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MINORE DI DOMANDA AGGREGATA = MAREA DI DISOCCUPATI IN PIU’.

Le interpretazioni della grande crisi

1) Milton Friedman: Secondo questo autore la profondità della crisi è dovuta ad

un'unica causa principale, cioè a causa degli errori della politica monetarie degli Stati

Uniti. Le cause della crisi secondo Friedman non risiedevano in problemi dell’economia

reale (parte dell’economia che produceva beni e servizi). In particolare secondo lui la

crisi fu dovuta al fatto che la banca centrale americana, verso la fine degli anni ’20,

ridusse il credito alle banche per frenare la speculazione di borsa. Si disse che la banca

centrale americana introdusse una politica restrittiva, poi quando i valori delle azioni

erano diminuite la banca centrale americana continuò nella sua politica monetaria

restrittiva, si rifiutò di espandere i propri crediti alle banche. Friedman sosteneva che

la banca centrale americana avrebbe dovuto offrire alle banche commerciali tutta la

moneta di cui queste avessero avuto bisogno, ma non lo fece. Questo errore finì per

aggravare la crisi.

2) Charles P. Kindleberger: Secondo lui la crisi degli anni ’30 fu così grave a causa

dell’assenza di un paese guida dell’economia internazionale negli anni fra le due

guerre. Prima della 1° Guerra Mondiale i paese guida era l’Inghilterra, dopo la 2°

Guerra Mondiale sarebbero stati gli USA. Ci sono due cose che un paese Leader

dell’economia mondiale deve fare: da un lato mantenere il proprio mercato interno

sufficientemente aperto alle esportazioni degli altri paesi (l’Inghilterra permetteva agli

altri Stati di esportare nel Regno unito) e fornire dei prestiti possibilmente a lungo

termine agli altri paesi (in modo da evitare il contagio della crisi). Invece durante gli

anni ’30 gli USA ridussero i prestiti ai paesi europei.

3) Heinz W. Arndt: mette l’accento sulle difficoltà dell’economia reale (squilibrio di

fondo tra domanda ed offerta). Questo squilibrio riguardava da un lato il rapporto tra

l’Europa e gli altri continenti ed un secondo squilibrio che era interno agli USA. Per

quanto riguarda lo squilibrio tra l’Europa e gli altri continenti, Arndt sottolinea il fatto

che durante la prima guerra mondiale i paesi extraeuropei avevano aumentato

notevolmente la loro produzione agricola e per fare questo avevano aumentato

notevolmente l’estensione delle terre coltivate. Durante la 1° Guerra Mondiale la

produzione agricola in Europa era diminuita, questo perché molti dei terreni erano

diventati teatro dei conflitti. I paesi europei si erano approvvigionati in misura

crescente dai pesi extraeuropei. Era aumentata di molto la capacità produttiva di USA,

Canada, Australia e Argentina. Dopo la fine della 1° Guerra Mondiale, l’Europa

ricostituì la propria capacità produttiva in agricoltura (i campi tornarono ad essere

coltivati), mentre i paesi extraeuropei NON ridussero la loro capacità produttiva. Quindi

negli anni ’20 la capacità produttiva totale dell’agricoltura mondiale era di molto

aumentata rispetto a prima della Grande Guerra. Ad un certo punto accadde che la

produzione agricola complessiva incominciava a superare la capacità di assorbimento

dei mercati. Verso la fine degli anni ’20 si ebbe un calo dei prezzo dei prodotti agricoli

che fu particolarmente grave per quei paesi le cui esportazioni erano costituite

prevalentemente da prodotti agricoli. Questi paesi si trovarono ad incassare molto

meno per le loro esportazioni di grano e cereali. Questo era il primo squilibrio secondo

Arndt.

Un secondo squilibrio nell’economia reale si verificò negli anni ’20 all’interno degli

USA. Inizialmente ci fu una grandissima crescita degli investimenti in alcuni nuovi

settori che producevano beni di consumo durevole (fortissimo aumento degli

investimenti nel settore automobilistico). Anche qui si pensava che il mercato

dell’automobile sarebbe aumentato all’infinito ma non fu così. Ci fu anche un

espansione del settore edile. In entrambi i casi, ad un certo punto, le previsioni degli

investitori si erano rivelate troppo ottimistiche. Si erano costruite troppe macchine e

troppe case (crisi di sovrapproduzione) Brusco crollo degli investimenti in entrambi i

settori. 11° Lezione

Come si uscì dalla crisi?

Intervento dello Stato nell’economia. Si ebbe negli anni ’30 un cambiamento

 profondo nell’orientamento prevalente tra gli economisti. Questo cambiamento fra

gli studiosi portò ad un cambiamento anche dell’orientamento dei governanti e dei

politici.

Abbandono del dogma del bilancio in pareggio e adozione di politiche

 basate sul deficit spendig ispirate al pensiero di Keynes. Prima della grande

crisi la teoria economica dominante era l’economia classica, che si era formata

negli ultimi 3 decenni dell’800. L’idea era che i mercati fossero efficienti e che il

compito della politica economica fosse quello di lasciare funzionare i mercati senza

alcuna interferenza da parte dello Stato (laissez faire). Questo approccio teorico

prevedeva il perseguimento del pareggio di bilancio, dato che lo Stato era visto

come una famiglia che non può spendere più di quanto guadagna. Questo

approccio di politica economica venne fortemente criticato da Keynes, il quale negli

anni ’30 pubblicò un libro che divenne molto famoso; egli in questo libro presentò

una teoria diversa del funzionamento del sistema economico in cui criticò i dogmi

secondo i

dell’economia classica precedente. La differenza di fondo era, che

classici, i mercati sono di loro natura efficienti e nel lungo periodo, se lasciati

funzionare senza interferenze portano il sistema economico ad una situazione di

equilibrio di piena occupazione. Quando si verifica una situazione dove la piena

occupazione non c’è, è il mercato stesso a mettere in modo dei meccanismi

correttivi che lo riporteranno alla piena occupazione. Non c’è quindi bisogno della

Keynes invece

politica economica per il perseguimento della piena occupazione.

sosteneva che il mercato lasciato a sé può portare anche a degli equilibri di

sottoccupazione, e che il mercato in questi casi non è minimamente in grado di

attivare autonomamente un processo che la riporti in un equilibrio di piena

occupazione. Deve infatti ricorrere alla politica economica. Lo stato, per riportare il

sistema verso l’equilibrio di piena occupazione, è la spesa pubblica in disavanzo

(deficit). Prima non esisteva la consapevolezza del fatto che il disavanzo del

bilancio statale potesse essere utilizzato come strumento politica economica per

riportare il sistema verso un nuovo equilibrio di piena occupazione.

Nel 1932 – 33 la situazione era la seguente: da un lato si aveva una grande

quantità di capacità produttiva inutilizzata (sottoccupata, con fabbriche ferme

oppure che producevano molto al di sotto della loro potenzialità) mentre da un altro

lato vi erano milioni di lavoratori disoccupati. L’elemento mancante è la DOMANDA.

Da una crisi della domanda si esce attuando politiche economiche che

aggrediscano la crisi agendo sulle variabili che operano dal lato della domanda.

Queste variabili sono i consumi e gli investimenti. Quando il livello dei consumi e

degli investimenti privati è insufficiente a garantire la piena occupazione dei

lavoratori e il pieno utilizzo della capacità produttiva deve intervenire lo Stato. +

SPESA PUBBLICA = + DOMANDA AGGREGATA.

Il New Deal di Franklin D. Roosevelt. Più spesa pubblica = più investimenti

 pubblici. Il New Deal era un insieme molto vasto di leggi. Vi furono alcuni

programmi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche (Federal Emergency

Relief Administration del 1933). Ben presto furono lanciati programmi per la

realizzazione di opere pubbliche gestiti direttamente dal governo federale (Civil

Workd Administration del 1933 che consentì in pochi mesi di dare un lavoro a 4

milioni dei 13milioni di disoccupati). Sempre nel 1933 venne istituita la Tennessee

Valley Authority, che era un programma di produzione dell’energia elettrica e

sistemava un vasto territorio depresso nella valle del fiume Tennessee. Nel 1935

venne lanciata la Worn Progress Administration con cui vennero modernizzate le

infrastrutture di tutto il paese e nuovi lavori di rimboschimento e di tutela del

patrimonio rurale. Nel 1935 il Social Security Act garantì il sussidio di reddito. Nel

1935 il Wagner Act riconobbe legalmente l'esistenza e la funzione dei sindacati

(diritto di sciopero).

Il New Deal fu quindi una politica di rilancio della domanda

La moneta

A cosa serve la moneta? È un mezzo di pagamento che serve a finanziare le

transazioni economiche. È una riserva di valore (quando viene tesaurizzato). Al fine del

700 la moneta era metallica (oro, argento o rame). Il valore delle monete era dato dal

valore del metallo prezioso in esse incorporato (una moneta che incorporava 1

grammo d’oro valeva la metà di una moneta che incorporava 2 grammi d’oro). Il limite

di questo sistema era che la possibilità di coniare monete dipendeva dalla disponibilità

di metallo prezioso. Venne deciso di trasformare le monete in BANCONOTE. Cosi venne

espansa la moneta in circolazione.

Nel 700 esistevano 3 tipi di sistemi monetaria

Monometallismo argenteo: (silver standard). La base del sistema monetario era

ü d'argento, ma c'erano altri tipi di monete. Solo l'argento godeva di 2 qualità.

1. Libero conio, ossia c’era la possibilità di consegnare alla zecca l'argento in loro

possesso e di ottenere in cambio un equivalente in monete di un importo stabilito

da una legge.

Monometallismo aureo: (gold standard). Idem come sopra

ü Bimetallismo: Sia l'argento che l'oro godevano di libero conio.

ü 12° Lezione

Le banche iniziarono a dare negli investimenti Banconote e non monete d’oro e

d’argento. (piano piano le sostituiscono).

Alla base del sistema monetario c’era l’argento (anche se non tutte le monete

erano d’argento), che godeva di un libero conio (possibilità concessa ai privati di

consegnare alla zecca l’argento in loro possesso e di ottenere in cambio un

equivalente importo stabilito dalla legge).

Sia l’oro che l’argento godevano degli stessi privilegi. Godevano di un potere

liberatorio illimitato, ovvero possibilità concessa alla moneta posta alla base del

sistema e di essere utilizzata come elemento di pagamento senza poter essere

rifiutata.

In Brasile venne trovato l’oro = era una colonia del Portogallo (Brasile indipendente dal

1834).

Nel 1703 venne stipulato un contratto commerciale tra

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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alby.cento di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Rinaldi Alberto.