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LED
Essi non hanno elementi in movimento, e ciò porta ad avere una durata molto maggiore rispetto
alle altre.
Sono composti da:
Strato positivo: di materiale semiconduttore, con gli elettroni di valenza
Strato negativo: //
In mezzo c’è lo strato attivo: attraverso ciò si provoca un movimento di elettroni, che
ricombinandosi emettono energia
Funzionamento: 18
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1. Abbiamo un diodo, in cui uno strato è caricato positivamente, e un substrato caricato
negativamente
2. In mezzo abbiamo uno strato attivo
3. Quando arriva la tensione ai due strati, all’interno dello strato attivo gli elettroni e ioni si
ricombinano emettendo energia e luce
La durata si attesta circa sulle 100'000 ore.
Vantaggi del LED:
È una sorgente molto piccola e ferma
Posso localizzarla ovunque
Aumento della durata
Grande compattezza della sorgente luminosa
Abbiamo sorgenti di più tonalità di colore
Basso consumo
Caratterizzazione delle sorgenti luminose
1. Flusso luminoso
2. Efficienza luminosa
3. Durata
4. Tempo di accensione e riaccensione
5. Decadimento flusso luminoso
6. Indice resa cromatica
7. Temperatura del colore
1.Flusso luminoso
Tiene conto anche di come l’occhio vede la sorgente naturale.
Le luci alogene per esempio hanno un maggior flusso luminoso, perché hanno potenza maggiore.
Così come quelli a vapore di mercurio, che sono paragonabili a quelle a vapori di sodio a bassa
pressione.
In quella ad alta pressione aumenta il flusso minimo, mentre quelle con il flusso maggiore in
assoluto sono quelle a ioduri metallici.
I LED sono modulabili, quindi basterà modificarne il numero.
2.Efficienza luminosa
Le più efficienti sono quelle a vapori di sodio a bassa pressione, ma hanno il problema che fanno la
luce gialla, per questo sono state a lungo utilizzate per l’illuminazione stradale.
Tutte le tecnologie per migliorare la qualità dalla luce, tendono a ridurre un po’ l’efficienza.
L’efficienza luminosa nei LED è abbastanza alta. 19
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3.Durata media
Molto importante perché influenza il costo di manutenzione degli impianti. Si va dalle 1000 ore
delle lampade ad incandescenza, alle 3000 ore di quelle alogene. Le sorgenti a scarica invece sono
più durature, in particolare quelle a vapori di mercurio, che vanno fino a 22000 ore.
Nei LED arriva anche a 100000 ore.
4.Tempo di accensione-riaccensione
Mentre nelle sorgenti ad incandescenza è immediata, in quelle a scarica non è così.
5.Decadimento del flusso luminoso
È circa del 30% durante la vita utile della fonte.
Nei LED dipende soprattutto dalla qualità di produzione.
6.Resa cromatica
Parte da un valore 100, che è la resa della luce solare (resa perfetta). Le sorgenti ad incandescenza
hanno resa anch’esse di 100. La resa è peggiore è nel vapore di sodio ad alta pressione, che è di 20-
40. Gli ioduri metallici invece sono su 80-85, che se è migliorata va sopra gli 85. La resa cromatica
nei LED è pari a 93.
7.Temperatura di colore correlata
È difficile definire un colore in modo oggettivo, perché la luce cambia il colore percepito. Si usa
perciò la temperatura di colore correlata, che è la temperatura (in gradi K°) a cui corrisponde un
colore. Le sorgenti ad incandescenza hanno temperatura alta, le alogene sono più bianche
(temperature più basse). Gli alogenuri metallici vanno dai 3000 ai 6000 K°.
Nei LED la temperatura di colore è variabile.
Parametri che caratterizzano gli apparecchi
I parametri sono:
Indicatrice di emissione: definisce come l’apparecchio emette luce nelle diverse direzioni
Rendimento luminoso: una sorgente luminosa, all’interno di un apparecchio, modifica la sua
resa. Questo perché l’energia viene dissipata dentro l’apparecchio
Grado di protezione: in particolare alla polvere e all’acqua
L’efficienza luminosa: l’inquinamento luminoso è dato dalla luce rilasciata verso l’atmosfera
Esercitazione 2
Andranno analizzati il PRIC e confrontato con il quartiere della nostra abitazione.
Vetustà impianti
Anomalie tra PRIC e realtà
Tipologie sorgenti luminose 20
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Tipologie apparecchi
Classificazione strade secondo il PUT
Flusso disperso verso l’alto (esiste sia lo stato di fatto che quella progetto)
Passare da una categoria stradale ad una categoria illuminotecnica.
Io associo ad ogni strada delle caratteristiche illuminotecnica.
Vanno anche calcolati i gradi giorno.
Lezione 8
Termodinamica
I padri della termodinamica furono:
Carnot: scoprì la seconda legge della termodinamica
Joule: scoprì l’equivalenza calore-lavoro, è infatti impossibile arrivare ad un rendimento del
100%
Kelvin: scoprì che non è possibile trasformare completamente tutto il calore in lavoro
meccanico
Clausius: scoprì che il calore non può passare spontaneamente da un corpo freddo a uno
caldo
Boltzman: scoprì le strutture di trasformazioni prima che l’esistenza degli atomi venne
accettata
Cos’è la termodinamica?
È una scienza che tratta le varie forme di energia, gli scambi di massa fra sistemi, le sue
trasformazioni.
Sistema termodinamico
Si definisce così il sistema termodinamico: “quantità di materia che scambia energia e massa con
l’ambiente esterno”. Ciò che separa il sistema dalla parte esterna è detta superficie di controllo.
Queste superficie può essere reale (una superficie) o immaginaria (aria).
Il sistema termodinamico una volta che subisce modificazioni scambia il suo stato interno.
Tipi di sistemi:
Sistemi aperti: sistemi che scambiano energia e massa con l’ambiente esterno (Es: edificio)
Sistemi chiusi: sono i sistemi che scambiano energia ma non massa con l’ambiente esterno
(Es: pentola a pressione)
Sistemi isolati: sistemi che non scambiano né massa né energia (Es: un termos ideale)
Sistemi adiabatici: sistemi che scambiano massa con l’esterno, ma non energia 21
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Lo scambio di energia può avvenire tramite scambio di:
Calore: quando c’è una differenza di temperatura tra il sistema termodinamico e l’ambiente
esterno. Per convenzione il calore è positivo quando è fornito dall’esterno verso il sistema.
Lavoro: è uno scambio di energia indotto da una forza che va a modificare una superficie di
controllo tra il sistema e l’ambiente esterno. Per convenzione è positivo se viene prodotto
dal sistema verso l’esterno.
Una volta che il sistema scambia queste due componenti, cambia il proprio stato. Questa variazione
può essere definita tramite varie grandezze, dette variabili di stato o funzioni di stato (sono per
esempio: pressione, temperatura…). Queste si dividono in:
Variabili termodinamiche estensive: dipendono dalla massa del sistema, rispettano legge
additiva.
Variabili termodinamiche intensive: non dipendono dalla massa del sistema, non rispettano
la legge additiva.
Il volume per esempio è una variabile estensiva, così la massa e l’energia. Il calore è invece una
variabile intensiva, così come la pressione, temperatura e tutte quelle variabili estensive riferite
all’unità di massa (le cosiddette “grandezze specifiche”).
Quando definiamo un sistema termodinamico, vogliamo conoscere lo stato di trasformazione del
sistema, oppure le condizioni che portano il sistema da A a B.
Il sistema si dice in equilibrio termodinamico quando è contemporaneamente in:
Equilibrio meccanico: non ho particelle in movimento
Equilibrio chimico: non ho reazioni chimiche all’interno del sistema
Equilibrio termico: non ho flussi termici all’interno del sistema
Quando il sistema è in equilibrio termodinamico le variabili intensive sono distribuite
uniformemente in tutti i punti del sistema.
Capendo le reazioni inoltre, posso definire le equazioni di stato. Queste ci permetteranno di capire
come cambia lo stato di un sistema (ad esempio fornendo una certa quantità di calore).
Es: P*V= n RT
Variabili di stato
Temperatura: è una variabile di stato intensiva. Viene definita come l’energia cinetica posseduta
da tutte le molecole che costituiscono un sistema.
Si misura per via indiretta, utilizzando poi una scala. Per esempio in un termometro a mercurio vedo
l’altezza del mercurio che potrò leggere con una scala. Noi utilizziamo la scala Centigrada, in
termodinamica si utilizza la temperatura assoluta, espressa in gradi Kelvin. 22
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Si dice che la temperatura 0 gradi assoluti corrisponde allo stato delle molecole con energia cinetica
pari a 0.
La temperatura è tarata su:
Fusione del ghiaccio: 0°C ad un 1 atmosfera (atm).
Ebollizione acqua distillata: 100 °C, ad 1 atm.
Per passare da °C a °K si fa: T(°K) = °C + 273,15.
1 grado centigrado corrisponde quindi a 1 °K.
I paesi anglosassoni invece utilizzano la temperatura Fahrenheit, che utilizza sempre le stesse tare,
ma che pone a 32°F lo scioglimento del ghiaccio e 212°F l’ebollizione.
T(°F) = 9/5*T(°C)+32
Energia interna (U): è data dalla somma di tutte le energie cinetiche e potenziali delle molecole che
costituiscono il sistema. Queste energia è espressa in Joule (J).
Energia interna specifica (u): è possibile passare dall’energia interna a questa, che aumenta con
l’aumentare della temperatura. Si ottiene dividendo U per la massa u= U/m
Si esprime in J/Kg.
Entalpia (H): rappresenta il contenuto energetico che un sistema termodinamico può scambiare
con un ambiente esterno, si esprime in Joule. Dipende dalla massa e dal contenuto di energia legato
alla massa scambiato, ed è il contenuto energetico potenziale che un sistema aperto può scambiare
con l’esterno. Anch’essa dipende dalla temperatura (e della temperatura interna), è una grandezza
estensiva.
Si ottiene con H= U + p * V
Entalpia specifica (h): si ottiene dividendo H per la massa h= H/m si esprime in J/Kg.
Variabili di trasformazione
Consentono di passare da uno stato all’altro
Lavoro (L): è un trasferimento di energia che viene associato ad una forza che comporta uno
spostamento della stessa direzione della forza. La forza compie un lavoro solo se produce uno
spostamento nella