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Gli shopper moderni sono impegnati in processi di ricerca sempre più estesi che precedono la visita al punto
vendita e spesso continuano anche durante la spesa, aumenta il numero delle alternative e del tempo e le
risorse investite nella ricerca e selezione di queste. Le ragioni che hanno portato a ciò in primis sono dovute
alla crisi economica e al clima di sfiducia dei consumatori italiani, costretti a razionalizzare la spesa a fronte
di un minor reddito disponibile; in secondo luogo, la forte penetrazione delle tecnologie digitali ha permesso
ai processi di ricerca di essere svolti dallo shopper in qualsiasi momento in qualsiasi luogo, contrariamente a
quanto fatto prima solo attraverso la consultazione ed eventuale comparazione dei volantini cartacei. La
crescente pianificazione del consumatore è una strategia per sottrarsi all'eccesso di scelta cui è sottoposto in
Store, tale eccesso da un'analisi neuroscientifica genera un'insoddisfazione nel consumatore, sia razionale
poiché compie un elevato sforzo cognitivo nella valutazione e comparazione delle alternative, sia sul piano
emotivo poiché aumenta il potenziale rammarico di aver fatto la scelta sbagliata. La pianificazione è
una strategia di protezione del consumatore atta a minimizzare il rischio di rammarico da un lato e
ottimizzare il tempo impiegato per l'acquisto dall'altro. La redazione della spesa è una delle attività delle
tante attività di preparatorie che oggi il consumatore mette in campo, secondo una ricerca sul mercato
italiano il 43% dei consumatori legge i volantini promozionali, il 29% utilizza coupon e buoni sconto, il
66% confronta abitualmente i prezzi dei singoli prodotti e il 59% raccoglie informazioni prima di recarsi a
fare la spesa; tutti i valori al di sopra della media in Europa. Sempre maggiori sono la diffusione e la
penetrazione delle tecnologie digitali, in particolare quelle mobili che rendono l'attività di pianificazione
svolgibile in qualsiasi momento della giornata prima ma anche durante la spesa. In Italia la consultazione
della rete prima dell'attività di acquisto è di circa il 33%, circa il 50% degli italiani utilizzano la rete durante
il processo di acquisto in Store (media ben più alta del resto d'Europa). Potenziale rischio per la
distribuzione e l'industria poiché il consumatore non solo ricerca sempre più informazioni ma in più è
distratto dall'ambiente di vendita. In Italia i consumatori dunque hanno iniziato ad adottare strategie
compresa la rete per ridurre l'incidenza della spesa alimentare sul reddito disponibile; i consumatori
cominciano a mettere in atto attività di autocontrollo per limitare l'effetto delle manovre di marketing
instore riducendo gli acquisti non pianificati. Attività di autocontrollo sostanziabili nella: definizione di un
budget mentale durante la shopping expedition e impiego di tempo alla preparazione della spesa (lista).
Infatti se lo shopper specifica le sue intenzioni di acquisto stendendole in una lista della spesa ci sarà un
elevata probabilità che quanto scritto in lista verrà effettivamente acquistato. Secondo le neuroscienze la
pianificazione su lista della spesa è una soluzione razionale che il consumatore usa per arginare lo stato di
eccitazione emotiva che si genera in punto vendita alla vista delle promozioni o dell'assortimento e al quale
difficilmente il consumatore sa resistere. La lista della spesa è uno strumento che inibisce gli acquisti di
impulso, e in un nuovo contesto digitale in cui si sono moltiplicati gli strumenti di pianificazione attraverso i
nuovi device mobili (redazione di una lista digitale, consultazione di volantini, comparazione simultanea
dell'offerta in maniera personalizzata è geolocalizzata) tutto questo diventa una minaccia per industria e
distribuzione e le strategie del marketing mix fino ad ora attuate.
5.4 Come cambiano i comportamenti dello Shopper nel nuovo contesto di acquisto: evidenze
empiriche e implicazioni manageriali
La comprensione dei nuovi comportamenti di acquisto non trova risposte esaustive nella letteratura esistente,
che si è ampiamente dedicata allo studio delle leve dell'in-store marketing trascurando i fattori di
condizionamento Out of Store: nello specifico, l'attività preparatoria. La distribuzione deve quindi studiare
attività in risposta atte a migliorare l'efficacia delle proprie strategie di marketing in un contesto di crescente
e pianificazione della spesa e maggior consapevolezza del consumatore. La ricerca si pone l'obiettivo di
indagare il legame tra l'attività di preparazione della spesa e i comportamenti di acquisto nel punto vendita.
La ricerca è stata condotta nella piazza di Milano all'interno di 3 punti vendita, rispettivamente di due
formati distributivi (ipermercato e supermercato). Sono stati intervistati 804 individui all'interno del punto
vendita durante attività di spesa di fronte al display delle categorie oggetto di studio, al termine del loro atto
di acquisto, e ad essi è stato chiesto se si trattava di un acquisto d'impulso o programmato. Il consumatore è
stato inoltre intervistato sul suo comportamento pre-acquisto, su quali siano state le attività preparatorie
della spesa, e sono state considerate 5 tipologie di attività preparatorie: redazione di una lista della spesa
scritta, consultazione del volantino cartaceo, consultazione del volantino digitale, confronto tra insegna
attraverso aggregatori online, confronto tra insegne attraverso la comparazione dei volantini cartacei. La
ricerca si sviluppa su 4 binari principali:
1. Come si articola l'attività di preparazione della spesa alimentare? Si è indagato il numero e la
tipologia di attività preparatorie svolto dal consumatore prima di effettuare la spesa alimentare. Il
38% fa una redazione di lista della spesa cartacea, il 15% consulta il volantino cartaceo, l’8% il
volantino online, il 21% fa un confronto tra volantini di diverse insegne, e il 6,5% dell’aggregato
online per confrontare offerte. Sono stati individuati quindi tre gruppi: i non preparati (43%),
nessuna attività preparatoria ad eccezione di una lista della spesa mentale, i preparati (48%) con una
o più attività preparatorie, i professionisti (9%), dalle 3 alle 5 attività preparatorie. Il 57%del
campione effettua quindi almeno un'attività preparatoria pre-acquisto. Questo dimostra la presenza di
un consumatore molto preparato che realizza attività preparatorie al fine di contenere gli acquisti non
pianificati.
2. attività preparatoria varia rispetto al formato distributivo scelto? Si è indagato il grado di
preparazione in relazione al tipo di Store format, e da ciò si è dedotto come sia significativa la
maggior preparazione di coloro che scelgono di fare spesa all'ipermercato rispetto a coloro che si
recano presso un supermercato. Il grado di preparazione varia in funzione del grado di complessità
degli acquisti: l'ipermercato, per sua natura impegnativo per la presenza di un assortimento ampio e
profondo e un'intensa attività promozionale, richiede un maggior grado di preparazione out-of-
store, di modo da ridurre il tempo di acquisto e semplificare il processo di selezione.
3. come un diverso grado di preparazione della spesa alimentare influenza il comportamento di
acquisto in Store? Si è indagato il comportamento di acquisto in Store in termini di modalità di
ricerca del prodotto, di motivazioni alla base della scelta e di atteggiamento nei confronti delle
promozioni. Si è riscontrato una forte relazione tra la preparazione Out of Store e il comportamento
in Store: infatti il consumatore non preparato risulta più influenzabile dal contesto di acquisto, tanto
che il 21,9% effettua acquisti di impulso perché attratto dal packaging o dal posizionamento a
scaffale (contro un 11,3% dei professionisti); è poi meno propenso ad acquistare i prodotti in
promozione di impulso poiché non adeguatamente informato. Coloro che esegueno 2 o più attività
preparatorie, i professionisti, pianificano la spesa in funzione delle promozioni, di cui sono
estremamente informati e mostrano una minor sensibilità al contesto di vendita. Si evince che
maggiore è il grado di preparazione maggiore è la tendenza a pianificare gli acquisti e minore e la
propensione ad effettuare acquisti di impulso. Fino ad oggi la promozione è stata utilizzata come leva
di marketing in Store per stimolare gli acquisti di impulso, ora la promozione viene pianificata
sempre più prima dell'ingresso in Store riducendo l'efficacia della promozione in Store, in quanto il
consumatore sarà condizionato prima di entrare nel negozio stesso.
4. come un diverso grado di preparazione influenza la capacità di ricordo del prezzo? Per indicare la
capacità di ricordo dei prezzi è stato chiesto ai soggetti di indicare puntualmente il prezzo ricordato
di ogni singolo prodotto acquistato. I valori ottenuti sono stati classificati in quattro gruppi sulla base
delle entità dello scostamento. Il primo gruppo scostamento pari a zero (ricordo esatto) era il 37% dei
consumatori, il secondo gruppo dallo 0 al 5% (ricordo accurato) 58,4%, infine il gruppo che si
discosta più del 30% è pari al 12% (ricordo non accurato). Esiste una forte evidenza del fatto che chi
realizza più di due attività preparatorie, i professionisti, ha una maggiore capacità di ricordo del
prezzo esatto del costo dei prodotti rispetto agli altri due gruppi. Maggiore è dunque il grado di
preparazione Out of Store, maggiore è la capacità del consumatore di ricordare con più accuratezza i
prezzi dei prodotti acquistati; il 34,7% del campione intervistato è stato in grado di ricordare il
prezzo esatto dei prodotti appena acquistati. Mentre in passato le leve di marketing sono state
manovrate principalmente con l'obiettivo di condizionare il comportamento in Store, oggi le imprese
sono obbligate ad allargare il campo delle loro azioni per influenzare le scelte del consumatore out of
store. Il punto vendita non costituisce più l'unico mezzo di comunicazione o luogo di raccolta delle
informazioni dal momento in cui il consumatore è in grado di ricostruire l'offerta e valutare la
convenienza delle insegne ricorrendo a una pluralità di mezzi. Si prospettano nuovi scenari in cui il
consumatore è sempre più orientato verso i prodotti e le marche di cui aveva pianificato l'acquisto,
quindi non è più condizionabile da promozioni a lui estranee. Perciò si teorizzano approcci di
marketing per cui dalle promozioni macro rivolte a tutti e comunicate massicciamente attraverso gli
spazi fuori lineare e le testate di gondola si passa alle promozioni personalizzate comun