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Forma e caratteri organolettici:
• Forma: tubulare slargata nell’estremità laterale con molti prolungamenti digitiformi
(fimbrie);
• Dimensioni: lunghezza 10-14cm.
Sito, posizione e orientazione:
Le tube uterine, o salpingi, decorrono nella piccola pelvi, dal polo superiore dell’ovaio all’angolo
superiore dell’utero, accolte nel margine superiore del legamento largo dell’utero. Esse si possono
dividere in 4 parti:
• Infundibolo (padiglione o estremità fimbriata): è lungo circa 1cm ed è un’espansione a
forma di tromba il cui contorno si prolunga in numerose (12-15) propaggini irregolari
(fimbrie) di cui una è più lunga ed incavata ed è addossata al polo tubarico dell’ovaio
(fimbria ovarica fissata col legamento tubovarico). In questa parte si apre l’ostio
addominale della tuba in comunicazione con la cavità peritoneale (3mm diametro);
• Ampolla: tratto più lungo e tortuoso (7-8cm lunghezza, 4-10mm spessore) ove normalmente
avviene la fecondazione dell’ovulo. Inizialmente forma un’ansa (ansa tubarica) che
sormonta il polo superiore dell’ovaio; quindi piega in basso, decorrendo, quasi
verticalmente, sulla faccia mediale dell’ovaio, in prossimità del margine mesovarico; infine
assume un decorso orizzontale descrivendo, al limite tra la parete laterale della piccola pelvi
e il pavimento pelvico, un angolo aperto medialmente e percorre il margine superiore del
legamento largo in direzione dell’utero;
• Istmo: porzione più ristretta della tuba (diametro 0,5 mm e lunghezza 3-6 cm) dal decorso
rettilineo e dalla forma cilindroide;
• Porzione intramurale (intrauterina): porzione della tuba che attraversa la parete uterina
(lunga 1cm) e si apre nella sua cavità tramite l’ostio uterino.
La tuba di Falloppio decorre quindi compresa e sospesa tra l’angolo tubarico dell’utero e il
legamento sospensore dell’ovaio. Nella sua porzione istmica e ampollare è rivestita da peritoneo e
costituisce l’ala media del legamento largo dell’utero (mesosalpinge), una piega peritoneale
all’interno della quale decorrono vasi e nervi.
La tuba possiede una notevole mobilità, soprattutto durante la gravidanza, durante la quale segue
l’utero in cavità addominale.
Rapporti:
Infundibolo:
• Anteriormente: ovaio;
• Posteriormente: uretere;
Ampolla:
• Anteriormente: vasi iliaci esterni;
• Posteriormente:ovaio;
Architettura e struttura:
Le tube uterine sono organi a tonache sovrapposte la cui parete è costituita da:
• Tonaca mucosa: costituita da una lamina propria formata da connettivo denso con scarse
fibre elastiche e da un epitelio prismatico semplice formato da cellule cigliate (più numerose
ed alte nella fase preovulatoria del ciclo ovarico, con il movimento cigliare favoriscono la
captazione dell’ovulo dopo la sua fuoriuscita dall’ovaio, la sua progressione verso l’utero e
il movimento dei gameti maschili), prevalenti nell’infundibolo e a livello delle fimbrie, e
secernenti (producono muco denso e tenace che ha funzione trofica nei confronti della
cellula uovo nella sua progressione verso l’utero e permette la capacitazione degli
spermatozoi; la produzione di muco aumenta durante la fase follicolare ovulatoria e la
secrezione aumenta nella fase progestinica), prevalenti a livello dell’istmo. Nella tonaca
sono presenti anche altre cellule intercalate quali le cellule a bastoncino (cellule secernenti
esaurite) e cellule basali staminali (di rimpiazzo per gli elementi cellulari della tonaca). La
tonaca mucosa si solleva in ampie pieghe avente come asse la lamina propria e decorso
parallelo all’asse maggiore dell’organo. Queste pieghe appaiono ridotte a livello dell’istmo e
si fanno più alte e ramificate nella porzione ampollare e nell’istmo dove il lume acquisisce
una configurazione labirintica e la lamina propria risulta ricca di vasi sanguiferi e linfatici;
• Tonaca muscolare: è costituita da uno strato interno circolare ed uno esterno longitudinale
di fascetti di miocellule lisce. In alcuni tratti (istmo) sono presenti fascetti di miocellule ad
andamento longitudinale posti internamente allo strato interno. Nella zona ampollare i due
strati di muscolatura perdono la loro separazione e si intrecciano variamente. È presente
inolte una muscolatura perivascolare che accompagna i vasi maggiori per confluire poi
nella tonaca muscolare vera e propria, e fascetti di miocellule sottoperitoneali (a livello della
mesosalpinge). Appena al di sotto della mucosa si trova una zona ricca di vasi venosi e
linfatici intrecciati a fibrocellule muscolari lisce che svolge una funzione simile a quella del
tessuto erettile cavernoso e che, a metà del ciclo mestruale, diviene congesta di sangue e
linfa per irrigidire la tuba ed addossare la zona fimbriata all’ovaio. La muscolatura della
tuba, grazie alle sue contrazioni spontanee (picchi di attività durante l’ovulazione e nella
fase mestruale e stimolazione alla contrazione attuata dalle prostaglandine presenti nello
sperma), permette l’avanzamento dell’ovulo verso l’utero (e, nella zona dell’istmo, possiede
un meccanismo pseudosfinteriale in grado di ritardare la progressione dell’uovo fecondato
in segmentazion così da consentirgli di raggiungere uno stadio di sviluppo sufficientemente
avanzato quando arriva nell’utero- blocco istmico);
• Tonaca sierosa: proveniente dal peritoneo e costituita da un mesotelio, uno strato
sottomesoteliale connettivale ed uno strato sottosieroso che si connette alla tonaca
muscolare ed è riccamente innervato e vascolarizzato.
Vascolarizzazione e innervazione:
Le arterie che vascolarizzano la tuba sono costituite dai rami tubarici dell’arteria uterina e
dell’arteria ovarica che si anastomizzano a pieno canale dando origine ad un’arcata arteriosa che
decorre nel mesosalpinge. Da questa arcata nascono i rami arteriosi diretti verso la parete tubarica.
Le vene, dopo aver formato plessi nella mucosa, nella tonaca muscolare e nello strato
sottosieroso,costituito un’arcata analoga a quella arteriosa ed infine fanno capo medialmente alla
vena uterina (2/3 mediali) e lateralmente alla vena ovarica (1/3 laterale). Alcune piccole vene,
seguendo il legamento rotondo dell’utero, raggiungono la vena epigastrica inferiore.
I linfatici iniziano con ampi capillari di calibro irregolare situati nella mucosa, si raccolgono in
reti sviluppate nello spessore della parete e danno origine a tronchi che, insieme a quelli ovarici e
del fondo uterino, fanno capo ai linfonodi pre e paraortici. Alcuni linfatici, decorrendo nel
legamento largo, si portano ai linfonodi inguinali superficiali.
I nervi pervengono alla tuba dai plessi uterovaginale e uterovarico tramite i corrispondenti vasi.
Le fibre parasimpatiche provengono dal vago per la metà laterale della tuba e dai nervi splancnici
pelvici per la metà mediale. L’innervazione simpatica proviene dai segmenti spinali compresi tra il
X toracico e il II lombare. Le fibre nervose sono destinate soprattutto alla muscolatura parietale ma
sottili rami penetrano anche nello spessore della lamina propria delle pieghe.
Utero
Forma e caratteri organolettici:
• Forma: piriforme o a cono tronco, con base superiore e apice inferiore, schiacciata
anteroposteriormente;
• Dimensioni: nella donna adulta non gravida 7,5cm lunghezza, 5cm larghezza, 2,5-4cm
spessore. Nella bambina l’utero è sproporzionatamente grande a causa della stimolazione
provocata dall’increzione ormonale materna;
• Peso: 30-40g.
Sito, posizione e orientazione:
L’utero è situato al centro della piccola pelvi, davanti al retto e dietro la vescica, ed è conformato
secondo una precisa geometria. Esso è in antiflessione di 120° (angolo di antiflessione fisiologico
formato dall’intersezione dell’asse del corpo con quello del collo dell’utero), in antiversione di 90°
(angolo di versione fisiologica formato dall’intersezione tra l’asse del collo dell’utero e quello della
vagina). Inoltre, normalmente, l’asse pelvico (linea interspinosa tra le due spine ischiatiche)
incontra l’utero a livello della portio cervicale (posizione). Modificazioni di questi parametri
possono rientrare in range fisiologici o diventare patologiche (retroflessione, retroversione,
anteposizione, retroposizione, torsione dx o sx).
L’utero può essere diviso in:
• Corpo: corrisponde ai 2/3 superiori dell’organo e riceve lo sbocco delle due tube uterine in
prossimità degli angoli superolaterali. La porzione del corpo posta al di sopra dello sbocco
delle tube è detta fondo ed è la parte in cui più frequentemente avviene l’annidamento
fisiologico della blastocisti. La faccia anteriore (vescicale)del corpo, appiattita e rivolta
verso il basso, è rivestita da peritoneo che, in corrispondenza della regione dell’istmo, risale
sulla parete vescicale posteriore a costituire il cavo vescicouterino. La faccia posteriore
(intestinale), convessa e rivolta indietro ed in alto, è coperta anch’essa dal peritoneo che,
dopo essere sceso presso la superficie posteriore del fornice vaginale, si riflette sulla
superficie anteriore del retto formando il cavo di Douglas. Il margine superiore (fondo),
compreso tra gli sbocchi tubarici (angoli superiori tubarici, corni uterini) è pressochè
rettilineo nelle nullipare e convesso nelle multipare ed è anch’esso rivestito da peritoneo. I
margini laterali dell’utero sono arrotondati e danno attacco ai legamenti larghi;
• Istmo: parte ristretta che mette in comunicazione corpo e cervice uterina;
• Cervice (collo): rappresenta la parte inferiore dell’utero (1/3 dell’organo dopo la pubertà),
ha forma pressochè cilindrica ed è lunga circa 3 cm. Il collo uterino risulta incassato tramite
la sua parte inferiore nella vagina in modo da individuare una regione cervicale
sopravaginale ed una intravaginale (portio, muso di tinca). La parte sopravaginale è rivestita
parzialmente in avanti ed in dietro da peritoneo e termina con l’orifizio uterino interno. La
portio vaginale è diretta in basso ed in dietro, sporge come un disco convesso attraverso la
parete anteriore della vagina ed ha la forma di un cono tronco con apice arrotondato al cui
centro è situato l’orifizio uterino esterno (di forma circolare nella nullipara ma a forma di
fessura trasversale delimitata da due labbri nella multipara). L’orifizio si trova all’altezza del
margine superiore della sinfisi pubica, a livello delle prime due vertebre coccigee.
Dall’orifizio sporge spesso un tappo mucoso. Dato che l’inserzione della vagina s