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RAPPORTO CORRENTE
o (Attivo corrente + Attività destinate alla vendita) / (Passivo corrente +
Passività associate ad attività destinate alla vendita)
Se l'impresa ha soldi per coprire i debiti di breve periodo (se > 1 sì)
TEST ACIDO
o (Attivo corrente + Attività destinate alla vendita – Rimanenze) / (Passivo
corrente + Passività associate ad attività destinate alla vendita)
Come prima, ma togliendo le rimanenze a scopo cautelativo
• ANALISI DI LUNGO*
TEMPO DI RIPAGAMENTO DEI DEBITI FINANZIARI DI LUNGO PERIODO
o (Debiti finanziari / CFFO)*365
COPERTURA DEI DIVIDENDI
o Dividendi / CFFO
COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI IMMATERIALI E MATERIALI
o (Investimenti in immobilizzazioni mat. e immat.) / CFFO
Quanto ognuno di questi valori influisce sulla cassa
* L'analisi di lungo non si fa con valori di CFFO negativi!
E ora l'analisi patrimoniale, ancora più facile! Per dirci se l'impresa gestire correttamente le
risorse a disposizione. Gli indicatori sono quattro:
• QUOZIENTE DI AUTONOMIA FINANZIARIA
Patrimonio netto / Totale passivo (* 100)
Quanto l'impresa sa finanziarsi da sola (quante risorse sono proprie)
• QUOZIENTE DI DIPENDENZA FINANZIARIA
Mezzi di terzi / Totale passivo (* 100)
Si spiega da solo
• ELASTICITÀ FINANZIARIA
(Passivo corrente + Passività associate ad attività destinate alla
vendita) / Totale passivo (* 100)
Dice quanto l'impresa è flessibile ai cambiamenti esterni
• ELASTICITÀ DEGLI INVESTIMENTI
(Attivo corrente + Attività associate alla vendita) / Totale attivo (* 100)
L'è istess con l'attivo.
La CONTABILITÀ ANALITICA è un sistema contabile che permette di registrare le attività
che avvengono all'interno dell'impresa. Dettaglia le informazioni di costo che troviamo
nella contabilità generale (cioè quella vista finora, che porta al bilancio).
Risponde a tre obiettivi:
− Determinare il costo delle scorte di semilavorati e prodotti finiti
− Supportare le decisioni di vendita e produzione
− Determinare i costi di ciascuna funzione aziendale
È importante sapere le differenze tra la contabilità generale e quella analitica.
CONTABILITÀ GENERALE CONTABILITÀ ANALITICA
DESTINATARI Stakeholder, soggetti esterni Shareholder, informazioni
interessati all'andamento riservate legate alla strategia
dell'impresa dell'impresa
OBIETTIVI Supportare l'accountability Supportare il processo
esterna decisionale interno
REGOLE Standard internazionali, Nessuna regola, ogni impresa
IAS/IFRS decide il metodo migliore
Il RICAVO di un prodotto corrisponde al PREZZO ed è UNIVOCO. Come si determina?
Purtroppo esistono dei costi che incidono su un solo prodotto e altri che coinvolgono più
prodotti, per esempio gli ammortamenti dei macchinari, la pubblicità, le infrastrutture in cui
si produce...
Il COSTO è un valore espresso in termini monetari di tutte le risorse che servono per poter
realizzare un prodotto o un servizio. L'OGGETTO DI COSTO è il prodotto/servizio/unità
organizzativa di cui vogliamo determinare questo valore.
I costi si possono classificare in quattro modi (non ti spaventare, la contabilità analitica è
più facile!).
• COSTO DIRETTO e COSTO INDIRETTO (OVH)
• MATERIE PRIME e LAVORO DIRETTO
• OVH DI PRODUZIONE e OVH NON DI PRODUZIONE
• COSTO DI PRODOTTO e COSTO DI PERIODO
• COSTO FISSO e COSTO VARIABILE
• COSTO EVITABILE e COSTO NON EVITABILE
Un costo è DIRETTO se fa riferimento alle risorse che sono assorbite in modo univoco da
una e una sola unità dell'oggetto di costo: relazione 1:1. In questa categoria appartengono
i costi delle MATERIE PRIME e del LAVORO DIRETTO (cioè di chi opera sui macchinari).
Un costo è INDIRETTO (OVH) se fa riferimento a risorse che sono assorbite
congiuntamente da più prodotti. Gli OVH si dividono in OVH DI PRODUZIONE se hanno a
che fare con il processo produttivo (macchinari, ammortamenti, energia elettrica...), mentre
agli OVH NON DI PRODUZIONE appartengono costi amministrativi, di marketing, di
ricerca e simili.
Un costo è DI PRODOTTO se è legato al processo produttivo di una unità di prodotto. In
pratica comprende i costi diretti e quelli indiretti di produzione.
Un costo è DI PERIODO se non è legato al processo produttivo, coincide quindi con gli
ovh non di produzione. Sono detti anche SGA.
Queste prime due classificazioni di costo sono quelle più utilizzate per determinare il costo
della produzione. È possibile determinarlo seguendo una di queste tre CONFIGURAZIONI
DI COSTO:
− COSTO PRIMO: prende in considerazione solo i costi diretti (materie prime e lavoro
diretto). Coincide quindi con il costo diretto. È il metodo più preciso, ma è
incompleto (sottostima i costi).
− COSTO PIENO INDUSTRIALE (CPI): prende in considerazione tutti i costi legati
alla produzione, coincide perciò con il costo di prodotto.
− COSTO PIENO AZIENDALE (CPA): prende tutto, perciò è il metodo meno preciso,
ma anche il più completo.
La terza classificazione era quella del fisso e variabile.
Un costo è FISSO se non varia in rapporto alla quantità prodotta. Appartengono a questa
categoria per esempio i costi per strumenti e macchinari. Graficamente seguono la
funzione y = k.
Un costo è VARIABILE se dipende dalla quantità prodotta. Normalmente appartengono a
questa categoria i costi diretti. Graficamente seguono la funzione y = x.
Alcuni costi non sono così facilmente classificabili e vengono definiti SEMIFISSI o
SEMIVARIABILI, seguendo un grafico y = floor(x).
Un costo è EVITABILE se è influenzato dalla decisione (se c'è la decisione allora c'è
anche il costo). I costi diretti sono considerati evitabili.
Un costo è NON EVITABILE se non dipende dalla decisione. Per esempio i macchinari
sono ammortizzati anche se si decide di non produrre niente.
Il nostro problema di partenza è capire quanto costa una singola unità di prodotto. Per
questo abbiamo cominciato a parlare della classificazione dei costi, ma oltre a questo ci
serve altro: le tecniche di costing, che permettono di analizzare i costi indiretti e di
convertirli in una quantità attribuibile ad una singola unità di prodotto.
Si parla di tecniche di ALLOCAZIONE e si dividono in TECNICHE TRADIZIONALI e ABC
(Activity Based Costing systems). In totale sono quattro tecniche:
− Process Costing (PC)
− Job Order Costing (JOC)
− Operation Costing (OC)
− Activity Based Costing systems (ABC)
L'allocazione può essere PROPORZIONALE (cioè si cerca una media del consumo di una
risorsa tra i vari prodotti) o CAUSALE (si cerca l'effettivo consumo di risorsa di ogni unità).
Materiali diretti Lavoro diretto Costi indiretti
PC Proporzionale Proporzionale Proporzionale
OC Causale Proporzionale Proporzionale
JOC Causale Causale Proporzionale
ABC Causale Causale Causale
Questa tabella lo spiega bene: il PC è il metodo più facile, l'ABC il più complesso.
PROCESS COSTING
È il metodo più facile e veloce, e alloca tutto in modo proporzionale. Infatti basta sommare
tutti i costi e dividerli per il numero di unità prodotte. Si avrà il costo medio per una unità di
prodotto.
Tuttavia questa formula si può usare solo in due condizioni:
− La produzione avviene per un solo tipo di prodotto
− Non ci sono semilavorati
Se ci sono dei semilavorati questo metodo si può usare applicando una correzione alla
formula: si cerca di ottenere una quantità di unità prodotte composta solo da prodotti finiti
(il NUMERO DI UNITÀ EQUIVALENTI). Per esempio se ci sono 500 unità completate al
70% si calcola il 70% di 500 (che è 350) e si somma questo numero alla quantità di
prodotti effettivamente finiti. Naturalmente si deve calcolare separatamente il costo dei
prodotti finiti e quello dei WIP.
Se invece la produzione prevede anche altri tipi di prodotto, bisogna ridurre tutto ad un
unico prodotto per mezzo del COEFFICIENTE DI EQUIVALENZA.
Rimane comunque un metodo poco usato e ristretto solamente a imprese che lavorano un
solo tipo di prodotto (settore chimico e petrolifero).
JOB ORDER COSTING
Si usa in presenza di COMMESSE/LOTTI/JOB (cioè gruppi di prodotti simili che passano
per reparti di produzione). Ogni job ha un proprio foglio (JOB ORDER SHEET) in cui
vengono annotati tutti i dati necessari (nome, responsabile, data di inizio...) tra cui i costi,
suddivisi in materie prime, lavoro diretto, OVH.
Quindi il JOC deve determinare gli OVH per ogni singolo job, che però vengono assorbiti
da più job contemporaneamente. Facciamo un esempio:
Job 1: birra chiara
100 unità 2 min a unità
Job 2: birra scura
50 unità 1 min a unitla
Il macchinario ha un ammortamento di 100 €, come lo distribuisco?
Bisogna seguire quattro passaggi:
− Identificare gli OVH (nel nostro caso 100 € di ammortamento).
− Identificare la BASE DI ALLOCAZIONE (BA), cioè quella grandezza che indica la
relazione tra la quantità prodotta e i costi indiretti. Sommare la base di allocazione
di ogni prodotto per ottenere la BASE DI ALLOCAZIONE TOTALE (BAT). In
questo caso la base di allocazione è il tempo: il job 1 produce 100 unità in 200
minuti e il job 2 produce 50 unità in 50 minuti. La base di allocazione totale è 250
minuti.
− Calcolare il COEFFICIENTE DI ALLOCAZIONE K con la formula OVH/BAT.
Nell'esempio K = 100 / 250 = 0,40 €: significa che ogni minuto spendiamo 0,40 € di
ammortamento.
− Calcolare gli OVH del prodotto x moltiplicando K con la base di allocazione x-
esima: 200 * 0,40 = 80 € e 50 * 0,4 = 20 €.
A questo punto avendo il costo indiretto del singolo job possiamo calcolare:
− Il costo totale del job
− Il costo unitario dei prodotti del job
Nel caso ci siano dei WIP essi avranno dei COSTI INCORPORATI, ovvero i costi assorbiti
fino a quel momento dal job. Naturalmente vanno sommati al risultato finale.
Nota importante: in presenza di più reparti il procedimento va compiuto separatamente
per ogni reparto!
Un'altra cosa da ricordare deriva dal bilancio...
Fatturato - Costo del venduto = MLI
(= CPI unitario * Unità vendute)
MLI + SGA = MON
Vediamo come funziona l'ACTIVITY BASED COSTING (ABC) partendo da un esempio:
c'è un impresa che produce 90 sciarpe gialle e 10 sciarpe nere,