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Applicazioni vettoriali di piu variabili

f: D ⊆ ℝn → ℝm

n, m ≥ 1

Limiti, continuità: chiamare le definizioni discusse più in generale per applicazioni tra spazi metrici:

p: X → Y (X, dx) (Y, dy)

Qui la metrica è la metrica euclidea.

Differenziabilità

Def. Sia data una funzione f definita in un sottoinsieme D di ℝn a valori in ℝm e sia x0 ∈ D.

Si dice che f è differenziabile in x0 se esiste un'applicazione lineare L: ℝn → ℝm (che dipende da x0) tale che valga la formula:

f(x0 + h) = f(x0) + L(h) + o(||h||), h → 0 (4)

Oss. (i) È facile mostrare che f è differenziabile se e solo se le sue componenti sono differenziabili in x0:

f(x) = (f1(x), f2(x), ..., fm(x0)) ciascuna fj(x) è differenziabile in x0, j = 1, 2, ..., m.

(ii) È quindi facile mostrare che

U(h) = Df(x0)h,

dove Df(x) indica la matrice Jacobiana le cui righe sono i vettori ∇fj(x0), j = 1, 2, ..., m.

→ m x n

DIREZIONI DI MASSIMA e MINIMA CRESCITA

(per funzioni di più variabili) Vi ricordo che, data f : D Rn → R, se f è differenziabile in x0 ∈ D, esistono tutte le derivate direzionali di f in x0 e si ha: lim f(x0 + hv) - f(x0)h = ⟨∇f(x0), v⟩ ∀v ∈ Rn, |v| = 1 (5)

Per la disuguaglianza di Cauchy-Schwarz si ha: |∂f∂v(x0)| ≤ ||∇f(x0)|| (6) Si osserva che se ||∇f(x0)|| = 0, si ha ∂f∂v(x0) = 0, se ∇f(x0) ≠ 0 da (6) segue che: |∇f(x0)|| ≤ ∂f∂v(x0) ≤ |∇f(x0)| ∀v ∈ Rn, |v| = 1 (7)

Le vale l'uguaglianza in (7) quando, rispettivamente, v1 = - ∇f(x0) / ||∇f(x0)|| e v2 = ∇f(x0) / ||∇f(x0)||

Si conclude che v2 realizza la massima crescita di f in x0 e v1 la minima crescita

CALCOLO INTEGRALE per FUNZIONI di Più VARIABILI

  • caso funzioni limitate su un rettangolo n = 2

f limitata su un rettangolo R = [a,b] x [c,d]

Si introduce una suddivisione degli intervalli [a,b] ad esempio dividendolo [c,b] in N intervalli di uguale ampiezza d x0 = a, x1 = a + d, ..., xN = b ovvero xi = a + i·di, i = 0,...,N individuando N intervalli: Ti = [xi-1, xi] i = 1,2,...,N

Si procede allo stesso modo per l'intervallo [c,d], i punti: yj = c + j·Δj , j = 0,...,m

L'integrale più interno è un integrale dipendente da un parametro, si può provare che se f , g continue in R sono continue le funzioni.

ba f(x,y) dx      y ε [c,d] dc f(x,y) dy      x ε [a,b]

Vale il seguente TEOREMA Se f è continua in un rettangolo R: [a,b] x [c,d] allora b d ∫∫ac f(x,y) dx dy = dc(baf(x,y) dy) dx =       (3) b d ∫∫ac f(x,y) dx dy = ba(dcf(x,y) dx) dy          (4)

Oss. Il calcolo dell'integrale doppio richiede il calcolo di due integrali di funzioni di una variabile eventualmente dipendenti da un parametro.

Esempio Calcolare 3π/2∫∫π/2 xy sin(xy) dx dy, se R = [0, π/2] x [0, π/2].

Sia f(x,y) = xy sin(xy)    risulta continua in R ed è pertanto integrabile. Per il Teorema enunciato con la formula (4) si ha:

3π/2 π/2 ∫∫π/20 xy sin(xy) dx dy = π/20(π/20xy sin(xy) dx) dy = π/20(π/20 x sin(xy) dx) dy =

- π/20x cos(xy)|0 x + π/20 cos(xy) dx π/2dy = -π2 cos(πy) + πsin(πy)y + πsin(xy)y

π2sin(πy)y dy = -π2sin(1)y)y)y) dy

π2*sin(y) dy

Oss. (i) Si noti che la funzione | si estenderebbe con continuità in y= π2 dunque l'integrale ultimo è un integrale secondo Riemann

poiché f(x,y) = 0 per y ∈ [b,a(x)] ∪ [β(x),d]

la formula (3) è dimostrata.

Per gli insiemi x-semplici la formula è

Esercizio

Si consideri una piastra solida (di spessore trascurabile) che ha la forma dell'insieme Ω contenuto in IR2 delimitato dall'asse y, dalla circonferenza di eq. x2+y2= 25 e dalla retta di eq. x = 3/4 y. Se la densità di massa ρ (x,y) = xy , calcolare massa totale della piastra.

Svolgimento La massa totale è data da

Si osservi che ρ (x,y) = xy è una funzione continua su tutto IR 1 (e un polinomia)

Ω e non y-semplice che x-semplice

Ω = {(x,y)∈IR2 : 0≤y≤3, 4/3 x ≤ √25-y2}

Ω1 = {(x,y)∈IR2 : 0≤x≤5 α(x)≤y≤β(x)}, ∉ dove β(x) min[3/4 x, √25-x2]

(per il teorema di derivazione delle funzioni composte)

1.

0ADT-1(y) = DT-1DT(y) = I

anche DT(y)·DT-1(y) = I

Facilmente si ottiene che

DT-1(y) = [DT(x)]-1x=T-1(y)          ∀y∈T(A)      (5)

Si conclude che se T è un diffeomorfismo (globale) di A in T(A) allora

det DT(x) ≠ 0          ∀x∈A      (6)

TEOREMA (cambiamento di variabili negli integrali multipli)

Sia Ω⊂ℝn un insieme limitato misurabile secondo Peano- Jordan e sia f una funzione a valori reali integrabile in Ω

Sia T un diffeomorfismo (globale) da un aperto A⊂ℝn a valori in T(A)=Ω

Allora

Ωf(k) dx1... dxn = ∫Af(T(α)) det DT(α) du1... dun      (7)

n=2

Ωf(x,y) dxdy = ∬T-1(Ω) f(x(u,v), y(u,v))   xuyv - yuxv dudv

Esempio 1.

∬ e-x2-y2 dxdy =

Considero l'integrale all'aperto

A=[0,+∞) x (0,2π)

T(ρ,θ)=(ρcosθ, ρsinθ) ρ>0, θ∈[0,2π]

è iniettivo? No, perchè se θ0 triang. da semipiano, se θ0 inclusi solo 0 e π rimarrebbero per 0,0 θ=π/2 eliminabili tali valori

in tale modo si elimina dalle immagini il semipiano positivo

det T(λ) = 1/ρ² * [(x,y) €1/2 * x3,y]

di chiusura del settore colonne che non influisce nel calcolo integrale perché è di misura nulla.

Chiamiamo E := {(x,y)| el

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
35 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eri13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bucci Francesca.