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UN CASO PARTICOLARE DI ETEROCROMATINIZZAZIONE:
L’INATTIVAZIONE DEL CROMOSOMA X
Nelle femmine uno dei due cromosomi X è inattivato in tutte le cellule del corpo, è
costituito da cromatina eterocromatica, super avvolta e super condensata.
L’inattivazione del cromosoma X è proprio un caso di eterocromatinizzazione di
un’ampia porzione di genoma che viene completamente inattivata o completamente
attivata. Questo vale per tutti i mammiferi, dunque anche per la nostra specie.
Oltre a eterocromatinizzare un altro modo per inattivare un cromosoma è spostarlo
verso la superficie interna dell’involucro nucleare, questo vale anche per porzioni di
cromosoma. In tutte le cellule di femmine di mammifere troviamo questo spot
eterocromatico.
La stragrande maggioranza di quello che sappiamo di questi processi ei
eterocromatizzazione e eucromatinizzazione deriva dallo studio del processo di
attivazione del cromosoma X studiato per la prima volta negli anni 60 da una ricercatrice
inglese che per prima ha correlato la presenza di quello spot eterocromatico con la
presenza dell’inattivazione del cromosoma X, anche se era già stato fotografato in
precedenza. Ha sviluppato la teoria per cui uno dei due cromosomi X femminili viene
inattivato come meccanismo di compensazione tra gli individui maschili e femminili.
Questo meccanismo di compensazione del dosaggio nei mammiferi prevede
l’inattivazione di uno dei due cromosomi X. Questo processo di inattivazione avviene
anche in altri phila come negli insetti in cui la presenza dei due X viene compensata da
un ipertrascrizione del cromosoma X paterno.
Quando durante la vita della femmina questi cromosomi X vanno incontro a
processi di inattivazione ? Durante lo sviluppo pre-impianto. Tutti noi siamo originati
dalla fusione tra lo spermatozoo e la cellula uovo e il nostro embrione fluttua per circa
una settimana all’interno delle tube uterine, arriva all’utero e si impianta nella parete
dell’utero (periodo di sviluppo pre-impianto e post impianto dunque). In questo periodo
pre impianto si ha l’inattivazione del cromosoma X, vengono decise quale saranno le
cellule che daranno origine al nuovo individuo e quelle che daranno origine alla placenta
per esempio, ovvero gli annessi extra embrionale, strutture che collegano il feto alla
madre. Tutto inizia dallo zigote dunque. Al termine dello sviluppo preimpianto si parte da
un embrione costituito da un'unica cellula (zigote) a uno con 100 cellule quando si sta
per impiantare. Di queste 15 formano una pallina che forma la massa cellulare interna o
nodo embrionale e saranno le cellule che danno origine al feto, al nuovo individuo.
Mentre quelle che costituiscono la parete danno origine agli annessi cellulari (placenta
per es). Si hanno cambiamenti ormonali intensi in questo momento di inattivazione del
cromosoma X. Nelle cellule
Avremo un Xp di derivazione paterna e un Xm di derivazione materna.
della parete esterna (dunque nelle cellule dell’epitelio, detto trofectoderma)
viene inattivato il cromosoma Xp, di origine paterna, invece quelle cellule che
costituiscono il nodo embrionale (detto anche massa cellulare interna)
l’inattivazione è casuale. Vi ene inattivato il cromosoma X paterno o quello materno.
Se un embrione XY inattiva l’unico X presente nel giro di poche divisione cellulari muore
subito perché per potersi sviluppare c’è bisogno di geni attivi derivanti dal cromosoma
X.
Ci sono situazioni particolari in cui degli individui hanno tre X, si tratta di una sindrome,
non è incompatibile con la vita, ma ciononostante la cellula riesce a riconoscere la
presenza di un X sovrannumerario e l’inattiva, ma non riesce a inattivare
completamente anche il secondo. A seconda dell’inattivazione di questo secondo X,
ovvero se vengono inattivati certi geni il sovradosaggio non è così dannoso, altrimenti se
lo è l’individuo ha dei problemi.
Nel nodo embrionale viene inattivato casualmente l’x paterno o quello materno, questa
inattivazione viene mantenuta nelle generazioni di figlie successive. Ovvero partiamo da
circa 15 cellule del nodo embrionale se in una si inattiva l’x paterno tutte quelle che
derivano da essa avranno inattivato il cromosoma X paterno, ovvero l’inattivazione
viene mantenuta e ereditata. Questo è valido per tutte le cellule del corpo femminile.
, tranne per quelle germinali: a tre mesi della
Questo vale per tutte le cellule del soma
gravidanza quando si formano le cellule germinali l’X inattivo viene attivato.
L’X inattivo nelle cellule somatiche si chiama corpuscolo di bar. Metterlo alla
periferia vuol dire escluderlo dalla macchina trascrizionale che funziona meglio verso il
centro della cellula.
L’inattivazione del cromosoma X, ovvero l’eterocromatinizzazione dell’X
avviene nella blastocisti, mentre viene riattivato nella linea germinale.
Che il cromosoma X venga inattivato si è iniziato a parlarne negli anni 60,
negli anni 70 invece si parlò dell’inattivazione casuale nel nodo embrionale mentre
di quello paterno nelle cellule del trofectoderma
Negli anni ottanta ci si è chiesti qual è il meccanismo che permette di
contraddistinguere il cromosoma X di origine materna da quello paterna poiché si
chiesero come mai veniva inattivato quello paterno nella parete.
i scoprì che ciò fu grazie a delle marcature molecolari.
S Hanno pensato
all’imprinting genomico (marcatura genomica) grazie agli esperimenti di lorentz e
monfrish fatti in quegli anni (sulle oche…). Genomic imprintic: hanno provato a sostituire
il pronucleo maschile con quello femminile. Pronucleo: sono due nuclei uno più piccoli
dell’altro, quello maschile maggiore, che si formano quando lo spermatozoo entra nella
cellula uovo. Se sostituisco quello maschile con quello femminile ottengo un ginogenote,
ovvero un nucleo con due genomi femminili. E provarono che i genomi femminili sono
diversi da quelli maschili:
Se faccio nascere un individuo con due pronuclei maschili ho buon sviluppo degli
annessi extraembrionale, ma cattivo sviluppo dell’embrione,
con due pronuclei femminili avviene il contrario.
Per far nascere un nuovo individuo scoprirono che è necessario che il genoma
passi attraverso lo spermatogenesi e l’oogenesi in cui vengono imprintati, infatti
due maschili o due femminili non sopravvivono. Questo marchio (imprinting) riguarda
anche i cromosomi X, vengono marcati in modo diverso se passano attraverso la
spermatogenesi o l’oogenesi. L’inattivazione del cromosoma X paterno dunque
avviene per riconoscimento poiché ha un marchio diverso da quello femminile.
Viene riattivato il cromosoma X nelle vie germinali poiché deve essere eliminato
l’imprinting che aveva per poi ricostruirlo nuovamente come oogenesi per avere diverso
imprinting altrimenti avrei entrambi e non va bene.
Il cromosoma X è uno dei fenomeni più studiati al mondo per i processi di
eucromatinizzazione e eterocromatinizzazione. X-inactivation
Lungo il cromosoma X c’è un gene che si chiama Xist che sta per
specific transcript , dunque è un gene sul cromosoma X ed è l’unico gene che viene
mantenuto attivo sul cromosoma Xp inattivo. Essere inattivato vuol dire inattivare tutti i
geni, ma devono intervenire tutta una serie di fattori molecolari. Questo Xist è espresso
Il trascritto di
solo da quello inattivo, mentre esso è spento su tutti gli altri X attivi.
Xist è un mRNA che non viene tradotto, ma che rimane nel nucleo con funzioni
regolative di attività di altri geni del genoma. Questo mrna va ad appiccicarsi al
cromosoma X che lo sta producendo, ovvero interagisce in CIS, sul cromosoma stesso
che l’ha prodotto, va a legarsi fisicamente all’X inattivato o durante le prime fasi della
sua inattivazione. Ci sono esperimenti molecolari che sono andati a togliere il locus
(ovvero il luogo) in cui c’è Xist, si vide che non veniva inattivato il cromosoma X. Xist è
importantissimo dunque per dare inizio al processo di inattivazione e poi per
mantenerlo, è per questo che viene continuamente prodotto per poi legarsi alla
cromatina. Ciò determina il processo di eterocromatinizzazione, ma non sappiamo
ancora come.
Allo zigote arriva un cromosoma X paterno e materno, Xist è il gene chiave che fa da
arbitro e regola quale dei due cromosomi verrà inattivato, viene espresso dal
cromosoma X paterno e va a inattivare lo stesso cromosoma per il meccanismo in CIS,
ma come mai viene espresso solo Xist sul cromosoma paterno e non quello materno?
Perché sono diversamente imprintati: è Xist che viene marcato per essere di origine
paterna o materna, ma secondo quale meccanismo molecolare di imprinting?
, geni cellula
Esistono nelle cellule nei geni che definiscono la tipologia della cellula
specifici , come quelli che la rendono muscolare o nervosa (nella cellula nervosa avremo
spenti quelli della cellula muscolare). Poi ci sono anche geni che regolano le attività della
cellula. Mentre si sta impiantando l’embrione femmina inattiva uno dei due cromosomi X
in base alla linea scelta nella blastocisti (“nodo embrionale o trofectoderma”). Stanno
tessuti. La blastocisti è una palla cava costituita da cellule esterne
iniziando a formarsi i
di tipo epiteliali e una masserella in alto che daranno origine al feto, quelle esterne
invece agli annessi cellulari (come la placenta che collegherà il feto alla madre).
L’inattivazione del cromosoma X è quello paterno nelle cellule esterne, mentre in quelle
interne l’inattivazione è casuale. Ci si è chiesti come fa la cellula a capire l’origine
parentale (Xp o Xm), si scoprì che era a causa di una marcatura diversa lungo la
Ma cos’è questa marcatura
spermatogenesi o durante l’oogenesi. ? Non riguarda tutto
il cromosoma, basta marcare un singolo piccolo gene che è il gene Xist che si trova su
entrambi i cromosomi X. La marcatura è una marcatura particolare che fa parte di un
marcature epigenetiche.
gruppo di una classe di marcature che si chiamano Epigenetica
significa che questa marcatura non riguarda la sequenza in basi del gene, la sequenza di
basi rimane identica nei due alleli (in una cellula ci sono cromosomi di derivazione
paterna e materna, il gene tal dei tali è presente sia su quello paterno sia su quello
materno e questi due geni si chiamano alleli). Per quanto riguarda Xist solo uno dei due
alleli viene marcato, e questa marcatura epigenetica determina l’inattivazione di
quell’allele. Xist esprime un trascritto che dà inizio del processo di inattivazione, di
eterocromatinizzazione, del cromosoma X.
Ma come? Xist viene trascrit