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Molto spesso il turismo è basato su queste masse d’acqua.
Aree intensamente urbanizzate: Fanno da accumulatori di calore a causa di riscaldamento, mezzi…
In realtà questo effetto non è proprio salutare per la gli umani, spesso nella pianificazione si cerca
di far creare correnti d’aria per evitare questo fenomeno.
Catene montuose: Bloccano i venti. 9
E.V. Politecnico di Torino 2015
Vegetazione: Bloccano le radiazioni solari e assorbono/immettono acqua in atmosfera.
Altitudine: Con l’altezza diminuiscono la temperatura, pressione e umidità, però salendo
aumentano l’irraggiamento solare e la piovosità. Inversione delle temperature: La regola di perdere
0,5°C salendo ogni 100 metri è superata perché in inverno l’alta pressione intrappola l’aria fredda
in fondo alle valli, lasciando ottime temperature in aree collinari e basso-montane. Questo
fenomeno ha avuto molta influenza sull’urbanizzazione recente.
Componenti pedologiche e fitogeografiche
Suolo: Materiale sciolto derivato dalla disgregazione fisica della roccia madre. È uno strato sottile e
non riproducibile. Separa la parte dove c’è vita (biosfera) e quella inorganica (litosfera).
La pedologia è la scienza che studia il suolo e le sue componenti. Nel suolo possiamo misurare:
Profondità
Tessitura
Presenza SO
Composizione chimica
Aggregazione delle particelle
Queste caratteristiche influenzano la fertilità naturale o capacità d’uso del suolo.
1. Produttività naturale: quantità di materia organica che le specie vegetali producono.
2. Produttività commerciale: quantità di prodotto vegetale utile prodotto.
Fitogeografia: È lo studio della distribuzione delle piante e delle loro comunità.
In Europa le fasce climatiche sono:
Temperata fredda: (penisola scandinava) conifere
Temperata media: (continentale e atlantica) caducifoglie
Temperata fredda: (mediterranea) macchia sempreverde
In Italia:
Temperata media (Alpi, Pianura Padana e Appennino centro-settentrionale)
Temperata calda (fasce costiere e sub-litoranee, Appennino meridionale e isole)
La vegetazione varia anche salendo di quota.
Lezione 6
Il prof. ci ha letto un documento dettagliato sulla storia geologica del Piemonte.
Abbiamo analizzato una carta muta.
Sappiamo che la descrizione di una carta può essere fatta in 3 modi: 10
E.V. Politecnico di Torino 2015
1. Si descrive il quadro generale il paesaggio e la sua evoluzione (Non solamente elencare i vari
elementi, vanno legati assieme)
2. Creare uno schizzo cartografico
3. Creare quel paesaggio con un modello tridimensionale.
Esempio di descrizione della carta:
Il territorio rappresentato nell’estratto della carta tecnica regionale (CTR) raffigura un ambito
tipicamente pedemontano, costituito da una grande area di bassa pianura (quota media intorno ai
230 metri s.l.m.) e da promontori, più o meno estesi, di diverse quote. In particolare sono presenti
diverse masse rilevate di quota intorno ai 270 metri s.l.m. e in una minima parte della carta, in
direzione nord-est, il versante di un rilevato di più notevole altezza (quota massima 849 metri s.l.m.).
Un corso d’acqua di cospicue dimensioni percorre la bassa pianura da nord-ovest a sud-est. Il bacino
di deiezione è poi completato da vari affluenti di regimi idrici minori. È altresì presente un canale
artificiale di funzione presumibilmente agricola.
Il fiume, avendo perso la forza lineare, tende a seguire un percorso curvilineo, nonostante sia stato
in buona parte rettificato. È infatti possibile osservare alcuni vecchi meandri ormai asciutti. La
presenza di “una curva a gomito” fa intendere un’antica cattura fluviale.
La rappresentazione del corso d’acqua principale fa intendere che l’alveo corrisponda alla larghezza
del fiume riportata sulla carta; è anche possibile osservare il letto maggiore e le varie terrazze.
Le masse rilevate indicate in precedenza fanno pensare alla presenza di un anfiteatro morenico di
notevole dimensioni, alle sue spalle è possibile notare piccole masse rilevate isolate, formate da
roccia dura che non sono state del tutto erose dal ghiacciaio.
Riguardo agli elementi climatici si può presupporre zone in parte soggette a ristagno di nebbia e
un’altra lungo il corso d’acqua più ventilata. La maggior parte dei versanti raffigurati è esposta a
solatio.
Il suolo, essendo in bassa pianura, è prevalentemente composto da tessitura fine e da terra argillosa,
portata dal fiume. Troveremo invece della terra grossolana sulle masse rilavate.
Boschi e vegetazione spontanea sono presumibilmente situati sui versanti delle masse rilevate e in
prossimità del fiume.
Lezione 7
Matrici territoriali
D’ora in poi osserveremo ciò che ha fatto l’uomo, in senso storico, associandolo ai quadri
ambientali.
Quando parliamo di matrici parliamo sia dell’organizzazione ampia degli spazi e gli insediamenti
veri e propri. Le matrici hanno influenzato e modificato il territorio. 11
E.V. Politecnico di Torino 2015
L’antropizzazione può sia facilitarne altre (Es: urbanizzazione) o esserne un ostacolo (Es: un
castello). Gli albiti sono interni ed esterni agli insediamenti.
Esterni agli insediamenti
Riguardano normalmente le trasformazioni agrarie: le prime furono le centuriazioni romane.
Queste spesso hanno favorito l’urbanizzazione.
Esistono reti viarie principali (collegano due centri abitati) e secondarie (collegano piccoli nuclei
sparsi). Oltre a ciò un tipo di antropizzazione è rappresentata dall’organizzazione superficiale delle
acque e le bonifiche di zone paludose; rientrano in questo anche le zone risicole del nord Italia.
N.b: Il canale Cavour è stata una grande opera costruita in pochissimi anni, aveva lo scopo di portare
l’acqua in alcune zone che ne era sprovvista per la costruzione di risaie.
Matrici scomparse: Bologna un tempo era ricca di canali superficiali, (utilizzati per irrigazioni, vie di
commercio, difesa, energia...) ma in età più recente furono tombinati (anche per il discorso di salute
pubblica e per sicurezza) e ora non sono più visibili. Spesso le vie d’acqua vengono perdono
importanza quando le strade iniziano ad essere ben tenute.
In ambiti non pianeggianti troviamo un’organizzazione dei rilievi: terrazzamenti e ciglionature,
utilizzati in caso di grande pendenza. In caso di pendenze minori si poteva usare l’organizzazione a
girapoggio (segue le curve di livello), cavalcapoggio (campi orizzontali sulla linea di colmo) e
rittochino (seguono le linee di massima pendenza).
Campi aperti e campi chiusi: I primi non hanno barriere e non sono perciò ben distinguibili i campi
l’uno dall’altro. Questa tecnica è rimasta nei posti dove un tempo i campi erano collettivi o con un
singolo proprietario, tendenzialmente l’abitato è accentrato. I campi chiusi iniziano ad essere
utilizzati quando nasce la proprietà privata della terra: i campi vengono delineati con muri, filari,
siepi e staccionate. Oggi però la modernizzazione e meccanizzazione dell’agricoltura ha portato ad
un ritorno a campi aperti.
Interni agli insediamenti
Gli insediamenti rurali possono essere di due tipologie:
1. Centri: Gruppo abbastanza grande di case, abbiamo normalmente servizi e strutture
pubbliche
2. Sparsi: con case sparse sul territorio
3. Nuclei: piccoli insieme di case che però non rappresenta un centro
Inoltre gli insediamenti possono essere temporanei (es: alpeggi o seconde case).
Posso anche vedere la forma: allungata (normalmente legata a strada o a un fiume) o ammassata
(che a sua volta può essere più aperta e spazieggiata o più chiusa e serrata). Altro fattore è la
struttura che può essere regolare e irregolare.
Cosa influenza gli insediamenti?
Disponibilità di acqua: più l’acqua è presente e superficiale e più le case sono sparse. Mentre se
questa è poco disponibile la popolazione si raccoglie intorno ai pozzi e alle sorgenti. 12
E.V. Politecnico di Torino 2015
Configurazione del rilievo: Spesso in alta collina e in montagna i centri sono compatti, a causa del
poco spazio e del clima (il terreno va conservato per l’agricoltura). In pianura e a fondo valle avremo
centri più estesi.
Come classificare gli insediamenti rurali? Tramite la forma e la struttura dei nuclei e grazie ai siti e
luoghi d’insediamento.
Forma e struttura:
Casa isolata: Si trova normalmente dentro al proprio terreno coltivato
Forma unitaria: Abitazione rustica unita in unico fabbricato (Es: cascine)
Forma complessa: Le case si articolano in più edifici, con agglomerati con corte chiusa o
aperta
Corti monoaziendali: Grande azienda commerciale condotta da un unico proprietario, che lavorava
con un buon numero di salariati che alloggiavano nella cascina. (Es: cascina la Colombara a Vercelli)
Corti pluriaziendali: quando più famiglie vivono nello stesso nucleo e la cascina viene frazionata
Sito e posizione
Il sito mi dà un’informazione verticale, mentre la posizione è orizzontale.
Posizione: relazione tra più centri. La maggior parte dei centri sono di strada (detto centro di
“crociglio” se è all’incrocio tra due strade principali), mentre centro di ponte è il punto d’incrocio di
una strada con un fiume, spesso le case si stabilivano lì perché i ponti un tempo erano rari.
Lezione 8
Sito: Abbiamo molte più definizioni:
Centri di pianura
Centro di fondovalle: normalmente nella valle scorre un fiume a carattere torrentizio,
l’insediamento viene fatto più su un versante o su un conoide, per evitare le piene stagionali.
Centro di terrazzo fluviale: (Es: Carignano) quando troviamo centri storici molto vicini al
fiume, essi si trovano a ridosso del terrazzo fluviale. Spesso non notiamo nemmeno le curve
di livello (perché sono troppo distanti) ma possiamo avere delle linee parallele per intendere
le scarpate. Rientrano in questa categoria i centri di pianalto.
Centri di pendio: sorgono su pendii non troppo ripidi e rivolti a solatio, normalmente sono
lì proprio per una migliore insolazione.
Centri di ripiano orografico: in alcune grosse valli possiamo avere ad una certa altezza, dei
depositi che creano delle piccole pianure sui pendii, è una condizione ottima, e viene
utilizzata se a solatio
Centri di poggio/di sommità: in caso di colline argillose o di rilievi nel fondovalle, spesso gli
insediamenti si creano in sommità.
Centri di sella/di valico: centri vicini ad un valico montano, spesso questi insediamenti sono