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TEMI AFFRONTATI
1. Il capitalismo: proletariato/borghesia e la logica del profitto
2. Come fare sempre più profitto? Minimizzare e esternalizzare i costi
3. Delocalizzazione e sweatshop : le conseguenze del capitalismo sui luoghi
4. Esternalità sono i costi sulla società del fare impresa
5. Capitalismo: economia + cultura (la commodification della cultura, consumo e identità)
6. Le multinazionali e la loro commistione con governi e organizzazioni di Bretton Woods §Le nuove
multinazionali: i social media, i dati come «nuovo petrolio», non sono editori responsabili legalmente
di quello che viene pubblicato, ma sono distributori di contenuti
La logica del profitto
Il capitalismo si basa sul commercio di prodotti, esperienze e servizi.
Usa la moneta per rappresentare il «valore di scambio» di prodotti.
L’obiettivo è fare profitto attraverso la vendita di prodotti sul mercato.
I mezzi di produzione per produrre commodities sono privati ( = non pubblici/dello stato; es. fabbriche
macchinari; brevetti e marchi, la terra, le risorse, strutture, ecc.).
La divisione tra classe imprenditoriale e quella dei lavoratori è fondamentale perché determina le diverse
possibilità di monetizzare.
Vendere la propria forza lavoro (energia, tempo, creatività) genera un salario.
La forza lavoro si traduce anche in un valore aggiunto per i prodotti dell’impresa che guadagnerà molto di
più traendo vantaggio dal lavoro degli impiegati.
Questo guadagno rappresenta il profitto: fare profitti sempre più alti è la logica del capitalismo.
Semplificando: il profitto è la differenza tra il costo della produzione (e circolazione) del prodotto e il prezzo
di vendita.
Le due strategie principali per fare profitto per un’impresa è: minimizzare ed esternalizzare i costi.
Minimizzare i costi
Per realizzare profitto è necessario produrre il bene/servizio a costi bassi e venderlo a costi elevati (=
massimizzare la differenza tra costo di produzione e prezzo alla vendita).
Per minimizzare i costi i costi di produzione si può abbassare il costo della forza lavoro (labour) = il
salario dei lavoratori.
In questo caso il luogo in cui si fa impresa ha un impatto sul costo del lavoro (geography matters/la
geografia conta, letteralmente).
Luoghi diversi hanno standard di vita e forza lavoro disponibile diversi. @fqbiox 21
Per massimizzare i profitti gli imprenditori cercheranno un luogo dove i salari sono bassi e c'è forza lavoro
capace di eseguire le mansioni richieste.
Gli imprenditori possono quindi delocalizzare la produzione dove più conviene.
logica del profitto del capitalismo ha conseguenze geografiche:
➜La
- Se le aziende spostano gli stabilimenti da un luogo ad un altro, nel primo luogo si perderanno dei
posti di lavoro, mentre nel secondo se ne creeranno di nuovi
- La delocalizzazione non ha solo conseguenze di tipo economico e sociale sulle famiglie ma ha
effetti più complessi che possono riguardare l’ambiente, le condizioni di salute e i diritti umani dei
lavoratori.
➜Sweatshop:
Le commodities (di marchi famosi) che usiamo sono spesso fatti in Paesi lontani.
Le multinazionali portano posti di lavoro, ma le condizioni in cui si lavora sono pessime: salari molto
bassi, temperature molto alte in fabbrica, turni estremamente lunghi, una buona parte dello
stipendio speso per acqua potabile, si vive nelle baraccopoli, senza fogne, dove le condizioni
sanitarie sono disastrose.
Dal punto di vista del lavoratore povero che arriva dalle campagne l’arrivo delle multinazionali nel
loro Paese può essere visto come una benedizione. Le fabbriche sono «sweatshops» → workplace
in which workers are employed at low wages and under unhealthy or oppressive conditions.
Esternalizzare i costi
Le aziende hanno bisogno di: rete di trasporti, una forza lavoro in salute, un sistema per lo smaltimento dei
rifiuti e condizioni politiche stabili.
I governi pagano con le tasse dei contribuenti per le infrastrutture di trasporto e telecomunicazione, i
servizi sanitari, esercito e polizia.
I commons (i beni comuni: che appartengono a tutti) come aria, acqua e la biosfera vengono
danneggiati dall’inquinamento che producono le imprese.
I governi di solito sostengono le imprese perché ci sono dei benefici per la società (creazione di posti di
lavoro, aumento di entrate nelle casse dello stato tramite la tassazione dell’impresa).
massimizzare i profitti le compagnie cercano di esternalizzare i costi di fare impresa:
➜Per
«Gestire un'azienda è un'impresa difficile, ci sono costi da minimizzare in ogni momento, e a un certo
punto l’azienda dice: ’Sai, lascia che se ne occupi qualcun altro. Lasciamo che qualcun altro fornisca il
potere militare al Medio Oriente per proteggere il petrolio alla fonte, lasciamo che qualcun altro
costruisca le strade su cui possiamo guidare le automobili, lasciamo che qualcun altro si occupi di
questi problemi’, ed è da qui che nascono le esternalità, dal concetto di ‘lasciamo che se ne occupi
qualcun altro…’. Quindi, la pressione è … ottenere risultati ora e esternalizzare qualsiasi costo che un
pubblico incauto o noncurante le permetterà di esternalizzare».
Esternalità sono i costi sulla società del fare impresa.
Capitalismo: economia e cultura
Solitamente il capitalismo viene definito come un sistema economico.
Il capitalismo è anche strettamente legato alla cultura e a delle pratiche e logiche culturali.
Le commodities hanno un prezzo ma anche un valore culturale che alimenta la loro desiderabilità.
Infatti la pubblicità e il branding:
- sono delle pratiche che vanno a costruire la desiderabilità di una commodity («false needs»)
@fqbiox 22
- associano a una commodity tutta una serie di caratteristiche per posizionarla nel mercato e
distinguerle dalle altre
Es. scarpe da tennis, smartphone, latte, T-Shirt: come vengono rappresentate (e distinte) dalla
pubblicità? Associazioni di caratteristiche che ne esaltino la desiderabilità.
Le aziende inseriscono i loro prodotti all’interno di stili di vita desiderabili e promuovono il nascere
e la riproduzione attraverso il lancio di commodities e influenzano le mode.
Esempi di stile di vita o sottoculture: vegano/vegetariano, sportivo, elegante/chic, trasgressivo,
salutista, etc. . Sorta di ideologie di vita ma basate sul consumo (si veda documentario.
Le persone e le società danno un valore culturale alle cose e questo valore va a influenzare la
desiderabilità dell’oggetto in questione. La domanda è: cos'è importante oggi possedere?
smartphone, scarpe, casa, animale domestico di una certa razza, etc.
Commodification: vendere la cultura
Le pratiche culturali vengono commodificate, possono cioè essere vendute ad un prezzo e creare profitti.
Il processo di commodificazione implica l’iniezione di valore economico nelle pratiche culturali (rendendole
così più o meno esclusive o a buon mercato).
Es. di vendita di cultura: concerti, eventi sportivi (Olimpiadi), musei, mode ‘etniche’, le sponsorizzazioni di
eventi, musica usata per le pubblicità, la pubblicità (più o meno occulta: «product placement») nella
musica e nei film, i corsi di yoga, cucina, ecc.
consumo e identità
➜Capitalismo,
Un tema studiato della geografia e delle scienze sociali riguarda la relazione tra cosa compriamo e aspetti
dell’identità.
La domanda è: ciò che compriamo dice qualcosa di noi? In parte sì perché a volte compriamo cose
che più o meno esplicitamente incorporano i nostri ideali (es. commercio equo solidale, vegan, un certo
tipo di abbigliamento o accessorio, etc.).
I luoghi (= le geografie) dove consumiamo dicono qualcosa di noi? Sì, come andare all’opera, andare
a un concerto rock, mangiare in un ristorante vegano/Michelin.
Secondo molti scienziati sociali consumare non significa semplicemente acquistare un bene per usarlo,
ma è un insieme di pratiche che contribuisce a costruire parti della nostra identità (o di chi vorremmo
essere o di come vorremmo che gli altri ci vedessero.
(si veda lezione sul consumo)
che influenzano il consumo
➜Fattori
- Prezzo
- Capacità di spesa o di accedere al credito
- Branding/marchi e pubblicità
- Il valore che diamo a servizi e commodities
- Passaparola /consigli di amici e conoscenti
- Sottoculture di cui facciamo parte
- Influenzati da personaggi famosi dello show business che ammiriamo
- Influencers: persone/personaggi che diventano famosi sui social media e che vengono pagati per
pubblicizzare prodotti e servizi.
e identità: esempio della Coca Cola
➜Marketing @fqbiox 23
La campagna di Coca-Cola 2013: viene tolto il nome del brand e sostituito con i nomi propri delle persone
(usare il nostro nome per vendere la bevanda: commodification del senso di identità?).
Come Chris Deere, Head of ‘Brand Activation’, Coca-Cola Gran Breatgna spiega, «We wanted people not
just to find bottles with their own names on, but to surprise a friend or someone they love by seeking out a
bottle with their name on it» (in Fisher, 2013).
Quindi poteva anche creare emozioni in chi la riceveva.
Corporate capitalism: il capitalismo delle multinazionali
Le multinazionali sono degli attori che esercitano molta influenza nella commodification della cultura in
ambito globale.
Sviluppo trasporti e telecomunicazioni permette a multinazionali di operare ovunque: oggi riceviamo
telefonate di marketing provenienti dall’Egitto, Romania, Portogallo, etc., possiamo contattare un servizio
clienti in Grecia, comprare un paio di scarpe da ginnastica di un brand americano da un magazzino che si
trova nell’Italia del Nord, progettate (designed) in Europa e prodotte in Indonesia e il profitto aziendale va
in un paradiso fiscale.
corporazioni transnazionali / multinazionali
➜Le
Le transnazionali sono delle aziende che operano oltre i confini dello stato nazione dove hanno i quartieri
generali.
Possono integrare all’interno della loro organizzazione diversi settori che si trovano in aree geografiche
diverse (la proprietà di aree di estrazione di materie prime, stabilimenti di produzione, i canali di
distribuzione e i settori di ricerca e sviluppo, marketing e branding).
Il tutto viene controllato e gestito dal quartier generale che si trova nel Paese di origine (es. Apple
Cupertino, CA, USA; Nike, Bearverton, Oregon; Coca-Cola, Atlanta, Georgia, USA).
La sfera di influenza delle multinazionali è molto ampia e con le loro operazioni riescono a trasformare sia
le economie che le culture dei luoghi in diversi angoli del mondo.
Infatti le multi