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Apprendimento e memoria
Modificazione del comportamento Immagazzinamento delle
modificazioni e delle conoscenze
→ acquisizione di nuove conoscenze
Senza memoria l'apprendimento perderebbe la sua utilità
Memoria a breve
termine Processo di ricerca
Afferenze ed espressione (ha
più vie di accesso)
Memoria a lungo
termine Implicita o non dichiarativa
Esplicita o
dichiarativa
(cosciente) Apprendimento Condizionamento
associativo
Fatti/eventi Abitudine
Apprendimento
Lobo temporale non associativo
mediale Sensibilizzazione
Memoria procedurale
Suggerimento
La memoria non è né qualcosa di diffuso né qualcosa di
vincolato ad un'unica regione cerebrale
Prof. Fogassi
Neurofisiologia dei Processi Mentali 15/12/2015
Memoria implicita
È quella memoria che non dipende direttamente da processi verbali e consci. Interessa diverse
regioni del sistema nervoso, sia corticali (es. circuiti sensori-motori) che sottocorticali (es.
amigdala, gangli della base e cervelletto). A livello implicito l’apprendimento avviene
secondo diverse modalità: APPRENDIMENTO
ASSOCIATIVO
CONDIZIONAMENTO CONDIZIONAMENTO
CLASSICO OPERANTE
Prove/Errori =
Comport.
SC RC
SI apprendimento
esplorativo
cibo Comportamento SN
SNA Comportamento
evocato Somatico emesso
Gli S vengono presentati in maniera associata, seguendo 3 diverse modalità:
1. Lo SC viene presentato prima dello SI, ma entrambi terminano nello stesso
momento
2. SC e SI vengono presentati contemporaneamente
3. SC viene presentato prima di SI, che comincia quando termina il primo →
ASSOCIAZIONE DI TRACCIA (l’animale deve mantenere in memoria SC)
L’apprendimento avviene quando alla sola presentazione di SC l’animale
Se viene presentato prima lo SI e poi quello SC
emette la risposta condizionata.
non avviene apprendimento, perché ciò che apprendiamo sono e che
relazioni causali,
il “cibo” sia causa di “suono” all’animale non interessa. Non avviene apprendimento
neanche quando la ricompensa non viene elargita nel modo corretto (il modo migliore è
lo schema a intervalli).
Gli studiosi hanno rilevato che se, dopo un po’ di prove, la ricompensa non segue più lo
SC l’animale non emette più la risposta, ma quando la si reintroduce la performance
parte da subito a livelli alti = ma la risposta è
l’apprendimento non è scomparso,
stata inibita a causa di un nuovo apprendimento.
Un (es. esplorazione) determina l’associazione tra
COMPORTAMENTO CASUALE
un’azione e un Anche qui è critica la successione temporale (se in rinforzo
rinforzo.
non segue immediatamente l’azione l’apprendimento non avviene). Nel cond. operante
è l’animale che apprende anche quando si arriva a una performance del
attivamente:
100%, l’animale continua a emettere il comportamento anche senza ricompensa
(motivazione intrinseca/edonistica).
Prof. Fogassi
Neurofisiologia dei Processi Mentali 15/12/2015
Per entrambi i tipi di apprendimento è basilare partire da una condizione di deprivazione, o
comunque qualcosa che renda l’animale motivato all’apprendimento. Entrambi si basano su
ricompense/punizioni (con le punizioni l’apprendimento è più veloce).
APPRENDIMENTO
NON ASSOCIATIVO
ABITUDINE SENSIBILIZZAZIONE
Depressione presinaptica Facilitazione presinaptica
Memoria esplicita
Consta di 4 processi:
1) richiede l’azione dei processi attentivi
Codifica →
2) meccanismo che permette di mantenere le acquisizioni stabili
Consolidamento → →
necessita di specifiche connessioni anatomiche
3) meccanismi e siti anatomici di immagazzinamento (es.
Conservazione →
rappresentazioni motorie circuiti parieto-frontali)
→
4) richiamo e utilizzo delle acquisizioni; viene facilitato da indizi (trigger),
Recupero →
utilizza diverse vie, per evitare un deterioramento completa di questa funzione; può
dipendere dalla MEMORIA OPERATIVA a breve termine può essere sia implicita
→
che esplicita, Budley la definiva CENTRALE ESECUTIVA che coinvolge la corteccia
e consiste nel controllo attenzionale per i sistemi di ripasso, sia verbali
prefrontale
che visuospaziali. Porta all’immagazzinamento a lungo termine.
Grazie ai compiti sulla memoria di lavoro condotti sulle scimmie, si è visto che la corteccia
prefrontale riceve tutte le informazioni contestuali, decide cosa bisogna fare e tiene in
memoria questa scelta.
Per quanto riguarda le patologie legate alla memoria, gli studi neuropsicologici si sono
concentrati su singoli pazienti. Si verifica a seguito di una lesione cerebrale
Amnesie dovuta a un problema vascolare oppure a un
ANTEROGRADA RETROGRADA
Questi pazienti perdono la capacità Questi pazienti perdono le memorie che
di acquisire nuove memorie dopo il precedono immediatamente la lesione
momento della lesione (quelle remote rimangono intatte)
Prof. Fogassi
Neurofisiologia dei Processi Mentali 15/12/2015
Casi Soggetto con crisi epilettiche ricorrenti al quale è stata praticata una
Caso H.M. lobotomia temporale medio-ventrale bilaterale = riduzione significativa
(studiato da delle crisi, miglioramento del livello di QI, MA insorge una AMNESIA
Brenda ANTEROGRADA.
Milner) Nei vari test di memoria si nota che le performance del paziente
migliorano, ma dice di non ricordare di aver mai fatto prima quel compito
→ = non manifesta deficit di memoria implicita, poiché
DISSOCIAZIONE
l’apprendimento avviene, ma li ha con la memoria esplicita.
La lesione aveva intaccato anche regioni dell’IPPOCAMPO, regioni
e dell’AMIGDALA.
PARAIPPOCAMPALI
Con la sola lesione a una regione specifica dell’IPPOCAMPO manifestava
Caso R.B. deficit simili a quelli di H.M.
= alcolisti cronici che manifestano prima amnesia anterograda e poi
Pazienti con retrograda. Sono intaccate le regioni dei nuclei dorso-mediali del
sindrome di i quali proiettano alla corteccia prefrontale, e i corpi
Korsakoff TALAMO,
mammillari dell’IPOTALAMO.
A causa di questi studi, l’IPPOCAMPO è stato ritenuto per molto tempo la sede della memoria
esplicita. In realtà, come abbiamo già visto, le lesioni dei pazienti non erano focalizzate ed è
stato provato che le connessioni corticali con l’ippocampo di articolano su diversi livelli:
LOBI: FRONTALE, TEMPORALE e PARIETALE
(regioni sensoriali e motorie di ordine superiore)
Corteccia Corteccia
PARAIPPOCAMPALE PERIRINALE GIRO DENTATO
Corteccia IPPOCAMPO
ENTORINALE SUBICOLO
Pertanto l’ippocampo ha un ruolo attivo nei processi mnemonici e di apprendimento, poiché
restituisce le acquisizioni elaborate alle cortecce di ordine superiore.
Il modello animale
Con scimmie e ratti è stato possibile svolgere esperimenti sul compito dell’accoppiamento
ritardato: un compito di apprendimento per il quale l’animale deve imparare l’associazione tra
Prof. Fogassi
Neurofisiologia dei Processi Mentali 15/12/2015
un oggetto geometrico e il cibo. Si è visto che gli animali con una lesione focale alle aree
paraippocampali manifestavano deficit chiari nello svolgimento di questo compito, mentre
lesioni all’ippocampo o all’amigdala provocavano solo deficit lievi e trascurabili.
H.M. e R.B. manifestavano deficit simili perché la lesione aveva intaccato le regioni
paraippocampali.
Diversi studi hanno dimostrato il ruolo fondamentale dell’ippocampo dei compiti di
ORIENTAMENTO TOPOGRAFICO → orientamento spaziale durante l’esplorazione. Questa
funzione dell’ippocampo è lateralizzata a destra; invece l’ippocampo di sinistra si attiva per i
compiti di memoria verbale (linguaggio lateralizzato a sinistra).
I compiti di apprendimento topografico vengono fatti sui ratti con l’utilizzo di labirinti (sia ad
acqua che a bracci radiali), all’interno dei quali l’animale può sfruttare dei punti di riferimento
(appesi o immersi in acqua) per trovare il luogo della ricompensa. Una volta trovato il cibo il
ratto viene riposizionato in un altro punto del labirinto e si riscontra che va direttamente al
luogo della ricompensa (= apprendimento). Per svolgere questo tipo di compito il ratto ha
necessità di attivare diverse tipologie di memoria: visiva, cinestesica (posizione del corpo),
motoria (rappresentazioni), ecc.
Grazie ai compiti con i labirinti si è capito che la memoria, come funzione cognitiva, è dislocate
in diverse aree cerebrali:
≠ regioni cerebrali partecipano al processamento di ≠ tipi di memoria
Nell’ippocampo, per quanto riguarda la memoria topografica, troviamo delle CELLULE DI
POSIZIONE. Se si mette il ratto in un’arena libero di esplorare l’ambiente e di registra
l’attività ippocampale si scopre che ci sono singoli neuroni che si attivano quando il ratto è in
una precisa posizione spaziale. Se si analizzano le risposte di tutti questi i neuroni si ottiene
una MAPPA TOPOGRAFICA DELL’AMBIENTE → si forma solo dopo l’apprendimento
attraverso meccanismi di potenziamento a lungo termine.
La memoria, se prendiamo sia i processi a breve termine che quelli a lungo termine, è presente
in tutte le strutture
cerebrali in cui
avviene
apprendimento:
Immagazzinamento
acquisizioni topografiche.
Anche i GANGLI DELLA
BASE intervengono
nell’immagazzinamento
Prof. Fogassi
Neurofisiologia dei Processi Mentali 15/12/2015
Meccanismi biologici alla base
dell’apprendimento
Per studiare i meccanismi biologici gli studiosi si sono
avvalsi di un modello animale molto semplice, quello di un
mollusco, l’Aplysia e hanno studiato i riflessi di
Californica,
contrazione della branchia (organo respiratorio), che è
coperta da un mantello carnoso ed è collegata con un sifone
per espellere gli scarti. Il riflesso spontaneo di contrazione
della branchia dipende sia da una stimolazione del sifone
che del mantello. Le risposte postsinaptiche dipendono dalla
liberazione del neurotrasmettitore (se non viene liberato si
ottiene una abolizione della risposta postsinaptica –
contrazione della branchia).
Abituazione Hanno abituato il mollusco a uno stimolo tattile al sifone e
hanno visto che a livello della sinapsi si liberava meno
neurotrasmettitore → la branchia non si contrae più dopo
l’abituazione, poiché si riduce il numero di sinapsi attive.
Depressione presinaptica
Questo fenomeno perdura fino a 3 settimane = coinvolge
sia la memoria a breve termine che quella a lungo termine.
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