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All'interno dei lobuli testicolari
possiamo riconoscere due parti:
la parte distale, che é quella
composta dai tubuli seminiferi
contorti, da uno a quattro in
ogni lobulo, e la parte
terminale, composta dai tubuli
retti (parte finale dei tubuli
non ramificata, ndc) che si
fondono nella rete testis.
Il mediastino del testicolo é la
parte posteriore della tonaca
albuginea in cui si trova la rete
testis e si trovano anche la
maggior parte dei vasi
sanguigni e linfatici che dal
mediastino entrano seguendo i
setti connettivali all'interno di tutta la struttura (affinché questa venga irrorata sufficientemente).
Tutte queste vie fino all'epididimo sono le vie spermatiche interne. Dal dotto deferente in poi si
parla di vie spermatiche esterne. Sezione di testicolo in ematossilina-
eosina: la parte bianca sono i setti
connettivali che separano i diversi
lobuli. Il connettivo che circonda il
testicolo é la tonaca albuginea; da
quest’ultima parte una porzione che
sprofonda all'interno del testicolo (il
mediastino).
All'interno del mediastino troviamo
tutti questi canalicoli che formano la
rete testis. I tubuli che si vedono qui
sono i tubuli dell'epididimo.
A ulteriore ingrandimento vediamo il mediastino, i
vasi (numerosi), intervallati dai lumi della rete testis e
i setti connettivali che separano i diversi lobuli.
Tutte queste strutture sono i tubuli seminiferi.
I tubuli seminiferi sono composti da un epitelio
pluristratificato di difficile categorizzazione con
struttura piuttosto complessa. Esistono due
compartimenti nei lobuli testicolari e questi due
compartimenti vengono separati dalla tonaca propria.
La tonaca propria é una struttura connettivale che contiene dei fibroblasti specializzati, le cellule
mioidi (molto simili a cellule muscolari lisce) con capacità contrattile e nuclei allungati che servono
a favorire l'espulsione degli spermatozoi dai tubuli seminiferi tramite onde contrattili. Quindi la
tonaca propria separa l'interno dei tubuli seminiferi dalla parte esterna, dove troveremo i vasi, un
connettivo lasso e degli ammassi cellulari ossia le cellule di Leydig che hanno una importantissima
funzione endocrina. All'interno della tonaca propria troviamo le cellule
che si stanno differenziando. Questi qui arancioni
(cellule in mitosi che poggiano sulla tonaca, ndc)
sono gli spermatogoni. Man mano che le cellule
salgono verso il lume vanno incontro alle divisioni
meiotiche e, una volta che hanno cessato le vie
meiotiche vanno incontro al differenziamento
terminale, quindi assumono la morfologia dello
spermatozoo.
Queste cellule pero non sono da sole in questi
processi. Gli spermatociti che derivano dagli
spermatogoni rimangono legati fisicamente tramite
dei ponti citoplasmatici. Alla fine delle divisioni
meiotiche, quindi, invece di avere la scissione totale
delle cellule esse rimangono fisicamente legate allo
scopo di rimanere confinate localmente. A questo
proposito le cellule del Sertoli prendono contatto con
la tonaca propria (quindi con la lamina basale che loro producono e che limita il tubulo seminifero).
Il citoplasma di queste cellule copre l'intero spessore del tubulo seminifero. L'intero processo delle
divisioni e del differenziamento terminale della spermatogenesi fino alla produzione degli
spermatozoi avviene con le cellule del Sertoli che abbracciano gli spermatogoni e gli spermatociti in
differenziamento. Quindi spermatogoni e spermatociti non possono venir rilasciati nel lume del
tubulo seminifero precocemente, semplicemente perche sono intrappolati dal legame con le cellule
del Sertoli.
Man mano che poi queste cellule risalgono vanno incontro ai vari stadi di differenziamento.
Questo é uno schema che riassume in maniera piuttosto
precisa la meiosi e poi gli stati di differenziamento degli
spermatozoi.
Si parte dagli spermatogoni, che sono le cellule che
derivano dalle cellule germinali e che sono delle cellule
non differenziate (cellule staminali che condurranno poi
agli spermatozoi).
Questi spermatogoni all'inizio vanno incontro a delle
divisioni cellulari semplici, cioé a delle mitosi. L'unica
differenza di queste mitosi rispetto a quelle normali é che
alla fine le due cellule rimangono unite da ponti
citoplasmatici. Questo fa si che gli spermatociti primari,
che é il primo stadio a cui gli spermatogoni cominciano
veramente il differenziamento, abbiano già delle catenelle
di cellule che staranno insieme e che perciò andranno
incontro a differenziamento tutte insieme in maniera
sincrona. Quindi abbiamo una fase mitotica iniziale che
permette due cose: l'autorinnovamento degli spermatogoni
stessi e l’inizio del processo di differenziamento).
La seconda cellula di tipo Ap si dividera un'altra volta e
formera poi gli spermatogoni di tipo B che sono appunto
queste catenelle di spermatogoni che sono cellule non
differenziate ma che hanno già in qualche modo deciso
che si differenzieranno di li a poco (Cellule Committed).
La logica di queste divisioni mitotiche iniziali é quella di fornire una sorta di amplificazione del
tessuto (da un unico spermatogonio, anziché ottenere 4 spermatozoi alla fine ne posso ottenere
molti di più aumentando il numero di spermatogoni iniziali).
Questi spermatogoni poi diventano spermatociti primari che sono
le cellule che iniziano il processo di meiosi vero e proprio, per cui
si parla di fase meiotica. Avvengono entrambe le divisioni
meiotiche (una di seguito all'altra, vedremo che invece nella linea
femminile le divisioni meiotiche avvengono in momenti molto
particolari); la prima divisione meiotica é quella più lunga e
complessa poiché é quella durante la quale avviene il crossing
over e, alla fine di questo processo c'é la seconda divisione
meiotica da cui si ottengono gli spermatidi che sono delle cellule
aploidi, che hanno quindi terminato il processo di meiosi.
A questo punto non abbiamo ancora degli spermatozoi, abbiamo
degli spermatidi che sono cellule aploidi dal punto di vista del
corredo genetico ma che devono ancora maturare e sviluppare
tutte le strutture cellulari che ne faranno uno spermatozoo vero e
proprio.
Successivamente inizia la fase di spermiogenesi, ossia il
differenziamento finale degli spermatidi in spermatozoi veri e
propri che vengono quindi rilasciati dalle cellule del Sertoli e a
questo punto si trovano nel lume e vengono espulsi lungo i tubuli
seminiferi verso la rete testis.
Qui viene messo in evidenza che durante queste fasi dello sviluppo, come dicevo prima, ad ogni
divisione mitotica prima, meiotica poi, queste cellule non si separano mai fisicamente l'una
dall'altra, il che fa si che questi gruppi di cellule che iniziano il differenziamento insieme vadano
incontro a differenziamento tutti insieme, mantenuti in sede da questi ponti citoplasmatici. Quando
lo spermatozoo viene rilasciato in verità gran parte della cellula dello spermatide viene lasciata
indietro e fagocitata dalla cellula del Sertoli. Solo una porzione della cellula viene rilasciata con lo
spermatozoo e un'altra parte del citoplasma e della membrana viene lasciata indietro.
Per quanto riguarda la durata, nell'uomo la fase mitotica dura circa 20 giorni (cellule lente, che non
proliferano velocemente come ad esempio le cellule dell'epitelio intestinale), la fase meiotica 24
giorni, la fase della spermiogenesi dura 1 mese (tempi piuttosto lunghi, in quanto bisogna
differenziare strutture cellulari molto complesse). Quindi in tutto la spermatogenesi ha una durata di
74-75 giorni all'interno del tubulo seminifero. Ma siccome nell'uomo gli spematozoi non vengono
prodotti una volta ogni 75 giorni, ma continuamente, è possibile trovare luoghi diversi dello stesso
tubulo, se non tubuli diversi, in cui gli spermatogoni sono in fasi diverse del loro differenziamento.
Guardando ciò che avviene nel
tubulo seminifero, gli
spermatogoni si trovano nella
porzione più profonda del tubulo
seminifero, quindi a contatto con la
tonaca propria. Iniziano il processo
di differenziamento e quindi si
muovono verso il lume diventando
spermatociti, i quali continueranno
le loro divisioni e la loro
maturazione fino a diventare
spermatidi, che andranno incontro
a processi di spermiogenesi, dando
origine a spermatozoi a diversi
stadi di sviluppo, che vengono
rilasciati nel lume. Quindi mano a
mano che le cellule si sviluppano, migrano verso la superficie.
In sezione vediamo molte cellule diverse. Il
citoplasma della cellula del Sertoli ingloba tutte le
altre cellule. Le cellule più basali sono gli
spermatogoni, mentre più in altro vediamo gli
spermatidi, che hanno finito il processo di meiosi e
inizieranno dunque il processo di spermiogenesi.
Dato che ci vogliono 74 giorni per fare l'intero
processo, può essere che in una sezione si trovino
gli spermatidi ma non ancora gli spermatozoi (si
incontrano quindi cellule che sono arrivate a un
certo stadio dello sviluppo ma non sono ancora
andate oltre). Nella parte inferiore, vediamo cellule con nuclei allungati, che rappresentano le
cellule mioidi (nei roditori, da cui è tratta la sezione creano un unico stato, mentre nell'uomo vi sono
almeno 3 stati).
Cellule del Sertoli
Sono cellule non proliferanti, terminalmente differenziate che permangono all'interno del tessuto e
costituiscono il bersaglio dell'FSH. Hanno una funzione di supporto degli spermatogoni, degli
spermatociti e quindi poi degli spermatidi quando si differenziano terminalmente. Hanno inoltre una
funzione trofica, cioè contribuiscono al benessere e all'avanzamento delle diverse fasi dello sviluppo
degli spermatociti (perché scambiano ad esempio dei segnali che mantengono attiva prima le fasi
della divisione cellulare e poi della maturazione degli spermatociti). Avvolgono completamente le
cellule germinali, mantenendole così localmente mentre vanno incontro a differenziamento, in
modo che non vengano liberate prematuramente.
Producono alcune sostanze, tra cui l'ABP (androgen binding protein), che ha la funzione di legare
gli androgeni e mantenerli in situ. Tutto il processo di spermatogenesi richiede androgeni,
testosterone. Se infatti quest'ultimo non è presente in gran quantità la spermatogenesi non procede,
e quindi è necessaria una proteina che lo leghi, mantenendolo in situ ed impedendogli di diffondere
liberamente nei tessuti. Una parte del testosterone ovviamente diffonde e ciò è fondamentale per lo
sviluppo dei caratteri sessuali secondari durante la pubertà, ma la maggior parte del testosterone
prodotto rimane nel tubulo seminifero grazie a queste proteine. Un'altra sostan