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In seguito ai primi anni di assestamento, a partire dai primi anni Trenta in primo
luogo il regime avvia l’esperienza pedagogico-‐propagandistica dell’Ente Radio
Rurale ( il fascismo collega le opportunità della radio alla natura agricola del
à
paese: le campagne offrono nuclei famigliari distaccati, da connettere), in secondo
luogo la produzione radiofonica comincia a mettere a punto trasmissioni di
intrattenimento come
I quattro moschettieri.
Il rapporto di alleanza e allo stesso tempo conflitto con il pubblico spiega la
tendenza dell’Eiar ( Ente italiano per le audizioni radiofoniche) del periodo fascista
alla messa a punto di referendum, che prova il bisogno anche per la propaganda
della verifica del consumo reale. Quello del 1939-‐40 è il primo test di massa sui
gusti del pubblico
3 -‐ L’intrattenimento radiofonico: i Quattro Moschettieri di
Nizza e Morbelli
I quattro moschettieri è una delle più famose riviste radiofoniche italiane di tutti i
tempi ed è un altro esempio dello sviluppo di un
intrattenimento nazionale. Si
tratta di una parodia del celebre romanzo di Dumas
I tre moschettieri,
tuttavia più
che una parodia può essere definita un pastiche (“composizione letteraria, pittorica
o musicale che si ispira volutamente allo stile di un altro autore; opera messa
insieme giustapponendo brani di altre opere oppure stili e linguaggi anche molto
diversi tra loro”), ossia di uno scherzo avente come matrice una molteplicità di testi
di riferimenti appartenenti alla cultura mediatica. ( esempio: Arlecchino è il quarto
moschettiere). Gli ideatori sono Angelo
Nizza e Riccardo Morbelli e la prima
puntata viene mandata in onda dall’Eiar giovedì 18 ottobre
1934. Dopo un inizio
modesto la trasmissione viene spostata alla domenica all’ora di pranzo ed il
successo è subito enorme. Si verifica un massiccio incremento di abbonati tra il
1934 e il 1937 e l’inizio delle partite di calcio viene posticipato di mezz’ora per
lasciar spazio alla trasmissione.
I quattro moschettieri ha una straordinaria potenza di diffusione intermediatica
che si manifesta in due sensi: in primo luogo la trasmissione esercita un effetto-‐
calamita nei confronti della promozione pubblicitaria, in secondo luogo lo
sfruttamento del testo come marchio. Per quanto riguarda la promozione
pubblicitaria, la Buitoni-‐Perugina lancia una specifica strategia legata alla rivista:
viene creata una raccolta di figurine disegnate da Angelo Bioletto, illustratore de
I quattro moschettieri ha una straordinaria potenza di diffusione intermediatica
che si manifesta in due sensi: in primo luogo la trasmissione esercita un effetto-‐
calamita nei confronti della promozione pubblicitaria, in secondo luogo lo
sfruttamento del testo come marchio. Per quanto riguarda la promozione
pubblicitaria, la Buitoni-‐Perugina lancia una specifica strategia legata alla rivista:
viene creata una raccolta di figurine disegnate da Angelo Bioletto, illustratore de
“La Stampa” e del seguente “L’inferno di Topolino” per Mondadori. Le figurine,
distribuite in vari prodotti e da raccogliere in un apposito album, erano associate ad
un concorso che premiava ogni collezione completa con premi diversi ( tra cui auto
Topolino, bici, bambole, macchine per cucire, sci, fonografi questi premi sono
à
significativi per capire dove quali sono i desideri di massa). La raccolta ha un
successo enorme, la collezione diventa fanatismo, come testimonia la quantità di
aneddoti sull’introvabile figurina del Feroce Saladino. Per quanto riguarda invece lo
sfruttamento del testo come marchio appaiono significativi tre segnali: la
serializzazione, la
promozione divistica e il merchandising. Alla trasmissione fece
infatti seguito una continuazione:
Due anni dopo
: si tratta di un classico esempio di
ripresa determinata dal successo, lo testimonia l’incipit del secondo volume. Anche
il concorso riprende, tuttavia i premi sono ridotti di valore a causa dell’autarchia
fascista. Per quanto riguarda la promozione divistica, si verifica un meccanismo di
utilizzo degli attori per promuovere la trasmissione e viceversa: i quattro attori De
Luca, Mozzato, Masseglia e Filogamo sono considerati dei veri divi. Il terzo ed
ultimo segnale è il merchandising: primo elemento sono i libri tratti dalle
trasmissioni, poi i film.
Il meccanismo di sfruttamento del successo di massa della trasmissione viene
interrotto dalle scelte politiche del regime (la trasmissione a premi viene
considerata contraria allo spirito dell’autarchia). Si tratta di un’ulteriore prova che
questo periodo vede la messa a punto di un sistema di consumi di massa che il
fascismo da un lato promuove e dall’altro interrompe brutalmente. Questi consumi
sono infatti estranei alla logica del corvo.
Analisi del prodotto: assume le forme del varietà radiofonico,i personaggi appaiono
liberamente da ogni area della letteratura diffusa. Gli autori, caratterizzati da ironia
e autoironia, dichiarano di divertirsi nella macchina dell’intrattenimento a discapito
degli intellettuali e della critica. Questo divertimento è probabilmente ci