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Uomo limitato, con il dovere morale di autoconservarsi. Questo individuo compie
una serie di atti condizionati dalla limitazione iniziale.
Modello Lockiano in confronto a Hobbes:
Locke ci ha presentato il modello contrattualistico diverso da quello di Hobbes, la
società civile non e’ una negazione dello stato di natura perché lo stato di natura
non e’ una condizione negativa come Hobbes pensava.
La società civile nasce per rafforzare lo stato di natura, nasce non attraverso alla
trasmissione dei diritti di natura, questi diritti rimangono nella titolarità dei soggetti.
Infatti il governo viene creato per difendere questi diritti.
Questo spiega il perché il governo e’ originariamente limitato.
Un governo non limitato e’ un non governo.
A Locke viene riconosciuto la paternità del pensiero liberale inteso come pensiero
relativo alla limitazione dei poteri del governo.
Locke critica le premesse di Hobbes, poiché il discorso di quest’ultimo e’ molto
coerente.
Vanno bene le premesse di Hobbes, ma lo sbaglio di Hobbes e’ stato la negazione di
queste premesse.
Spinoza dove aver pubblicato il suo trattato teologico e politico, risponde a un suo
lettore chiedendogli le differenze tra lui e Hobbes.
Spinoza tiene integro il potere naturale a differenza di Hobbes: Hobbes aveva detto
che la società civile doveva negare lo stato di natura.
Spinoza ci dice che lo stato civile tiene in se stessa lo stato di natura, lo stato di
natura non può mai venire meno, non c’è nulla che possa sospendere lo stato di
natura.
Il discorso di Hobbes che puntava sulla ragione e sulla paura, per Spinoza non puo
essere un discorso fondato, le passioni naturali e non solo la paura non vengono
sospese, neutralizzati. Sono proprio le passioni che ci permettono di realizzare la
società civile.
SPINOZA
Spinoza parte da una premessa machiavelliana: bisogna considerare gli uomini come
sono e non come dovrebbero essere.
E come sono gli uomini? Sono attraversati da affetti.
L’uomo non può neutralizzare le passioni. Queste passioni saranno il terreno dove si
produrrà la società civile.
L’uomo e’ parte della natura intesa nel suo complesso, in quanto parte della natura
esprime una parte della potenza della natura.
La natura esprime una potenza collettiva fatta di singole potenze.
Gli uomini vanno considerati in questo contesto.
L’uomo inteso come portatore della forza della natura.
A questo primo punto bisogna associarne un altro: ognuno ha un diritto equivalente
alla sua potenza.
Questo vuol dire che ognuno ha tanto diritto quanto ha di potenza.
Il pesce grande mangia il pesce piccolo e Spinoza dice che e’ un suo diritto di farlo.
L’uomo e’ determinato dalla natura a fare questo.
L’uomo di appropria di ciò che riesce a far suo.
Punto di svolta:
l’uomo non e’ fatto solo di paura. La paura di cui parla Spinoza e’ la paura della
solitudine.
Questo uomo che esercita questo diritto come potenza, e’ portato secondo Spinoza
a rapportarsi con gli altri.
L’uomo sa che vivere con gli altri e’ la cosa più utile che ci sia.
L’uomo capisce che bisogna fare un patto con glia altri per costruire la società civile.
Non troviamo nessuna traccia del patto contrattualistico.
Intanto sul piano dell’etica, sviluppa in maniera piuttosto forte l’idea che non c’è
nulla di più utile all’uomo che l’altro uomo. Nel IV libro dell’Etica egli spiega che gli
uomini si infastidiscono a vicenda ma non possono stare gli uni senza gli altri.
Idea del limite: deriva dall’idea stessa della potenza.
Non c’è nessuna potenza che non abbia una potenza più forte.
E’ impossibile che non ci sia qualcuno più forte di te.
Basare la propria vita sulla propria singolare la potenza e’ un modo per rendere
debole tutto ciò che guadagnano e per rendere vana la potenza che noi abbiamo.
Il vero modo per poter esercitare il proprio diritto di natura sta nel mettere insieme
tutte le potenze.
C’è bisogno di un unione delle potenze che non può implicare l’unione di queste
potenze a un sovrano.
Spinoza non si preoccupa del passaggio alla società civile.
Non se lo pone perché lo stato di natura non viene ceduto a nessuno, l’unica cosa
che viene fatta e’ l’unione delle potenze.
Spinoza non ha creato un sovrano, ha creato un corpo collettivo che e’ l’unione delle
potenze.
Questa società non e’ frutto della mutazione genetica degli individui e nessuno ha
ceduto nulla a nessuno.
Da dove deriva la forza del legislatore? Deriva dalla forza che gli individui non hanno
ceduto.
Gli individui mettono a disposizione questa forza pero senza mai cederla.
Colui che governa ha a disposizione queste forze.
I soggetti non sono obbligati a ubbidire, se ubbidiscono vuol dire che sono loro stessi
che voglio ubbidire.
Forze che salgono e compongono il sovrano, forze che scendono.
Il governo e’ l’equilibrio delle potenze.
Spinoza direbbe: lui e’ il sovrano perché noi gli ubbidiamo fino a che noi lo vogliamo.
E non e’ sovrano per definizione come direbbe Hobbes.