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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Il consiglio di amministrazione, in quanto organo collegiale, deve rispettare le regole essenziali del metodo collegiale. Il metodo collegiale impone e presuppone 4 fasi: 1. Convocazione (normalmente su specifiche materie, così che chiunque abbia il diritto di partecipare sappia di che cosa si discuterà); 2. Discussione (di ogni singolo argomento); 3. Votazione; 4. Verbalizzazione. Un corretto rispetto del metodo collegiale è il procedimento che serve per arrivare alla determinazione di una decisione. Qualunque vizio di questo procedimento vizierebbe il risultato della decisione, cioè si produrrebbe un atto giuridicamente inesistente. L'esecuzione delle decisioni spetta: a. Al legale rappresentante; b. Ad un consigliere specificatamente a ciò delegato di volta in volta. Bisogna infatti tenere ben distinti i concetti di: 1. Potere decisionale; 2. Potere rappresentativo (o di rappresentanza). È diverso ASSUMERE una decisione dal DARGLI ESECUZIONE.cioè una cosa è decidere se fare un contratto, altra cosa è firmarlo. Questi 2 poteri sono quindi naturalmente disgiunti: se normalmente il potere di prendere impegni economici (i cosiddetti amministratori) spetta al cosiddetto legale rappresentante (ex. al presidente del consiglio di amministrazione) o a un singolo consigliere, che non hanno però il potere di decidere di stipulare quel contratto. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il presidente del consiglio di amministrazione:- È -bis);
- Non ha necessariamente la legale rappresentanza (articolo 2384), normalmente è affidata al presidente ma non è obbligatorio, quindi può capitare che venga affidata a qualcun altro (almeno uno dei consiglieri deve averla);
- Ha (normalmente) compiti di organizzazione del consiglio di amministrazione e di coordinamento del flusso informativo (lo statuto può sempre scegliere diversamente,
Il presidente del consiglio di amministrazione ha la funzione di rappresentanza della società, cioè il potere di spendere il nome della società. Anche questo però non è obbligatorio che lo statuto deve indicare chi tra i consiglieri ha il potere di rappresentanza, ma non obbliga a scegliere il presidente del consiglio di amministrazione. Normalmente accade che gli statuti dicano che ad avere il potere di rappresentanza (quindi di spendere il nome della società) sia proprio il presidente del consiglio ma non è detto che sia così, potrebbero essere scelti più soggetti con poteri congiunti. Quindi la legge impone che vi sia un presidente del consiglio di amministrazione ma non per attribuirgli il potere della legale rappresentanza, ma per svolgere altre attività (ex. ha il compito di svolgere attività di organizzazione del consiglio di amministrazione e di coordinamento del flusso informativo della società).
Art. 136
2381 c.c. presidente, comitato esecutivo e amministratori delegati
I. Salvo diversa previsione dello statuto, il presidente convoca il consiglio di amministrazione, ne fissa l'ordine del giorno, ne coordina i lavori e provvede affinché adeguate informazioni sulle materie iscritte all'ordine del giorno vengano fornite a tutti i consiglieri (significativa è questa attribuzione diretta ai consiglieri di agire in modo informato).
Nel silenzio dello statuto, quindi salvo una diversa scelta e una diversa previsione dello statuto, la legge attribuisce al presidente del consiglio di amministrazione lo svolgimento di 4 funzioni, a meno che non si scelga di attribuirle a qualcun altro. Quindi attribuire queste funzioni al presidente del consiglio è la regola di default ma è derogabile se è previsto diversamente dallo statuto.
Sono 4 funzioni essenziali di organizzazione e coordinamento:
- strazione è un organo collegiale, segue le regole della collegialità,
soggetto esterno allo stesso organo amministrativo;
4. VENGANO FORNITE A TUTTI I CONSIGLIERI: ecco il flusso informativo, deve fare in modo che sulle nelle cartelline dei consiglieri di amministrazione ci siano tutti i documenti sufficienti affinché essi possano assumere una decisione consapevolmente e responsabilmente. Quindi il presidente del consiglio di amministrazione ha un obbligo di coordinamento dei flussi informativi.
II. Se lo statuto o l'assemblea lo consentono, il consiglio di amministrazione può delegare le proprie attribuzioni ad un comitato esecutivo composto da alcuni dei suoi componenti, o ad uno o più dei suoi componenti.
In questo caso si avranno gli organi DELEGANTI, non esecutivi, lontani dalla gestione operativa, con funzione di valutazione nel merito delle scelte di gestione ma anche di vigilanza sugli organi delegati e struttura aziendale e che sono direttamente e competenze decisionali su determinate materie ad uno o più componenti del
consiglio.assumere una decisione collegialmente si impiega molto tempo.Queste deleghe possono essere affidate: ad un comitato esecutivo che comunque adotterà un metodo collegiale, oppure questa delega può essere affidata ad uno o più amministratori (amministratori delegati).
Ciò che delega è il suo potere di decisione, quindi potrà decidere ma non è detto che sia poi lui a porre in atto sia i poteri di gestione che quelli di rappresentanza, di modo che possa decidere e poi mettere in atto. Quindi quando si delega si va ad indicare quali sono ilte addirittura si utilizza la doppia firma per porre in essere decisioni di determinati importi.che quella straordinaria ha il potere di modificare lo statuto implicitamente sarebbe stata compresa la possibilità di modificazione tramite assemblea straordinaria.zionetemporanea perché è rilasciata solo al consiglio di amministrazione che ne fa richiesta, quindi non è detto che iconsiglio di amministrazione, che avrà il compito di coordinare le attività del comitato esecutivo. b) Ad un singolo amministratore, che verrà nominato amministratore delegato. Questa figura avrà il potere di prendere decisioni in nome e per conto del consiglio di amministrazione, ma dovrà rendere conto delle sue azioni agli altri amministratori. c) Ad un terzo soggetto esterno all'azienda, come ad esempio un consulente o un manager esterno. Questo tipo di delega viene utilizzata quando si vuole affidare la gestione di una specifica area o progetto ad un esperto esterno. È importante sottolineare che la delega non comporta una rinuncia definitiva delle competenze da parte del consiglio di amministrazione, ma solo una temporanea attribuzione ad un altro soggetto. Inoltre, il consiglio di amministrazione rimane sempre responsabile delle decisioni prese, anche se delegate ad altri organi o persone. In conclusione, la delega è uno strumento che permette di distribuire le responsabilità e le competenze all'interno di un'azienda, ma è necessario fare attenzione a definire chiaramente i limiti e le modalità di esercizio di questa delega, al fine di evitare abusi o confusioni.
comitato esecutivo, anche esso ha bisogno di una convocazione, di una verbalizzazione ecc.;
Ad uno dei suoi componenti, che prenderà il nome di amministratore delegato, proprio perché riceve in delega una serie di poteri;
A più dei suoi componenti, quindi a più amministratori delegati, ai quali può delegare le stesse competenze o competenze diverse per materie diverse.
Quindi la legge non pone limiti, consente la massima elasticità possibile.
III. Il consiglio di amministrazione determina il contenuto, i limiti e le eventuali modalità di esercizio della delega; può sempre impartire direttive agli organi delegati e avocare a sé operazioni rientranti nella delega. Sulla base delle informazioni ricevute valuta l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società; quando elaborati, esamina i piani strategici, industriali e finanziari della società; valuta, sulla base della
Relazione degli organi delegati, il generale andamento della gestione.
Qualora il consiglio di amministrazione abbia la facoltà di nominare uno o più amministratori delegati, cioè di attribuire le deleghe, se decidesse di farlo il consiglio stesso:
- Deve determinare il contenuto dei poteri delegati, gli eventuali limiti dei poteri delegati e le modalità di esercizio della delega. Questo valeva però sino al 2003. Dal 2004, una volta scelto un amministratore delegato, gli possono essere attribuiti dei poteri ma alcune operazioni le deve compiere necessariamente perché imposte dalla legge;
- Può impartire delle direttive vincolanti agli organi delegati, cioè può in qualche modo condizionare certo potere che ha delegato. Infatti, il potere delegato è un potere concorrente, cioè è sia di amministrazione;
- Società (che è un concetto strettamente collegato al concetto di flusso informativo).