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LEZIONE RIASSUNTIVA MODULO A

Fino 73/74 sono tutte connesse.

Esame con domanda a scelta e poi domanda su su una delle osservazioni. 13

2 prospettive:

1 via agostiniana citazione relativa a come è sorto il linguaggio, nella mente di un bambino che ascolta i genitori.

Immagine del linguaggio come qualcosa che deve trovare un rapporto al mondo e lo fa se le parole sono

accordate, ci sono termini particolari che consentono di agganciare linguaggio e oggetti. Ci sono nomi e cose, nomi=

modo di trovare rapporto con la realtà, dobbiamo agganciarci alla realtà. Nomi e cose hanno un rapporto di

specularità.

2 prospettiva dei giochi linguistici: linguaggio in una prassi. Giochi linguistici nel senso che il linguaggio accade in

una prassi regolamentata. Ha delle regole, come un gioco, consentono di dire se una mossa è corretta.

Prospettiva di Agostino: linguaggio consta di nomi ed essi significano oggetti. E’ in virtù dei nomi che il linguaggio

tocca il mondo.

Osservazione 6. Possiamo immaginare linguaggio in cui il mondo è semplificato e il linguaggio contiene solo oggetti?

Questo gioco chiede come condizione di possibilità il fatto che qualcuno dica che “lastra” è il nome di quell’oggetto ?

possiamo immaginare che sia la mossa che nel gioco inaugura un certo comportamento, iniziato nella prassi

dell’aiutarsi.

Le parole sono già nel mondo, modificano la nostra percezione della realtà, e il modo in cui noi ci rapportiamo.

E’ vero che il linguaggio consta di nomi. C’ un modo di pensare il linguaggio in modo che non sia solo fatto di nomi.

Tesi secondo cui il linguaggio può essere inteso secondo una funzione univoca, da una parte il mondo e dall’altro il

linguaggio. Funzione di significare il mondo, secondo Agostino il bambino solo quando impara a parlare entra nel

consorzio degli uomini, guadagna un nuovo accesso al mondo. Quando imparo il linguaggio connetto mondo e nomi.

Idea secondo la quale il significato come nozione principale del linguaggio. Il significato è la capacità del linguaggio di

rispecchiare la realtà. I nomi hanno significato possono sostituire la realtà.

Linguaggi consta di nomi e disposizioni di nomi, la nozione centrale è il significato. Osservazioni 2 e 5.

Linguaggio consta di una molteplicità di funzioni, non è vero che sia prevalentemente rivolto al denominare (è un

gioco linguistico come gli altri).

Osservazione metaforica, il linguaggio come borsa degli attrezzi che contiene cose diverse, strumenti che servono in

modo diverso in qualche prassi. Ogni strumento ha un fine, ma è fatto per essere usato dall’uomo come il

linguaggio, lo usiamo noi ed è fatto di parole con la stessa forma, sono suoni discontinui perché noi siamo bravi a

produrli.

Nella borsa degli attrezzi, ci sono strumenti che consentono di raggiungere diversi obiettivi, non solo nominare.

Wittgenstein: non avremmo fatto nessun passo se dicessimo che dentro la borsa degli attrezzi ci sono strumenti, che

sono quella cosa in grado di modificare qualcosa d’altro in realtà troviamo solo un titolo vago sotto cui ricondurre

una diversità effettiva, fingendo che sia un’uguaglianza.

Stesso tema in alcune teorie del linguaggio: tesi secondo cui le domande sono proposizioni assertorie entro cui si

forma un dubbio. “piove?” sono incerto se piova o no, proposizione irriducibile all’altra, può essere vera o falsa,

non dice la domanda.

Obiezione : tutti gli strumenti servono modificare qualcosa, ma cosa designa la parola “lastra”? Nozione di linguaggio

come significato ci porta fuori strada. Ti accontenti di una proposizione del linguaggio ordinario e di un certo uso

della parola lastra, ma il linguaggio non consta solo di ordini. Sono proposizioni ellittiche, non rendono conto

dell'articolazione interna del significato su cui si fondano. Obiezione che è posta dal filosofo agostiniano a

Wittgenstein, rispondiamo con il significato di ellitticità e significato.

es. grido lastra, la radice della sensatezza, non deve essere cercato in ciò che ho nella mente, ma nel significato che

esso ha nel gioco.

Il fatto che una certa frase appaia ellittica o ridondante, dipende dal contesto sganciata dall’eco dei pensieri

processati nella mente e ricondotta ad una mossa in un gioco.

linguaggio come specchio del mondo

3 discussione quando Wittgenstein ci porta a pensare cosa vuol dire che la

nozione di significato è centrale. Idea di specularità tra nome e mondo, raffigurazione.

Quando Aristotele parla di categorie, pensa a qualcosa che caratterizza il linguaggio, ma anche l’ontologia. Se il

linguaggio è lo specchio del mondo, il modo in cui è fatto dovrebbe informarsi sulla realtà delle cose. la struttura

dei nomi nella proposizione, deve essere tale da rappresentare le possibili forme degli oggetti tra di loro. Per

raffigurare la realtà devo usare uno strumento che abbia la sua stessa molteplicità.

Determinazione delle possibili forme del significato, modo in cui le parole devono esser fatte grammatica logica

del linguaggio, forma definita del linguaggio. E’ rilevante perché ci deve dire anche come pensare la struttura

ontologica del mondo. 14

Osservazione 23: quanti tipi di proposizioni ci sono? Sono innumerevoli perché c’è una molteplicità di giochi

linguistici che possono scomparire e sorgere, comuni solo a certi linguaggi. Il parlare un linguaggio fa parte di

un’attività o forma di vita, riguarda le forme in cui gli uomini si organizzano per vivere insieme.

Es di una tribù in cui non esiste il fatto di raccontare favole, non avranno parole che permettono di farlo.

Le forme proposizionali sono quelle che consentono una certa forma di vita. Lo correggiamo, perché:

1 non è vero che le forme di vita non abbiano un nocciolo comune. Osservazione 25: azioni come comandare,

fanno parte della nostra storia naturale,

interrogarsi, chiacchierare, ci siamo evoluti come animali che fanno certe

cose. Osservazione 18: nucleo comune abitato da sempre + periferia.

Libertà e vincoli: i giochi linguistici hanno vincoli. Es linguaggio musicale ha a che fare con una realtà che è continua.

Dire che non c’è un rapporto di rispecchiamento vuol dire che come possiamo parlare degli oggetti se implicano una

resistenza al nostro dirli come vogliamo?

4 Ostensione: il nome dovrebbe guadagnare un rapporto con gli oggetti attraverso un rimando agli oggetti stessi. La

nostra difficoltà a cogliere dopo ciò che avremmo potuto cogliere all'inizio è dovuto a questo, ci abituiamo al nesso tra

oggetti e nomi nel tempo.

Oss. 28 come posso connettere il nome alla cosa? se c’è un’ambiguità risalgo al genere di cui il nome è una

variabile. Come introduco il significato della parola numero senza avvalermi della parola in sé? L’unica soluzione (è

impercorribile), è di carattere psicologico e soggettivo→ intendere colore o forma sono soggettivi, faccio un pensiero

determinato. Non esiste un atteggiamento particolare che accompagna ciò che intendo. Non nego che ci siano

atteggiamenti soggettivi diversi, ma essi sono solo una preparazione all’intendere.

Per capire se un bambino ha capito le addizioni, serva che le sappia fare. Lo impariamo perchè nessuno ci dice che

abbiamo sbagliato. Non decide ciò che passa nella nostra mente, che accompagna solo il momento.

Se sto contando noci, e sto facendo qualcosa in cui è centrale questa prassi, il riferimento è reso non ambiguo dalla

prassi stessa. Ciò significa che gli oggetti che denominiamo, sono determinati dal gioco linguistico.

Qualcosa è l’oggetto che è all’interno di un gioco linguistico. NO TESI IDEALISTICA, non significa che gli oggetti

sono messi al mondo dal gioco, ma che assumono un posto nello spazio logico una volta che esso si apre. La realtà è

uguale anche senza un linguaggio che ne parla.

L’oggetto è all’interno di un gioco linguistico, che determina il posto che occupa nel campo logico del nostro

linguaggio. NON È NEMMENO UNA TESI CONVENZIONALISTA nel gioco per fare una bacchetta magica,

uso un ramoscello, non una lavatrice. Non è mera convenzione, perché una convenzione si stipula e non può fallire.

Forse non abbiamo pensato alle condizioni di possibilità del linguaggio, dobbiamo passare da una descrizione a una

domanda su ciò che deve essere linguaggio.

Se il linguaggio è davvero fatto di nomi, avanza richieste che non possono essere soddisfatte sul terreno del linguaggio

ordinario. I nomi devono poter parlare di oggetti Democrito e l'atomismo logico, mutamento con variazione del

complesso e mantenimento del semplice.

Es spada notung: andata in mille pezzi ma noi comprendiamo, è possibile perchè non è un nome ma un segno per un

proposizione mascherata. Indica una composizione, una serie di oggetti semplici disposti in un certo modo.

Se sono nomi di oggetti semplici, allora il gesto di agganciare nome e oggetto, è univoco.

Il gruppo di nomi è ambiguo perché non è un oggetto semplice.

Ipotesi a cui diamo una risposta dicendo che è un modello che risponde da un lato al passaggio tra linguaggio com’è e

linguaggio come deve essere e dall’altro nell’ambiguità perché non sappiamo cosa voglia dire che un oggetto è

semplice. Funziona solo in contrapposizione a complesso.

anche se il portatore del nome non c’è più, non si perde il

Distinzione tra significato e portatore (oss. 40 e 41):

significato. Mantiene senso grazie alla tradizione che mi permette di usare il nome anche senza il portatore. Ci sono

casi in cui ciò non avviene e non c’è più significato di un nome es album di famiglia, le fotografie perdono

significato.

La considerazione del linguaggio a partire dalla considerazione del dovere si apre quando ci chiediamo se ci sono

condizioni di sensatezza del linguaggio. Dobbiamo avere un certo modo per introdurre le cose nel gioco linguistico e

Appartiene al

per farlo li raggiungiamo con un paradigma (osservazione 50). (qualcosa con cui facciamo raffronti).

linguaggio, è un oggetto e viene assunto perché svolge una certa funzione linguistica: è il paragone che ci permette

di dire che una certa cosa è quella cosa nel mondo, lo inseriamo in uno spazio logico determinato.

Esempi: osservazione 66. 15

Lezione 13: 14/10/2024

Teoria dell’astrazione: idea che nella nostra mente si formi una qualche immagine dell’oggetto capace di coglierne la

generalità. Problemi:

- concett

Dettagli
A.A. 2024-2025
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/01 Filosofia teoretica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiaaabramatiii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia teoretica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Spinicci Paolo.