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CICLO DEI DEUTEROMICETI- Riproduzione gamica

Come in tutti gli organismi, la riproduzione dei funghi prevede 3 eventi fondamentali:

  1. Plasmogamia: fusione di due cellule apolidi (gameti), in modo che i nuclei si vengano a trovare in un citoplasma comune e in un' unica cellula
  2. Cariogamia: fusione nucleare in un unico nucleo diploide
  3. Meiosi: divisione meiotica con formazione di 4 nuclei e cellule apolidi ricombinanti

Nei funghi la riproduzione agamica e quella sessuale possono alternarsi in funzione delle condizioni ambientali.

La forma di riproduzione agamica rappresenta quella anamorfa, la forma gamica quella teleomorfa. Le due forme sono in rapporto metagenetico tra loro quando è possibile ottenerne una a partire dall'altra e viceversa.

CICLO DEGLI ASCOMICETI

Caratteristica degli ascomiceti è la formazione dell'asco. Ogni asco contiene 8 ascospore, che possono essere uni- o pluricellulari.

Gli aschi possono essere:

  • Liberi
  • Riuniti all'interno di

un corpofruttifero (ascocarpo), aperto o chiuso.

CICLO BASIDIOMICETI

Caratteristica dei basidiomiceti è la formazione di spore sessuate dette basidiospore. Queste vengono prodotte per meiosi e portate esternamente come estroflessioni da un elemento cellulare detto basidio.

In molti taxa dei Basidiomycota la ife preposte alla produzione delle spore sessuate (basidiospore) formano corpi fruttiferi più o meno complessi e caratteristici detti: basidiocarpi.

Mentre in altri taxa, come nelle ruggini, non si ha la formazione di basidiocarpi ma vi è la presenza di strutture di resistenza a pareti ispessite dette teleutospore. Da queste verranno prodotti i basi e le basidiospore.

La riproduzione sessuale nei funghi può verificarsi ciclicamente e costantemente ma anche mancare. Essa tende a comparire quando iniziano a verificarsi delle condizioni avverse alla crescita dell'individuo. Solitamente garantisce la diffusione della specie con creazione di

Variabilità genetica e la conservazione in condizioni avverse. Sono fondamentali le strutture vegetative di conservazione che permettono all'organismo fungino di sopravvivere in uno stato di quiescenza in attesa che si verifichino condizioni favorevoli; queste sono:

  • Slcerozi
  • Microsclerozi
  • Psudosclerozi
  • Clamidospora

VIRUS

Si tratta di entità submicroscopiche, intracellulari, potenzialmente patogene ed infettive, formate da un solo tipo di acido nucleico e da proteine. Queste due componenti vengono sintetizzate separatamente dalla cellula ospite, ma su informazione dell'acido nucleico virale, e quindi si assemblano formano la particella virale completa.

  • Non sono organismi perché non hanno una struttura cellulare né la co-presenza di DNA e RNA
  • Non sono visibili al microscopio ottico ma a quello elettronico di trasmissione
  • Hanno un proprio genoma
  • Sono parassiti obbligati (né crescita, né metabolismo autonomo; richiedono la presenza di cellule vitali)

dell'ospite)- Incapaci di penetrare autonomamente la vittima (necessitano di vettori per gli spostamenti e per l'inoculazione. Tra i vettori fondamentali ci sono: insetti e nematodi, ma anche il traffico di materiale infetto. La diffusione può avvenire anche per innesto)

BATTERI

Sono organismi procariotici unicellulari che si riproducono per scissione binaria. Ad eccezione di quelli esigenti per fonti nutrizionali, tutti i batteri fitopatogeni sono saprofiti facoltativi, asporigeni e con forma a bastoncino.

La loro diffusione a lunga distanza è ostacolata dalla loro aggregazione in masse mucillaginose (difficilmente staccabili e trasportabili dal vento); vettori fondamentali sono animali (insetti) e soprattutto scambi commerciali di materiale infetto e attrezzi di lavoro contaminati.

La loro pericolosità è dovuta al fatto che solo i composti rameici hanno un minimo effetto per prevenire le infezioni.

FITOPLASMI (pleomorfi)

Organismi procariotici privi di

Parete cellulare, appartenenti alla classe dei Mollicutes, e le dimensioni variano dai 60 ai 1000nm.

Caratteristiche:

  1. Parassiti obbligati, intracellulari, infeudati al floema
  2. Riproduzione per scissione e gemmazione
  3. Isolamento e coltivazioni difficili
  4. Patogenicità accertata (ma senza dimostrazione dei postulati di Koch) per la loro costante associazione con le piante malate, per gli effetti nocivi sulle cellule invase, per la trasmissione dei sintomi da un individuo all'altro e per la loro regressione dopo trattamento con antibiotici
  5. Trasmissione per insetti

FANEROGAME PARASSITE

Si tratta di piante superiori parassite obbligate, in cui la funzione clorofilliana è assente e/o manca l'apparato radicale. Nei vasi e nelle cellule perivasali dell'ospite viene inviato l'austorio per sottrarre acqua, sali minerali ed idrati di carbonio. Di importanza agraria: vischio, appartenenti alla famiglia di cuscuta e orobanca.

TAPPE DI SVILUPPO DI UNA

MALATTIA Inoculazione (tipi di inoculo-sorgenti inoculo-vettori/atterraggio inoculo) 1. Prepenetrazione (ancoraggio-percezione della superficie dell'ospite-germinazione spore) 2. Penetrazione (diretta-per ferita-per aperture naturali) 3. Infezione (invasione-colonizzazione) (consolidamento/accrescimento-riproduzione) 4. Evasione-disseminazione (disseminazione in aria-acqua- per vettori animali) 5. _____________________INOCULAZIONE________________________________________________ Inoculo: insieme dei propaguli (elementi infettivi) di un patogeno. Nei virus: particelle virali Nei funghi: micelio, conidi, spore Nei batteri: cellule batteriche Ad ogni modo l'inoculo viene prodotto negli organi parassitizzati. Potenziale di inoculo= capacità di un inoculo di produrre malattia. Questa dipende da: Concentrazione propaguli/densità di inoculo In genere la diffusione degli organismi fitopatogeni avviene a caso, e gli inoculi hanno basseprobabilità di entrare a contatto con l'ospite adatto e elevate probabilità di essere eliminati dalle radiazioni solari, dalla siccità e dagli antagonisti. Per questo se ne producono ingenti quantità; alcuni agenti patogeni arrivano a produrne fino a 6000 conidi al giorno e per diversi giorni; la peronospora dellacipolla può arrivare a produrne fino a 200 000 conidi per cm2 di superficie fogliare. La densità di inoculo definisce la quantità di propaguli per unità di volume 20 di 88 nell'aria, nell'acqua o nel terreno. Energia intrinseca - Grado di suscettibilità della pianta - Trasporto dell'inoculo a distanza L'inoculo deve essere trasportato dalla sorgente di incoculo (luogo in cui i propaguli del patogeno sopravvivono in assenza di un ospite; all'interno di un residuo vegetale infetto oppure all'interno delle strutture di conservazione del patogeno stesso) alla corte diinfezione (qualsiasi organo dellapiante ospite che in condizioni favorevoli è suscettibile alla penetrazione del patogeno). vettoriI che consentono il trasporto sono:
  1. Acqua; si parla di gloiospore ossia conidi e spore liberati dall'acqua, che svolge due funzioni: favorisce l'espulsione dai corpi fruttiferi, promuovendo il rigonfiamento della massa, e sciogliela mucillagine evitando l'agglutinamento.
  2. Vento; xerospore, spore e conidi secchi la cui liberazione dipende dal vento
  3. Animali, questi possono ingerire l'inoculo o imbrattarsi superficialmente.
Atterraggio inoculo Pochi elementi infettivi sono capaci di movimento proprio, e in ogni caso percorrono brevidistanze (es. zoospore). Atterraggio inoculo I fattori che influiscono sono:
  • Sedimentazione gravitazionale, dipende dalla massa dell'oggetto
  • Impatto aerodinamico: maggiore e la velocità del vento e maggiore sarà la frazione delle spore piccole (e leggere) che

impattanoDilavamento ad opera della pioggia•

______________________________CONTAMINAZIONE_______________________________________

Le superfici di contatto della pianta con l’ambiente e dunque con i vari organismi si suddividono in:

  • Fillosfera: foglie e organi appendicolari•
  • Sfera delle strutture legnose•
  • Rizosfera: radici e apparati ipogei•

Non è però detto che la presenza di un organismo patogeno sulla superficie della pianta significhi obbligatoriamente che questa debba ammalarsi.

_______________________________PRE-PENETRAZIONE_____________________________________

Ancoraggio

Il parassita può ancorarsi alla superficie dell’ospite tramite la formazione di un appressorio (struttura che aderisce fortemente alla superficie tramite collanti mucillaginosi).

Germinazione

Viene condizionata da fattori:

  • Legati alla biologia del parassita, come ad esempio alla sua maturazione•
  • Ambientali: temperatura, disponibilità di acqua,
intensità luminosa, pH, ecc. Il nucleo della spora entra in attività con conseguente rigonfiamento ed emissione di un tubogerminativo (detto promicelio). La germinazione può essere: Diretta: se la spora atterrata sull'ospite e produce un tubo germinativo che può penetrare direttamente all'interno della pianta. Indiretta: se la spora, una volta atterrata, produce altre spore (zoospore o basidiospore) che a loro volta germinano penetrando nella pianta. Negli oomiceti, dagli sporangi, si ha l'emissione delle zoospore biflagellate, elementi mobili di diffusione. Queste giungono presso le aperture naturali della pianta, come ad esempio gli stomi, grazie alla presenza di un velo d'acqua entro cui nuotano, si incistano ed emettono un tubo germinativo. Il tubetto è una corta ifa, con tipica crescita apicale, che darà origine al micelio vegetativo. La sua emissione richiede la sintesi di nuovo materiale di parete: si
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
88 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/12 Patologia vegetale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DonniniChiara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia vegetale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Lorenzini Giacomo.