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Lo spermatozoo.
Lo spermatozoo è una cellula di piccole dimensioni quasi completamente privo di citoplasma, dotato
di un lungo flagello mobile e rappresenta il gamete maschile definitivo. Gli spermatozoi prelevati a
livello dei tubuli seminiferi contorti tuttavia non sono ancora in grado di fecondare: devono prima
attraversare un lungo percorso nelle vie genitali maschili e femminili. Gli spermatozoi maturi infatti si
staccano dalle cellule del Sertoli e vengono immessi nel lume del tubulo seminiferi, attraversano la
rete testis del testicolo e raggiungono l’epididimo dove la loro motilità viene incrementata ma la loro
capacità fecondante viene resa latente dal fattore di decapacitazione secreto dalle cellule a
pennacchio dell’epididimo stesso. La capacitazione avviene a livello delle vie genitali femminili (tuba).
Questo permette il riconoscimento specie-specifico dei gameti e reazione acrosomiale, primo stadio
della fecondazione, che consiste nella liberazione degli enzimi litici diffusibili contenuti nell’acrosoma
(spermiolisine) diretti contro la matrice della corona radiata, e nell’esposizione dell’acrosina (enzima
di membrana) che digerisce la zona pellucida. Nello spermatozoo possiamo distinguere:
- una testa che contiene nucleo ed acrosoma, più o meno esteso a seconda della specie;
- un collo che unisce testa e coda e dove si trovano i centrioli di cui il prossimale origina il fla-
gello, avvolto da una corona di fibre dense;
- una coda divisibile nei tratti intermedio (assonema o filamento assile, fibre dense esterne,
guaina mitocondriale), principale (assonema, guaina fibrosa) e terminale (assonema). L’assonema
percorre tutta la lunghezza della coda e presenta la classica conformazione dei flagelli: nove coppie
di microtubuli cavi che ne circondano due centrali.
Stroma peritubulare.
È costituito da connettivo lasso che va a occupare gli spazi liberi tra le anse dei tubuli seminiferi e si
collega con la lamina propria dei tubuli e con i setti fibrosi. Nello stroma sono presenti oltre a vasi, nervi
e cellule connettivali, piccoli ammassi di speciali cellule interstiziali, le cellule di Leydig. Queste
costituiscono il tessuto interstiziale e svolgono un’importante funzione endocrina: presentano
un’apparato di Golgi sviluppato, molti mitocondri, un esteso reticolo endoplasmatico liscio e numerose
goccioline lipidiche per la sintesi di steroidi androgeni, e in particolare per il testosterone. La sintesi
degli ormoni è controllata dall’ipofisi. Vie spermatiche
Tubuli retti e rete testis.
Questi rappresentano i primi tratti delle vie spermatiche comprese nel complesso della gonade. I tubuli
retti sono la continuazione dei tubuli seminiferi contorti, e sono costituiti da un epitelio formato solo da
cellule di sostegno cubiche o prismatiche e privo di cellule germinali. In seguito si anastomizzano a
livello del mediastino e formano la rete testis. Questa è costituita da un epitelio semplice, cubico o
pavimentoso e continua con i condottini efferenti che lasciano il testicolo a livello dell’ ilo per decorrere
nella testa dell’epididimo.
Epididimo.
L’ epididimo è un organo allungato e strettamente connesso al testicolo. Dall’estremità capitata della
gonade riceve i condottini efferenti; all’ estremità opposta è in continuità con il dotto deferente. Svolge
un ruolo importante nello stoccaggio e maturazione degli spermatozoi. Nella sua struttura possiamo
individuare:
- Una testa, allargata che si estende sull’estremità capitata del testicolo, da cui riceve i
condottini efferenti, in prossimità dell’inserzione del cono vascolare. Si trova quindi in
continuità anatomica con il testicolo. È infatti resa solidale alla gonade proprio grazie alla
presenza dei condottini efferenti, alla continuità della tonaca albuginea e al legamento della
testa dell’epididimo.
- Un corpo che si estende lungo un margine del testicolo e ne individua il margine legato. Ha
una forma allungata e leggermente schiacciata e non è legato da strutture alla gonade.
- Una coda, parte più stretta e caudale dell’epididimo che ricopre l’estremità caudata della
gonade. Forma poi un’ansa che contorna le strutture legamentose che costituiscono la parte
distale del mesofunicolo, prima di continuare nel dotto efferente. È in contatto con la gonade
tramite il legamento proprio del testicolo, ed è connessa alla borsa scrotale grazie al legamento
della coda dell’epididimo.
L’epididimo è rivestito dalla lamina viscerale della tonaca vaginale, continuazione di quella del testicolo.
Al di sotto di questa, è avvolto da una sottile tonaca albuginea, da cui partono dei setti incompleti che
dividono le circonvoluzioni del sistema canalicolare in lobuli. La testa è suddivisa in pochi lobuli costituiti
dalle circonvoluzioni dei condottini efferenti. Questi una volta attraversata l’albuginea testicolare
assumono un andamento molto flessuoso e formano i coni vascolosi. Nel passaggio dalla testa al corpo
si assiste ad una progressiva diminuzione del numero e conseguente aumento di calibro dei tubuli, che
dopo essersi anastomizzati tra loro formano un unico canale, detto dotto dell’epididimo. I condottini
efferenti e il condotto dell'epididimo presentano struttura diversa.
I condottini efferenti sono costituiti da un epitelio di rivestimento e da una lamina propria. La lamina
propria, formata da tessuto connettivo denso, contiene esili fascetti di fibrocellule muscolari lisce e fibre
elastiche. L’epitelio è di tipo cilindrico pseudostratificato; sono presenti anche cellule basali di forma
poliedrica che non raggiungono la superficie, interpretabili come elementi di rimpiazzo o di sostegno.
Fra le cellule cilindriche abbiamo:
- Le cellule ciglia te presentano in sede apicale un ciuffo di ciglia e si muovono in direzione del
condotto dell'epididimo, favorendo così la progressione del contenuto luminale.
- Le cellule non cigliate presentano numerosi microvilli apicali e introflessioni della membrana
basale: ciò testimonia l'esistenza di una funzione di assorbimento del fluido testicolare. Inoltre
hanno un’attività secretiva e in alcune cellule si possono osservare residui di spermatozoi
(capacità spermatofagica).
Nel dotto dell’epididimo si riconoscono una tonaca avventizia, una muscolare e una mucosa.
- La tonaca avventizia è costituita da connettivo lasso che si continua nel connettivo presente
tra le anse del dotto;
- La tonaca muscolare è costituita da fascetti di fibrocellule disposti circolarmente e aumenta di
spessore verso la porzione terminale del condotto, dove compaiono anche alcuni fascetti
muscolari a disposizione longitudinale. La tonaca muscolare è responsabile dell'attività
motoria del condotto dell'epididimo e favorisce la rapida espulsione di spermatozoi
dall’epididimo prima dell’eiaculazione.
- La tonaca mucosa è costituito da un epitelio pseudostratificato che poggia su una lamina
propria ricca di fibre elastiche. Nell’epitelio si possono distinguere cellule basali con citoplasma
ricco di goccioline lipidiche, e cellule batiprismatiche. Queste, dette anche cellule a
pennacchio, sono molto alte nei tratti iniziali del canale e diventano gradualmente più basse
verso la coda. Sono dotate di un nucleo ovoidale basale, uno sviluppato apparato di Golgi e
reticolo endoplasmatico liscio e sulla superficie apicale troviamo ciuffi di alti e sottili microvilli,
detti stereociglia (non sono ciglia).
Fra la base dei microvilli esistono introflessioni della membrana da cui si distaccano microvescicole che
occupano il citoplasma apicale. Queste caratteristiche sono indice della capacità di assorbire materiale
contenuto nel lume. Spesso l'apice delle cellule cilindriche mostra, oltre ai microvilli, un’espansione
globosa, ricca di micro vescicole, che ritroviamo anche come formazioni rotondeggianti sperse tra gli
spermatozoi. Ciò documenta l'esistenza di un'attività secernente, che contribuisce alla maturazione
degli spermatozoi.
Nel complesso, quindi, l'epitelio del condotto dell'epididimo è capace di modificare la composizione del
contenuto luminale con un duplice meccanismo, assorbente e secretorio. Intercalati fra le cellule a
pennacchio si possono osservare altri elementi con caratteri particolari: cellule rotondeggianti sporgenti
nel lume e contenenti frammenti di spermatozoi (spermatofagi); cellule sottili e allungate con
citoplasma intensamente colorabile e, presumibilmente, destinate a essere espulse (cellule scure o a
bastoncino).
Dotto deferente.
Il dotto deferente è disposto tra la coda dell’epididimo e l’uretra pelvica. Esso è in continuità con il dotto
dell’epididimo; percorre il funicolo testicolare e il tragitto inguinale, attraversando anello inguinale
esterno, muscolo obliquo esterno e anello inguinale interno; entra prima in cavità addominale poi in quella
pelvica, per sboccare nell’uretra mediante il condotto eiaculatore a livello del collicolo seminale. È
suddivisibile in tre porzioni:
- porzione funicolare o vaginale, in cui costeggia il margine legato della gonade e percorre il
funicolo spermatico parallelamente al cono vascolare; è tenuto insieme al mesofunicolo grazie
al meso del dotto deferente; arriva infine all’anello inguinale interno.
- Porzione addomino-pelvica, in cui dopo essere uscito dall’anello inguinale si ancora alla parete
del addominale, descrive una curva a livello del bacino, per poi dirigersi verso la faccia dorsale
della vescica.
- Porzione pelvica, che incrocia l’uretere e assume rapporti col corpo della vescica e le
vescichette seminali e la prostata, che attraversa prima di raggiungere l’uretra. A livello del
collo della vescica, i due dotti si avvicinano tra loro e in molte specie si allargano nella porzione
terminale a formare le ampolle del deferente, che possono essere considerate delle strutture
a sé. Nella sua parte terminale il dotto deferente (o l’ampolla) e viene accolto, assieme al
contro-laterale, nella piega genitale o meso interdeferenziale, una piega del peritoneo che può
contenere (in Cavallo, Cane, Uomo) l’utero mascolino (derivante dai dotti di Wolff);
La struttura microscopica, come nell’epididimo, è costituita da una tonaca avventizia, ricca di fibre
elastiche, vasi e cellule muscolari; una tonaca muscolare con tre strati, longitudinale esterna ed interna, e
una circolare intermedia; una tonaca mucosa, con caratteristiche simili a quella dell’epididimo, che si
solleva in pieghe longitudinali che conferiscono al lume un aspetto stellato. La tonaca mucosa
dell’ampolla risulta invece diversa.
Ghiandole annesse.
Le ghiandole annesse al genitale maschile riversano il secreto, che entra nella costitu