Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 131
Appunti biologia molecolare Pag. 1 Appunti biologia molecolare Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 131.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti biologia molecolare Pag. 91
1 su 131
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

TERMINAZIONE

Per quanto riguarda la terminazione torniamo sul tema del mimetismo molecolare. La terminazione avviene ad uno dei codoni di stop perché non ci sono anticodoni corrispondenti. L'evoluzione ha reso più sicuro questo processo con l'intervento di una proteina RF (RF1 e RF2 in procarioti ed eRF1 in eucarioti). Queste hanno un anticodone proteico, una struttura capace di interagire con gli anticodoni del tRNA formando legami a idrogeno. Il suo scopo finale è quello di idrolizzare il legame acilico tra l'ultimo polipeptide e il tRNA nel sito P.

La proteina RF1 interviene nel sito A quando sull'mRNA si trova il codone di stop. Ad essa viene legata RF3 con GDP che provoca la rottura del legame acilico tra aminoacido e aminoacil-tRNA. A questo punto RF1 idrolizza il suo GTP a GDP e si stacca dal ribosoma, perdendo un fosfato. Questo viene assorbito da RF3 che converte il proprio GDP in GTP: non avrà quindi più affinità.

Per il sito di legame, quindi si staccherà anch'essa dal ribosoma con idrolisi di GTP. La struttura rimanente ha ancora una sua stabilità, ma deve essere smantellata: per fare questo interviene nuovamente EF-G che, collaborando con RRF, si inserisce nel sito A. Idrolizzando poi il GTP a GDP spinge la struttura che inizia il proprio smantellamento: inizialmente scaccia il tRNA fuori dai siti P ed E, successivamente provoca la separazione delle due subunità ribosomiali. A questo punto interviene di nuovo IF3 che si lega alla subunità minore e l'mRNA viene lasciato libero.

La spesa energetica della traduzione è piuttosto alta, ma non riguarda tanto il legame peptidico. La maggior parte dell'energia viene infatti spesa per il movimento del macchinario:

  • Elongazione:
    • 1 ATP per la formazione del legame aminoacido-tRNA (e anche del legame peptidico);
    • 2 GTP utilizzati da EF-Tu ed EF-G;
    • Nucleosidi trifosfato per ogni aminoacido aggiunto;
  • Inizio:
    • 1 GTP

(IF2) nei procarioti;- 2 GTP (eIF2 e eIF5B) eucarioti;- Terminazione:- 1 GTP (RF3);- 1 GTP (EF-G).Tra inizio e terminazione utilizziamo ¾ nucleotidi trifosfato per ogni polipeptide.

EVENTI AVVERSI NELLA TRADUZIONE

  • Il fenomeno dei ribosomi in stallo entra in gioco quando abbiamo degli mRNA troncati ohanno perso il codone di stop. In questo caso la traduzione arriva fino alla fine del trascrittoma non può terminare, poiché nel sito A non viene inquadrato un nuovo codone. Intervienequindi un tmRNA, una singola catena di RNA che per la forma ricorda un tRNA per l’alaninae infatti vi è legato, insieme a EF-Tu. In questo modo riesce ad entrare nel sito A. Questoparticolare RNA ha anche una parte che funge da mRNA, quindi la traduzione puòriprendere. Nell’mRNA ci sono dei codoni dell’alanina che, quando tradotti, danno unsegnale di terminazione. L’alanina verrà poi persa, ma verrà “sbloccato” il ribosoma.

72Negli eucarioti, l'mRNA viene maturato nel nucleo ed è quindicomplessato con molte proteine (CAP, avanzi del processo di splicing, EJC). La maggior parte di esse viene riciclata, ma alcune rimangono comunque adese.

Il primo evento traduzionale scaccia le proteine adese all'mRNA, fino a raggiungere il codone di stop. Se questo avviene regolarmente, la traduzione può andare avanti in maniera massiva. Ciò significa che non si incontrano codoni di stop prematuri: se ci fossero, la traduzione si fermerebbe al codone di stop prematuro lasciando sull'mRNA alcune proteine. Interverrà un complesso proteico formato da proteine UPF che porterà allo smantellamento dell'mRNA. Queste veicolano un enzima che degrada il CAP, successivamente può intervenire un esonucleasi 5'-3' che degrada l'RNA privo di CAP.

Può accadere anche che il codone di stop sia assente. Nel caso in cui però sia presente nella zona non tradotta al 3',

verrà comunque rilasciata una proteina, anche se probabilmente non funzionante. Nel caso in cui non si incontrasse un codone di stop neanche nella zona non tradotta, verrebbe raggiunta la coda di poli-A e si verrebbe a creare quindi una proteina molto più lunga del normale e con una coda di lisina. Ciò porta al reclutamento di particolari proteine, tra cui Ski7, che riconoscono la poli-Lys e portano allo smantellamento della proteina e dell'mRNA corrispondente. Questo serve a evitare uno stallo del ribosoma alla fine della coda di poli-A. In alcuni genomi virali eucariotici esiste un meccanismo diverso per l'inizio della traduzione. Qui, infatti, possiamo trovare mRNA policistronici, che per essere letti utilizzano un meccanismo molto simile a quello dei procarioti. Esiste una sequenza IRES che funge da innesco per un nuovo inizio di traduzione. Questa viene riconosciuta da eIF4F che porta all'assemblaggio di tutta la struttura ribosomiale che giàconosciamo. Avevano già accennato che l'interazione tra la coda di poli-A dell'mRNA e le proteine G porta alla circolarizzazione dell'RNA a livello dell'inizio della traduzione. Questo è quindi un meccanismo che velocizza la traduzione. Molti antibiotici agiscono a livello traduzionale sui procarioti ma non hanno effetto sulle cellule eucariotiche. Queste hanno come bersaglio il sito A della subunità 30S, molto diverso da quello che troviamo negli eucarioti. Ci sono anche delle tossine come l'igromicina B, la puromicina, il ricino e alfa-sarcina e la tossina difterica che agiscono anche a livello eucariotico. La puromicina è una molecola capace di inserirsi nel sito A vuoto e bloccare l'elongazione della proteina. Qui mostra un gruppo NH che inganna la peptidil-trasferasi: l'enzima, infatti, lo riconosce come un aminoacido legato ad un tRNA. Quindi si forma un legame peptidico e la sintesi viene troncata. Questo ci fa capireche la struttura del sito P, differentemente dal sito A, è molto simile tra eucariotie procarioti. IL CODICE GENETICO
Il codice genetico:
- È ridondante (degenerato): possiede più codoni che codificano per lo stesso aminoacido (codoni sinonimi);
- Non ambiguo: un codone codifica soltanto per un aminoacido;
- È universale;
- È letto in direzione 5'-3';
- Produce polipeptidi in direzione NH -COOH;
- Non ha punteggiatura: è AUG che dà il ritmo, si muove di tre basi alla volta;
- Un mRNA ha un solo frame di lettura (determinato da AUG).
Il patrimonio genetico è il DNA (composto da molecole), mentre il codice genetico è una tabella di conversione (mette insieme aminoacidi e codoni corrispondenti).
CARATTERISTICHE
• Perché è stato utilizzato proprio questo codice? Secondo alcuni esperimenti, il nostro codice genetico sembra essere più resistente alle mutazioni di molti altri codici. Alcunicambiamento nel nostro codice possono infatti causare delle mutazioni che cambiano una sola base del codone di un aminoacido e lo convertono in un aminoacido simile. La decifrazione del codice genetico è avvenuta in pochissimi anni a partire dal 1960. A partire dal quel momento si svilupparono delle tecniche in vitro che utilizzavano mRNAs sintetici che mantenevano i tratti di quelli originali. Con questo modo si registrò che la sequenza UUUUUUUUU traduceva una poli-Phe, mentre la sequenza UAUAUAUAUAUA traduceva una Tyr-Leu-Tyr-Leu. Da ciò si arrivò a capire che il codice genetico era letto in triplette. La decifrazione completa avvenne nel 1966. La maggior parte degli aminoacidi ha due codoni. Essi però non sono casuali: ad esempio, per l'aspartico abbiamo GAC e CAU (GCY), mentre il glutammico GAA e GAG (GCR). Questo dimostra la resistenza alle mutazioni, poiché se c'è un cambio di base, si può comunque codificare per lo stesso.

aminoacido o, al massimo, per un aminoacido moltosimile. Alcuni aminoacidi hanno quattro codoni, ad esempio l’alanina (GCN). Il numero quattro deriva dalla variazione dell’ultima base in una delle quattro basi. Altri ne hanno sei: hanno la regola delle quattro basi in aggiunta alla regola delle due basi. Un esempio ne è l’arginina che ha CGN e anche AGR, in cui cambia la prima base. Se in una sequenza codificante non troviamo l’AUG, possiamo ipotizzare una divisione in basi in tre modi diversi. Ma come facciamo a capire quale può essere quella giusta? Semplicemente individuando i codoni di stop: se in una sequenza sono presenti quella non rappresenterà una ORF poiché, come sappiamo, la traduzione si fermerebbe. I codoni sono 64, quelli che codificano per gli aminoacidi sono 61. Gli aminoacidi sono invece 20 e i codoni di stop sono 3, quindi fra il 4 e il 5% di codoni in una sequenza casuale dovrebbero essere codoni di stop. Se però 74 vediamo una

ORF ci rendiamo conto che questa previsione è molto lontano dalla realtà, quindi ci accorgiamo che si tratta di sequenze molto conservate nell'evoluzione, poiché una mutazione ne minerebbe l'integrità. Lezione 21MUTAZIONI ED EVENTI PARTICOLARI

  • Il wobbing o "vacillamento" è un fenomeno dove la terza base di un codone si accoppia alla prima dell'anticodone in maniera piuttosto "libera". Spesso nell'anticodone è presente un'inosina nella prima posizione che corrisponde alla terza posizione del codone. Questa, come abbiamo già visto, spesso varia. La presenza di un'ipoxantina rappresenta una sorta di jolly: essa, infatti, si lega a C, A e U. Se nell'anticodone è presente un'ipoxantina, essa può quindi prendere contatto in maniera corretta con tre basi. Ciò dimostra che gli anticodoni non sono 61 come i codoni: un singolo anticodone, se presenta

ipoxantina è capace dilegarsi a tre codoni diversi. Un altro meccanismo, che riguarda soprattutto i casi in cui gli aminoacidi sono codificati da due codoni differenti, consiste nella possibilità di accoppiamento tra guanina e uracile. Può quindi bastare un solo anticodone per il riconoscimento di tutti e due gli aminoacidi. L'aminoacido isoleucina è un caso particolare: esso, infatti, è codificato da tre codoni differenti che sono AUA, AUC, AUU. Se notiamo bene, le ultime basi di questi codoni sono proprio quelle che vanno ad interagire perfettamente con l'ipoxantina (la cui base è chiamata inosina). La quarta base darebbe AUG, ma questa non è compatibile con l'ipoxantina, difatti il codone codifica per la metionina. Nei batteri è st

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
131 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/11 Biologia molecolare

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giul.bcc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia molecolare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Raugei Giovanni.