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DEFINIZIONI IMPORTANTI

Causalità: qualcosa di riconducibile che avviene in un processo in cui il fattore di rischio deve assolutamente essere controllato.

Casualità: qualcosa che non possiamo assolutamente controllare.

FATTORI DI RISCHIO O PERICOLI

La valutazione del rischio è un processo generale dato da diverse modalità con cui i pericoli esplicano il danno.

I pericoli si dividono in pericoli per la sicurezza e pericoli per la salute. Valutare il rischio è un'operazione complessa e per ogni ambiente di lavoro è necessario considerare una serie di operazioni successive e conseguenti tra loro. Le quattro fasi sono:

  1. Identificazione del pericolo
  2. Valutazione dell'esposizione fase cruciale in cui si misura/stima l'entità quantitativa e qualitativa del contatto con l'ente biologica.
  3. Relazione dose-effetto o dose-risposta
  4. Caratterizzazione del rischio si ottiene un valore percentuale che definisce il rischio.

Gestione del rischio, è possibile poi attuare interventi preventivi per poter gestire il rischio.

Valutazione del pericolo:

  • Identificazione delle sorgenti di rischio nel ciclo lavorativo (sostanze tossiche, cancerogene...).
  • Individuazione dei momenti in cui si ha l'esposizione (travaso di sostanze, riscaldamento di reattori, azione meccanica su una polvere con conseguente liberazione di polveri...).
  • Stima dell'entità dei rischi di esposizione e interesse prevenzionistico che deriva dalla necessità di ridurre al minimo il danno e questo è necessario per capire quali sono le probabilità che un danno possa insorgere nel futuro.
  • Valutazione dell'esposizione-rischio mediante confronto con limiti di legge/raccomandati. Il valore limite si basa su una valutazione tossicologica che ha come risultato un valore sotto al quale si esclude il rischio di sviluppare danni nel corso dell'attività.
  • Implementazione di eventuali
misure di gestione del rischio (rimozione, mitigazione, riorganizzazione): la rimozione esclude a priori il rischio, ad esempio, la rimozione di amianto. Questo è lo sviluppo sostenibile che viene fatto sulle nostre vite. È necessario introdurre anche sistemi di sicurezza che riducano il rischio: sistemi di aspirazione, abbattimento umido di polveri ecc... Questo può portare a una totale assenza di rischio di esposizione, cioè eliminazione del fattore di rischio oppure si può tenere sotto controllo l'esposizione entro i limiti previsti dalla normativa oppure accettare un rischio e sviluppare una prevenzione. Norme tecniche, buone prassi e linee guida Norme tecniche: specifiche tecnico-metodologiche approvate e pubblicate da un'organizzazione internazionale o nazionale. Buone prassi: soluzioni organizzative e procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e

Sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate dalle regioni e INAIL.

Linee guida: atti di indirizzo e coordinamento per l'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, dall'ISPESL e dall'INAIL e approvati in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome.

Classificazione e definizioni dei rischi dei lavoratori:

  • Rischi infortunistici: attenuati da dispositivi di sicurezza e protezione; sono responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni cioè danni o menomazioni fisiche dopo impatti fisico traumatici.
  • Rischi igienico-ambientali: monitorabili con fattori di esposizioni e dovuti ad agenti chimici, fisici e biologici.
  • Rischi trasversali: rischi che possono derivare dall'organizzazione del lavoro, difficili condizioni di lavoro o fattori psicologici.

Gli ambienti di lavoro sono caratterizzati da superficie, altezza, illuminazione (in condizioni normali o di emergenza), pavimenti lisci o sconnessi, pareti, solai, soppalchi, botole, uscite, porte e locali. Non devono esserci carenze strutturali. Poi ci sono le macchine: strumenti di trasporto dei materiali, organi di avviamento o trasmissione, organi di comando o lavoro, macchine con o senza marchio CE, apparecchi di sollevamento, ascensori e montacarichi, apparecchi a pressione, accesso a vasche, serbatoi, piscine e altro.

Rischi per la salute

I rischi per la salute provocano una compromissione nell'equilibrio biologico del personale addetto a operazioni o lavorazioni e derivano da fattori ambientali di rischio di natura chimica, fisica e biologica. Gli agenti chimici vengono a contatto con noi tramite: ingestione, contatto cutaneo o inalazione. Negli ambienti di lavoro l'ingestione è molto ridotta quindi l'unica norma è il fatto di vietare

l'assunzione di cibi e bevande all'interno dell'ambiente di lavoro stesso. Gli agenti fisici comprendono diverse attività: rumore (variazioni di pressione sonora), vibrazioni (apparecchiature vibranti), radiazioni non ionizzanti (microonde, UV, laser) e ionizzanti (raggi-X, gamma), microclima (temperatura, umidità, calore, ventilazione), illuminazione. Gli agenti biologici hanno rischi connessi con ingestione, contatto cutaneo e inalazione relativi a organismi e microrganismi patogeni e/o con colture cellulari, endoparassiti umani, presenti nell'ambiente a seguito di emissione e/o trattamento e manipolazione. Emissione involontaria (di polveri organiche o impianti di condizionamento), emissione incontrollata (impianti di depurazione) e trattamento o manipolazione volontaria a seguito di impiego per ricerca sperimentale in vivo o in vitro. VALUTAZIONE DELL'ESPOSIZIONE Si può effettuare un monitoraggio ambientale e uno biologico. La valutazione delrischio come attività di prevenzione serve a documentare in termini probabilistici l'evento che può causare un danno. Valutare un rischio è un obbligo normativo e la valutazione si integra per aspetti sanitari e di sicurezza ed è la prima misura generale per tutelare la sicurezza di chi lavora così da orientare il datore di lavoro nell'adottare dei presidi di controllo per migliorare le condizioni ambientali al fine di tutelare la salute dei lavoratori. La valutazione del rischio si basa sulle evidenze scientifiche e sulle conoscenze disponibili derivanti da monitoraggi ambientali e biologici. L'igiene occupazionale serve per misurare il grado di esposizione. La valutazione del rischio idealmente è strutturata in diverse fasi: identificazione del pericolo, relazione dose-risposta e valutazione dell'esposizione. Valutare il rischio è fondamentale e successivamente è necessario occuparsi di gestione e mitigazione del rischio stesso.

Comunicazione del rischio. I parametri che permettono di quantificare l'esposizione sono svariati.

Esposizione sostanza chimica:

  • Valutare una dose esterna: inalazione, contatto o ingestione di alimenti contaminati.
  • Osservare l'esposizione cioè ciò che si introduce all'interno della macchina termodinamicamente efficace.
  • Valutare la dose interna ovvero quella effettivamente assorbita, non è detto che tutto ciò che assorbiamo arriva in modo diretto al bersaglio.
  • La dose al bersaglio (target) è ciò che poi potrà subire o meno il danno, una sostanza può avere effetto solo se viene assorbita.

Metodi di valutazione dell'esposizione:

  1. Monitoraggio personale ma non sempre è possibile.
  2. Campionare l'area nelle vicinanze dell'operatore, perciò effettuare campionamenti e successive analisi comporta costi e personale da impiegare quindi si sviluppano algoritmi.
  3. Misure
micro-ambientali che danno un'idea delle contaminazioni medie che una persona può subire. 4. Si sfruttano modelli deterministici per stimare i valori e osservando la sostanza che è emessa da una sorgente si costruisce un modello per approssimare l'entità dell'esposizione. 5. Stime sito-specifiche con algoritmi oggi usati in combinazione con modelli di dispersione teorici. 6. Uso di dati estrapolati da database storici. 7. Stime dell'esposizione per comparto lavorativo (trasposizione da scenari d'esposizione simili). Misura dell'esposizione I metodi diretti consistono nella misura a livello personale tramite campagne di monitoraggio effettuate da "exposure assessor" che fornisce al datore di lavoro e al medico il dato di potenziale esposizione a cui i lavoratori sono soggetti e i medici prendono il dato per poi introdurre i parametri di sorveglianza sanitaria come raccolta di urine o esami del sangue. La misuradell'ambiente, la presenza di agenti chimici o fisici, la durata dell'esposizione e la frequenza di contatto con tali agenti. Il monitoraggio ambientale può essere effettuato tramite l'utilizzo di strumenti di misurazione come dosimetri, campionatori di aria o campionatori di polveri. Questi strumenti permettono di rilevare la presenza e la concentrazione di agenti nocivi nell'ambiente di lavoro. Il monitoraggio biologico, invece, consiste nell'analisi di campioni biologici prelevati dai lavoratori esposti. Questi campioni possono essere urine, sangue, capelli o saliva e vengono analizzati per determinare la quantità di sostanze nocive assorbite dall'organismo. È importante effettuare entrambi i tipi di monitoraggio per ottenere una valutazione completa dell'esposizione e della dose assorbita dai lavoratori. Il monitoraggio ambientale fornisce informazioni sull'ambiente di lavoro e permette di adottare misure di controllo a livello di ambiente, mentre il monitoraggio biologico fornisce informazioni specifiche sull'assorbimento delle sostanze da parte dell'organismo. È fondamentale scegliere con criterio i momenti in cui effettuare i monitoraggi, ad esempio prevedendo una frequenza regolare come il lunedì e il venerdì. Inoltre, è importante considerare che diversi individui possono reagire in modo diverso alla stessa esposizione, quindi è necessario tenere conto dei diversi livelli di suscettibilità. In conclusione, il monitoraggio ambientale e biologico sono strumenti essenziali per valutare l'esposizione ai rischi ambientali e garantire la sicurezza dei lavoratori.dell'agente di rischio, agli obiettivi che si vogliono raggiungere o ancora alle esigenze analitiche che si vogliono soddisfare. Valore limite Il valore limite è definito come la concentrazione o livello di un agente di rischio che, se non superata, tutela la maggior parte dei soggetti esposti da effetti nocivi, non è detto tutti. La suscettibilità personale può essere influenzata da alcuni fattori come: età, sesso, abitudini personali, fattori genetici, eventuali cure mediche o anche esposizioni pregresse. Un medico competente (medico del lavoro) deve valutare i soggetti caso per caso capendo quali sono le persone particolarmente suscettibili. Tipi di valori limite 1. I limiti di esposizione sono basati solo su evidenze scientifiche dose-risposta (health-based). In questo caso si fa riferimento a concentrazioni in grado di proteggere la salute degli individui (livelli massimi accettabili). Questi limiti derivano da osservazioni epidemiologiche,o delle caratteristiche dell'ambiente di lavoro, come ad esempio la presenza di sostanze chimiche nocive o di rumore eccessivo. Altri limiti possono essere biologici, ovvero dipendono dalle caratteristiche individuali dell'individuo esposto, come ad esempio la sensibilità a determinate sostanze o la presenza di patologie preesistenti. Inoltre, esistono anche limiti legali, stabiliti dalle normative nazionali e internazionali, che indicano i valori massimi di esposizione consentiti per determinate sostanze o agenti nocivi. 3. Gli effetti dell'esposizione a sostanze tossiche possono essere sia qualitativi che quantitativi. Gli effetti qualitativi si riferiscono alle modificazioni che avvengono nel corpo umano a seguito dell'esposizione a sostanze tossiche, come ad esempio l'insorgenza di malattie o disturbi specifici. Gli effetti quantitativi, invece, si riferiscono alla relazione tra la dose di sostanza tossica assunta e l'intensità degli effetti osservati. Ad esempio, una maggiore esposizione a una sostanza tossica può causare un aumento dell'incidenza o della gravità dei disturbi associati. 4. Per valutare gli effetti delle sostanze tossiche sull'uomo, vengono condotti studi di tossicologia sperimentale. Questi studi prevedono l'esposizione controllata di soggetti umani o animali a determinate sostanze tossiche, al fine di valutarne gli effetti sulla salute. I risultati di tali studi possono fornire informazioni importanti per la definizione dei limiti di esposizione e per l'adozione di misure di prevenzione e protezione. In conclusione, la valutazione degli effetti delle sostanze tossiche sull'uomo è un processo complesso che richiede l'analisi di diversi fattori, tra cui i limiti di esposizione, gli effetti qualitativi e quantitativi e gli studi di tossicologia sperimentale. Solo attraverso una corretta valutazione è possibile adottare misure efficaci per proteggere la salute dei lavoratori e della popolazione in generale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
42 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/27 Chimica industriale e tecnologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina991905 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Qualità e sicurezza nell'industria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Cavallo Alberto.