Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Apparato della vista Pag. 1 Apparato della vista Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato della vista Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato della vista Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I vasi linfatici hanno disposizione simile al SNC, quindi si dispongono in spazi perivascolari (specie attorno

all’arteria e alla vena centrale della retina)

Apparato diottrico dell’occhio: cornea, umore acqueo, corpo vitreo e cristallino

Umore acqueo

È uno dei mezzi rifrattivi dell’occhio e contribuisce alla nutrizione di ciò che bagna, in particolare cristallino

e cornea. Si trova nelle due camere, è trasparente e incolore, e contiene glucosio e acido ascorbico; ha una

pressione di 14 – 20 mmHg. È secreto dall’epitelio dei processi ciliari e anche dall’epitelio dell’iride nella

camera posteriore, poi passa attraverso la pupilla scorrendo tra iride e cristallino, e torna nella camera

anteriore per essere riassorbito (fondamentalmente all’angolo dell’iride, dove si insinua nel canale di

Schlemm) e poi esce tramite le vene tributarie delle vene ciliari anteriori. Penetra in parte anche nelle cripte

della faccia anteriore dell’iride, completamente rivestite da endotelio – il drenaggio è molto importante e se

si viene a bloccare si forma il glaucoma (aumento di pressione che può far esplodere il bulbo oculare e

comprimere il nervo ottico con conseguente cecità)

Corpo vitreo

Occupa i 4/5 del globo e presenta centralmente la fossa ialoidea, che si adatta alla forma del cristallino;

aderisce al bulbo oculare (rosso), lo stabilizza e impedisce il distacco retinico

È incolore e costituito al 98% da acqua e dal 2% di acido ialuronico (sintetizzato dagli ialociti, che

 hanno anche funzione fagocitaria) e collageno, presenta anche una serie di cellule a differenza

dell’umore acqueo – è gelatinoso nella parte periferica e liquido in quella centrale

Avascolare e non innervato

 La membrana ialoidea (parte periferica) aderisce all’orbicolo ciliare del corpo ciliare adiacente

 all’ora serrata; qui si ispessisce in un sistema di fibre che formano il legamento sospensore del

cristallino

Prodotto da cellule presenti nella porzione non pigmentata del corpo ciliare

 Deriva da cellule embrionali mesenchimali che degenerano dopo la nascita

 Nell’età fetale decorreva un’arteria ialoidea nel corpo vitreo, e talvolta permane – in generale è

 attraversato dal canale ialoideo, dalla papilla ottica alla zona centrale del cristallino

Informazioni cliniche: In caso di patologie si effettua vitrectomia e si inietta soluzione salina;

Miodesopsie (“mosche volanti”) corpi innocui che galleggiano nel corpo vitreo

Cristallino

È una lente biconvessa di consistenza elastica, sita tra l’iride e il corpo vitreo. Si affaccia nella camera

anteriore dell’occhio e nella parte marginale contribuisce a delimitare la camera posteriore. Il polo anteriore

si trova a circa 3,5 mm dal vertice della cornea; quello posteriore a 16 mm dalla fovea centralis. La faccia

posteriore è nella fossa ialoidea del corpo vitreo; l’equatore è nel piano del corpo ciliare e vi è connesso per

mezzo della zonula ciliare di Zinn. Presenta una faccia anteriore (ellissoide – raggio di 10 mm) e una

posteriore (paraboloide – raggio di 6 mm), convesse, unite dall’equatore, che presenta intaccature dovute

alle fibre della zonula. I poli sono uniti da un asse

È rivestito da una capsula tappezzata da epitelio semplice con le cellule del cristallino anteriori. È

Struttura:

una membrana continua, trasparente, elastica e friabile – sede d’inserzione della zonula; operando trazione,

si stacca la lamella zonulare. Le cellule dell’epitelio della regione equatoriale crescono in altezza e si

dispongono in file radiali – esse stesse danno origine a fibre del cristallino. La sostanza del cristallino è fatta

di fibre di 12 mm disposte in senso meridiano (anteroposteriore), sono trasparenti e flessibili e presentano

un citoplasma ricco di acqua. Sono unite da sostanza cementante e in base alla loro posizione sono divise in

fondamentali, che formano lo strato corticale; intermedie, di transizione; centrali, che formano il nucleo

Cresce tutta la vita: nucleo embrionale, fetale, infantile e adulto come strati sovrapposti ‘a cipolla’ – i

 successivi strati fino alla morte costituiscono la corteccia del cristallino

Serve all’accomodazione e ha un potere diottrico di 10-20 diottrie – nell’anziano subisce un processo di

 indurimento, secondario a disidratazione, per cui perde plasticità ed acquisisce opalescenza (dal centro

verso l’equatore) – la completa opalescenza si indica come cataratta; inoltre la perdita di potere di

accomodazione, determinata dalla rigidità del nucleo che si porta agli strati superficiali, è causa di

presbiopia

È formato da cellule a forma esagonale, il citoplasma è ricco di proteine (crystallins, 35% del peso). Le

 fibre esagonali sono connesse da gap junctions

Si nutre dall’umor acqueo attraverso la capsula e l’epitelio anteriore

 Avascolare e non innervato: si nutre grazie all’umore acqueo

 Organizzazione vascolare generale del bulbo oculare

La circolazione del bulbo è assicurata da due sistemi: retinico e ciliare – dipendenti dell'arteria oftalmica,

ramo della carotide interna. La circolazione retinica è di dipendenza dei sistemi dell'arteria centrale della

retina e coriocapillare. Il sistema dei vasi ciliari è alimentato dall'arteria oftalmica, mediante le arterie ciliari

posteriori e anteriori:

Le arterie ciliari posteriori sono due e danno origine ad arterie ciliari posteriori brevi (in vario

 numero) e una sola arteria ciliare posteriore lungo ciascuno

Le arterie ciliari posteriori brevi sono circa 20, perforano la sclera intorno al nervo ottico e

 con alcuni rami decorrono nella sclera stessa, costituendo un cerchio arterioso attorno

all'anello di Haller, da cui originano piccoli rami chiamate arterie cilioretiniche, destinate alla

retina – si ramificano quindi nello strato vascolare della coroide e si capillarizzano nello

strato coriocapillare.

Le arterie lunghe sono due, una mediale una laterale, perforano la sclera e poi decorrono

 nella lamina sopra coroidea. Presso il margine ciliare dell'iride formano una serie di rami che

si anastomizzano con le arterie ciliari anteriori e formano il grande cerchio arterioso dell'iride,

da cui nascono rami ciliari per il corpo ciliare e rami iridei che si portano al margine pupillare

dell'iride, dove si anastomizzano e formano il piccolo circo arterioso dell'iride

Le arterie ciliari anteriori originano dai rami muscolari dell'arteria oftalmica in numero di 6-8, e

 raggiungono la sclera perforandola presso l'inserzione dei muscoli retti, dopo aver dato rami

episclerali. Danno rami al corpo ciliare e contribuiscono al grande cerchio arterioso dell'iride.

Il sistema dei vasi venosi ciliari è diverso da quello delle arterie, drena il sangue proveniente dalla parte

anteriore del corpo ciliare mediante le vene ciliari anteriori, che ricevono pure l'umore acqueo del seno

venoso della sclera attraverso il canale di Schlemm. Queste vene sono tributarie della vena oftalmica. Il

sangue della parte posteriore della sclera entra nelle vene ciliari posteriori, tributarie della vena oftalmica,

mentre quello proveniente dalla coroide, dal corpo ciliare e dall’iride si porta le vene vorticose, 4, tributarie

anche queste della vena oftalmica.

Nel bulbo oculare mancano vasi linfatici, ma vi sono fessure in cui circola liquido simile alla linfa e di queste

sono importanti: lo spazio pericorioideo tra coroide sclera; gli spazi intervaginali tra le guaine del nervo

ottico; lo spazio interfasciale tra la sclera e la fascia del bulbo – comunicano direttamente o indirettamente

con gli spazi delle meningi encefaliche, dove la linfa si riversa.

Lesioni :

Cataratta: il cristallino appare come una nuvola bianca, è uno stato di disidratazione o

 invecchiamento – indurimento del cristallino

Degenerazione maculare: malattia progressiva che solitamente colpisce gli over 50. La retina non

 riceve più un adeguato apporto sanguigno – è tipica del diabete

Distacco retinico: avviene quando gli strati della retina si separano; è considerata un’emergenza

 medica e se non trattato subito, porta a perdita definitiva della retina

Glaucoma: aumento della pressione endoculare (solitamente 15 mm Hg) – danno del nervo ottico

 con perdita del campo visivo. Può esser causato dal deflusso ostacolato dell’umore acqueo e dal

diabete Organi accessori dell’occhio

Sono contenuti nella cavità orbitaria e cooperano con il bulbo oculare nell’espletamento della funzione

visiva. Sono divisi in un apparato motore e uno protettore (palpebre, sopracciglio, congiuntiva, apparato

lacrimale). L’occhio si trova davanti al corpo adiposo dell’orbita e un setto fibroso, la fascia del bulbo, separa

il bulbo oculare dal corpo adiposo stesso. Tra la sclera e la fascia del bulbo si interpone tessuto connettivo

lasso considerato come una fessura linfatica (spazio interfasciale), che permette lo scorrimento reciproco di

queste formazioni. Piramide quadrangolare con base anteriore che corrisponde all’apertura della cavità e

Cavità orbitaria:

apice posteriore, che corrisponde al foro ottico.

Base – forma quadrangolare; delimitata dall’osso frontale in alto, dalla cresta lacrimale anteriore del

- mascellare medialmente, dall’osso zigomatico lateralmente e dal mascellare/zigomatico

inferiormente. Lungo il margine superiore vi è l’incisura sovraorbitaria, da cui passano nervo e

arteria omonimi (può essere un canale osseo o un foro a causa di un legamento)

Il tetto è formato nei 2/3 anteriori dal temporale e dalla piccola ala dello sfenoide nel terzo

- posteriore. Vi è una depressione per la ghiandola lacrimale e la fossetta trocleare per l’inserzione

della troclea (anello fibrocartilagineo che fa da puleggia per il muscolo obliquo superiore)

Tra tetto e parete laterale vi è la fessura orbitaria superiore, da cui passano i 3 rami del nervo oftalmico, la

prima branca del trigemino, i nervi trocleare, abducente ed oculomotore.

La parete laterale è formata dall’osso zigomatico e dalla faccia orbitaria della grande ala dello

- sfenoide

La parete mediale è fatta dall’osso lacrimale in avanti, dalla lamina papiracea dell’etmoide indietro,

- dal processo frontale del mascellare e dalla faccia laterale del corpo dello sfenoide. Presenta in avanti

la fossa del sacco lacrimale, delimitata dalle due creste laterali anteriore e posteriore – comunica con

il meato inferiore per mezzo del canale nasolacrimale

Il pavimento è dato dalla faccia orbitaria del mascellare, dal processo orbitario del palatino, dalla

- fessura orbitaria inferiore (che si continua con la doccia che forma il c

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
14 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale78420 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Familiari Giuseppe.