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La Sinizzazione dell'Islam

La Via della seta rappresenta il collegamento fra i grandi snodi di commercio che erano caratterizzati dalla presenza di commercianti. Le città da cui passa erano abitate da popoli interculturali. La Via della Seta è un costrutto culturale che è l'avamposto della globalizzazione.

La Sinizzazione dell'Islam è una forma che riguarda il modo con cui un pensiero religioso forte e non molto disponibile al compromesso riesce a filtrare in maniera lenta all'interno del cosmo.

Ci furono 4 processi attraverso i quali ci si può trovare in un contesto religioso:

  • Per conquista -> modo rapido con efficacia "media"
  • Attraverso il commercio -> processo rapido e pacifico
  • Per migrazione -> processo lento
  • Per nascita -> processo più lento, si nasce già parte di una religione

La Sinizzazione dell'Islam segue tutti e 4 questi punti, ma nello specifico il commercio, la migrazione e la nascita.

Questo processo lentissimo e plurisecolare è tanto più efficace quanto è più sottotraccia. Sono esiti di processi individuali, famigliari o di clane non di una conquista di massa. ISLAM NELLA STORIA DELLE ETNIE CINESI HUI, UIGURI, BAOAN, regione del XINJIANG La Cina di oggi è organizzata dal punto di vista sociale in etnie le quali hanno dei confini essenzializzati molto chiari. In comune a questi gruppi ci sono le seguenti caratteristiche: - La migrazione di gruppi numerosi ed eterogenei, insediamenti - Mantenimento di tratti culturali collettivi: cibo, sepoltura, genealogie - Traduzione dei testi sacri dal mandarino all'arabo: "la doppia lealtà" - Maggiore vicinanza all'etnia cinese più prossima che a quella musulmana distante Dal punto di vista demografico il centro Asia è una zona semi-desertica e con densità di popolazioni bassissime, quindi la migrazione su questi territori è da intendersi.

Come un'espansione nel vuoto. Il lento avvicinarsi di popolazioni islamiche all'interno del territorio cinese è semplice. Ad un certo punto il problema della fedeltà allo stato si pone come problema politico. Il discorso dell'adesione allo stato, cioè della buona cittadinanza del suddito dell'impero, è qualcosa che passa attraverso dei precetti etici e morali, è un insieme di regole che identificano in maniera univoca anche un pensiero proto religioso come il confucianesimo. Il confucianesimo nei secoli finali del primo millennio sta avendo una forma di consolidamento, invece l'Islam non ha un'identificazione politico-statale di alcun tipo. Qui l'adesione al concetto di cittadinanza richiesto dall'impero include precetti morali che non sono per forza in contraddizione con quelli dell'islam, solo che questi precetti morali sono legati allo stato. Inoltre c'è il problema dell'interpretazione.

Infatti il Corano può essere insegnato a tutti ma non può essere tradotto perché la parola è scritta in quel modo. La soluzione per trascrivere in cinese il Corano non avviene mai, se non negli anni '70 del '900. Quindi si parla e basta, si può leggere il Corano in arabo, possono essere raccontati ma non scritti. Si fanno trasposizioni narrative. C'è un'operazione di trasformazione culturale dettata da un'esigenza di sopravvivenza e l'utilità è quella di rendere questo gruppo via via più numeroso e sedentario intitolabile di cittadinanza introducendo questa "doppia fedeltà" che consiste nel fatto che l'etica confuciana che è quella del cittadino e si riferisce al rispetto della corte, la fede si stacca completamente dalla dimensione terrena, una dimensione astratta che non intacca una fedeltà di tipo confuciano all'autorità statale.

Il confucianesimo si laicizza al contatto con l'Islam. Questo è un processo di apertura fra cittadino laico e religioso che possono coesistere. In Europa questo concetto si avrà con la rivoluzione francese. Questa produzione di interproduzione produce quindi un retro effetto sul carattere confuciano dello stato che si rafforza ancor più nella sua dimensione terrena e secolare. È un compromesso politico religioso che si propaga nel corso del tempo.

ISLAM NELLA CINA CONTEMPORANEA

Ai giorni nostri: ISLAM IN CINA - MI SHOUJIAN e YOU JIA (2004)

Questo testo intavola il discorso di rapporto fra l'area islamica in Cina in chiave moderna ma anche anti-europea. In questo testo viene messo in evidenza come questa modalità di crescita economica della Cina entri in competizione con l'Europa e il Nord America per quanto riguarda l'egemonia e il controllo sul resto del mondo, in particolare sul Continente africano. Le risorse che la Cina offre oggi al

Il continente africano è tesa a sottrarre queste aree all'Europa facendo leva sulla religione dell'Islam. In Cina oggigiorno viene proibito di dare Mohammed e altri nomi islamici come nome ai propri figli. Ci sono situazioni di violazione di diritti umani e religiosi.

Argomenti proposti da altri per elaborato finale: arrivo dei cristiani in Giappone (innovazione scientifica della stampa), comfort women, divinazione in Cina, processi di inurbamento e ipersfruttamento degli operai inglesi del tardo '800 (libro "Morire per un Iphone" di Pun Ngai), ISLAM NELLA CINA CONTEMPORANEA.

South China morning post -> quotidiano cinese online. Lo scorso argomento è servito per introdurre una dialettica che si instaura fra l'impero chiuso su se stesso/autosufficiente che convive con la permeabilità dei suoi confini (fasce di transazione che si inglobano con la capitale imperiale).

CRISTIANESIMO E CONFUCIANESIMO. Cristianesimo interpretato come espressione di.

un'area geografica - culturale lontana che è difficile da raggiungere e che mette la Cina davanti a scelte di posizionamento globale molto importanti.

Da un punto di vista teologico possiamo approfondire un atteggiamento di coesistenza con il cristianesimo dello stesso tipo adottato dall'islam. Si processa una scissione fra il potere temporale e quello secolare.

L'imperatore riveste un ruolo primario e semi-divino investito nel confesso del confucianesimo, ma questo non corrisponde a una metafisica, ad una dimensione dell'astratto, una dimensione monoteista o trascendente tipica dell'Antico Testamento (libro base sia del cristianesimo che dell'islam).

Una forma abbastanza interessante di avvicinamento e sovrapposizione fra la mentalità cristiana è quella di acconsentire ad una forma di adorazione dell'imperatore lasciando però che essa sia limitata alle vicende dello stato, e che quindi non si intersechi, non si sovrapponga con la

possibilità di avere una fede in una dimensione trascendente diversa che non sia il confucianesimo. Viene permesso ai cristiani di fare proselitismo, infatti i missionari erano liberi di farlo, la quale ha contesto però in una situazione dove i cittadini preferivano avere i favori dell'imperatore. In questa coesistenza fra confucianesimo e cristianesimo è importante l'utilizzo della scienza e della tecnologia come strumenti di persuasione culturale. Il cristianesimo si pone nei confronti del grande impero cinese come manifesto linguistico-culturale di una grande parte del mondo, quella dell'Europa. In Europa, a partire dall'alto Medioevo o da prima, la convivenza fra il pensiero scientifico e la chiesa non è semplice. Ogni volta che qualche teoria nuova o qualche progresso tecnico viene designato (Galileo, Darwin, ecc..), la dialettica fra potere ecclesiastico (in particolare una forma molto chiusa di cattolicesimo) e il pensiero moderno della scienza si fa più intensa.scienza edell'emancipazione dell'uomo dalla fede, è molto complicato e conflittuale. Su questa premessa i missionari che si mettono in cammino verso la Cina perpredicare fra i loro mezzi di persuasione utilizzano la scienza che caratterizza loscenario europeo. La contraddizione è quella per cui proprio ciò che costituisce spaccatura all'internodella Chiesa, motivo di rigetto di intellettuali e di dibattiti teologici, diventi ciò su cui sifa leva per la persuasione dell'altro. Questi studi ci aiutano a capire chi siamo.

MATTEO RICCI E XU GUANGQI (1605-1607)

Matteo Ricci è un gesuita missionario che vive a metà del '500. Un uomo intellettuale che parte dalla piccola città di Macerata e viaggia verso la Cina e passa gli anni dellasua giovinezza sulla costa in una missione e impara il cinese. In Cina impara a parlare e a scrivere in cinese. Egli ottiene i favori dell'imperatore regnante e per via

dellaraffinatezza della sua conoscenza del cinese gli viene proposto di tradurre dei libri scientifici antichi in cinese. Lui vuole spiegare la cartografia, spiegare come gli europei rappresentano il mondo (con inclusa la parte dell'estremo di mezzo, quindi la Cina) come per il libro "gli elementi di Euclide", un libro di geometria dello spazio che serve per parlare di astronomia osservativa, infatti l'astronomia cinese era molto sviluppata, ricca di dati e osservazioni. Un'integrazione di testi di astronomia cinese con quelli europei era una grande integrazione. Matteo Ricci diventa il narratore della storia scientifica europea presso la corte cinese. Ogni volta che racconta la sua cultura apprende l'altra, diventa un paladino della ricerca dell'affinità. Presso la sua corte viene riconosciuto la lui e ai suoi collaboratori il massimo e unico titolo della storia cinese di "Padre confuciano Occidentale", un'autorità di

tiposcientifico – etico che lo pone sul piano confuciano.È molto interessante la durezza dei commenti alla sua traiettoria che riceve in Italia daparte degli ordini francescani domenicani. Il fatto che un gesuita possa essereinvestito da un titolo così alto da parte di un’altra religione e un altro impero èconsiderato estremamente pericoloso e disdicevole. Qui si nota l’illuminazione diMatteo Ricci e i suoi collaboratori.Esiste un’autorità superiore alla sua della chiesa cattolica in Asia che è quella delVescovo di Macao il quale organizza un viaggio a Pechino dopo che Matteo Ricci haricevuto quel titolo ma questo viaggio non si svolgerà mai per via di una malattia delVescovo.Importante è il lascito di questa interazione scientifica perché non si tratta solo dellatraduzione de “gli elementi di Euclide”, ma è ad esempio La Mappa dei Diecimila Paesidisegnata da Matteo Ricci (1602).

È interessante che ci sia l'oceano Pacifico.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrea_degiu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale dei Paesi asiatici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Bougleux Elena.