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FUNZIONI UTENTE:
1) Un utente usa gli aggregati di dati per trovare innanzitutto materiali che
corrispondano ai criteri di ricerca da lui definiti. Il catalogo deve
rispondere, deve consentire di trovare qualcosa.
2) Poi un utente utilizza i dati per identificare un’entità: non solo devo poter
trovare un insieme di informazioni, ma devo poter metterle a confronto
per selezionare quella che mi interessa.
3) L’utente utilizza i dati per selezionare un’entità: per esempio selezionare
un testo in una lingua conosciuta, scegliere una versione di programma
per PC compatibile con l’hardware e il sistema operativo che io ho a
disposizione.
Il confronto tra i record permette di selezionare.
4) Un utente usa i dati per ottenere l’accesso al documento (posso per
esempio effettuare un ordine di acquisto per un’opera).
Cosa è necessario perché l’utente possa fare tutte queste attività?
FRBR individua chiavi di ricerca significative e le definisce con i nomi di ENTITA’ e
ATTRIBUTI, individua le relazioni significative tra le entità.
Ci sono diversi gruppi di entità: 1) le entità di Gruppo 1 sono PRODOTTI di un’attività
artistica e intellettuale, cioè l’opera, l’espressione, la manifestazione e il documento.
Queste entità sono in relazioni tra di loro. L’opera è l’atto creativo dell’autore, ha una
dimensione intangibile perché è un atto creativo. L’opera si realizza nell’espressione,
attraverso un linguaggio. L’espressione è l’insieme del linguaggio usato per raccontare
quella storia, quindi insieme dei paragrafi, la lingua utilizzata, ma non ha ancora una
dimensione fisica. Opera ed espressione sono intangibili perché non hanno ancora una
dimensione fisica. L’espressione si materializza nella manifestazione, cioè la
materializzazione dell’espressione di un’opera. La manifestazione è la
rappresentazione di tutti gli esemplari che sono usciti dalla casa editrice. La
manifestazione è rappresentata da un documento (o ITEM o ESEMPLARE); la
manifestazione può essere in un solo esemplare o più esemplari. Ogni manifestazione
può materializzarsi in più manifestazioni e ogni manifestazione può essere
rappresentata da più esemplari. Queste sono le entità più importanti e le relazioni che
ci sono tra le diverse entità sono relazioni primarie. 2) gruppo entità 2: persona e
ente, che sono in una relazione di responsabilità con le entità del primo gruppo.
L’opera è creata da una persona o da un ente, l’espressione è realizzata da una
persona o da un ente, la manifestazione è prodotta da una persona o da un ente, il
documento è posseduto da una persona o da un ente. 3) gruppo entità 3: i soggetti di
un’attività artistica o intellettuale: concetto, oggetto, evento, luogo. Un’opera ha come
soggetto un concetto, un oggetto, un evento, un luogo. Un’opera può avere come
soggetto anche una persona o un ente, ma può avere come soggetto addirittura
un’altra opera o un’espressione o una sua manifestazione o un esemplare.
L’entità opera mi aiuta a tenere insieme e organizzare le informazioni relative a tutte
le espressione di quell’opera, mi permette di mettere in relazione tra di loro le diverse
espressioni di quell’opera, crea una relazione tra espressioni diverse. Ho bisogno del
concetto di opera per tenere insieme il livello dell’espressione.
L’espressione mi consente di tenere insieme e organizzare le informazioni sulle
manifestazioni che possiedo. L’entità espressione mi aiuta a capire che io, attraverso
questa entità, posso tenere in relazione le diverse manifestazione che ho di
quell’espressione.
L’entità manifestazione mi aiuta a organizzare il complesso delle informazioni relative
ai diversi documenti che io ho di quella manifestazione.
Queste entità sono in relazione l’una con l’altra e mi permettono di organizzare nel
complesso le varie informazioni, comprese le relazioni tra queste informazioni.
L’elaborazione di questo modello teorico ha consentito di individuare elementi
descrittivi (che fanno parte della catalogazione descrittiva) ed elementi organizzativi,
di raccordo (che fanno parte dei punti di accesso formale e punti di accesso
semantico).
L’allestimento di un catalogo richiede la produzione di descrizioni di documenti, ma
anche le relazioni tra di loro. 7 aprile 2017
Regione Lombardia: biblioteche e archivi: tra le schede informative c’è un
progetto per la creazione di nuovi servizi per le biblioteche in 5 città di 3 paesi (Italia,
Portogallo, Romania): processo di allargamento del pubblico e miglioramento delle
capacità complessive di un prodotto; migliorare le capacità lavorative degli enti e dei
professionisti. Comunità: insieme di professionisti, anche non legati al mondo delle
biblioteche, ma che con il loro metodo di lavoro possono dare consigli.
Anagrafe delle biblioteche lombarde: negli ultimi 10 anni, nonostante la crisi, ha
mantenuto un servizio quanto meno stabile, non peggiorato.
Nati per leggere: progetto che ha come obiettivo quello di incentivare la lettura nei
primi anni di vita, rivolta sia a insegnanti, pediatri e sfera familiare. La biblioteca da
questo punto di vista ha un grande ruolo sociale, può intervenire per coinvolgere le
scuole e le famiglie.
SERVIZI: deposito legale, cioè l’obbligo da parte degli editori di presentare 4 esemplari
di ogni nuova edizione presso gli organi preposti, che a loro volta hanno l’obbligo di
catalogarli e conservarli.
Servizi online: questionario per valutare il servizio erogato da tutte le biblioteche
(ABIL); l’Alchimista, progetto di sostegno per la valorizzazione del patrimonio storico
delle varie biblioteche delle varie città, c’è anche un forum Archiviando: collaborazione
tra professionisti. Banca dati che consente la descrizione e la catalogazione dei beni
storici della Lombardia, è un software. C’è la possibilità di avere uno strumento per
descrivere un bene culturale: nel momento in cui li descrivo o creo un’isola chiusa, ma
così non riesco più a colloquiare con gli altri enti, o scelgo degli altri standard che
rispettano i formati informatici internazionali, per poter entrare in progetti di
collaborazione, a cui io posso entrare solo se ho un linguaggio comune.
Biblioteca nazione lombarda: digitalizzazione di alcuni testi e periodici.
BENI CULTURALI: 1) SIRBeC: banche dati per la catalogazione dei beni culturali
lombardi, partecipano sia enti pubblici che privati. Per ogni bene culturale, ci sono
delle schede da compilare con foto da mettere (LombardiaBeniCulturali).
Archivio di Etnografia e Storia Sociale: l’interesse primario è il patrimonio immateriale
di un popolo. Coordina diversi progetti.
Registro del patrimonio immateriale delle città lombarde: nel codice dei beni culturali
ultimi è stato tolto l’aggettivo materiale nella definizione di bene culturale, è
patrimonio della comunità anche tutto ciò che non è materiale, come i riti, i dialetti
(per esempio le tecniche per coltivare la terra in un determinato territorio). Questo è il
primo passo perché questo bene sia tutelato e protetto e di conseguenze sia visibile e
riconoscibile.
Formazione operatori.
Musei ed ecomusei.
Nella progettazione degli spettacoli, posso comunque creare delle sinergie con le
biblioteche, per esempio posso partire da un libro per la progettazione poi dello
spettacolo.
FRBR (requisiti funzionali per record bibliografici): pagina 7 della dispensa: le entità del
primo gruppo permettono di “camminare” su questa piramide. La ricerca può essere a
maglie molto larghe; pagina 11: l’opera è come se fosse la possibilità di tenere legate
le varie espressioni e creare le connessioni. Pagina 12: all’interno di queste isole ho le
varie manifestazioni.
Ha lo scopo di individuare gli elementi descrittivi e gli elementi organizzativi che
portano alla creazione di un catalogo. Il contributo più forte sta nella capacità di farci
ragionare sulle relazioni bibliografiche tra documenti molto diversi.
Pagine 16-17: riproduzione di una semplice scheda bibliografica a pagina 16: abbiamo
dei punti di accesso e la descrizione dell’esemplare. A pagina 17 sono esplicitate le
entità e le relazioni tra i dati della scheda catalografica di pagina 16. Dalla base della
piramide mi muovo verso la vetta e la quantità degli attributi aumenta con
l’aumentare della realizzazione dell’opera: gli attributi dell’opera sono pochi, poi entra
una fase di progettazione e diventa espressione, aumentano gli attributi ma sono
ancora pochi, aumentano con la manifestazione, l’item poi aggiunge altri attributi a
tutti gli attributi della manifestazione, quelli tipici di un esemplare, come la
provenienza (nota di possesso) o annotazioni manoscritte, segni lettura e così via.
Questo schema aiuta a interpretare le relazioni che ci sono tra le entità che FRBR ha
individuato.
Chi si occupa di beni culturali, soprattutto antichi, è allergico a tutto ciò che è standard
perché impoverisce la possibilità di descrivere tutto ciò che è bene culturale. In realtà
se vogliamo costruire archivi per far conoscere beni culturali non possiamo
prescindere da ciò. È la rappresentazione scritta di un documento, di una risorsa, che
cerca di mettere in luce gli elementi significativi di quella risorsa: è però necessario
che io possa descrivere in modo omogeneo le risorse, affinché possa fare un confronto
tra diverse risorse. Il grande passo avanti che è stato fatto: in un primo tempo si
pensava che tutto ruotasse attraverso quella che si chiamava attestazione, cioè punto
di accesso. Ma perché per molto tempo si è pensato questo? Perché il catalogo era
fatto da schedine cartacee, delle unità informative organizzate secondo un criterio
alfabetico: l’obiettivo fondamentale era stabilire con certezza le intestazioni perché poi
il catalogo era fatto dalle intestazioni messe in ordine alfabetico. Successivamente
però si è arrivati a capire che l’utente cerca per punti di accesso, ma la questione
fondamentale era anche descrivere i beni perché l’utente sceglieva confrontando tra
di loro le varie risorse rapporto Henkle (Lubetzky): la descrizione di una risorsa
bibliografica ha la funzione di descrivere le caratteristiche significative di una risorsa
per poterla distinguere dall