afferma che l'interesse ad agire si darebbe quando ci sia uno stato di lesione del tradizionale declina l'interesse ad agire come la diritto fatto valere in giudizio. Questa ricostruzione situazione di obiettiva incertezza del diritto azionato in caso di accertamento. Quando parla di azioni costitutive, che lo vede come stato di lesione del diritto azionato, questo stato di lesione sussisterebbe in re ipsa. In questo caso sarebbe implicito nelle

disposizioni un interesse ad agire con riferimento alle azioni costitutive e il giudice non deve valutare nulla, se
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SSD Scienze giuridiche IUS/15 Diritto processuale civile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher costanza_pozzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Della Bontà Silvana.