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Carolina Invernizio -‐ Il romanzo d'interno e domestico, carico di follia,
→ peccato e disordine
Fra il 1877 e il 1916, questa moderna signora scrisse circa 122 romanzi,
tutti con lo stesso meccanismo di fondo:
''cerco il titolo perché esercita
una specie di suggestione sui lettori. Un bel titolo è la metà del successo
di un romanzo popolare; studio la località ove dispongo i miei personaggi;
la difficoltà più grande sta nel prologo, che deve colpire subito il lettore,
trascinarne l'interesse in modo che non gli riesca lasciare il romanzo
finchè non abbia veduto la fine''.
Risulta chiarissima qui chiarissima la
consapevolezza narrativa
dell'autrice, la sua conoscenza dei meccanismo atti a colpire il lettore.
Traspare anche la sua lucidità industriale in direzione di un pubblico
femminile a cui espressamente decise di rivolgersi,
2.2 -‐ La letteratura per l'infanzia
In quest'ambito si manifesta in modo estremamente esemplare la relazione tra
istituzioni ed editoria, tipica della logica del grillo e la sua specifica selezione di
un target privilegiato.
La nascita della letteratura per l'infanzia dipende infatti
dalle spinte sociali alla diffusione dell'alfabetizzazione
• dalla questione della lingua -‐ dove
I promessi sposi, Le avventure di
• Pinocchio e Cuore, contribuirono in modo determinate alla promozione
del toscano letterario a idioma nazionale
dal problema della diffusione della lettura come abitudine socialmente
• utile
Comincia così un
patto fra e ditoria e d istituzioni che -‐ soprattutto sul versante
scolastico -‐ sarà destinato a una grande fortuna: svolgere il compito della
formazione e dell'alfabetizzazione significa trovare un pubblico, vendere e
insieme contribuire alla realizzazione di un compito sociale bene preciso.
2.3 -‐ L'editoria italiana, prima industria nazionale della cultura
Nell'editoria italiana di fine Ottocento in Italia troviamo i caratteri salienti di
una vera e propria industria culturale. Tali caratteri, presenti in modo
embrionale già nella prima metà del secolo, diventano del tutto evidenti nel
periodo che stiamo considerando.
In primo luogo osserviamo nuove disponibilità tecnologiche, sia per
- quanto riguarda la
a. disponibilità di carta,
b. sia per quanto riguarda le apparecchiature di stampa
In secondo luogo scorgiamo gli elementi tipici di un'organizzazione
- dell'offerta di tipo industriale: nascita della figura dell'editore che
sorpassa quella del tipografo
quanto riguarda la
a. disponibilità di carta,
b. sia per quanto riguarda le apparecchiature di stampa
In secondo luogo scorgiamo gli elementi tipici di un'organizzazione
- dell'offerta di tipo industriale: nascita della figura dell'editore che
sorpassa quella del tipografo
In terzo luogo gli autori mostrano una crescente consapevolezza del
- pubblico da raggiungere, della macchina editoriale e delle fonti del nuovo
immaginario nascente
Infine il pubblico comincia a essere mirato dagli editori quanto dagli
- autori come target specifico, al punto di suggerire l'idea che la
produzione di massa nasca al contrario come offerta per pubblici specifici
e ben delineati ( femminile, infantile, popolare…)
In un contesto del genere, l'editoria appare attraversata da due logiche: quella
del topo ( già effettiva a livello di prassi sul mercato) e quella del grillo ( più
pervasivamente radicata nei rapporti profondi tra industria e istituzioni).
3 -‐ Tre autori, tre casi editoriali: Collodi, De Amicis, Salgari
Con questi tre autori si intende esemplificare, attraverso le loro vicende,
l'intreccio delle strategie (pedagogica VS d'intrattenimento) nelle loro
caratteristiche declinazioni ottocentesche (quelle, rispettivamente, del grillo e
del topo).
Collodi e
De Amicis, per quanto riguarda la strategia pedagogica
- Salgari, per quanto riguarda la strategia dell'intrattenimento (non solo
- nella fase ottocentesca)
Tuttavia è utile sottolineare che potremo osservare non solo la distinzione e la
contrapposizione,
ma anche l'integrazione delle due strategie,
fatta di
coperture, di rimandi, di condivisione; dopotutto, ogni pedagogista sa che
divertire i propri seguaci è fondamentale per la buona riuscita del suo compito,
e non vi è alcun mercante che non si sforzi di dimostrare l'effettiva utilità di ciò
che vende al proprio compratore.
3.1 Collodi,
Pinocchio e la fabbrica del fiabesco
Le Avventure di Pinocchio quale capolavoro indiscusso di Lorenzini, sono state
possibili
1) a partire da alcune consapevolezze che l'autore raggiunse a contatto con
la nascente industria culturale e cioè vivendo un momento significativo in
un luogo cruciale come fu ai suoi tempi la
Firenze della post-‐unità
2) dal cambiamento del rapporto autore-‐editore, tipico
dell'industrializzazione culturale
3) dal rapporto di Collodi con il lavoro intellettuale, chiara fonte
d'ispirazione alla base dell'opera
1) Lorenzini ebbe una vita intensa e varia, anche se non propriamente
all'insegna del successo e della fama: nato nel 1826, fu per breve tempo
seminarista, poi impiegato nella celebre libreria Piatti (ritrovo quotidiano
di scrittori, artisti e giornalisti). Sviluppò in oltre una certa confidenza con
d'ispirazione &