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Italia durante il ventennio del regime nel suo palazzo di Napoli
Nei primi anni dopo la fine della Guerra Mondiale esprime l'opinione per cui i fuoriusciti sono persone degne, ma poco concreti negli atti. Ci sono anche esuli in patria, ovvero rinchiusi in determinati luoghi sorvegliati, dove i visitatori venivano anche schedati. Per Benedetto Croce, la sua testimonianza non era colta da tutta la popolazione, ma diventava un faro per gli intellettuali che non si riconoscevano nel regime. La sua testimonianza risultava, per lui, più utile che il lavoro di coloro che sono scappati all'estero.
La dittatura è caduta perché nel 1943 il fascismo è imploso con la sfiducia a Mussolini, che viene messo in prigione sul Gran Sasso. Il fascismo è stato distrutto dalla sua stessa volontà di aggressività bellica, dalle insensate tattiche di politica estera e dall'entrata in guerra contro mezzo mondo. Con i fuoriusciti si ha una concatenazione.
di culture, quella italiana e quella del paese di accoglienza. Piero Gobetti è uno dei più lucidi e precoci oppositori del fascismo; lo identifica come un'esperienza aliena, un fenomeno totalmente nuovo, che sarà difficile da riassorbire nella realtà parlamentare, come vorrebbero i liberali. Gobetti, torinese, è un giovane che riesce a fondare delle riviste, che riprende una base illuminista, è un teorico politico e uno dei primi nemici giurati del fascismo. È una delle figure simbolo dell'antifascismo. Muore nel febbraio del 1926 per i continui pestaggi di membri fascisti. Il fascismo non discute con gli avversari, ma li sopprime fisicamente. Un altro oppositore è Giovanni Amendola, un filosofo e storico, che combatte nella Prima Guerra Mondiale e è il fondatore di un partito, che vuole mettere insieme liberalismo e democrazia, così da procedere verso un'apertura ai ceti popolari. Il suo partito ècontro le manovre politico-parlamentari di Giolitti. Fu uno dei fautori dell'Avventino, ovvero il luogo in cui si ritirarono gli oppositori dopo aver abbandonato le aule parlamentari dopo l'omicidio Matteotti nel giugno del '24, quindi dopo una fase di profonda cesura parlamentare. 124 deputati antifascisti decidono di abbandonare i lavori parlamentari, dando in mano la responsabilità al re, che deve intervenire e prendere atto della ferita legale profonda, indiciendo nuove elezioni. L'Avventino sarà un progetto sbagliato, suicida, poiché puntava sulla monarchia, che aveva già deciso di affiancarsi al movimento fascista e avvallarne le violenze; Vittorio Emanuele III evita quindi una scelta antifascista. La monarchia avvale quindi un illegalismo, come fece con la marcia su Roma, in cui non fece intervenire l'esercito e indire lo stato d'assedio. Amendola è un oppositore che non demorde e non è riassorbibile, tanto cheMatteotti fu un deputato coraggioso, che il giorno dopo le elezioni denuncia il clima di violenza e di illegalità con cui si sono svolte le elezioni. Al termine del suo discorso sostiene di aver firmato la sua condanna a morte. Infatti, diventa oggetto dei pestaggi delle squadre fasciste e muore in Francia per i postumi.
Giustizia e Libertà fu un movimento politico liberal-socialista fondato a Parigi nel 1929 da un gruppo di esuli antifascisti, tra cui emerse Carlo Rosselli. Il movimento era vario per tendenze politiche e per provenienza dei componenti, ma era comune la volontà di organizzare un'opposizione attiva ed efficace al fascismo. Il movimento Giustizia e Libertà svolse un'importantissima funzione di informazione e sensibilizzazione nei confronti dell'opinione pubblica internazionale, svelando la realtà dell'Italia fascista che si nascondeva dietro la propaganda di regime, in particolare grazie all'azione di Gaetano Salvemini.
la Ceka del Viminale lo rapisce e lo uccide. La parola fascio è antitetica alla parola partito ed è presente in diverse situazioni per indicare un insieme di forze, che sono una coalizione di forze diverse. I fasci si modellano sul contesto e sulle opportunità, che vengono permesse da un corpo dirigente dotato della capacità di cogliere le occasioni. Nel 1919 contano futuristi, ex-combattenti, studenti, nazionalisti ed il programma che enuncia è quello di un anti-partito, che spara a zero contro i partiti esistenti, il parlamento, la politica estera e l'idea di vittoria mutilata, ovvero la fine della Grande Guerra e la vittoria italiana che non viene gratificata dei territori promessi. Uno dei pochi elementi positivi è l'idea di una politica estera forte, che riesca a strappare delle conquiste territoriali e fare dell'Italia una potente e rispettata nazione. Il fascismo delle origini prende l'aggettivo sansepolcrista per il luogo in
cui viene fondato. Ad emergere è D'Annunzio, che con i suoi legionari occupa Fiume per protestare contro il non riconoscimento della città come territorio italiano. Fonda la repubblica del Carnaro, in cui si ha una sorta di anticipazione che il fascismo fa poi suoi, come il dialogo con la folla, la retorica che richiama le liturgie della chiesa cattolica, un responsorium tra capo e folla. Quindi D'Annunzio prepara lessico, riti e liturgie del fascismo. I conflitti del lavoro di campagna ed industrie, la fiammata delle proteste delle federazioni, creano una pressione mai conosciuta in precedenza, tanto che convincono i ceti dirigenti di un imminente arrivo della rivoluzione. I movimenti culminano con l'occupazione delle fabbriche, ma non si arriva a una rivoluzione, siccome si ha una prospettiva più moderata e si vuole ottenere dei riconoscimenti salariali e generali. Giolitti non manda la forza pubblica ad interrompere lo sciopero, ma rimane equidistante nei.conflitti tra lavoratori e datori. Nel 1920 il movimento dei fasci di combattimento fauna sterzata, siccome Mussolini vuole un movimento di massa, proponendosi come lo strumento diautodifesa dei ceti proprietari contro i sindacalisti, rompendo con gli alleati precedenti ereinventando un movimento milizia, un'organizzazione politica che ha la sua forza nell'uso dellaviolenza delle squadre. Gli arditi erano una formazione di commando di soldati pronti a tutto, chegodevano di certi privilegi e che avevano una disponibilità ad azioni ardite e veloci; sono un sistemaoperativo spostato dalla Grande Guerra alla società degli anni Venti, che irrompono nelle sedi deisindacati socialisti e cattolici, in difesa dei proprietari terrieri ed industriali, che non si sentonodifesi dallo stato.In Italia la paura della rivoluzione bolscevica fa scattare un meccanismo di difesa estremistica. Lesquadre vengono finanziate da industriali, affittuari e proprietari terrieri. Ci siGiunge quindi alla marcia su Roma. Il partito ha una forte Squadra alla quale nel 1924, con la connivenza di esponenti del PNF, furono affidate operazioni extralegali (sorveglianza, rappresaglia, intimidazione) contro oppositori del fascismo, tra le quali il rapimento e la soppressione di G. Matteotti.
Giolitti si alleò nelle elezioni del 1921 coi nazionalisti e coi fascisti nella speranza di ridurre i due blocchi contrapposti socialisti e cattolici che impedivano la formazione di qualsiasi governo efficiente. Si illudeva di poter portare nell'alveo del moderatismo liberale il fascismo; la sua manovra elettorale, mentre aveva lasciato inalterata la forza contrapposta di socialisti e cattolici, aveva contribuito a dare una patina di rispettabilità al movimento fascista che iniziava la sua marcia verso la conquista del potere. Giolitti, dopo il 1924, svolse un ruolo di opposizione parlamentare al fascismo, benché il Parlamento fosse ormai sotto il controllo di Mussolini.
Divenuto antifascista, si oppose a numerosi provvedimenti anti-liberali e anti-democratici. La carica generazionale, ovvero la media degli iscritti è sui 30 anni. Il 19 ottobre del 1922 si decide la convergenza delle squadre su Roma ed in periferia si prendono i comuni con la violenza. La marcia su Roma diventa l'evento fondativo della presa del potere, creando una rivoluzione legale, poiché viene avvallata dalla monarchia. Si inserisce nel perimetro della legalità. Due giorni dopo Mussolini diventa presidente del consiglio e gli viene chiesto di costituire un nuovo governo. Conquista le istituzioni, ma le disprezza. Si è in bilico tra una forma di stato liberale, che non sarà mai abrogato, tanto che lo Statuto Albertino rimane in vigore, ma c'è un profondo snaturamento delle leggi. Mussolini crea una milizia volontaria di sicurezza nazionale, che permetteva alle squadre di confluire in un'istituzione, cercando anche di limitarne le azioni.ed il potere. Il 13 dicembre del 1923 si attribuisce una maggioranza alla lista che ottiene la maggioranza relativa alle elezioni. Con un semplice 25% dei voti si possono ottenere i 2/3 dei seggi. Nel partito fascista si attirano membri di diversi orientamenti politici. Molti lasciano il Paese tra il '20 ed il '28, soprattutto nei primi due anni, il biennio nero, in cui contadini ed operai si spostano all'estero; non si dice per opposizione politica o per benefici economici, poiché è per entrambi i motivi. L'onda migratoria è anche migrazione politica, siccome i socialisti non trovano più lavoro oppure perché ci sono persone che vengono minacciate di morte. Dal '24 sono i vertici dei partiti politici che il regime mette fuorilegge ad emigrare. Si parla da quell'anno di regime totalitario. Diverse leggi del '25 impediscono a diversi partiti politici di esistere; si pone fine alla libertà di associazione, si pressa.L'impiego pubblico, colpendo in pieno la massoneria ed i gruppi di associazione clandestini. Il parlamento poco dopo viene di fatto esautorato; non è più il luogo principale della vita politica. Il duce ha potere di veto.