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AREA SACRA DI LARGO ARGENTINA

Tempio di Portunus (detto della fortuna virile)

Seconda metà, II secolo a.c. Tempio pseudo periptero, tetrastilo di ordine ionico su

podio. Ci sono semicolonne lungo i lati della cella che non hanno un valore funzionale.

I modelli greci vengono trasformati ed assorbiti dai romani. È una forma di

compromesso.

4 templi inseriti poi nel porticus minucia vetus

A: tempio etrusco- italico, poi periptero

B: tempio rotondo poi pseudoperiptero (nell’ultima fase riceve la scalinata frontale e

podio)

C: periptero sine postico

D: tempio etrusco- italico

Il ritratto

L’arte terrena era rappresentata dal ritratto. Simbolo del

crudo verismo.

Ci sono due tradizioni nella ritrattistica:

- Ellenistica (raffinata, colta, elegante, aulica)

- Italica (linguaggio formale elaborato da civiltà contadine. Rude,

schietta, severa. Tipico dell’arte occidentale)

Es. prima tradizione: Ritratto di Alessandro (di Lisippo), realistico ed

introspettivo.

Il culto della persona favorisce lo sviluppo di questo genere artistico. I

tratti somatici diventano segno della personalità e delle qualità morali.

Es. seconda tradizione: Ritratto di Bruto Capitolino (III secolo), forse

appartenente ad una statua equestre (la testa è abbassata), aspra, cruda,

rude.

Ritratto psicologico: gravitas, forza interiore, resa realistica dei capelli,

nessuna volontà di ingentilirne l’aspetto. Naturalismo tipico del mondo greco.

Ritrattistica in età Repubblicana

Togato Barberini: viene raffigurato con i suoi Avi. È dell’età Augustea.

Ritratto da Osimo (50 a.c.): in marmo, naturalismo e riproduzione

minuziosa della realtà. Rappresentato con le rughe d’età.

Patrizio Torlonia: (metà I sec ac) intransigente severità, realismo

morboso.

Ritratto Silla: ritrattica dinastica ellenistica. Forte resa chiaro scurale.

Molto plastico. Esaltazione dell’individuo attraverso l’accentuata

rappresentazione psicologica.

Ritratto di Pompeo: in due periodi diversi della sua carriera politica: le

rughe sulla fronte increspano il volto. È il segno caratterizzante, non più

segno naturalistico. La ciocca anima la fronte. Richiama l’immagine di

Alessandro Magno. “Imitatio Alexandri”. È un esempio di iconografia

propagandistica. Assenza dei segni dell’età. Solo corrucciamento della

fronte.

Pseudo Atleta da Delo: (fine II sec ac) corpo greco e viso romano. A

Roma non è particolarmente apprezzata la nudità autocelebrativa. È

giudicata negativamente se rappresenta un individuo reale. Appunto

questa arriva da Delo.

Nascono le botteghe neo attiche ossia quelle botteghe che guardano

all’età classica di Fidia.

Generale da Tivoli: anni 90-70. Nudità eroica, simboli

militari come la corazza. Accentuato realismo. Viene

rivestita (negazione della nudità completa).

Principe delle terme: completamente ellenistica. Il problema dell’identificazione è

irrisolto. Era per un principe ellenistico, e poi viene importata a Roma, oppure era la

raffigurazione secondo i modelli ellenistici.

“è uso greco non coprire il corpo, i romani da soldati quali sono aggiungono la

corazza” disse Plinio.

Dell’arte statuaria a noi giungono molte copie, spesso infedeli per le

aggiunte dell’artista, intenzionali o inconsapevoli, legate alla sensibilità

dell’artista.

Apoxiomenos: la replica romana dell’originale in bronzo presenta

delle differenze. La replica è ferma e banale a differenza della

possenza e della resa vibrante del bronzo. La nudità è vista male sono

se connota un individuo reale.

ESEMPI DI ARTE NEOATTICA

Ares Ludovisi

Fine II secolo.

Viene attribuita a Skopas per gli occhi. Segue lo schema fidiaco (come ares sul

Partenone). Volto scopadeo. Capigliatura vagamente prassitelica. Concezione

spaziale lisippea.

Acrolito di marmo del II secolo: linguaggio aulico. (acrolito: le parti nude come

piedi, viso e mani sono in marmo mentre il corpo è in una

intelaiatura lignea con vesti)

PITTURA TRIONFALE

Assenza di esiti chiaro scurali, luministici.

Il trionfo era una cerimonia di celebrazione del potere che

avveniva quando un generale vittorioso attraversava la città.

Trionfo di Lucio Ostillo Mancino in Cartagine: (146 a.c.). Sono affreschi. Il

generale portava dei modelli e delle tavole per descrivere al senato gli avvenimenti.

L’arte romana è un’arte didascalica. Mostra i dettagli. Nasce appunto dalla necessità di

comunicare rapidamente alcuni avvenimenti.

Affresco di Fabio e Fannio:

- sviluppato su registri sovrapposti (assenza di regole prospettiche)

- assenza di proporzioni naturalistiche

- rappresentazione continua

- contrasti cromatici

- attenzione ai dettagli

mura con personaggi (spettatori?) >

Sannita > < Romano

Uomo che scaglia una lancia > < personaggi che assistono

(scena di tregua, trattativa) >

Sanniti e un romano >

< scena di combattimento

Sepolcro degli statilii all’esquilino

Ritmo serrato, accentuato dinamismo, gioco di luci e

ombre.

Dettaglio con scena della fondazione della città

(costruzione del muro).

Basilica emilia I secolo

Fregio con scene della fondazione di una città.

(Roma?)

Assenza di proporzioni naturalistiche, linguaggio simbolico, intento didascalico,

disposizione paratattica dei personaggi e degli episodi. La figura femminile con corona

è la personificazione della città.

Ara detta di Domizio Enobarbo

Fine secondo secolo (100). Scoperta nel 1639. Forse erano pannelli che decoravano

l’altare. Ora forse si crede che sia il basamento di un gruppo statuario. Forse situato

nel tempio di San Salvatore. Fregio su 4 lati, il nome è convenzionale. Sono pannelli

“chiusi” da due lesene.

Naturalismo, senso del movimento, ricerca della resa atmosferica. Soggetto

mitologico. L’episodio centrale raffigura un carro trainato da due tritoni, che

trasportano due figure, Anfitrite e Poseidon durante il loro matrimonio.

È ambientato in fondo al mare. Intorno

alla coppia ci sono divinità acquatiche.

Si riconosce la tradizione dell’arte greca

ellenistica. Presenza di profondi

chiari-scuri, panneggi, resa delle teste e

dell’anatomia.

Suggerisce spazialità. La ruota è orale,

in quanto di scorcio. Sfonda la parete.

Sovrapposizione della gamba di

Poseidon sul tritone. Grande resa del

movimento.

2 episodi di una cerimonia:

- registrazione delle proprietà dei cittadini romani e iscrizione nella classe di

censo: uno iurator registra le dichiarazioni di un cittadino, documenti stretti

nella mano, alle sue spalle un magistrato appoggia la mano su un cittadino

- sacrificio, si svolge sui 2/3 del pannello restante. C’è l’altare di Marte, un

magistrato (censore) incaricato della cerimonia indossa la toga con il velo.

“Suovertaurina” ossia sacrificio del toro, capra e maiale.

Presenza del tema amministrativo e del tema religioso. Assenza di proporzioni

naturalistica. Rigido schema paratattico. Il fondo neutro è tipico della tradizione

ellenistica.

Commissionate da un censore che ha voluto commemorare le sue attività pubbliche. Il

soggetto civico è tipico del linguaggio espressivo romano radicato. Arte eclettica.

ARCHITETTURA

Il modo di costruire in grandi blocchi era tipico del

Mediterraneo ma significava un notevole impegno

economico e di tempo oltre al fatto che era possibile

realizzare una serie di forme piuttosto limitate.

(pilastri e architravi a T). Questo modo di costruire

ha quindi dei limiti.

A cambiare radicalmente l’architettura è l’invenzione

dell’ opus caementicium (calce+ sabbia+ acqua=

malta + frammenti di ciottoli. L’impasto veniva

messo in posa in casseformi). La calce era già nota

ma veniva usata pura per i rivestimenti. È un

metodo costruttivo più facile da spostare perché

può essere parcellizzato. È economico e rapido.

Oltretutto assume la forma che gli si da. Si inizia a costruire con forme architettoniche

diverse. Viene introdotta la cupola, la volta a botte e la volta a crociera. L’opus

caementicium necessita di un rivestimento che diviene sempre più elaborato. Opus

incertum (il più facile), reti culatum (standardizzato), mixtum, vitatum, testaceum (in

laterizio).

Vengono elaborati edifici con facciate che suggeriscono spazi completamente diversi

da quelli interni. (come il Pantheon).

La tecnica non nasce a Roma, bensì è una scoperta casuale nel Lazio meridionale. Era

usato in modo secondario, come accessorio. Poi si afferma anche a Roma. È fonte di

incremento demografico e commerciale.

Per iniziativa degli edili curuli nasce l’emporium al di la dell’Aventino, sul fiume.

(Porticus Aimilia o Navalia)

A noi sono giunti frammenti della Forma urbis, ossia la grande pianta che registra

l’urbanistica di Roma. Su di essa era rappresentata anche parte dell’Emporium. è un

colossale edificio, di quasi 30.000 mq.

È una grande struttura pubblica ad uso commerciale. È il primo esempio dell’uso

sistematico del cementia e della volta a botte. Mostra il carattere sperimentale dei

nuovi materiali. C’è una cellula

base (una volta a botte) che viene

ripetuta 350 volte in cellule

giustapposte in modo paratattico.

Sono ambienti contigui.

Fuori da Roma, nel Lazio, iniziano a fiorire santuari su terrazze (da metà del II secolo

fino a metà del I secolo).

I materiali sono messi al servizio di nuove realizzazioni

(in età ellenistica si diffonde un’urbanistica che sfrutta il paesaggio per realizzazioni

scenografiche. Anche in aree difficilmente costruibili, dove il paesaggio viene

modificato spesso con terrazze a quote diverse che si sovrappongono. (come per la

cavea teatrale veniva usato il pendio scosceso).

Questi modelli vengono utilizzati anche dai Romani.

Mantengono lo schema italico con il tempio sine postico. Ha la forma dell’edificio

templare, associazione santuario/cavea, accentuata frontalità, conservazione del

boschetto sacro. Modello ellenistico.

Si nota la ricerca dell’aspetto scenografico con l’utilizzazione di dislivelli naturali;

l’equilibrio e il rigore dati dai rapporti dimensionali tra gli elementi.

SANTUARIO DI PALESTRINA

Il santuario è connesso alla

città. È il santuario della

fortuna primigenia.

Indica lo sviluppo

scenografico del mondo

ellenistico.

Il nucleo del centro storico

medievale è stato devastat

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
48 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristiana91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia classica romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Elia Diego.