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Titolazione dei diversi idrogeni

È possibile effettuare una titolazione dei diversi idrogeni in maniera separata? Per dirlo, bisogna vedere se le condizioni, poste in precedenza, sono condizioni valide. K e K (al limite)1 2 sono sufficientemente grandi, tali che il loro prodotto per la concentrazione 0,1 molare di questo acido, -8 -3 -8 5 4 risulta > 10. Il rapporto tra K e K è 7,5x10 / 6,2x10 = 1,2x10 e quindi esso è > 10. Quindi gli equilibri1 2 sono sufficientemente indipendenti l'uno dall'altro per poter titolare a step l'acido. Quindi si avrà un primo punto di equivalenza, un secondo punto di equivalenza e un terzo punto di equivalenza che non è -12 utilizzabile perché la costante di dissociazione 10 è troppo bassa.

All'inizio della titolazione si ha solo la forma H PO , quindi si ha solo la forma acida; mano a mano che si3 4 inizia ad aggiungere NaOH si forma del fosfato acido, quindi si sta generando un sistema tampone formato da un acido.

debole e dalla sua base coniugata; e a metà del primo punto di equivalenza, si ha un'egual concentrazione tra le due forme, ovvero la forma acida e la forma basica, quindi sappiamo che il pH in questa situazione sarà uguale alla pK del sistema tampone. Andando ancora avanti con la titolazione, arriviamo ad aggiungere tanto NaOH, quanto è necessario neutralizzare completamente il primo protone +H ; quindi abbiamo il primo punto di equivalenza. L'unica specie chimica in soluzione presente in questo punto di equivalenza è HPO4 (nella forma salificata per l'aggiunta di NaOH) perché l'acido fosforico è finito, e H2PO4- non è ancora cominciato. HPO4- è una specie anfiprotica e quindi bisogna calcolare la Ka e la Kb perché rappresenta la costante che regola il secondo atto dissociativo. Al primo punto di equivalenza si ha un pH acido intorno a 4,7, quindi l'indicatore più opportuno può

Essere il rosso congo che ha un intervallo di viraggio tra 3 e 5. Andando avanti e continuando ad aggiungere NaOH, si cammina verso la neutralizzazione del secondo idrogeno passando per la zona intermedia, cioè mano a mano che si aggiunge NaOH si forma una seconda coppia 42-tampone che è HPO42- e H2PO4-. A metà del secondo punto di equivalenza, avremo che il pH sarà uguale alla 2pK, quindi il rapporto tra le concentrazioni delle due specie è uguale ad 1, e quindi il pH della soluzione è uguale alla pK, cioè la pK della Ka che regola l'equilibrio di quella coppia tampone che si sta formando. Andando avanti si arriva al secondo punto di equivalenza, in cui l'unica forma chimica rimasta in soluzione è 42-l'HPO4 che è una specie anfiprotica, quindi il pH sarà uguale a √(Ka x Kb), cioè il pH = 9,6, quindi il secondo punto di equivalenza è un punto alcalino che può essere messo in

Evidenza da una fenoftaleina che ha un intervallo tra 8,3 e 10, ma anche dalla timoftaleina perché ha un intervallo tra 8,3 e 10,5. Andando ancora avanti con la titolazione, quindi aggiungendo ancora NaOH, avremo che si arriverà al sistema tampone costituito da ioni fosfato (che è la base) e il suo acido coniugato che è HPO4, e a metà della completa neutralizzazione del terzo idrogeno dell'acido fosforico, ci sarà un volume in cui la soda aggiunta fa sì che la concentrazione dello ione fosfato è uguale alla concentrazione dello ione fosfato acido, e quindi il pH della soluzione sarà uguale alla pK e quindi uguale a 12.

Diversa è la situazione dell'acido ossalico, che è un acido biprotico di media forza nella prima dissociazione, debole nella seconda. Questo acido è regolato da 2 costanti di equilibrio che sono:

H2C2O4 + H2O <=> HC2O4- + H3O+ K1 = 5,9x10-2

HC2O4- + H2O <=> C2O42- + H3O+ K2 = 1,23x10-4

A1➔4- 42- +HC O + H O C O + H O K = 6,4x10-5 pKA2 = 4,1922 22 3 A2

La possibilità di titolare separatamente i due idrogeni attraverso la titolazione con una base forte, non è4possibile perchè la condizione per cui il rapporto tra K e K sia maggiore di 10 non è rispettato, in quantoA1 A2-2 -5 2 4facendo il rapporto tra 5,9x10-2/6,4x10-5 si ha 9,2x10-4 che è un valore più piccolo di 10 . Quindi in realtàquesti equilibri, non sono così indipendenti tra loro, cioè la seconda dissociazione è significativa anchequando è ancora in atto la prima, quindi i due equilibri sono tra loro molto concatenati, e quindi non èpossibile titolare in maniera separata i due idrogeni acidi che questa molecola presenta. Questo significache si ha un unico punto di equivalenza in corrispondenza della completa neutralizzazione delle due42-funzioni acide ad un pH determinato dalla specie predominante in soluzione, la base debole C O ,

la cui:2-14 -5 -10K = K /K = 10 /6,4x10 = 1,6x10B W A242-C = [C O ] = Ma x Va / Va + VbB 2-[OH ] = √K x CB B

Quindi il punto di equivalenza di questa titolazione, me lo immagino ad un pH alcalino perchè l’unica specieche è rimasta in soluzione è la specie ossalato che è una base debole perché è la base coniugata di un acidodebole. Per prevedere il pH del punto di equivalenza della titolazione, basterà conoscere le K dell’acidoAossalico, e la concentrazione dell’acido ossalico, e quindi basterà fare la √K x C .B

APREPARAZIONE DI 500 Ml DI UNA SOLUZIONE 0,1N DI NaOH DA UTILIZZARE COME AGENTE TITOLANTEPER ALCALIMETRIE.

Un’altra indispensabile procedura per eseguire analisi di tipo alcalimetriche, ossia quado dobbiamodeterminare la concentrazione di un acido attraverso la sua reazione con una base forte a concentrazioneperfettamente nota, dobbiamo essere in grado di preparare prima di tutto una

soluzione a concentrazione desiderata (es. di NaOH, KOH), poi di arrivare ad una standardizzazione anche di questa. Considerato che sia NaOH che KOH sono fortemente IGROSCOPICI e subiscono CARBONATAZIONE. Infatti l'idrossido di sodio assorbe H2O dall'ambiente in cui si trova; infatti se lasciamo esposte qualche pastiglie di soda in un becker aperto, nel giro di poco tempo vediamo il solido assumere una forma morbida grazie all'idratazione; inoltre subisce il fenomeno della carbonatazione, quindi reagisce con la CO2 cioè assorbire anidride carbonica atmosferica per dare luogo al fenomeno di carbonatazione e quindi produrre del carbonato di sodio Na2CO3. Questi problemi non ci permettono di preparare le soluzioni a titolo noto soltanto attraverso il calcolo dei grammi necessari, una pesata e una solubilizzazione. Quindi è necessario preparare delle soluzioni tecniche e passare alle loro standardizzazione. Per ottenere soluzioni tecniche è necessarioprocedere come segue: Pesare la quantità di NaOH necessaria ad ottenere la concentrazione desiderata e solubilizzare con acqua distillata (sostanzialmente la modalità è sempre quella ma in questo caso quando non dobbiamo preparare una soluzione a titolo noto attraverso la solubilizzazione dello standard primario, qui sia la pesata che l'operazione di portare a volume possono essere sicuramente eseguite con meno rigore proprio perché questa soluzione che si otterrà dovrà comunque essere standardizzata). La soluzione ottenuta non potrà avere una concentrazione accuratamente nota per questo dovrà essere standardizzata. Come possiamo standardizzare l'NaOH? Abbiamo visto precedentemente che esistono degli standard primari adatti alla standardizzazione, quindi delle forme acide che possono essere utilizzate comodamente per la sua standardizzazione, uno di questi è il ftalato acido di potassio. Sono tutte sostanze allo stato solido che quindi,come il carbonato per l'acidocloridrico, dovremmo pesare all'interno di un certo intervallo in modo da sgocciolare la quantità migliore, cioè quella che ci permette un errore di misura del volume della soluzione di NaOH utilizzata per la reazione con lo standard primario, quindi quella compresa tra 15 e 24/25mL e all'interno di questo intervallo di peso, si pesa lo standard primario, si solubilizza in acqua e si esegue la titolazione. Oppure si può più rapidamente standardizzare NaOH se abbiamo una soluzione di un acido forte (es. HCl) già standardizzato. Se come in questo caso, l'esempio che abbiamo visto prima, abbiamo standardizzato HCl con il carbonato o qualsiasi altro standard primario, (quindi abbiamo una soluzione standardizzata di HCl), questa a sua volta può essere utilizzata per standardizzare una soluzione tecnica di NaOH. PER PREPARARE 500 mL DI UNA SOLUZIONE 0,1M DI NaOH. IL PM DELL'IDROSSIDO DI SODIOE’=40 E ILREATTIVO è ALLO STATO SOLIDO. Si hanno tutti i dati per calcolare i grammi necessari che sono 2g di NaOH. Si pesano in una bilancia tecnica, non abbiamo bisogno dell’analitica perché la pesata, la solubilizzazione e l’operazione di portare a volume possono essere eseguite con meno rigore. Si travasa il solido in un matraccio da 500mL e si solubilizza con H O distillata. La soluzione circa 0,1M deve essere standardizzata o utilizzando una sostanza madre acida (ftalato acido dipotassio) ma se si ha una soluzione acida a titolo noto standardizzata per esempio con carbonato, borace ecc. si procede con l’impiego di questa. Riportato il procedimento di standardizzazione dell’idrossido di sodio con una soluzione standardizzata di acido cloridrico: Si dovrà misurare un opportuno volume di idrossido di sodio con una buretta perché ovviamente la misura del volume di NaOH è il nostro analita, la soluzione la quale noi dobbiamo

Dare una concentrazione in termini accurati. Generalmente in laboratorio abbiamo 2 burette:

  • una che serve alla misura del volume della soluzione dell'analita (da titolare);
  • l'altra serve ad erogare il titolante.

Grazie a questa doppia fornitura, possiamo misurare in maniera estremamente accurata i volumi delle soluzioni che reagiscono tra loro durante la titolazione.

Si misura un opportuno volume di NaOH con una buretta e lo si trasferisce in una beuta diluendo fino a circa 80-100mL (la diluzione non deve metterci in difficoltà: una volta misurato il volume della soluzione, il numero di equivalenti che abbiamo posto a reagire, quello è; quindi è quello che noi andiamo a determinare attraverso la reazione con il titolante), aggiungendo poche gocce dell'indicatore. In questo caso abbiamo una titolazione forte forte quindi, è vero che il nostro pH al punto di equivalenza sarà 7, ma sappiamo anche che la soluzi

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Publisher
A.A. 2020-2021
115 pagine
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SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LALULI2001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi dei farmaci 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Meli Maria Assunta.