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ARTICOLO D – LA CURA ANTI-SPREAD? TAGLIA-DEBITO E CRESCITA

Nel caso italiano, quello che ha portato all'attacco speculativo, cioè la crescita dello spread, è stato il debito, cioè il grande stock di debito pubblico accumulato nel tempo che rende il paese meno sicuro agli occhi degli investitori.

Nel grafico dell'articolo si vede il saldo primario di bilancio positivo, molto più elevato degli altri paesi, Germania compresa, quindi si capisce che a pesare fortemente sul bilancio complessivo è il deficit (disavanzo).

ARTICOLO E – FMI: LE PMI VERE VITTIME DELLO SPREAD

C'è un rapporto tra lo spread e le imprese, cioè avviene un trasferimento del costo tra il costo del debito pubblico (interessi su debito pubblico) e i costi delle imprese perché le banche hanno nell'attivo dei titoli di stato che si deprezzano, quindi se subiscono il deprezzamento diventano più rischiose, quindi quando emettono

obbligazioni bancarie o quando prestano soldi ai clienti, devono trasferire questo costo nei rendimenti richiesti, scaricando sui clienti la problematica dello spread dallo stato alle imprese, passando per le banche.

Il trasferimento del costo, come dice l'articolo, riguarda principalmente le PMI perché può esserci una problematica di potere di acquisto nei confronti delle banche, visto che sono piccoli clienti, visto che sono soggette a minori obblighi contabili/amministrativi, quindi il rischio percepito agli occhi delle banche cresce. Poi le PMI sono delle piccole imprese, quindi sottocapitalizzate, cioè hanno un basso rapporto tra capitale di rischio e capitale di debito e infine hanno limitati canali di finanziamento, perché non può accedere al mercato borsistico o alle obbligazioni, quindi rimane soltanto il finanziamento bancario. In più nei paesi banco-centrici come l'Italia ci sono poche alternative come il venture capitalist.

risorsa per incentivare le banche a concedere prestiti alle imprese, in particolare alle PMI. Tuttavia, i risultati di questa misura sono stati deludenti. Solo un terzo delle risorse fornite dalla BCE è stato effettivamente utilizzato per finanziare l'economia reale. Un altro strumento utilizzato dalla BCE è stato il programma di acquisto di titoli di Stato, noto come Quantitative Easing (QE). Questo programma aveva l'obiettivo di aumentare la liquidità nel sistema finanziario e stimolare l'economia. Tuttavia, anche in questo caso i risultati sono stati limitati. Molti dei titoli acquistati dalla BCE sono finiti nelle mani delle banche, anziché essere utilizzati per finanziare le imprese. Inoltre, la BCE ha abbassato i tassi di interesse a livelli molto bassi, al fine di incentivare gli investimenti e la domanda di prestiti. Tuttavia, questo ha avuto un impatto limitato sulle PMI, che spesso hanno difficoltà ad accedere al credito a causa delle restrizioni imposte dalle banche. In conclusione, nonostante gli sforzi della BCE per fornire liquidità all'economia, le PMI continuano ad avere difficoltà nell'ottenere finanziamenti. Questo è un problema che richiede soluzioni a lungo termine, come una maggiore regolamentazione del settore bancario e l'implementazione di politiche di sostegno specifiche per le PMI.

liquidità a "buon mercato" per finanziare, sempre a buon mercato, le imprese, perché se si riducesse il costo di finanziamento delle banche, ci dovrebbe essere spazio per esse di fare tassi più vantaggiosi ai loro clienti. Le banche dei paesi GIPSI anziché prestare i soldi all'economia, usava questi soldi per fare trading sui titoli, lucrando sulla differenza, però c'è stato un vantaggio perché se acquistavano titoli sul mercato, comunque contribuivano a sostenere la domanda di titoli, facendo aumentare il prezzo, riducendo lo spread, tuttavia la gran parte dei soldi di LTRO si è fermata alle banche, mentre la BCE voleva che la catena fosse stata BCE - BANCHE - IMPRESE. la catena speculativa delle banche è talmente evidente che le banche dei paesi più virtuosi hanno tenuto ferma questa liquidità presa con il LTRO e non l'hanno usata né per fare prestiti né per

L'articolo parla del rimborso, che ammonta ad un quarto del totale, dei prestiti triennali che avevano ottenuto. Questi 137 miliardi è la cifra che era stata ottenuta dalle banche durante la fase di LTRO, l'operazione di rifinanziamento a lungo termine. I rimborsiavverranno settimanalmente. L'importo annunciato è risultato superiore alle attese del mercato, un risultato che fa comprendere come le situazioni dell'interbancario siano migliorate, permettendo alle banche di accedere nuovamente al mercato obbligazionario. Tra le banche che avevano chiesto questo finanziamento alla BCE ce ne sono alcune che lo avevano chiesto soltanto a scopo precauzionale, lasciando però gran parte della liquidità ottenuta ferma nei depositi presso la banca centrale, pagando il finanziamento il 0,75% e ricevendo il 0% per il deposito. Queste aziende hanno quindi deciso di porre fine alle perdite, andando a rimborsare queste somme, con il vantaggio di mostrare la propria solidità. Il rimborso è stato visto come un segnale di fiducia, per il ritorno alla normalità. I finanziamenti a lungo termine LTRO erano stati previsti per risolvere il grave problema di liquidità nel settore bancario, che sembra essersi

Risolti i rimborsi. Alcuni suggeriscono che il ritorno dei fondi alla BCE possa comportare problemi di reputazione per quelle banche che, al contrario, non rimborsano poiché sarebbero considerate più deboli di quelle che rimborsano, anche se potrebbero in parte rimborsare i fondi di LTRO con i finanziamenti ordinari, cioè quelli settimanali e a tre mesi.

Per quanto riguarda l'effetto macroeconomico delle due LTRO è ancora da valutare, ma sembra che da uno studio condotto dalla BCE ci dovrebbe essere un impatto di maggior crescita nell'eurozona, oltre ad aver ridotto il rischio di credito sull'interbancario. Lo studio mostra che ha influito positivamente la dichiarazione di Draghi secondo la quale la banca centrale è pronta a fare tutto il necessario per salvare l'euro.

Concludendo, per alcuni la sottrazione di liquidità in un'economia in recessione potrebbe essere prematura.

Lorenzo Paolini - UNIVPM - 2021

per altri invece al contrario, anche dopo i rimborsi la liquidità rimane in eccesso rispetto a quanto necessario.

ARTICOLO H – ACQUISTI DI BOND SENZA LIMITI A DIFESA DELL’EURO

È un effetto annuncio importate da parte della BCE e c’è una condizionalità perché occorre essere disposti a fare dei sacrifici, quindi il mercato capisce che i soldi dati agli stati vengono dati con la finalità che lo stato si rimetta in sesto, visto che verrà seguito durante le riforme, perciò tutti gli speculatori, anche quelli di lungo termine hanno capito che stava diminuendo il rischio di questi paesi grazie alla BCE.

La banca centrale per statuto non può comprare i nuovi titoli, di nuova emissione, può intervenire soltanto sul mercato secondario, anche senza limiti quantitativi. In questa fase oltre a questo era presente nella manovra anche il MES in coppia con la BCE, per intervenire in maniera coordinata a favore.

degli stati in difficoltà, all'interno di un quadro di riforme da attuare da parte dello stato, chiare e monitorate step by step. Al MES a differenza della BCE può intervenire anche sul mercato primario e la BCE sul secondario senza limiti quantitativi. L'idea è quella di ridurre lo spread per ridurre anche l'effetto di costo sulle imprese PMI.

ARTICOLO I - SCUDO SALVA-UE: GLI OSTACOLI OPERATIVI FREANANO IL DEBUTTO

L'aiuto era fatto dalla BCE in coppia con il MES purché fossero rispettati determinati requisiti, sia all'ingresso che in itinere. La BCE per statuto non può acquistare titoli del debito pubblico di nuova emissione.

Un'altra modalità di intervento riguarda i prestiti, cioè delle risorse direttamente erogate agli stati a seconda del tipo di difficoltà in funzione di un memorandum of understanding, cioè il patto firmato tra lo stato in difficoltà e le istituzioni europee.

finalizzato all'ottenimento delle risorse, quindi signi-fica intervenire sul lato delle entrate e della spesa in maniera restrittiva, per mantenere sotto con-trollo il deficit. Un altro capitolo di intervento è la riforma del sistema bancario, cioè la possibilità acerte condizioni dell'intervento del fondo salva stati MES ai fini della tenuta della stabilità e dellacoesione bancaria.Delle risorse del fondo salva stati che sono di 700 miliardi, il terzo contributore era propria l'Italia,nonostante il paese era sotto un attacco speculativo ed era una contraddizione della finanza di mer-cato dato che si stava contribuendo alla propria assistenza.

ARTICOLO J - FONDO SALVA-STATI CRUCIALI PER LA STABILITÀ DELL'EUROZONA

A seguito delle riforme che sono state messe a segno e comunicate ai mercati, gli stati che hannousato il MES sono riuscite a riemettere nuovi titoli di debito come facevano prima della crisi. Chia-ramente i soldi

Oltre che essere giustificati devono poi essere restituiti al MES e gli stati sono riusciti in questo intento.

Lorenzo Paolini – UNIVPM – 2021

ARTICOLO K – DOMANDA DEBOLE ALL'ASTA BCE

Verso la fine del 2014 la BCE fa dell'altro, usando gli TLTRO, nonostante c'erano stati gli interventi del fondo salva stati e i LTRO perché tutta la finanza che in qualche modo era stata data per equilibrare i conti pubblici non aveva portato beneficio all'economia reale che trovavano comunque difficoltà ad acquisire denaro in quantità e di qualità. Proprio per questo sono stati emessi questi Targeted-LTRO che sono prestiti per le banche ma finalizzati (targeted) all'uso dei soldi ricevuti per il finanziamento delle imprese. Nonostante questo intervento però i soldi non fluiscono all'economia reale, per questo arriverà poi il quantitative easing, una formula nuova per la BCE ma non nuova per le altre banche.

ARTICOLO L – È PARTITO IL GRANDE QE ALL’EUROPA

La BCE decide di acquistare una grande quantità di titoli del debito pubblico per liberare i bilanci delle banche da

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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorenzo.paolini.10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza per l'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Domenichelli Oscar.