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LINGUISTA E PERSUASIONE

LEZIONE DEL 13 OTTOBRE 2020

FIGURE RETORICHE: CONFIGURAZIONE DEL DISCORSO

Alcune riguardano il CONTENUTO

Altre riguardano LA RIPETIZIONE DI PAROLE o di SUONO

ARISTOTELE RETORICA III

Inventio: è mettere insieme gli argomenti che sono utili, di cui si vuol parlare

Dispositio: Scaletta. Che cosa va nella fase iniziale, centrale e conclusiva

It. Figura = gr. Skhema Figura: Giocano sulla disposizione delle parole nel discorso

Configurazione del discorso

Altre definizioni: lumi, fiori, colori (retorici)

"Ornamento" (ornatus) verbale (verba) dei contenuti

Licenza (licentia) rispetto alla maniera usuale e disadorna di esprimersi

(Non è affatto vero che le figure retoriche si trovano solamente nei testi pubblicitari, si trovano anche nei testi giornalistici, nei testi pubblicitari, ma quando noi parliamo il nostro dire, il nostro parlare è anche quello USUALE, quello delle discussioni quotidiane è pienissimo di figure retoriche)

CHIASMO: Figura

retorica in cui abbiamo una sorta d'incrocio

Es. Vizi privati pubbliche relazioni

Se io dispongo:

Vizi Pubbliche (Aggettivi)

Privati Relazioni (Nomi)

Ottengono una X

Vs. Concezione delle figure retoriche come semplici abbellimenti del contenuto: quindi delle scelte a livello significante che rendano più bello il contenuto

Configurazione di espressione, ma anche di organizzazione del pensiero: Es. Voglio portare avanti questo progetto: sto utilizzando uno schema di pensiero per cui lo sviluppo di qualcosa di astratto è una traiettoria che io seguo.

Tropo < gr. Trèpo "Volgere" - applicazione (lett. Trasferimento) di un'espressione a un contenuto che non le è proprio = traslato: (portare avanti)

CLASSIFICAZIONE

CLASSIFICAZIONE TRADIZIONALE:

FIGURE DI PENSIERO = tropi

Vs.

FIGURE DI PAROLA: per esempio l'anafora

Tropo = figura costituita da una sola parola

FIGURE GRAMMATICALI (relative all'espressione): cioè al significante

Vs.

LOGICHE (relative al contenuto): le figure più basate sul significato

Classificazione per livelli linguistici: (fonetica: la rima, l'allitterazione), morfologia: (le parole maceroni), sintassi: (tutte le figure di parola come l'anafora), semantica: (ho la metafora)

< gr. Metaphorà It. Metaphora/Translatio: viene individuata la struttura interna del composto Prestito Calco

Definizione: sostituzione di una parola con un'altra il cui senso letterale ha una qualche somiglianza con il senso letterale della parola sostituita.

Es. Invece di dire luigi è coraggioso dico luigi è un leone

Nel leone deve esserci qualcosa che richiami il coraggio (tropo): è costituita da una sola parola di norma

Es. collo di bottiglia è una parafrasi

Es. quell'uomo è una volpe: quell'uomo è furbo come una volpe

luigi non è un leone: luigi non è coraggioso

quella ragazza è un fiore: quella ragazza è bella

mario

è una quercia: mario è robusto

Metafore costituite da una sola parola

Collo di bottiglia: sottile come il collo delle persone

Gambe del tavolo: quella parte del tavolo che sostiene la tavola

Catena montuosa: alberi che si susseguono come gli anelli di una catena

A venti all’ora la corsa verso il baratro: questioni economiche (linguaggio sportivo)

Cartella clinica della salute delle borse: linguaggio di carattere medico per indicarel’economia

Metafore in testi giornalistici

La notte li inghiottì: sparirono nel buio della notte. La notte non può inghiottire quindiè una metafora verbale

Primavera d’intorno/brilla nell’aria

Allora alzai gli occhi, mentre il cuore faceva la trottola

Metafore in testi poetici

Metafore d’uso: cfr. Catacresi: è un espressione che riguarda tutte quelle figure retoriche di pensiero che oramai a furia di essere abusate, cioè di essere usate sempre, non ci accorgiamo che sono delle figure

del tavolo/catena montuosa/dorso della montagna: sono usate per significare dei significanti che altrimenti non potrebbero essere etichettati. Arrivare: significa tutte le traiettorie finiscono in un punto. Punto di arrivo. Quindi non è vero che le metafore servono ad abbellire. Metafore d'invenzione: sono quelle metafore che non sono entrate nell'uso. Sono metafore usate da un poeta, da un giornalista, che poi vengono abbandonate. Metafore nominali: - Quell'uomo è una volpe: metafora - Luigi non è un leone - Quella ragazza è un fiore - Mario è una quercia A venti all'ora la corsa (metafora) verso il baratro (metafora) Cartella clinica (metafora) della salute (lo status) delle borse Di denominazione: non c'è un'altra maniera per definire quei significati - collo di bottiglia - gambe del tavolo - catena montuosa - dorso della montagnadel tavolo/catena montuosa Metafore verbali: quando ci sono delle metafore verbali implicano il fatto che gli argomenti del verbo. A cominciare dal soggetto possano diventare metonimici. Es. La notte li inghiottì: il fatto di dire che è notte acquisisce il tratto di animatezza, altrimenti non potrebbe essere soggetto del verbo "inghiottire". È una conseguenza della metafora. È la metafora "inghiottì" che fa si che la notte acquisisca tratto di animatezza e quindi diventi metonimico. Primavera d'intorno/brilla nell'aria. Allora alzai gli occhi, mentre il cuore faceva la trottola: è un verbo di supporto. "Le metafore verbali differiscono sostanzialmente dalle nominali perché non "sostituiscono" un azione, ma cambiano il significato dei nomi connessi al verbo" Spiegazione della figura METAFORA: La metafora è necessaria per etichettare un certo tipo di significato, perché non sto

semplicemente creando un’espressione per indicare un significato sulla base di un’analogia, per cui quella parte della bottiglia sottile come un collo di bottiglia, devo usare per forza un nome generico perché non esiste altro nome.

Metaforizzato: è un significante che non esiste e che devo creare

Metaforizzante: Nelle metafore di denominazione il metaforizzato non esiste nel lessico: Es. Se dico collo di bottiglia, non sto effettivamente sostituendo, il collo di bottiglia è sottile come un collo di bottiglia però non ho un'altra maniera per definire quel significato.

Metafora come “similitudine abbreviata”: è caratterizzata dall’avverbio “come”

Quell’uomo è una volpe = “Quell’uomo è furbo (metaforizzato perché subisce la metafora) come una volpe”: (Metaforizzante perché sostituisce, fa proprio l’azione di metaforizzazione. Nel significato di “volpe”

c'è un tratto "connotativo" il quale è proprio di furbizia. Quindi c'è un rapporto analogico tra furbizia e volpe.)

Luigi non è un leone = Luigi non è coraggioso come un leone

Quella ragazza è un fiore = Quella ragazza è bella, fresca, rigogliosa come un fiore: sono tutti sinonimi

Mario è una quercia = Mario è robusto come una quercia

Metafora come "similitudine abbreviata"

È una spiegazione di carattere semantico, che si basa sulla scomposizione intratti: è una spiegazione che evidentemente riguarda una sostituzione di significante, per esprimere uno stesso significato, sulla base di un'analogia nel significato. Dov'è questa analogia... deve arrivare sulla scomposizione in tratti che è una delle maniere che la linguistica ha escogitato per indicare, il significato delle parole.

Scomposizione in tratti: scomposizione del significato di un lessema (parola)

incomponenti semantici, o tratti distintivi(tratti fondamentali per individuare il significato di quella parola)Spesso in linguistica io non devo dire tutto quello che riguarda un’entità.Fonetica: se io devo distinguere una T di tavolo da una D di dado prendiamo quindi le parole TOPO e DOPO la T e la D sono ciò che distinguono queste due parole.Se io scrivo TOPO= indico un animalettoSe dico DOPO= sto usando una preposizioneChe cos’è una T?= è una consonanteE la D?= una consonanteSono tutte e due DentaliLa diversità tra T e D è la sonorità= la vibrazione delle corde vocaliDenotazione: Consiste nell’identificazione di un referente(elemento che si trovanella realtà) da parte di un segno linguisticoConnotazione: si ha quando l’attenzione è posta sugli “attributi”(proprietà) di quanto denotato(del referente)Es.Volpe ( i significanti si scrivono sempre in corsivo)Denotazione (è

l'operazione per cui attacco un significante a un significato)

Connotazione: anche nella connotazione, ma faccio più attenzione praticamente, alle proprietà che attribuiscono anche in maniera personale a quel significato.

Idea accessoria di furbizia(quell'uomo è una volpe): la metafora si basa sulla sostituzione di un metaforizzanto a un metaforizzato sulla base di un tratto connotativo del metaforizzante.

La metafora per cui VOLPE metaforizzante sostituisce un metaforizzato è relativo in questa ottica di similitudine abbreviata furbo= come volpe

Se dico quell'uomo è una volpe c'è un tratto analogico.

Tra volpe: METAFORIZZANTE e furbo METAFORIZZANTE ed è il TRATTO CONNOTATIVO che si attribuisce alla volpe con l'idea di furbizia.

Metafora come "similitudine abbreviata": ma si basano su una sorte di proporzione

Per le metafore di denominazione A:B=C:D

Gambe del tavolo: Gambe:uomo =X:tavolo Le gambe del tavolo

stanno all'uomo come X sta al tavolo. Siccome X non ha un nome il metaforizzato non ha un significante, un referente senza significante: io uso gambe che sostengono l'uomo come X regge il tavolo. Metafora come "similitudine abbreviata": non sempre si possono vedere all'interno di una metafora. Impossibilità di condensazione di ogni paragone in una metafora: Luigi è intelligente come suo padre / Luigi è (tutto) suo padre. Ma se lo dice per esempio sua madre e in quel momento attribuisce Luigi solo al padre, magari è arrabbiata con Luigi ed ha una stessa caratteristica del padre, quindi in realtà non vuole dire Luigi è intelligente come suo padre ma vuole dire Luigi è cocciuto come suo padre, Lui.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher makerina89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di linguistica e persuasione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Pompei Anna.