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MODALITA’ DI SEGMENTAZIONE
I diversi tipi di uova (tanto o poco tuorlo) determinano lo sviluppo dalla
segmentazione in poi. Ci sono diverse modalità di segmentazione, in
relazione soprattutto alla quantità e alla localizzazione spaziale del vitello o
tuorlo che determinano l’asse lungo il quale avviene la segmentazione e la
dimensioni relative ai blastomeri.
Si chiama piano di segmentazione l’asse lungo la quale le due cellule si
dividono; il fuso della cellula sarà perpendicolare al piano di segmentazione.
Quest’ultimo, se c’è poco tuorlo, si posiziona al centro della cellula, se c’è
molto tuorlo si posiziona nell’area di citoplasma più libera dal tuorlo. Il 48
tuorlo inibisce la divisione cellulare, si comparta in modo inerte: la velocità dei ritmi di segmentazione è
inversamente proporzionale alla quantità di tuorlo.
Segmentazione oloblastica o totale o completa:
si divide tutto l’uovo. Questa segmentazione è tipica delle uova oligo- e mesolecitiche
Segmentazione meroblastica o parziale o incompleta:
solo una parte dell’uovo si divide. Sarà più o meno parziale in base alla quantità di tuorlo. Questa
segmentazione è tipica delle uova macrolecitiche.
La segmentazione più presentare anche diverse simmetrie di segmentazione: riguarda la disposizione che
nel corso della divisione delle cellule i blastomeri che si formano assumono tra di loro.
Nei protostomi, in genere, se le uova presentano poco tuorlo, la segmentazione dell’embrione avviene
secondo piani che formano angoli acuti rispetto all’asse polare dell’uovo: ne deriva una segmentazione di
tipo spirale ed il tipo di sviluppo sarà a mosaico.
Nei deuterostomi alla segmentazione, i fusi mitotici si posizionano lungo piani paralleli (meridiani) e
perpendicolari (equatoriali) all’asse polare animale-vegetativo e le variazioni delle porzioni dell’embrione
hanno la capacità di regolarsi (sviluppo regolativo).
In embrioni di alcuni organismi (esempio mammiferi) i piani di segmentazione possono avere orientamento
differente nei primi blastomeri (segmentazione rotazionale).
PIANI DI DIVISIONE
1. Piano equatoriale: passa per l’equatore della cellula, perpendicolare all’asse polare dell’uovo. Ci
sono anche piani paralleli a quello equatoriale, ovvero chenon passano per l’equatore, ma sopra o
sotto
2. Piano meridiano: passa per l’asse polare.
La posizione dei piani di segmentazione è dipendente dalla posizione del fuso mitotico e quindi dei
centrosomi che determinano la localizzazione dell’anello contrattile di filamenti di actina e miosina per la
citodieresi. La successione di posizione dei piani di segmentazione determina la ripartizione nelle cellule
figlie dei componenti citoplasmatici delle cellula uovo; se questi sono omogeneamente distribuiti nella
cellula uovo, i blastomeri che si formano non presenteranno differenza di composizione. Una non
omogenea distribuzione di componenti, comporta invece una segregazione di specifici componenti, i
determinanti materni, in alcuni blastomeri e darà precocemente origine a diversità cellulare.
SEGMENTAZIONE COMPLETA O OLOBLASTICA
Tipica delle uova oligolecitiche e mesolecitiche, cioè uova che non hanno molto tuorlo. Si hanno più
simmetrie della segmentazione completa:
- Radiale
- Spirale
- Rotazionale Segmentazione radiale (pag 9)
Si forma quando c’è una regolare alternanza di piani di segmentazione meridiani e piani di segmentazione
equatoriali e paralleli all’equatore. Un esempio sono gli echinodermi: hanno uova piccole con poco tuorlo.
49
Il primo piano di segmentazione è il piano meridiano, il
secondo è sempre meridiano, ma perpendicolare al primo,
mentre il terzo è equatoriale. Il risultato è una blastula con
una parete esterna; è una blastula monostratificata: le cellule
divise si spostano alla periferia per formare la parete della
cavità del blastocele.
Si parla di simmetria radiale uguale, perché i blastomeri che
si formano hanno dimensione uguale.
Uovo di riccio di mare (pag 127):
le prime due divisioni avvengono secondo due piani meridiani passanti entrambi per l’asse animale-
vegetativo e disposti tra loro ad angolo retto. Si originano prima così due blastomeri e poi quattro
blastomeri posti sullo stesso piano. La terza divisione si attua in tutti i blastomeri secondo un piano
equatoriale, perpendicolare rispetto al polo animale-vegetativo e si formano quattro blastomeri disposti al
polo animale e quattro al polo vegetativo. Fino a questo stadio le divisioni sono uguali. La quarta divisione è
peculiare dei ricci di mare:
- I quattro blastomeri animali si dividono secondo un piano meridiano formando una corona di 8
blastomeri di eguale grandezza (mesomeri).
- I quattro mesomeri vegetativi invece si dividono in modo ineguale secondo un piano di divisione
latitudinale subequatoriale, dando così origine a 4 blastomeri più grandi (macromeri) superiori e 4
blastomeri più piccoli (micromeri) verso il polo vegetativo.
Alla quinta divisione gli 8 mesomeri si
dividono secondo un piano equatoriale
originando due corone sovrapposte di 8
blastomeri ciascuna (an1 e an2) a partire
dal polo animale. I 4 macromeri invece si
dividono secondo un piano meridiano in
una corona di 8 blastomeri uguali.
Dai 4 micromeri si generano 4 micormeri più grandi e 4 micromeri più piccoli. Dopo la settima divisione è
raggiunto lo stadio di giovane blastula che si presenta sferica, monostratificata con ampio blastocele.
Uovo di anfibio (pag 174):
la prima divisione di segmentazione avviene secondo un piano meridiano che passa per l’asse animale-
vegetativo e che in genere tagli a metà la semiluna grigia. In questi casi i primi due blastomeri
corrispondono a metà destra e sinistra dell’embrione il piano di divisione corrisponde al futuro piano di
simmetria bilaterale. Il secondo piano di divisione è ancora meridiano, ortogonale al primo e divide
l’embrione in due blastomeri dorsali (quelli che
comprendono la semiluna grigia) e due blastomeri
ventrali. La terza divisione, a differenza delle prime
due che sono eguali, è diseguale in quanto il piano
di divisione è latitudinale, spostato verso il polo
animale con formazione di quattro micromeri più
piccoli al polo animali e quattro macromeri al polo
vegetativo. Nelle seguenti divisioni i micromeri si
dividono più velocemente dei macromeri e più 50
diventano anche più numerosi. Abbiamo prima uno stadio chiamato morula (32 blastomeri) e poi una
blastula iniziale dove si è formato un blastocele ridotto, contenuto nell’emisfero animale, il cui “tetto” è
formato da micromeri disposti su più strati mentre il pavimento è dato dai discendenti dei macromeri ricchi
di tuorlo. Lo strato esterno di blastomeri forma giunzioni strette isolando il blastocele dall’esterno. I
blastomeri interni invece sono uniti tra di loro da giunzioni comunicanti. Le divisioni rallentano e perdono
sincronia dal periodo detto transizione di blastula media che segna il passaggio dal controllo materno della
segmentazione a quello embrionale. Segmentazione a spirale
I fusi mitotici, in particolare dalla terza
divisione in poi, hanno un
orientamentoobliquo rispetto all’asse
animale-vegetativo, per cui ciascuno dei
quattro blastomeri dell’emisfero animale, più
piccoli di quelli dell’emisfero vegetativo, è
ruotato di circa 45° rispetto alla cellula
sorella, verso destra o verso sinistra. Il senso
di rotazione è determinato da fattori
citoplasmatici sintetizzati e conservati nel
citoplasma durante l’oogenesi, e attivi dopo la fecondazione.
Caratteristica di questo tipo di segmentazione è che si formano blastule con cavità minima o prive di cavita
perché i blastomeri tendono a chiuderla.
Segmentazione rotazionale (pag 218)
Prende questo nome per il diverso orientamento dei piani di divisione dei primi blastomeri. La prima
divisione è lungo un piano meridiano, la seconda è meridiana per uno dei due blastomeri ed equatoriale
per l’altro blastomero (entrambi i piani sono ortogonali al piano della prima divisione di segmentazione).
Un esempio di uova che subiscono questo tipo di segmentazione sono quelle di mammifero. Oltre alla
segmentazione radiale, queste uova hanno altre caratteristiche:
1. Segmentazione radiale
2. Lentezza delle divisioni, delle mitosi
3. Asincronia delle prime divisioni
4. Trascrizione dei geni zigotici precoce, comincia subito
5. Allo stadio di 8 cellule, avviene la compattazione, instaurano le giunzioni cellulari tra di loro e a
questo stadio la divisione si arresta.
6. Differenziamento precoce (trofoblasto ed embrioblasto). Subito dopo la compattazione, all’arresto
si differenziano la linea cellulare del trofoblasto e dell’embrioblasto.
7. Si forma la blastocisti, embrione al termine della segmentazione ed è questo stadio che si impianta
nella mucosa uterina 51
COMPATTAZIONE
La terza divisione produce un embrione di 8 cellule; queste dapprima hanno un rapporto piuttosto lasso
tra di loro ed infatti i blastomeri sono tenuti insieme anche grazie alla zona pellucida, ma in un secondo
momento la produzione di caderine le porta a compattarsi tra di loro. Questo fenomeno, chiamato
compattazione, è peculiare dei mammiferi.
Prima della compattazione le cellule hanno forma rotondeggiante, dopo la compattazione invece si
compattano, da rotonde diventano polarizzate, ovvero la superfice dell’uovo ha la membrana sollevata in
microvilli. Le cellule rotonde, prima delle compattazione, hanno pochi punti di adesione tra di loro, nel
corso della compattazione le cellule aumentano invece questi punti di adesione.
Tra le membrane laterali e basali poi si instaurano giunzioni di ancoraggio per cui le cellule si compattano e
si polarizzano. Dopo la compattazione la membrana plasmatica non è uguale dappertutto: abbiamo una
porzione laterale con microvilli e una superfici laterale e basale distesa.
Questa compattazione è il prerequisito per formare lablastociti.
La quarta divisione dà luogo ad un morula di 16 cellule distribuite in modo da disporne alcune (poche)
all’interno ed altre (la maggior parte) all’esterno di queste. L’embrione vero e proprio si forma dalle cellule
che allo stadio di 16 cellule si trovano all’interno
dell’embrione a formare la massa cellulare interna
(ICM) con l’aggiunta di poche cellule dal passaggio
dalle 16 alle 32 cellule.
Le cellule dello strato esterno daranno origine al
trofoblasto e poi al corion in grado di produrre sia
fattori capaci di regolare la risposta immunitaria da
parte de