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NO!
Siamo certi che cap&trade sia un sistema che funziona?
Ad esempio il sistema EU non sembra funzionare come ci si sarebbe aspettati:
- Perché inizialmente i permessi non sono stati messi in vendita ma distribuiti gratuitamente alle
industrie commissione EU ha dato permessi gratis a paesi quindi se obiettivo era quello di
attribuire costo a emissioni è andato perdendosi
- Perché la recessione ha ridotto l’attività industriale e quindi anche la necessità di acquistare
permessi
- Perché il numero di permessi è troppo elevato e conseguentemente il prezzo degli stessi è basso
stati dovevano calcolare CO2 industrie m hanno sovrastimato la quantità emessa e anche i
permessi, numero permessi è molto più alto del bisogno quindi prezzo cala
Modalità distribuzione permessi è ora cambiato, bastato su asta e quindi il prezzo della CO2 è
salito, commissione ha chiesto di rifare le stime delle emissioni, quantità permessi è più realistica
migliorando attività di monitoraggio
Difficoltà europee sono facilmente replicabili nel resto del mondo nonostante economisti
sostengano che sia la soluzione, molte cose possono in realtà non funzionare
Sommario
- Soluzioni al cc basate su auto-organizzazione di comunità: Ostrom diceva che è sbagliato pensare
che un problema globale richieda necessariamente una soluzione globale. Un problema globale può
essere affrontato con una molteplicità di soluzioni locali meglio che ogni stato riduca emissioni
come meglio crede, somma di tutte le soluzioni globali porta a risultato migliore di quella globale
- Soluzioni basate su logica di mercato: Krugman ritiene che la creazione di un sistema cap&trade
globale (che includa USA, Cina, etc) possa creare gli incentivi giusti per ridurre le emissioni e
cambiare le tecnologie attuali basate su carbone/petrolio
- Soluzioni basate su comando e controllo: ONU ritiene necessario un negoziato globale che ponga
degli obiettivi legalmente vincolanti di riduzione delle emissioni (Kyoto e post-Kyoto)
negoziazioni bloccate per trovare accordo su quanto abbassare emissioni i chi lo deve fare 20-21.10
Lezione 7-8
Hildingsson Jordan Stripple Governing renewable energy in the EU
Dilemmi che autorità incontra quando affronta problemi di entità pubblica (politiche ambiente)
Fonti di energia rinnovabili solare, eolica, geotermica, maree, idroelettrico, biocarburanti
- Hanno in comune il fatto che sono ricavate da fonti rinnovabili e non soggette ad esaurimento col
tempo petrolio si esaurirà mentre fonti rinnovabili sono caratterizzate da rigenerazione
- Difficoltà di gestione legata a stati che vogliono mantenere diritto a gestione risorse come
vogliono e UE non ha grandi possibilità di manovra in questo ambito (competenze limitate) con
politiche nazionali molto forti interessi monetari e politici molto forti che creano resistenze
- Costi molto elevati per estrarre e usare queste energie
- Settore energia è considerato settore strategico nazionale, dare sovranità a UE comporta perdere
molto potere decisionale da parte degli stati su temi di interesse strategico
Politica energetica a livello UE si è sempre rivelato molto difficile 11
Argomento centrale articolo sono scelte che autorità pubblica (UE) ha dovuto fare nel corso del tempo per
regolamentare questo settore (energie rinnovabili):
- Regolamentazione soft vs vincolante vincolante comporta obiettivi legalmente vincolanti
autorità politica che sono vincolanti perché UE ha potere di sanzione e quindi strumenti per
renderli un requisito di legge, UE prende in considerazioni implicazioni di legge che poi richiede
anche di fare controlli
- Livello territoriale a cui agire difficile stabilire se politica è meglio condotta a livello locale o
sovranazionale, dipende dalle politiche stesse problema ambientale richiede regolamentazione
sovranazionale ma invece per quanto riguarda energie rinnovabili meglio livello territoriale, livello
territoriale non è così ovvio quale scegliere
UE ha deciso di occuparsene perché:
a. Vorrebbe creare un mercato unico dell’energia per favorire consumatori è meglio avere un
unico mercato dell’energia piuttosto che uno in ogni stato crea efficienze economica
b. Settore nuovo che richiede promozione della ricerca a livello sovranazionale possibilità di
investire più soldi
- Scelta dei soggetti da includere chi può prendere parte al processo, in base a come verrà risolto
il problema parteciperanno diversi soggetti
Fasi evolutive delle politiche energetiche UE
Fattori considerati:
1. Processi esterni (eventi esterni al settore politico che stiamo considerando) crisi petrolifera anni
70 che ha avuto impatto anche su altre politiche lista di processi, eventi, crisi che sono collegate
a settore energetico ma non ne fanno parte in maniera definita nello sviluppo delle politiche
dell’energia importante perché delinea:
a. Contesto
b. Eventi influenzano quella politica e decisioni prese fattori più importanti dei cambiamenti
delle politiche perché forzano sistema politico a prendere decisione politiche solitamente
sono stabili (path-dependent) seguono sentiero prefissato fino a che non avviene crisi che
porta cambiamento
Crisi petrolifera fa capire a stati come essi dipendano fortemente da risorsa petrolifera
Crisi considerate:
Crisi petrolifera (innalzamento osto del petrolio)
Crisi del gas (legate a Russia)
Protocollo di Kyoto (anche se non è crisi ha richiesto riduzione di combustibili fossili)
Processi liberalizzazione della gestione delle risorse energetiche anni 90 (Enel)
Importante quando si analizza politica pubblica è capire contesto e fattori che hanno portato a
decisioni
2. Pietre miliari istituzionali direttiva approvate nel corso degli anni (2001 03 09), libri verdi e
bianchi (libro verde comporta dibattito pubblico sul tema, libro bianco porta risultati finali
discussione), piani d’azione, strategie (documenti commissioni EU che dà direzione nel settore di
politica)
3. Principali obiettivi delle politiche energetiche
Sicurezza energetica (anni 70-80) 12
Sicurezza energetica + mercato internazionale dell’energia con competitività (anni 80-90)
Sicurezza energetica + competitività + cambiamenti climatici
Molteplicità obiettivi non necessariamente connessi tra loro
Secondo UE obiettivi si rinforzano tra loro, istituzioni evidenziano come obiettivi non sono in
contraddizione tra loro ma sono in sinergia tra loro
In realtà però non è detto che stessi obiettivi vadano di pari passo (mitigare cambiamento climatico
è costoso e quindi non è detto che perseguire abbattimento emissioni renda il settore più
competitivo)
4. Enfasi delle politiche principali strumenti e obiettivi specifici al centro delle politiche nei cinque
periodi prima citati
EU 20 20 20:
20% delle risorse devono provenire da rinnovabili
20% riduzione emissioni CO2
Nel 2020 obiettivo è 20% nella media tra tutti gli stati
Ogni stato deve agire per raggiungere questi obiettivi europei
Piano italiano considera che percentuale consumo 2005 era poco meno del 5%, ci si può attendere
che nel 2020 si arriverà al 17%
Dilemmi scelta tra più opzioni che hanno sia aspetti negativi che positivi decidere cos’è meno peggio
Difficoltà dilemmi di politica pubblica è scegliere una via che include sempre aspetti negativi (es: scontenta
alcuni)
Dilemma fare scelte di favorire energie rinnovabili però comporta mancata crescita economica
A volte conseguenze non sono note non si conoscono esiti di lungo periodo
Quattro dilemmi articolo:
1. Modalità e strumenti per affrontare problema
2. Scelta responsabili politici (chi sono gli interlocutori) es: per impianto eolico consulterò abitanti,
amministrazioni, comune, ingegneri, esperti, ambientalisti, aziende, operatori economici
ampiezza dibattito dipende da numero di persone che vengono coinvolte e quindi anche decisione
finale che verrà presa
3. Come definire il problema
4. Costi-benefici 03-04.11
Lezione 9-10
Skovgaard EU climate policy after the crisis
Contenuti molto recenti e interessante in termini di disegno della ricerca e impostazione dell’articolo
(esempio classico)
Struttura di un articolo:
- Introduzione dice perché argomento di cui si parla è importante e valore aggiunto che si dà,
convincere lettore ad andare avanti con lettura, due motivi dell’articolo, descrizione struttura
capitoli che seguono
- Primo capitolo contesto, descrizione sviluppi ultimi anni, attori coinvolti, capitolo descrittivo,
selezionare argomenti in modo che siano rilevanti per il proseguo della tesi
- Secondo paragrafo prospettive teoriche scelte, giustificare scelte in termini di teoria con
riassunto dello stato dell’arte del dibattito accademico, fattori che sono emersi negli altri
articoli/libri e definizione del proprio approccio di ricerca 13
- Terzo capitolo risultati della ricerca e argomentazioni dibattito con relativi attori coinvolti, dare
elementi per arrivare a discussione finale e conclusioni
- Conclusioni sintetizzazione degli approcci e risultati empirici
- Bibliografia
Disegno ricerca dell’articolo combina due approcci:
1. Ideale
2. Istituzionalista
Articolo si colloca nell’approccio istituzionale e ideale influenza che policy frame
(argomentazioni) ha avuto nel condizionare le scelte di politica ambiente UE, combinazione con
approccio neo-istituzionalista perché in base a contesto in cui si discute (in questo caso UE) alcune
idee sono più influenti rispetto ad altre combinazione idee portante avanti su dibattito UE e
contesto in cui si è verificato
Autore vuole spiegare stallo tra due posizioni constanti attori
Farmes cornici argomentative che uno porta avanti nel proprio disegno di ricerca
Analisi basata su interviste dibattito su clima in EU è dominato da due frames (interpretazioni):
1. Green growth (interpretazione crescita verde)
2. Trade off (interpretazione del dilemma)
Interviste fatte a “testimoni privilegiati” direttamente a Bruxelles persone con ruolo chiave che
orientano dibattito o influenza nel processo (raccolgo informazioni su chi ha fatto cosa, capire chi si sono
occupate di quel determinato argomento)
Attori utilizzano una dozzina di argomenti che sono ad esempio crescita economica, riduzione emis