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(PRIMA GENERAZIONE) (PRIMA GENERAZIONE)

BRONCHI LOBARI BRONCHI LOBARI

(SECONDA GENERAZIONE) (SECONDA GENERAZIONE)

3 BRONCHI ZONALI 2 BRONCHI ZONALI 5 BRONCHI ZONALI 5 BORNCHI ZONALI

(LOBO SUPERIORE) (LOBO MEDIO) (LOBO INFERIORE) (LOBO SUPERIORE)

Ogni lobulo riceve un bronco zonale o lobulare e un ramo dell’arteria polmonare. Il bronco lobulare si ramifica

ulteriormente formando i bronchi intralobulari che ramificano ulteriormente dando origine ai bronchioli terminali.

Ciascun bronchiolo terminale si biforca in due bronchioli respiratori la cui parete presenta, a intervalli, estroflessioni

sacciformi, ovvero gli alveoli polmonari, che vengono circondati da una rete di capillari sia arteriosi che venosi.

ALVEOLI

Ogni alveolo polmonare ha la parete rivestita da un epitelio pavimentoso semplice con due tipi di cellule:

(pneumociti di primo tipo,

piccole cellule alveolari appiattite e con nucleo al centro) e grandi cellule alveolari (o

pneumociti di secondo tipo, numerose e sporgenti sulla superficie alveolare e in grado di secernere all’interno

dell’alveolo una sostanza che impedisce l’eccessiva distensione dell’alveolo nell’inspirazione e il suo collasso

nell’espirazione).

Tra le cellule dell’epitelio alveolare si trovano i macrofagi detti cellule della polvere che fagocitano il pulviscolo

atmosferico dell’aria inspirata, lo depositano nei setti interlobulari e sono i responsabili del colore scuro dei polmoni

adulti.

IL TRASPORTO DEI GAS

L’ossigeno viene trasportano dal sangue all’organismo grazie all’emoglobina. L’emoglobina, situata nei globuli rossi,

è formata da un gruppo eme. Il gruppo eme è formato da quattro anelli di azoto con ognuno un atomo di ferro. Ad

ogni atomo di ferro si lega un atomo di ossigeno: l’emoglobina può quindi trasportare contemporaneamente più

atomi di ossigeno in relazione a quanti atomi di ferro possiede.

L’emoglobina permette di trasportare una quantità di ossigeno 60 volte maggiore rispetto al normale circuito

dell’ossigeno nel sangue.

Il rapporto emoglobina-ossigeno è cooperativo e reversibile: dove la pressione di ossigeno è alta, come negli

alveoli, l’emoglobina lega l’ossigeno; dove è bassa, come nei tessuti, l’emoglobina ne rilascia una parte.

La respirazione è un atto autonomo ma i muscoli in esso coinvolti sono volontari; essa dipende da recettori nervosi

situati nel centro nervoso collocato nel midollo allungato. L’insieme di tali recettori costituisce un sistema

estremamente efficiente: se la concentrazione di ioni idrogeno e quindi di anidride carbonica aumenta, la respirazione

si fa subito più intensa per eliminare l’eccesso. Gli scambi gassosi avvengono all’interno degli alveoli.

PERCORSO DELL’ARIA:

bocca/naso → faringe → laringe (da C6 a T4/T5) → bronchi polmonari (uno a destra e uno a sinistra) →

→ bronco lobare → bronco zonale → altre 15 ramificazioni → bronco lobulare → bronchioli intralobulari →

→ bronchioli terminali → bronchioli respiratori → condotti alveolari → alveoli

APPARATO URINARIO

FUNZIONE: filtrare il sangue dai cataboliti che vi si accumulano e di eliminarli all’esterno.

Costituito da due organi filtranti, che producono l’urina, la quale raggiunge i calici e la pelvi renale e viene portata per

mezzo degli ureteri ad un serbatoio di raccolta chiamato vescica.

A intervalli l’urina viene espulsa al esterno per mezzo di un altro canale, l’uretra.

RENE

Organo pari, svolge principalmente 4 funzioni:

1) produce urina con conseguente regolazione del volume e della pressione osmotica dei liquidi extracellulari;

partecipa alla regolazione dell'equilibrio idroelettrolitico mediante l'escrezione selettiva di acqua ed elettroliti,

in modo da bilanciare l'apporto esterno e la produzione interna;

2) Regola il ph plasmatico regolando la produzione, l'assorbimento e l'escrezione di acidi e basi;

3) Elimina i prodotti finali del catabolismo azotato (urea, acido urico, creatinina, solfati); detossifica ed elimina

composti tossici.

4) produce ormoni che intervengono:

nella regolazione del flusso ematico e renale (renina, angiotensina, prostaglandine),

o nella produzione di GR (eritropoietina)

o nella regolazione del metabolismo fosfo-calcico (calcitriolo).

o

POSIZIONE: al di sotto della cupola diaframmatica in una zona chiamata loggia renale, dietro la schiena (tra T12 e

L3); uno più alto dell’altro (destro più baso perché sopra ha il fegato).

Forma a fagiolo (ma non le dimensioni: 3x6x12).

I reni sono organi retroperitoneali, nella parete posteriore dell'addome, ai lati della colonna dorso-lombare: il rene

destro anteriore prende rapporto con il fegato, la flessura destra del colon e la sezione discendente del duodeno; il

rene sinistro anteriore prende rapporto con lo stomaco, il pancreas, la milza, la flessura duodeno digiunale, la flessura

sinistra del colon e la prima parte del colon discendente.

Il polo superiore di ogni rene è ricoperto dalla ghiandola surrenale.

Posteriormente entrambi i reni entrano in rapporto con il diaframma (per la metà superiore), l’aponeurosi del trasverso

dell’addome, con il quadrato dei lombi e il grande psoas.

Nella loggia renale i reni sono avvolti dalla fascia renale; attorno alla fascia renale e tra questa e la capsula del rene

si trova uno strato di grasso (la quantità di grasso rimane sempre costante e non viene utilizzata come riserva

energetica, ha la funzione di tenere fermi i reni; se diminuisce causa ptosi renale cioè il rene si abbassa, l’uretere si

piega in un ginocchio e impedisce all’urina di scendere bene, causando anche calcoli e renella).

CONFORMAZIONE INTERNA: si distinguono due zone, una zona corticale e una zona midollare.

→ La zona corticale è la più periferica, situata sotto la capsula renale alla periferia del parenchima forma gli archi

corticali e si insinua tra le porzioni midollari (piramidi) come colonne renali del Bertin.

Il parenchima di ogni rene è costituito da circa un milione di unità funzionali i nefroni, a loro volta costituiti da una

parte filtrante, il corpuscolo renale, e una parte riassorbente-secernente, il tubulo renale.

Per lobo renale si intende la porzione di parenchima che comprende un intera piramide midollare,una parte delle

colonne renali adiacenti e tutta la zona corticale sopra la piramide. Invece i lobuli renali sono quella parte di lobo

renale che comprende un singolo raggio midollare con tutta la corticale adiacente.

Il raggio midollare (costituito da anse di Henle e collettori) sono tubuli a decorso radiale dalla base delle piramidi

verso la periferia.

I reni ricevono sangue dall’arteria renale, mentre il deflusso sanguigno è assicurato dalle vene renali che sboccano

poi nella vena cava inferiore. L’arteria renale entra nell’ilo e si divide in cinque arterie segmentali che dividono il

rene in cinque zone vascolarizzate in modo indipendente (quattro davanti e una dietro: superiore, antero-

superiore, antero-inferiore, inferiore, posteriore). Dalle arterie segmentali nascono le arterie interlobulari che

corrono ai lati delle colonne di Bertin accanto alle piramidi midollari (dall’apice alla base). Dalle arterie interlobari

originano in sequenza prima le arterie arciformi (che corrono alla base della piramide) e poi le arterie

interlobulari (che corrono lungo i confini del raggio midollare e si dirigono verso la superficie della midollare). Le

arterie interlobulari danno origine alle arteriole glomerulari afferenti che si capillarizzano e vanno a costituire i

glomeruli renali, dai quali originano poi le arteriole glomerulari efferenti; queste a loro volta si capillarizzano

attorno ai tubuli renali dando origine a capillari peritubulari e ai vasi retti spuri. Dai capillari peritubulari hanno

inizio le vene di drenaggio: vene interlobulari, vene arciformi, vene interlobari, vene renali (una per ogni rene)

e vena cava inferiore.

→ la zona midollare è la porzione più interna formata da 10-12 piramidi con base all'esterno ed apice verso l'ilo;

l'apice si apre in un calice minore. Contiene le porzioni spesse delle anse di Henle ed i collettori.

IL NEFRONE: unità funzionale del rene in cui si svolgono sia il processo di filtrazione del plasma sia il successivo

riassorbimento. Ogni nefrone è composto da un corpuscolo renale di Malpighi e da un tubulo renale, suddiviso in

varie parti, che si getta insieme ai tubuli di altri nefroni un in dotto collettore.

Il compito di formazione dell’urina avviene in tre processi:

1) ultrafiltrazione glomerulare: movimento di sostanza attraverso la membrana di filtrazione nel lume della

capsula di Bowman per formare ultrafiltrato; è regolata dall’elevata permeabilità della membrana glomerulare,

dalla pressione idrostatica dei capillari glomerulari, dalla pressione osmotica che agisce in senso contrario alla

pressione idrostatica;

2) riassorbimento tubulare: dei 180 litri di ultrafiltrato giornaliero ne viene riassorbito quasi il 98%; le

sostanze passano dai tratti tubulari al liquido interstiziale, e da questo al sangue dei capillari peritubulari

3) secrezione tubulare: ciò che non viene riassorbito rappresenta sostanza di scarto e viene eliminato tramite

l’urina.

→ Corpuscolo renale di Malpighi: sono formazioni sferoidali che si trovano nella corticale e nelle colonne renali e

operano l’ultrafiltrazione. Sono circa 2 milioni e ciascuno di essi è composto da: la capsula di Bowman, il glomerulo

renale e il mesangio intraglomerulare. vascolare,

La capsula di Bowman è una formazione sferica e vi si distinguono due poli: il polo arterioso (o che è il

punto della capsula attraverso il quale entra l’arteriola glomerulare afferente ed esce l’arteriola glomerulare efferente)

e il polo urinifero (punto dove inizia il tubulo renale). La capsula di Bowman è costituita da due foglietti: quello più

esterno è formato da un epitelio pavimentoso semplice che al livello del polo arterioso si ripiega su i singoli capillari e

va a costituire il foglietto viscerale; le cellule di quest’ultimo sono chiamate podociti e sono cellule dotate di

prolungamenti che terminano sulla parete dei capillari glomerulari con sottili digitazioni dette pedicelli.

Tra foglietto viscerale e foglietto parietale c'è una fessura glomerulare dove arriva l'ultrafiltrato che passa nel

tubulo.

Il glomerulo renale rappresenta l’insieme dei capillari che collegano l’arteriola afferente a quella efferente, avvolti a

gomitolo. Questi capillari sono fenestrati e le varie anse sono unite tra loro da capillari ponte: questo rallenta il

flusso ematico (passaggio da moto turbolento a laminare), la parte corpuscolata del sangue scorre più velocemente al

centro del capillare e il plasma scorre più lentam

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
51 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessypierm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di anatomia applicata all'attività motoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Giambanco Ileana.