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APPARATO GENITALE
Alla quinta settimana, nella parte mediale in posizione ventrale del mesonefro comincia a comparire
un rigonfiamento dell’epitelio celomatico (che riveste la cavità celomatica) e del mesenchima
sottostante, la cresta gonadica. Questa cresta si forma in tutti e due i sessi, sia nel maschio che
nella femmina, infatti in questo momento gestazionale la gonade è indifferente, cioè non c’è
differenza tra la gonade maschile e quella femminile. Per poter distinguere il sesso è necessario
fissare le cellule maschili da quelle femminili per vedere se c’è il corpo di Barr, perché uno dei due
cromosomi X viene inattivato e forma questa struttura bastoncellare visibile. Tra la fine della 3
settimana e durante la 4 settimana di sviluppo, alla base dell’allantoide (escrescenza formatasi lungo
il peduncolo di connessione), proliferano cellule che originano dall’epiblasto chiamate CELLULE
GERMINALI PRIMORDIALI (PGC). Il loro differenziamento è indotto da segnali embrionali o
extraembrionali come quelli provenienti dalle Bone Morphogenic Protein (BMP), in particolare
sono noti quelli provenienti dalla BMP4.
La localizzazione di queste cellule germinali primordiali è stata identificata nel 1990 da Ginsburg, il
quale identificò queste cellule grazie al fatto che si coloravano con una reazione tipica per l’enzima
fosfatasi alcalina, infatti usando un metodo per la fosfatasi alcalina (metodo di Gomori), l’enzima
reagisce al colorante e dà una colorazione violetta. Il loro differenziamento è indotto da segnali
embrionali o extraembrionali come quelli provenienti dalle Bone Morphogenic Protein (BMP), in
particolare sono noti quelli provenienti dalla BMP4.
Queste cellule migrano dalla base dell’allantoide (che è stato incapsulato nel peduncolo di
connessione) lungo il mesentere dorsale e vanno a colonizzare la cresta gonadica.
La migrazione è resa possibile dalla presenza della fibronectina della matrice exracellulare su cui
queste cellule emettono pseudopodi (se viene silenziato il gene per la fibronectina queste cellule
non migrano e l’embrione non è vitale).
Colonizzata la cresta gonadica, le cellule germinali primordiali si insinuano nell’epitelio celomatico
che la riveste formando delle strutture cordonali chiamate cordoni sessuali primitivi, i cordoni
sessuali primitivi.
Questi sono ancora in contatto con l’epitelio celomatico, sia nel maschio che nella femmina per cui
non è ancora possibile distinguere una gonade maschile da una gonade femminile.
La gonade indifferente è quindi costituita da:
• Cresta gonadica colonizzata dalle cellule germinali primordiali;
• Presenza del dotto di Wolff e del dotto di Muller, che vanno poi a posizionarsi nel seno
urogenitale
I dotti di Muller in particolare quando arrivano sul seno urogenitale si avvicinano e si fondono,
formando una struttura ad Y, mentre la parte che va a toccare il seno determina una protuberanza
che si chiama tubercolo di Muller o tubercolo del seno.
Se c’è il cromosoma Y l’individuo è maschio perchè è stato osservato che su tale cromosoma c’è
una regione genica che si chiama gene del differenziamento maschile (SRY) che è definito master
e che codifica per un fattore di trascrizione. L’assenza di questo gene determina una disgenesia (non
agenesia) gonadica, tantoché gli individui XY che hanno mutazioni del gene SRY sono femmine.
Esiste la sindrome di Swyer che deriva proprio da una mutazione puntiforme nel gene SRY. Gli
individui sembrano femmine normali ma non sviluppano i caratteri sessuali secondari.
Anche nell’uomo c’è questa sindrome, cariotipo 46XY associato a fenotipo femminile, presenza di
utero e vagina con primordi di ovai o testicoli, quindi poco sviluppati, perché la gonade non ha
ricevuto il giusto segnale di differenziamento in assenza del gene SRY.
MASCHIO
Nel i cordoni sessuali primitivi che erano ancora in contatto con l’epitelio
celomatico continuano a proliferare, perdono i contatti con l’epitelio e vengono separati da questo
tramite uno strato di tessuto connettivo fibroso che andrà a costituire un rivestimento del testicolo
che è la tunica albuginea.
Le cellule germinali che erano migrate iniziano a differenziare in prospermatogoni. Questi hanno
un periodo di intensa attività proliferativa mitotica; questo periodo si conclude al 5°mese di vita e le
cellule entrano nello stato G0, di quiescenza. Questi prospermatogoni vengono poi circondati da
alcune cellule che sono state identificate nel 1867 circa da Enrico Sertoli e per questo chiamate
Cellule del Sertoli, che provengono dal mesonefro. Queste cellule del Sertoli impediscono che i
prospermatogoni entrino in meiosi, perché la meiosi viene indotta dall’acido retinoico, ma le cellule
del Sertoli producono un enzima “CYP261” che degrada questo acido. Nelle donne quando si
forma l’ovaio, le cellule del Sertoli non ci sono quindi l’acido non viene degradato e l’ovogonio va
in meiosi e produce l’ovocita (che si ferma in profase I).
I prospermatogoni incapsulati dalle cellule del Sertoli iniziano a formare i cordoni seminiferi, che
non sono tubuli, perché i tubuli sono cavi, mentre i cordoni hanno al centro gli spermatogoni e
intorno le cellule del Sertoli. I Cordoni Seminiferi rimangono cordoni, quindi non si cavitano, fino
alla pubertà, quindi fino a quel periodo non si avrà né la produzione di spermatozoi, né la
produzione di liquido seminale. Alla pubertà questi Cordoni iniziano a cavitarsi, quindi comincia ad
avvenire il differenziamento degli Spermatogoni in Spermatozoi, i quali vengono riversati poi nel
lume di questo tubulo e arrivano nella Rete Testis, dalla Rete Testis passano, poi, nell’ Epididimo,
poi nel Dotto Deferente, nel Dotto Eiaculatore e, infine, nell’Uretra. Tra un cordone seminifero e
l’altro c’è tessuto interstiziale, in cui ci sono cellule importantissime nel testicolo, (oltre ai
macrofagi, cellule epiteliali, fibroblasti ecc) che sono le cellule di Leydig, responsabili della
produzione di testosterone. I cordoni seminiferi sono circondati anche, oltre che dalle cellule del
Sertoli, dalle cellule peritubulari mioidi, che sembrano muscolari lisce perché contengono proteine
tipiche della muscolatura liscia come miosina e actina.
Nell’interstizio si trovano anche cellule endoteliali, cellule muscolari lisce vasali. Tra le cellule
decorrono anche vasi e ci sono ammassi di cellule e le ghiandole insterstiziali di Leydig. Già a 8
settimane di sviluppo le cellule producono testosterone. Il differenziamento dimorfico gonadico
avviene tra l’8 e la 13 settimana, perché in seguito alla produzione del testosterone , nell’ilo del
testicolo i cordoni si anastomizzano e formano una specie di trama che si chiama rete testis, la
quale va a prendere contatto con i tubuli mesonefrici.
Questi sboccano nel dotto mesonefrico o di Wolff, a mano a mano che procede lo sviluppo questi
tubuli mesonefrici diventano condottini efferenti, mentre il dotto di Wolff diventa dotto deferente
perché si circonda di una muscolatura liscia e l’estremità caudale del dotto deferente forma le
vescichette seminali e andrà poi a sbucare verso l’uretra.
Nei cordoni si formano gli spermatozoi che devono arrivare all’uretra prostatica e poi all’uretra
penienica. I cordoni hanno formato la rete testis che prende contatto con i tubuli mesonefrici che
sboccavano nel dotto di Wolff o dotto eiaculatore, il quale sbucava nell’uretra. Questo
differenziamento è dovuto al fatto che il mesonefro che stava sopra al testicolo forma una struttura
che si chiama epididimo. Gli spermatozoi quando vengono introdotti all’interno del testicolo (nella
pubertà), non sono mobili, ma acquisiscono la mobilità nell’epididimo, infatti mano a mano che gli
spermatozoi transitano attraverso i tubuli dell’epididimo fattori di crescita, fattori di trascrizione,
fattori proteici determinano cambiamenti di proteine di membrana dello spermatozoo che
conferiscono allo spermatozoo la capacità di muoversi. Una volta diventato mobile lo spermatozoo,
attraversa il dotto deferente (che è il dotto di wolff) e passa attraverso le vescichette seminali.
Queste producono il liquido seminale e spuntano in prossimità dell’uretra. Questo differenziamento
dei dotti è indotto dal testosterone prodotto dalle cellule interstiziali del Leydig. Oltre al
testosterone, è responsabile del differenziamento anche il diidrotestosterone (DHT) che influenza
anche lo sviluppo di una parte dell’uretra prostatica che formerà una ghiandola che si chiama
prostata (rigonfiamento dell’uretra e del tessuto circostante). Questi due ormoni influenzano anche
la mascolinizzazione del tubercolo genitale, che doveva fondere le pieghe genitali per formare il
glande.
Il dotto di Muller regredisce perché le cellule del Sertoli producono un ormone che si chiama
antimulleriano (ANH) che inibisce il dotto, determinandone la regressione. Se l’antimulleriano, il
testosterone e il diidrotestosterone che deriva dal testosterone tramite l’enzima 5 alfa reduttasi, non
vengono prodotti, il feto non può sviluppare le strutture riproduttive maschili, e pur essendo
maschio, alla nascita presenta genitali ambigui, non essendoci uno sviluppo completo né di vagina
né di pene. Questi ormoni devono avere dei recettori per funzionare tramite un meccanismo di
trasduzione del segnale. I recettori per il testosterone e il diidrotestosterone oltre ad essere presenti
nella parte del tubercolo genitale che darà origine al pene, sono presenti nella parte dell’uretra che
darà origine alla prostata e alle vescichette seminali.
Se i recettori degli androgeni sono assenti si ha una mutazione nell’uomo che è la sindrome di
insensibilità agli androgeni (AIS), per cui gli ormoni maschili non possono funzionare e indurre il
differenziamento fenotipico in senso maschile. Quando il testosterone, prodotto dalle cellule del
Leydig, non è stato in grado di completare lo sviluppo del testicolo, quindi di formare un epididimo,
e in generale non è stato in grado di formare dei genitali esterni maschili, i quali si presentano
femminili si hanno delle Disgenesie Gonadiche o Disordini dello Sviluppo Sessuale (DSD). I
difetti dei genitali esterni maschili possono essere, ad esempio, l’ipospadia (non c’è la chiusura
ventrale delle pieghe genitali), l’epispadia (rotazione in cui la chiusura avviene superficialmente
anziché ventralmente) e il micropene (in cui si ha la formazione di un pene molto piccolo che
comporta delle disgenesie e delle disfunzioni gonadiche).
DONNA
Nella siccome non sono presenti le cellule Interstiziali del Leydi