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Una delle cose più importanti è l’età ottimale per impegnare i giovani in età evolutiva in programmi di
allenamento per la forza e il condizionamento, l’aumento della performance e la prevenzione dei traumi.
Molti genitori sono “spaventati” da questo tipo di allenamento e pensano non sia sicuro.
Ciò è particolarmente importante per aspiranti giovani atleti, il cui fisico potrebbe essere insufficientemente
preparato per le richieste della pratica sportiva e delle competizioni. In realtà è lo scarso condizionamento a
giocare un ruolo fondamentale nel rischio di infortuni, e i programmi INT sono focalizzati proprio a correggere
questa situazione.
È quindi importante stabilire appropriate linee guida per l’inizio di allenamenti integrativi mirati a migliorare la
funzione neuromuscolare, la forza e le capacità specifiche per lo sport intrapreso.
Modificabilità delle capacità motorie: le capacità motorie non sono solo il frutto della genetica, ma
piuttosto un insieme di attitudini dovute all’interazione tra geni e ambiente.
Esperimenti su animali suggeriscono che, allevati nello stesso ambiente, i discendenti di animali con buone
capacità motorie sono chiaramente superiori ai discendenti di animali con scarse capacità.
Questo differenze, però, spariscono in una generazione quando gli animali sono allevati in un ambiente
arricchito.
- un ambiente arricchito con allenamento neuromuscolare può superare alcune limitazioni genetiche
e aiutare i bambini a raggiungere capacità motorie superiori.
I bambini subiscono gli effetti della sedentarietà, la quale li porta a sviluppare ridotte capacità motorie
durante la gioventù.
L’intervento multidisciplinare, soprattutto negli adolescenti, che include anche un progressivo allenamento di
potenziamento è di vitale importanza per migliorare la salute dei soggetti che precedentemente erano
sedentari.
L’utilizzo di INT come integrazione alla normale attività fisica può aiutare a superare i limiti genetici e a
raggiungere un livello di motricità elevato, che senza allenamento non verrebbe raggiunto nemmeno da
adulti.
In uno studio longitudinale di 10 anni, su 630 adolescenti tra 6 e 10 anni, coloro che avevano iniziato l’attività
sportiva a un età più precoce risultarono fisicamente più attivi rispetto a chi aveva iniziato tardivamente.
La combinazione di un’elevata plasticità dello sviluppo neuromuscolare durante la preadolescenza e dell’INT
(allenamento neuromuscolare integrativo) può portare a un rafforzamento dello sviluppo fisico, mentale e
sociale.
La preadolescenza può rappresentare la finestra ottimale per lo sviluppo di capacità motorie fondamentali di
lungo termine.
Giovani che non partecipano regolarmente a questo tipo di allenamento muscolare potrebbero non
raggiungere il loro pieno potenziale genetico durante l’età adulta.
Effetti dell’età di inizio dell’allenamento:
Quando le capacità motorie sono più modificabili: durante la preadolescenza i benefici dell’INT derivano
ampiamente da adattamenti neuromuscolari. Durante l’adolescenza i miglioramenti sono dovuti all’aumento
di massa magra, per l’azione degli ormoni prodotti nella pubertà.
Gruppi di atlete di 12 anni con un buon passato motorio mostrano un miglioramento del 13.4% nel controllo
degli arti inferiori dopo un anno di allenamento, comparato con un decremento del 21.7% nelle femmine che
non si sono allenate durante l’anno precedente. Inoltre, la forza degli ischiocrurali era maggiore nei soggetti
che si sono allenati.
Le ragazze che si erano allenate maggiormente da piccole sono quelle che hanno ottenuto il minor
decremento della performance dopo l'anno senza allenamento.
I bambini hanno un potenziale atletico predeterminato geneticamente. Senza la presenza di un ambiente
stimolante e di opportunità di migliorarsi, i ragazzi non raggiungeranno il loro effettivo potenziale motorio. INT
è fondamentale nei giovani, dove le capacità cognitive e motorie sono plastiche e i miglioramenti possono
essere elevati. Questo tipo di allenamento risulta ancora più importante nei giovani con un ridotto potenziale
genetico, che necessitano dei giusti stimoli per migliorare.
Questa attività dovrebbe essere presente come integrazione a qualsiasi altra attività già svolta, e dovrebbe
cominciare verso i 7-10 anni e continuare durante l’adolescenza.
Maturazione della performance neuromuscolare
Livello di maturità e inizio dell’INT: è importante tenere conto del fatto che esistono differenze di maturità
fisica tra soggetti di 6/7 anni. Vari metodi vengono usati per la valutazione del livello di maturità fisica, come il
metodo Khamis-Roche che tiene conto della statura individuale, massa, età e statura media dei genitori.
Il PHV può essere un riferimento per l’inizio dell’INT, che dovrebbe essere cominciato prima di esso, quando
il soggetto cresce più rapidamente. Soggetti a maturazione precoce potrebbero beneficiare della
partecipazione anticipata a programmi INT.
Sebbene non ci sia un’età minima per iniziale l’INT, un bambino deve essere in grado di seguire le istruzioni
dell’allenatore e prestare il livello di attenzione richiesto dal programma. Se un bambino è ritenuto maturo
per iniziare uno sport strutturato, dovrebbe essere pronto anche per l’INT.
Influenza del sesso sull’inizio dell’INT: i maschi mostrano incrementi di potenza, forza e coordinazione
correlati allo stadio di maturità, mentre le femmine mostrano minori variazioni durante la pubertà.
Per via delle differenza (forza degli adduttori, salto verticale, ..) i programmi INT dovrebbero tenere conto
anche delle differenze di sesso, integrando alcuni esercizi atti a migliorare i punti deboli dei soggetti.
In ragazze nell’età puberale, l’INT contribuisce alla prevenzione di traumi alle ginocchia nella fase di
atterraggio del salto.
L’INT in fase preadolescenziale e adolescenziale può accelerare il normale aumento di potenza, forza e
coordinazione che avviene con la crescita, specialmente per la catena muscolare posturale posteriore, che è
spesso ridotta nelle giovani atlete mature, riducendo i rischi di traumi dovuti allo sport.
Rischi dell’INT nella preadolescenza: come in ogni attività sportiva, anche nell’INT esiste il rischio di
infortuni muscoloscheletrici. Ad ogni modo, quando i ragazzi sono propriamente supervisionati e i programmi
di allenamento sono corretti, i rischi sono molto inferiori rispetto al gioco non strutturato.
Molti dei carichi a cui sono sottoposti i giovani negli sport e nelle attività ricreative sono maggiori, in durata e
intensità, rispetto a quelli connessi a esercizi di forza e pliometrici correttamente prescritti ed eseguiti.
La regolare partecipazione a programmi INT che includono esercizi di sollevamento pesi e pliometrici, con
istruttori qualificati e progressione corretta, migliorano le capacità funzionali biomeccaniche e riducono il
numero di traumi sportivi in giovani atleti.
Tuttavia, esercizi di pesistica e pliometrici svolti senza supervisione non dovrebbero essere fatti in alcun
caso, per via del potenziale rischio di infortunio muscoloscheletrico.
I 2/3 dei traumi nei preadolescenti durante INT interessano mani e piedi, e sono dovuti a cadute e
schiacciamenti. La maggior parte dei traumi sono accidentali e possono essere prevenuti con una miglior
supervisione e l’applicazione di linee guida di sicurezza più rigorose.
Efficacia dell’INT nel ridurre i rischi di traumi: la totale assenza di traumi sportivi è irrealistica, tuttavia,
appropriati programmi di INT aiutano a ridurre sensibilmente i rischio nei giovani atleti.
Le evidenze mostrano come l’integrazione dell’allenamento di potenziamento porti alla diminuzione del
numero di infortuni sportivi:
- traumi acuti: riduzione dal 15 al 50%.
- traumi alle ginocchia: riduzione sia in assoluto che relativi a quelli che richiedono interventi
chirurgici.
- traumi al LCA:
Iniziare l’INT nella preadolescenza: siccome esercizi aerobici di lunga durata possono essere noiosi, i
programmi INT sono caratterizzati attività intermittenti, ed è quindi simile al modo in cui un bambino si muove
e gioca naturalmente.
Siccome l’INT si somma alle altre forme di esercizio, esso può contribuire allo stresso a cui l’apparato
muscolo-scheletrico è sottoposto.
Un approccio efficace è quello di integrare l’allenamento di resistenza, potenza e velocità in un programma
progressivo in cui il volume e l’intensità cambiano periodicamente durante l’anno.
Fattori determinanti di un efficace INT: