TILACOIDI
Le strutture principali sono il fotosistema 700, il fotosistema 680, il citocromo b6f e le ATP sintasi; queste quattro strutture non sono distribuite in modo omogeneo, ma ad esempio nella zona dei grana sono maggiormente presenti il fotosistema 680 e il citocromo b6f.
COMPLESSO ANTENNA
Un complesso è una zona dove più molecole vicine collaborano al fine di concentrare l'energia nel centro di reazione. Nel centro di reazione, l'elettrone eccitato al posto di decadere viene donato, ovvero quando una molecola si eccita diventa un potente riducente, cede il suo elettrone e quindi si ossida, ma se la prima molecola si ossida un'altra si deve ridurre. Quindi avviene la redox (la catena di trasporto degli elettroni trasforma l'energia luminosa in energia chimica, l'energia luminosa viene usata per strappare l'elettrone - in particolare tutta la luce viene concentrata nel centro di reazione dove, come se fosse un laser, viene usata per la reazione.
(trasformata in potenziale redox)- Per liberare una molecola di ossigeno servono circa 8 o 10 quanti e quindi 4 impulsi al PII e 4 al PI FOTOSISTEMI
Le sequenze di eventi servono a facilitare le reazioni
Il PII assorbe la luce a 680 nm, arriva la luce e il centro di reazione si eccida, quindi l'elettrone viene ceduto ad un accettore immediato (micronano secondi), la velocità fa si che l'elettrone non possa tornare indietro. Il fotosistema trasferisce l'elettrone a PQH2 (plastochinoneridotto - simile all'ubichinone, accetta un elettrone alla volta), analogamente all'ubichinone quando si riduce vuole anche due protoni.
Se però il centro di reazione cede l'elettrone, allora il centro di reazione rimane ossidato e quindi bisogna ridurlo, esiste un gruppo di proteine che sono in grado di staccare elettroni dall'ossigeno dell'acqua e trasferirle al centro di reazione. Il problema è che il centro di reazione vuole 1 elettrone alla volta.
ma l'acqua ne lascia 4, quindi per ogni impulso luminoso parte un elettrone. Cosa succede se stacco gli elettroni all'acqua? Si forma un radicale che è molto pericoloso, devono essere in grado di non rilasciarli. La fotosintesi è pericolosa, in caso di sovraeccitazione si perdono radicali liberi. Che fine fanno gli elettroni presi dal plastochinone? Il potere riducente prodotto dal fotosistema 2 sotto forma di plastochinone viene usato dal fotosistema 1 (PQ - plastochinone ossidato), il quale a sua volta, attraverso la luce, permetterà di ridurre il NADPH. I due complessi fisicamente sono lontani, uno si trova nei grana, l'altro intergrana, tuttavia i chinoni sono in grado di muoversi. Inoltre, tra PII e PI c'è il citocroma b6f. I citocromi sono dei complessi proteici con al centro un metallo che sono in grado di ridursi e ossidarsi, ma non possono accettare protoni. Tuttavia, il plastochinone vuole anche i protoni (ma non verranno presi dal plastochinone).citocromo)Alla fine quando l'elettrone arriva al fotosistema 1 viene eccitato, e attraverso una serie di proteine (tra cui importantissima la ferrodossina) arriva al NADP+. Il PC (plastocianina) unisce il citocromo al fotosistema 1. Ci sono circa 350 pigmenti per ogni complesso. I protoni non vengono presi dal citocromo b6f, noi sappiamo che il tilacoide divide il lume dallo stroma, il citocroma viene ridotto nello stroma, ma poi passa nell'ume per incontrare il citocroma dove vengono rilasciati, quindi i protoni accumulati nel lume creano una forza proton motrice (differenza di ph di circa 3 o 4 unità - lume acido). L'atp sintasi usa i protoni per produrre energia ATP. Ogni 4 eventi se creano 12H+ e quindi 3ATP + 2NADPH (rapporto ideale per produrre 1 CO2). Tuttavia a volte il NADPH può essere in eccesso, l'elasticità del sistema consiste nel saper produrre solo ATP. Esistono degli stress ossidativi nelle piante. Manca acqua, la pianta chiude gli stomi, manca laco2 e quindi tutta l'energia rimane li, ma la luce continua a stimolare la fase luminosa
Esiste un enzima che può trasferire gli elettroni dalla ferrodossina al plastochinone (tornano indietro)- Coinvolge solo il fotosistema 1 e il citocromo b6f, crea gradiente di protoni e produce ATP- Questa attività non libera ossigeno perché il fotosistema 2 non è coinvolto- È utile potenziare il fotosistema 1, rendendolo in grado di intercettare più luce (parabole che intercettano luce) fortunatamente le antenne si possono muovere
Fosforilazione
PROTEZIONE DEGLI STESS OSSIDATIVI
A 35° la CO2 entra dagli stomi ma non riesce a solubilizzarsi e quindi non raggiunge i cloroplasti. Se questo stress ossidativo non viene arginato la pianta rischia dei danni cronici (perdita di efficienza per sempre) di circa il 20%. È fondamentale saper gestire questi stress- PRIMA DIFESA
Quando la pianta ha un eccesso di energia tende a scaricarla sotto forma di
calore, questo porta a un surriscaldamento della foglia, per fortuna l'anatomia fogliare e la capacità di traspirare risolvono il problema
Se non si riesce a risolvere solo scaricando come calore si arriva alla formazione di radicali liberi di ossigeno che vanno ad ossidare gli acidi grassi della membrana
Vanno smaltiti e quindi trasformati in acqua ossigenata (perossido di idrogeno - potente ossidante)
Esistono dei sistemi anti ossidanti, 2 nel cloroplasto- SECONDA DIFESA
Il primo coinvolge i carotenoidi (xantine)
I carotenoidi si sacrificano ossidandosi durante il giorno attraverso un processo chiamato epossidazione, quindi cedono elettroni per ridurre i radicali ad H2O (per farlo richiedono NADPH quindi usano potere riducente), durante la notte tuttavia la pianta utilizzando un donatore di elettroni, la vitamina C (acido ascorbico), de epossida i carotenoidi ciclo dellexantofille (carotenoidi con ossigeno = xantofille)
I carotenoidi si trovano anche nelle radici
Per evitare stress ossidativo, GSH (glutatione) è un composto fondamentale. È un tripeptide composto da glicina, acidoglutammico e cisteina, sintetizzato per via enzimatica. La cisteina contiene un gruppo -SH che, se viene ridotto, forma dei ponti disolfuri SS. Quindi, il glutatione ridotto utilizza la sigla GSH, mentre il glutatione ossidato è chiamato GSSG, poiché è formato da due glutationi che si uniscono (GS-SG).
Quando si ossida, il glutatione genera NADPH per tornare ridotto, utilizzando il suo potere riducente. Quindi, il glutatione può essere considerato come una molecola in grado di conservare potere riducente e di rilasciarlo quando necessario, in una reazione reversibile.
Possiamo osservare che i radicali liberi, chiamati ROS in generale, attraverso un enzima chiamato SOD (super ossido riduttasi), possono diventare perossido diidrogeno H2O2, che rimane sempre un potente ossidante e che deve essere eliminato con l'acido ascorbico. Quest'ultimo, se viene ossidato, diventa acido deidroascorbico. Quindi, 2 H2O2 ½.
O2 + H2O, l'enzima si chiama ascorbato–perossidasi, bisogna rigenerare l'ascorbato: deidroascorbato ascorbato (rid) a–spese del glutatione GSH GSSG (ox), ma quindi bisogna rigenerare il glutatione: questo processo è ad opera della glutatione reduttasi che prende e– dal NADPH (come sopra). Esiste un enzima che potrebbe catalizzare questa reazione direttamente, enzima = catalasi, ma non lo usano (non è presente nei cloroplasti) perché permette di usare il NADPH che è la causa del problema, ricordiamo che tutto questo lo si sta facendo in quanto non è presente NADP+ su cui scaricare gli elettroni (questo processo è chiamato anche trasporto pseudo ciclico).
TERZA DIFESA
Intorno al fotosistema 2 ci sono due proteine D1 e D2 che fungono come delle cerniere (ruolo strutturale), queste hanno un velocissimo turnover (quindi sono sostituite molto velocemente). Abbiamo sempre detto che i pigmenti fotosintetici devono essere molto vicini.
Perché l'efficienza altrimenti calerebbe subito, quindi per evitare il problema dello stress ossidativo potrei smontare il fotosistema. Infatti, D1 e D2 sono molto sensibili allo stress ossidativo e si danneggiano subito. Apriamo la cerniera e disassembliamo la "macchina", ovvero il fotosistema, sacrificando D1 e salvando tutte le altre proteine.
Se anche questa terza barriera viene bypassata, si passa alla fotoinibizione. La fotoinibizione è la perdita di capacità fotosintetica. A questo livello, la perdita è cronica e si conclude la fase luminosa.
L'energia prodotta fino ad ora servirà durante la fase oscura.
FASE OSCURA / CICLO DI CALVIN-BENSON
L'idea di Calvin era di mettere la pianta in un becker e dargli la luce, poi di ucciderla con acido cloridrico (e di fare lo stesso dopo 5 - 10 - 15 - ecc secondi). Controllando i metaboliti presenti si può seguire il processo attraverso un tracciante (es. CO2 marcata con carbonio 14).
quindi tutto ciò che veniva sintetizzato ex novo era radioattivo. Questo si può fare attraverso la risonanza magnetica nucleare. Per individuare i metaboliti usa la cromatura pio su carta (ripete il processo due volte ruotando la cartina di 90°), l'intensità della macchia è direttamente proporzionale alla quantità di quel metabolita. Calvin nota subito che il ribulosio 1,5-difosfato veniva accumulato in grandissime quantità e molto velocemente, questo è uno zucchero a 5C a cui veniva sommata la CO2, la logica porterebbe a pensare che da questi due si formi uno zucchero a 6C, tuttavia lui trovava uno zucchero a 3C, questo crea delle difficoltà. Prima reazione: è l'unica nuova = carbossilazione. Ribulosio + CO2 = 6C ma molto instabile che si scinde in 3C + 3C. Enzima = ribulosio 1,5-difosfato carbossilasi, anche chiamato Rubisco. Enzima a struttura quaternaria con 8 sub unità grandi e 8 piccole. È importante ricordare.che a parte le reazioni 1 e 3 (le due chinasi) nella glicolisi tutte le altre reazioni potevano andare al contrario. Il ribulosio 1,5-difosfato è necessario come substrato per il ciclo di calvin. Tutto il ciclo di calvin si può dividere in 3: CARBOSSILAZIONE (vista sopra), RIDUZIONE e RIGENERAZIONE. Il glucosio ha 6c, la gliceraldeide 3c quindi servono 6 cicli in quanto ogni ciclo rilascia 1c. La glicolisi fa lo stesso percorso ma al contrario. Per molti enzimi che si trovano in molti comparti esistono delle isoforme, ovvero enzimi molto simili come sequenza, che catalizzano le stesse reazioni, ma che sono codificati da geni diversi. In questo caso sono.Scarica il documento per vederlo tutto.
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