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DEL MONDO IN CLASSI, PERTANTO ELIMINARE IL DUALISMO SFRUTTATORI E SFRUTTATI. TUTTI DIVENTANO AL CONTEMPO PROLETARI. E IL Comunismo è una rivoluzione pensata solo per essere globale, ecco perché poi fallì nella dimensione di una rivoluzione nazionale russa, e in URSS rimase nella forma della dittatura del proletariato.

Il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, il testo più letto più amato e odiato; un capolavoro stilistico. Fu stampato nell'officina di Bourgar a Londra: una versione con sole 23 pagine e una con 30 pagine, ma il contenuto era identico. Conviene dire che non esiste un manoscritto del manifesto. Possediamo solo due abbozzi. Fu pubblicato nel febbraio 1848, poco prima dello scoppio delle grandi rivoluzioni del 48-49, in lingua tedesca, ma nella città di Londra, stampato nella Bourgarth, alla Liverpool Street n.46. I due abbozzi sono riprodotti alle pagine 100-101. La stampa del Manifesto era solo con scopi di propaganda della Lega dei Comunisti.

Poicomincio' a girare in Europa. Nella prima pagina M. Ed E. Dicono che il Manifesto viene pubblicato in altre lingue europee; la vicenda delle traduzioni si rivelo' molto lunga; nella Prefazione, Engels traccio la storia della diffusione del Manifesto. Dopo la fine ingloriosa delle vicende rivoluzionarie del 848 , poi ci fu la Prima internazionale del 1864 e da li riprese vigore . Nella Prefazione all'ediz. Tedesca del 1890 , Engels diceva che il Manifesto ebbe un periodo di sfortuna e di bando dovuto al grande processo del 1852 ai comunisti a Colonia : fine della Lega dei Comunisti; cosi venne dimenticato dal 1852 al 1864. La genesi del M.P.C. : uno dei capi della Lega dei Giusti (Joseph Moll) chiese a Marx di aderire alla lega dei giusti, che era un organizzazione del 1836 fondata a Parigi, guidata da un importante soggetto: , rappresentante del Comunismo Sentimentale. Dal 1846 la sede della Lega dei Giusti era stata trasferita da Parigi a Londra. Cosi Marx nel1847 aderì alla Lega dei Giusti e questa fu il primo atto di militanza politica di Marx. Ci fu poi un cambio di nome e un cambio di orientamento, con un nuovo statuto più vicino al pensiero di Marx. L'art 1 del nuovo statuto della Lega dei Comunisti (non più Lega dei Giusti): instaurare una nuova società senza classi e senza proprietà privata. Rovesciare la Borghesia, la soppressione dell'antica società borghese fondata sulla lotta di classe; era quindi il programma di comunismo di Marx! Marx cambiò quindi la Lega dei Giusti in Lega dei Comunisti. Il vecchio motto venne sostituito con "Proletari di tutti i paesi, di tutto il mondo, unitevi!": il vecchio motto che diceva "tutti gli uomini sono fratelli", fu sostituito da quello marxista. Perché per avere quella fratellanza bisognava passare attraverso quella definitiva lotta del proletariato. "C'è una quantità di uomini dei quali non

"Tenevaminimamente ad essere fratello" disse Marx perché nella sua visione il conflitto precede la fratellanza; c'è prima l'azione politica di conflitto e poi la comune fratellanza: unificare l'umanità sotto il segno comunista non è un presupposto né razionale, nel religioso (come diceva Weitling), ma solo come un esito di una lotta di conquista della fratellanza. A quel punto Marx divenne un militante politico impegnandosi in molte iniziative e "lavoro salariato e capitale" che poi introduceva il pensiero de "Il Capitale". E così si arriva al dic 1847 per la seconda conferenza della Lega dei Comunisti, il secondo Congresso della L.d.C. E qui vengono incaricati di scrivere il Manifesto dei Comunisti. Engels scrisse nel 1885: "Rivelazioni sul processo a Colonia del 1852" (pagg. 55-70): "Per la storia della Lega dei Comunisti" dove sono ricostruite le vicende della composizione del Manifesto.

del Partito Comunista. Questo scritto fu il risultato di una collaborazione difficile tra M. Ed Engels (il primo a Brusseles, il secondo a Parigi). Marx per l'asstesura di questo manifesto si appoggio' a tutto una serie di materiali, ma sopratutto troviamo la sintesi di tutti i suoi scritti precedenti: per i primi due capitoli M. Uso' la MISERIA DELLAFILOSOFIA e poi l'IDEOLOGIA TEDESCA; inoltre segui' la traccia di un testo che si intitola "Principi del Comunismo" di Engels. E' un testo di straordinario Prologo di 15-20 righe. "Uno spettro si agira per l'Europa, lo spettro del Comunismo". Quando Marx usa questa espressione la raccoglie perfino da Shakespeare: il fantasma del padre di Amleto, etc. Lo spettro era un topos nella letteratura europea. I comunisti devono far chiarezza: vogliono spiegare in modo pubblico la loro visione del mondo, la visione comunista del mondo. La descrizione sintetica del quadro della reazione uscito dal Congresso diVienna. Il primo capitolo del Manifesto è "Borghesi e Proletari": la cosa sconvolgente, inaudito, che si legge in questo capitolo è il vero e proprio elogio della borghesia come unica classe della storia autenticamente rivoluzionaria... e altre battute sulla storia dell'uomo. Il senso della storia è indicato come conflitto. La storia di ogni società è storia di lotte di classi. Tutta la storia è storia di lotta di classi. Tutta la storia è lotta tra classi. Nella storia vi sono classi portatrici di una visione del mondo, in aperto contrasto con la visione delle altre classi. Questo conflitto è in generale e sempre un conflitto tra oppressori (sopra) e oppressi. Il senso della storia è quindi un conflitto tra chi opprime e chi è oppresso. E poi, Marx, precisa in senso storico la dialettica in questo modo: liberi eschiavi. Patrizi e plebei, baroni e servi della gleba; etc. Questa opposizione, questadialetticaoppositiva è una necessità inderogabile storica: danno sempre a un conflitto, ad una battaglia. Questa battaglia nascosta o palese, fu continua. L'antitesi, la lotta tra classi è "visibile, manifesta" o "nascosta, invisibile, latente"; ci sono periodi in cui il combattimento è sotto-traccia, periodi in cui sembra esservi pace e armonia.........ma cova! Cova sotto la cenere. Tutta la Storia come conflitto è pervenuta al suo punto estremo: l'epoca della borghesia. Nelle epoche precedenti vi erano divise in caste e multiformi gradazioni tra sottogruppi e ceti sociali; la moderna società borghese non ha eliminato il contrasto tra classi, ma nuove forme di lotte. Però si distingue perché ha semplificato le classi: due grandi classi opposte, borghesia e proletariato. La borghesia ha guardato il mondo con occhio disincantato: solo la borghesia ha rivelato l'uomo a se stesso. La borghesia halacerato senza pietà i variopinti legami della società feudale. Oltre a questo, la borghesia ha unificato il mercato mondiale, ha dato un'impronta cosmopolitica al mondo e ha generato una interdipendenza universale tra le nazioni non solo economico ma anche intellettuale. Inoltre, ha assoggettato la campagna alla città, vincendo l'idiotismo della vita rurale. La classe proletaria non porta una sua ideologia ma prosegue il lavoro della borghesia che l'ha generato, prosegue lo sviluppo della storia umana come progresso e accrescimento di ricchezza; mentre la borghesia arriva dove non può spingersi oltre, la classe subalterna proletaria, ormai accresciuta sul piano numerico, supera la borghesia e continua la strada del progresso anche tecnico: la tecnica, in accezione positiva come precedentemente visto nelle lezioni precedenti, viene quindi ad avere un ruolo cruciale nell'umanità anche dopo la rivoluzione proletaria. Nel manifesto dobbiamo distinguere duevolti (pag 13): primo volto La teoria della Crisi : quella di "sovrapproduzione": è la contraddizione oggettiva della società borghese; poi abbiamo la contraddizione soggettiva: il proletariato allevato e cresciuto dalla borghesia, ma sarà il suo becchino! A pag. 13 c'è la crisi di sovrapproduzione: la società borghese è una società che si fonda sul benessere, sul progresso econ, sull'aumento delle forze produttive e delle merci... poi questa produzione di merci non viene più assorbita dalla società: in termini più rigorosi: la forza produttiva cresce ma i rapporti di produzione non la sopportano più. Il progresso si scontra con un'incapacità della forma sociale. Che se ne fa delle 5 mele di troppo? La borghesia distrugge le forze produttive: i materiali, le macchine, gli operai (disoccupaz. Quindi) perché deve produrre 5 mele in meno: quindi non servono i macchinari relativi a quelle 5 mele, etc.quindi il prog. Si ferma etorna indietro ; oppure ha un altra carta da giocare: portare le 5 mele da un altra parte:: colonie, masopratutto guerra, nel mondo. La società borghese di fronte a quella crisi da sovrapproduzione sipuo' salvare con le guerre: innescando micidiale sequenza ...... La costruzione di mercati esteritramite la guerra.La seconda contraddizione è soggettiva: il proletariato è merce, lavoro vivo sottopagato, ègeneratore di tutta la ricchezza sociale; il salario è il prezzo della merce. Il proletariato è destinato adiventare la maggioranza della società civile, o quasi la totalità della società civile; La borghesiastessa o riesce ad esercitare la funzione di oppressore, o di crisi in crisi passa al proletariato lapiccola borghesia e gli intelletuali che passano con la forza della rivoluzione. La rivoluzione saràdel popolo tutto ;Il sotto-proletariato (pag 18) : putrefazione passiva degli

Infimi strati della società, che in seguito ad una rivoluzione proletaria sarà disposto a farsi comprare per mene reazionarie: non è forza produttiva della società. Altro caso particolare è quella realtà rurale, il contadino. Gli operai (proletario) non hanno patria, sono un soggetto mondiale: è unificato già, ma M. aggiunge poi che debbono elevarsi a classe nazionale, debbono diventare a funzione di classe nazionale; questo però significa che debbono fa così per conquistare il Potere politico, facendosi classe politica per poi distruggere le forme dello stato che davano, fino ad allora, il potere politico alla borghesia. Si deve fare classe politica (con la forma rivoluzionaria e della dittatura del proletariato) per poi distruggere lo stato nazionale e gli stati internazionalmente esistenti. Proletariato deve conquistare il potere; la borghesia ha dato alla politica la forma dello Stato nazionale e tu non puoi superare lo Stato.

nazionale senza passare per questo "inferno"; devi fartiIl potereStato nazionale se vuoi superare lo Stato nazionale (leggere la frase seguente : "politico dello Stato moderno non è che un comitato, i

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/01 Filosofia teoretica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Malatesta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia teoretica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Mustè Marcello.